In Formazione

Al Qaeda lancia il suo notiziario: va sul web il primo tg del terrore.

Finalmente la risposta jihadista ad Emilio Fede.


Il “Global Islamic Media’s special channel”, così è stato definito il notiziario, potrebbe assomigliare a quelli di Al Jazeera. Non fosse che lo speaker ha il volto coperto ed accanto a sé ha un fucile ed una copia del Corano.

Potrebbe essere un’idea per i giornalisti che si vergognano delle notizie che sono costretti a leggere quotidianamente davanti a milioni di persone.
In Italia abbiamo gente come David Sassoli, che sembra uscito dalla pubblicità di un detersivo, uno di quelli che s’infilano nel tuo bucato per cercare la cellula di merda del tuo cane che non è stata adeguatamente lavata. O Francesco Giorgino, che di lì a poco verrà spazzato via ad appena 90°.

Prima di iniziare, il presentatore legge i titoli: “Gaza è stata liberata, grande vittoria. Dall’Iraq: Abu Musab Al Zarqawi proclama una guerra di vendetta dei sunniti”. Infine, “l’uragano Katrina, inizio di un attacco divino”. Partono immagini di repertorio di palestinesi che festeggiano, in sovraimpressione la scritta: “Gaza liberata”.

A seguire: sventolio di bandiere e inno di Forza Italia.

Emilio Fede, intanto, adotta strumenti sempre più contorti per confondere le idee alla gente.
Ieri, di fronte all’evidenza dei fatti, ha parlato per più di mezz’ ora della “profonda e grave crisi che attanaglia la maggioranza e sta trascinando l’Italia verso il baratro”.
Non facevi neppure in tempo a stupirti che il servizio successivo ti informava del fatto che, “visti gli ultimi sondaggi, la Casa della Libertà non può più dirsi ‘maggioranza’ nel paese”.

Dopo la lettura di un comunicato delle “Brigate irachene 1920”, una pausa pubblicitaria, perché anche Al Qaeda ha la sua pubblicità.

Burqa moderna. Come restare in linea nonostante ‘quei’ diechi chili di troppo.

Basta collegarsi a internet per scaricare il tg del terrore, sedici minuti con caratteristiche di un vero e proprio tg.

Svantaggi: apologia di genocidio. Vantaggi: il direttore non è Mario Giordano.

Studio Aperto, edizione standard:

– Servizio di apertura: storia di un cucciolo di cane infilato in un microonde – “Sentite, sembra ancora di sentirlo latrare” – microfono del giornalista appoggiato al vetro del microonde in questione, ancora sporco di sangue e peli bruciacchiati. In sovrimpressione scorre il titolo: Il più crudele degli “hot dog”.
– Storia di un gay pluriomicida – “Nonna Rina era convinta che suo nipote fosse una persona normale, al massimo un maniaco pluriomicida”.
– Approfondimento numero 4.536 sul delitto di Cogne – “Qui e qui sono state ritrovate due siringhe usate con cui l’assassