L’esplosione del comico: Luttazzi.

Anche Luttazzi ha aperto un suo blog http://news.danieleluttazzi.it. Una lettura molto interessante che si aggiungerà al mio rosario quotidiano di bookmark , appena dopo la novena del blog di Beppe Grillo (che poi non è neanche un blog, ma un foglio di contro-informazione inacidita).

L’Italia, come sanno anche gli aborigeni della Micronesia occidentale, è paese molto, troppo strano. Ma adesso, pheew, adesso stiamo gareggiando contro noi stessi per il record mondiale di bizzarria. Se hai un problema serio, amico, non scrivi al Sergione Romano del Corriere della Sera, no, e neppure a Scalfari che tlink tlink ti risponde con la vecchia olivetti. No, amico, tu chiami il gabibbo, un pupazzo rosso con l’accento genovese attorniato da belle fighe (e forse lo chiami proprio per questo).
Se ci sono evidenze di illegalità o corruzione, non ti rivolgi ai telegiornali o alla polizia, ma ad Enrico Lucci delle Iene, che forse arriva in canottiera, facendoti rimpiangere di non aver chiamato il gabibbo con lo stuolo di gnocche

Zelig, la Guzzanti et cetera sono salutati come i massimi think-tank del pensiero d’opposizione. Molti vorrebbero Paolo Rossi sindaco di Milano: Stream e Tele+ gratis per tutti. Alle regionali lombarde si è candidato Bebo Storti, subito dopo Margherita Hack: il conte Uguccione prende moglie? Il comico Luttazzi viene allontanato dalla Rai assieme ai giornalisti Biagi e Santoro, in un’ improbabile cricca del tipo “Goedel, Escher, Bach e Daitarn III”.

Ma cosa succede ai comici? Cosa vogliono diventare in questa Italia di inizio millennio? Vogliono rompere gli indugi e assumere il potere, Smemoranda alla mano, col plebiscito di tutti i lettori della Kowalski?


Grillo durante i suoi spettacoli già impiega un accento messianico: ” per fortuna che ci sono io qui che vi dico queste cose. Già, per fortuna che ci sei tu, Beppe, ma saremmo ancora più fortunati se queste cose le dicessero i telegiornali, come in ogni paese normale.

Mai come adesso i comici sono in mezzo al guado. Da una parte gli spettacoli e il palco, dall’altra l’impegno politico diretto. Io non ho pregiudizi contro questo grande salto, e se Berlusconi e Rutelli fanno l politici, non vedo perchè non lo possano fare anche Grillo e Luttazzi. Questi ultimi due almeno possiedono un cervello funzionante. E poi in America hanno avuto Reagan e Schwarzenegger a destra, noi avremo Grillo e Luttazzi a sinistra. Ci sarebbe andata di culo, direi.

Però la politica è una cosa seria: richiede tempi lunghi, un’azione costante, certosina. La politica seria richiede coerenza, rigore. Soprattutto richiede la capacità di resistere ai fischi della platea, alla disapprovazione, l’ostinazione di portare avanti un proprio progetto. I comici invece sentono il pubblico nelle viscere, respirano con il pubblico. I comici muoiono quando il pubblico è ammutolito, freddo, lo vogliono caldo, pulsante, e dicono sempre quello che la gente vuole sentirsi dire.

D’altronde, non auguro a nessuno di fare cabaret di fronte a una platea fredda. Dopo la ricognizione prostatica rettale, è quanto di più spiacevole possa capitare a un uomo.

Per questo, il comico quando parla di politica corre sempre sul filo della demagogia e del qualunquismo. Cadere di sotto, e finire a fare gli applauditissimi capipopolo è questione di un attimo, ma sarebbe un esercizio inutile per la salute democratica del Paese.

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50 Commenti

  1. Con tutto il rispetto per la libertà d’espressione e di parola ma questo de collibus scrive veramente cose inutili e pure dette male.

  2. I link propostimi da GoogleAd per questo messaggio:
    – The Poison Extractor
    Rimedio – vespa (sic!), ape, scorpione etc.

    – Kit Pronto Soccorso DM388

    – Materiale didattico
    Cd-rom, DVD, Videocassette, Diapositive e Apparecchiature

    – pronto soccorso

    forse che vogliono dirmi qualcosa?

  3. E’ un’arma a doppio taglio, questa cosa dei blog di comici “impegnati”.

    Ci orbita attorno anche tanta gente ancora più qualunquista dei post – che qualunquisti per la verità non sono poi molto, specie quello di Luttazzi.

    Sta di fatto che per avere una critica seria, punto per punto, sulla devastante riforma Moratti, io debba aspettare che sia Luttazzi a pubblicarla, di solito corredata da chiare e inoppugnabili prove.
    Non c’è quasi nessuna rivista, quotidiano e men che meno emittente tv che si prenda la briga di fare questo.

    Questi blog-testate (perché sono più delle micro testate giornalistiche che dei blog) sono al momento una delle poche fonti d’informazione.

    E’ vero che, se avessi tempo, potrei fare le stesse ricerche di Daniele Luttazzi ma io tempo non ne ho, non guadagno con tour teatrali i soldi sufficienti per mantenermi fino al tour successivo e dunque per indagare/fare ricerche come fa lui o come fa Grillo.

    La deriva messianica, specie nel blog di Grillo, è certo una nota negativa – molto negativa – di questo fenomeno.
    Speriamo che non si facciano prendere la mano.

    Per ora approfitto della quantità di informazioni che danno. Roba da leccarsi i lobi del cervello di questi tempi.

  4. E’ un’arma a doppio taglio, questa cosa dei blog di comici “impegnati”.

    Ci orbita attorno anche tanta gente ancora più qualunquista dei post – che qualunquisti per la verità non sono poi molto, specie quello di Luttazzi.

    Sta di fatto che per avere una critica seria, punto per punto, sulla devastante riforma Moratti, io debba aspettare che sia Luttazzi a pubblicarla, di solito corredata da chiare e inoppugnabili prove.
    Non c’è quasi nessuna rivista, quotidiano e men che meno emittente tv che si prenda la briga di fare questo.

    Questi blog-testate (perché sono più delle micro testate giornalistiche che dei blog) sono al momento una delle poche fonti d’informazione.

    E’ vero che, se avessi tempo, potrei fare le stesse ricerche di Daniele Luttazzi ma io tempo non ne ho, non guadagno con tour teatrali i soldi sufficienti per mantenermi fino al tour successivo e dunque per indagare/fare ricerche come fa lui o come fa Grillo.

    La deriva messianica, specie nel blog di Grillo, è certo una nota negativa – molto negativa – di questo fenomeno.
    Speriamo che non si facciano prendere la mano.

    Per ora approfitto della quantità di informazioni che danno. Roba da leccarsi i lobi del cervello di questi tempi.

  5. Ben vengano questi comici, pur con tutti i rischi di derive messianiche.
    Almeno son comici di livello.
    La politica sarebbe una cosa seria se non la facessero quei comici da avanspettacolo che la gestiscono ora.

  6. Franz: così mi fai arrossire. Comunque mi sono innamorato di te. Vieni stasera a a casa mia che facciamo fist-fucking.
    (P.S. ho riscritto la cagata che avevo scritto. E allittero pure ah ah. Tanto per dimostrare che do retta all’asburgico Franz).

    Mau: sono molto interessato al Poison Extractor. Ma non per me, ma per quelli che morde la mia portinaia. Mi mandi il link?

    Fumato: la sentenza del venerabile maestro Gianluca Neri ( che non ho citato nell’entry perchè sono indegno di riferire i suoi motti) è:
    Rimpiango quando erano i politici a imitare malamente i comici e non viceversa. Fiiiiiiga se ha ragione.

    Pedro: hai ragione. Bella analisi. Io comunque li leggo ogni giorno questi blog. Però ti confesso che ho dubbi sul fatto che siano scritti tutti direttamente dai tenutari dei blog medesimi. Sospetto la presenza di una redazione di ottima qualità .

  7. Con tutto il rispetto per l’opinione di Franz, devo dire invece che condivido pienamente questo post. Grillo dice delle cose giuste ma, certe volte, anche delle boiate pazzesche. E credo che in quei casi si lasci prendere la mano dall’esigenza di “spettacolarizzare” i suoi discorsi propria del comico. Tratta il blog come se fosse in mezzo ad una platea teatrale, con lo stesso linguaggio. Il vero dramma è che Grillo, Luttazzi, Guzzanti ecc., sono gli unici, almeno tra i personaggi più popolari, a fare questi discorsi. I giornalisti altrettanto popolari se ne guardano bene.

  8. sicuramente tutti questi blog hanno una redazione con 2 palle alle spalle (che bella cacofonia!), e meno male! Almeno quello che viene pubblicato ha qualche validità! In ogni caso concordo con Piero: per ora, non avendo alternative, continuo ad accedere alle notizie tramite i blog, nella speranza che possa esserci qualche mezzo di informazione “ufficiale” che ne prenda le redini.

  9. ho sempre adorato l’umorismo acido e viscido di Luttazzi. il suo saper parlare all’intestino mi sgorga i problemi da sotto.
    ma a far politica proprio non è capace (come Grillo). la politica è un’atlra cosa. non dico che non deve nemmeno provarci, ma che si fa solo del male provando a farlo. come comico è eccellente, nell’olimpo dei preferiti di molta gente (insieme a Bergonzoni, Vergassola, Gnocchi, Bisio, tanto per citarne qualcuno), ma come politico è asfittico e, soprattutto, inconcludente.
    perchè troppe persone, non comprendendola, considerano la politica una cosa facile, fatta di idee (o ideali – o, peggio, d idealismo), di parole, di commenti, di opinioni, senza ricordarsi che invece è “fatta di fatti”, azioni, scelte, decisioni, informazioni, contatti, compromessi, collaborazioni, cooperazioni, coordinamenti, ecc. politica e comicità sono a volte attigue per puro caso. ed i comici che non se ne accorgono credo siano destinati a soffrire.

  10. Quei blog (e i blog, in generale) non sono fonti di informazione, ma fonti di opinione. E scivolare nel populismo è un attimo: Grillo ci si è infilato dentro con tutto il peso.

    Grilli, gabibbi, iene e luttazzi vari: sono il sintomo di qualcosa che non va, come ben scrive l’autore. Ma tuttavia non so se all’estero non sia così. Forse è un modo di comunicare, uno dei tanti. Un modo molto diffuso. Permettedi sentirti parte di qualcosa, di una comunità. Perché, diciamocelo, i diecimila, o se fossero anche centomia, che al giorno leggono Grillo non sono NIENTE in confronto dei sei milioni che ascoltano Vespa o Rossella la sera in tv.

    Io dico: Grillo è un comico, va bene per quel che è, forse il migliore. Moretti è un regista, è bravo a far quel che fa, forse il migliore. Ma credo, sinceramente, che Fassino, D’Alema e Veltroni riescano meglio come umoristi e registi di quanto questi signori possano riuscire con la politica. Che sarà anche una cosa sporca, ma è sicuramente una cosa seria.

  11. sono pienamente d’accordo, e infatti per questo Beppe Grillo e gli altri che non si buttano direttamente in politica hanno tutto il mio rispetto.
    Una nota a margine: se e’ vero che per fare politica e’ necessario affrontare anche i fischi, allora abbiamo uno spunto di riflessione in piu’ per considerare inetta l’attuale classe politica, che e’ quella che quando e’ a caccia di voti asseconda i peggiori istinti dei propri elettori, e quando e’ in difficolta va alla ricerca di quel consenso da avanspettacolo tipico di una platea di cabaret. Non stupisca quindi se l’opinione pubblica italiana incensa come maitre a pensaire dei comici: e’ lo stesso popolo italiano, nella sua totalita’, ad essere in tutto e per tutto simile al pubblico di un cabaret di terz’ordine.

  12. Concordo pienamente col fatto che dover essere informati da Grillo e Luttazzi sia una vera sfortuna. E non è solo la televisione a non fare informazione, ogni giorno do una scorsa a quasi tutte le testate principali italiane e su nessuna trovo notizia di quello che si dice in questi Blog. E’ tutto un rinvio di agenzia, veline dei portavoce e commenti dei soliti politologi ma niente informazione sempre le solite manfrine da un lato e dall’altro.
    E allora come si fa a sapere se esiste un mondo diverso da quello che ci dipingono loro?

  13. Zelig un think-tank (cos’è?) del pensiero d’opposizione? Ma chi? La Fullin? Rubes Piccinelli? La Guzzanti non vale perché non fa ridere.

  14. In realta’ non e’ un fenomeno strettamente attuale, Dario Fo ha fatto questo per anni ed ha subito anche lui l’allontanamente dalla TV, solo che non poteva usare internet.
    Certo il teatro non aveva la stessa cassa di risonanza ma sopratutto aveva intorno dei leader politici di ben altra caratura dall’una e dall’altra parte.
    La tendenza ad emergere dei comici attuali come tribuni della plebe dipende dalla spettacolarizzazione della politica per cui chi ha la battuta pronta (o meglio preparata) e’ vincente.

  15. “E’ difficilissimo fare cabaret davanti ad una platea fredda”: Parli per esperienza personale?
    Che “pericolo politico per la democrazia” vedi in due comici? E dove sono poi tutti questi artisti della risata impegnati in politica? Certo, tu forse includi il Gabibbo, Zelig e le Iene, ma io non riesco ad includerli neanche nella categoria “comici”, figuriamoci in quella “comici impegnati in politica”.
    Tra contestare alcune boiate della politica, come fa Grillo e a volte lo tentano di emulare con scarsi risultati le iene, e “fare politica” c’ è un’ abisso, possibile che non cogli la differenza?
    Fare politica richiede avere risposte su tutto. Sollevare la propria indignazione su alcuni casi, invece, è un dovere di tutti, e non solo dei politici. Mi risulta, poi, che gli unici che definiscano questi comici, come “impegnati politicamente”, sono quelli che li vorrebbero in silenzio, anche tu ti auguri questo?
    L’ unica parte condivisibile del tuo ragionamento è che la scarsezza di informazione induce noi a rivolgerci anche a questi artisti in cerca di notizie. Ma da questo a dire che i comici facciano politicca ce ne corre. Pertanto, ben vengano la Guzzanti Grillo e Luttazzi. Viceversa, continuare a fare finta di niente, strappare quattro risate con la barzelletta vecchia di cento anni, quello si è un ” esercizio inutile per la vita democratica”.

  16. Se davvero l’Italia fosse un paese dove è concessa la libertà di espressione a chiunque, non sarebbe necessario arrivare al paradosso del comico che apre un blog per far politica. Così come non sarebbe necessario il Gabibbo se la giustizia non fosse ad uso e consumo del circo di nani e ballerine che ruota intorno al nostro presidente del Consiglio.
    La censura, da che mondo è mondo, non mai fatto altro che stimolare la fantasia di chi sentiva il bisogno di esprimersi.
    A prescindere.

  17. Il problema alla radice è per me il senso critico: fin quando ci sono uomini bue che seguono semplicemente chi la spara più grossa (Luttazzi, Grillo, Berlusconi, Prodi, chi volete voi) il problema rimane sempre da questa parte dello schermo.
    A me fa molto piacere leggere Grillo e Luttazzi, ma non per questo diventano automaticamente i miei candidati premier.

  18. Bebo Storti non è piu un cabarettista da anni, fa teatro molto impegnato politicamente, di denuncia degli orrori del fascismo e del nazismo che molti politicanti da strapazzo vogliono far dimenticare leggete qui: http://www.teatrodellacooperativa.it/prod.php
    per questo se ne sente parlare pochissimo ultimamente.
    Si è anche presentato alle elezioni regionali lombarde nella lista dei Comunisti Italiani.

  19. E’ naturale che in un paese di politici-comici, i comici si mettano a fare automaticamente politica!!
    Caro Macchianera, ma non sei stato tu con il tuo Blog a scoprire gli omissis degli americani? Se aspettavamo i giornali ….
    Quindi, ben vengano i Blog e soprattutto quelli dei comici come Beppe Grillo !! ;-)

  20. Ragazzi, per l’amore di Dio, viva quei blog, viva Grillo e Luttazzi, eh, li leggiamo tutti ,e tutti siamo molto interessati a quello che dicono. Ma in Italia i comici hanno un ruolo anomalo nella vita pubblica. Non che l’abbiano voluto i comici stessi: si sono solo trovati in questa situazione strana. Però è un’ottima tema di riflessione per capire quello che succede, e soprattutto, quello che succederà.

    Munchausen: si, sul pubblico freddo parlo per esperienza personale, ahimè.

    Pietro: su Bebo Storti sono aggiornato di tanto in tanto da Gianni Palladino, e so della qualità suo lavoro con Sarti e gli altri. Keep it up.

    Daniele: stai insultando Letterman. Cosa penserà poverino quando lo accuseranno di essere il De Collibus americano (ahimè!!!!). Forse si suiciderà per la vergogna.

    Bikediablo: purtroppo non è solo questione di tempi. Tolte alcune lodevoli eccezioni, c’è un abisso culturale tra il teatro dei tempi di Fo e il cabaret di adesso.

    Giancarlo: bella domanda. Forse dovremmo assaltare la sede di un giornale e obbligarli a lavorare seriamente. Ma non lo so: l’idea di mettere piede nella redazione del TG1 mi ripugna profondamente.

    Barynia : il mio intellettuale di riferimento è Franco Neri. Ho buttato lo zainetto e porto solo valigie di cartone in suo onore.

  21. Ovviamente http://www.poisonextractor.com/ . Però se lo apri da firefox ti arriva una finestra in una lingua scandinava (direi danese, ma non ne sono certo) che ti dice “ahiahiahi, no IE! puoi provare a vedere cosa succede cliccando qua”, e il secondo click non porta a nulla di visibile. IE è il veleno.

  22. forse dovrei finire di leggere i commenti…forse…ma non ne ho voglia…da che mondo e mondo i comici parlano di politica e così facendo fanno politica, De collibus pure te nel tuo piccolo fai politica…da che mondo e mondo i comici son sempre stati un po’ sulle palle a chi fa politica…di mestiere.
    beppe grillo e luttazzi hanno aperto un blog…mmm dunque? niente di nuovo
    Quando si candidano avvisatemi…
    Giulia1662

  23. Anche Luttazzi ha il suo blog ma il link non te lo do

    Anche Daniele Luttazzi da qualche giorno ha un blog ma il link non te lo do perché se ti dessi il link lui avrebbe un accesso sicuro mentre così magari ti scoccia cercarlo e domani probabilmente te ne sarai già dimenticato. Il link non te lo do perché …

  24. RAIDUE, “ALICE, IL PAESE DELLE MERAVIGLIE”:

    Chi non la pensa come noi, è un farabutto, va spinto, va bloccato dietro le telecamere, va cacciato fuori dallo studio.

    COMPLIMENTI
    RAI
    DUE

  25. “Però la politica è una cosa seria: richiede tempi lunghi, un’azione costante, certosina. La politica seria richiede coerenza, rigore.”
    Posso chiederti quanti anni hai?

  26. Vlad: sapessi quante primavere ho visto in questi altopiani. No, l’anagrafe non conta, però ho perso un numero congruo di illusion(l’età andrebbe misurata in modo inversamente proporzionale alle illusioni che si conservano).

    Se scendi un po’ sul mio blog, lo vedi comunque.

    Comunque facevo un discorso etico-politico piuttosto idealizzato. Certo, avere un esempio come Berlusconi rende queste metafore davvero rovinose.

    Giulia 1662: si, politeuomen tutti noi, cavolicchio contribuiamo tutti quanti indirettamente allo sviluppo della polis, alle mirabili und progressive sorti, anche se progressivo come aggettivo adesso si contrappone ad interlacciato, non più a decadente. (e il Puliafitto qui mi capisce).

    Tuttavia la politica come mestiere è un’altra cosa dal mio sparare minchiate su macchianera. Così come il mestiere di Fassino è diverso da quello messianico di Silvio. Il berlusca è un mito, fa politica da dieci anni, ma dice ancora di essere un imprenditore. Sembra una vecchia puttana che continua a professarsi ballerina.

    Ragazzi, l’Italia è diventata meglio della Finlandia. Lì hanno le notti che durano cinque mesi. Da noi la notte della democrazia dura da cinque anni e non accenna a finire.

  27. l’unica verità decente dei miei ultimi 37 anni l’ho letta in una vignetta di Altan un un lustro fa:”stanno facendo la raccolta differenziata del consenso”

    p.s. al secondo posto un’altra dello stesso autore:”hanno buttato la merda sul ventilatore?.
    -No hanno buttato il ventilatore nella merda”

    apres le deluge

  28. BOICOTTA BERLUSCONI
    Basta! Il governo truffa ha colpito ancora! An, Forza Italia, Lega, dopo essersi proclamati grandi sostenitori del sistema maggioritario hanno all’improvviso cambiato idea optando per il proporzionale, votando una legge senza alcun confronto. Una legge su misura, come tante altre, fatta in pochi giorni, quindi arrangiata, che ha come unica motivazione il personale intento della coalizione di evitare una sicura sconfitta. (Per chi capisce solo di calcio e come se durante juventus-roma la juve sotto di un gol a 20’ dalla fine, decide di cambiare le regole per cui i gol segnati al primo tempo valgono mezzo e quelli segnati al secondo due). Stufo di assistere a questa tragedia italiana, a questo declino economico, a questa sfrontata arroganza, da oggi boicottero’ tutti i prodotti dell’impero Mediaset, con la speranza che presto saremo in tanti. Colpendo i loro interessi economici colpiamo cio’ che sono e cio’ per cui agiscono, sete di potere e soldi!!!

    E’ importante essere drastici, come se facessimo una dieta. Rinunciare alla nostra fiction preferita, dopo ci si sente meglio, più leggeri!!! E’ importante fare arrivare questa lettera a quante più persone possibili e possibilmente migliorarne la portata!
    Ecco una lista “grezza” dell’impero:
    1. TV MEDIASET: CANALE 5, RETE4, ITALIA1
    2. LIBRI MONDADORI, EINAUDI
    3. RIVISTE MONDADORI: PANORAMA
    4. QUOTIDIANI: IL GIORNALE, LIBERO, IL FOGLIO
    4. MEDIONALUM, BANCHE ED ASSICURAZIONI
    5. PAGINE UTILI
    6. MEDUSA CINEMA, BLOCKBUSTER
    7. IL MILAN
    8. EDILNORD 2000
    9. PUBLITALIA
    10. LA STANDA… FORSE
    Se qualcuno ha una lista più aggiornata la mandi a inxas@tiscali.it

  29. Domanda: ma c’è davvero così tanta differenza tra Grillo, Luttazzi e tanti altri blog che scrivono di politica più o meno bene nella blogosfera italiana?
    No, se si esclude il pubblico [ma non è certo Grillo a cercarsi gli idioti, sono gli idioti a cercare Grillo. Mica possiamo prendercela con Gneri per la idiotissima idea di tale inxas di boicottare la roba di Berlusconi?]. Poi io credo che ci sia una grossa differenza tra i due: Grillo sta cercando di fare politica (e credo che se ne ha voglia, ha il diritto a provarci), Luttazzi ha un blog personale dove scrive le sue cose (e molte sono cose politiche. Ma anche tu, e io, e il mio panettiere diciamo o scriviamo “cose politiche”, a volte.)

  30. A me di Altan (mio amico, grande!) piacciono tanto queste:

    “C’è l’incertezza del futuro. Godiamocela, che quando diventerà certezza saranno cazzi”

    “A volte vorrei sapere chi è il mandante di tutte le cazzate che faccio”.

    Se qualcuno le scegliesse come slogan politici, stravincerebbe le elezioni.;o)))

  31. A volte aver fatto i fumettari serve a qualcosa, Fra’. E’un amico che ereditai da Bonvi, il mio compagno. Lo vedo di rado, ma è sempre un piacere. Tra l’altro, vive pure dalle parti mie… siamo conterranei! Quando lo vedo, te lo saluto!;o)))

  32. Ah, e così sei pure stata la compagna di Bonvi. Proprio ieri ho provato a disegnare una sturmtruppe (uscita malissimo!!!) . Se conosci pure Neil Gaiman, diventi davvero la mia dea del fumetto.

  33. BONVI!!
    Un grandissimo, e nessuno che rimetta in circolo i suoi soldatini a farci ricordare quanto si possa essere folli con ste guerre.
    A pensarci bene le sturmtruppen mi ricordano anche molto i soldatini della CdL.

  34. Sento sempre parlare di comici che fanno politica come di un male. Secondo me è un po’ una sega mentale, nel senso che ci stiamo a preoccupare per sta cosa e non pensiamo che se ciò accade è perchè la situazione italiana (sopratutto) è eccezionalmente grave.

    Ci si dimentica anche (forse perchè è passato tanto tempo dall’ultima battuta satirica in tv, non lo so) che la satira è quasi sempre di natura politica. Sui blog i comici non fanno così ridere come dal vivo (ovviamente) ma non per questo li si pò accusare di alcunchè. Sinceramente non credo ad un improvviso bisogno di potere. Sono persone che hanno visibilità e grazie al cielo fanno quello che fanno sopratutto per un ideale oltre che per campare.

  35. Seguo con [alterno] interesse i blog a quo, specie il più giovane, che per ora sembra tener fede al personaggio che conoscemmo sullo schermo, riservando al visitatore, oltre a spunti talvolta sorprendenti, un certo piacere di lettura.
    Detto questo, entrambi i casi ricadono nell’endemico abuso del termine ‘blog’, quasi parlare di ‘sito’ perdesse di mordente.

    Quanto alle derive messianiche, ripartiamole al 50/50 fra gli ambiziosi deliri dei nuovi profeti, che rischiano un progressivo appiattimento sulle stesse – grottesche – figure che vogliono irridere, e la pochezza di certo pubblico-gregge che brama un leader (purché sia) più dell’aria.

  36. Ragazzi, viva i comici, sia chiaro. Però la cosa che mi sorprende, sia del blog di Beppe Grillo che di quello di Luttazzi è il tono impiegato. E’ un tono sempre più da predica, da comizio, da telegiornale e sempre meno da satira politica.

    Vi sembra anche a voi o il troppo tempo passato a guardare Lost mi ha rincoglionito del tutto?

  37. Fra’, se ti accontenti di Pratt, Bilal, Pazienza, Silver (mio cognato, o quasi), Ortolani (mio carissimo amico: a questo punto, avrai capito che là ci si conosce un po’ tutti…) Uderzo e un po’ di francesi misti…

    Gian, aspetta solo un pochino… promesso! E mo’ vedrai!:o)))

    Rave, concordo: hai mai provato a leggere una gag solo visiva, e a riderne, soprattutto? E’come scambiare Karl con Groucho Marx.

  38. E’ vero, il tono è sempre più messianico, d’altronde Grillo si è sempre presentato in questo modo, anche l’aspetto con quei capelli e la barba, in uno spettacolo di anni fa entrava in scena con un saio incappucciato aappunto come un profeta.
    Non so credo che a dire delle verità da solo, a parlare da un pulpito a tanta gente che ti segue perhè è assetata e tu sei l’unica fonte accessibile di verità (questa l’ho letta da qualche parte tanto tempo fa) ti faccia poi credere davvero di essere diverso dagli altri e di avere qualcosa in più e meglio. Mi ricorda il protagonista di quarto potere diventato poi folle se non ricordo male o per scendere un po’ di livello (salendo però in quello dell’auditel) il Celentano che comandava i telespettatori a bacchetta anni fa.

    “…amici o nemici?
    ….semplici conoscenti”

  39. 1) ‘post scriptum’ perchè me l’ero scordato nel commento ;)

    2) non condivido l’accostamento perché, a dispetto della comune professione d’origine, l’ex Presidente ha tutt’altra storia politica alle spalle ed uno spessore e peso nella storia che Schwarzenegger deve dimostrare.

  40. Leggo i commenti un po’ a caso e trovo questo: “perchè troppe persone, non comprendendola, considerano la politica una cosa facile, fatta di idee (o ideali – o, peggio, d idealismo”
    Ma chi sei, D’Alema?? :-))

    Per carità, ognuno la pensi come vuole… Ma questa storia dei “professionisti” della politica – e guai a chi s’impiccia! – è quella che ci ha portato a questo macello di partiti-corporazioni che vivono e prosperano (a destra e sinistra) alle spalle della gente comune.

    Forse ci vorrà un comico, un giorno, per ricordarci che i politici sono qui PER SERVIRE. Non me direttamente, non te… ma il paese, e l’ideale (o anche solo il misero programma) per cui sono stati votati.

    Invece con il giochino de “La professione del politico” questi qui si dimenticano prima l’ideale, poi l’idea, poi anche il programma. E si fanno i loro santissimi cazzi privati e i loro conflittualissimi interessi.

    Alla fine, se un comico o un cittadino comune ci provano, a fargli un rimprovero un po’ pepato, si sentono rispondere di star lontani dalla professione della politica. Questa mi piace: io gli do magari il voto, poi però perdo il diritto di parola.

    Ma vaff…

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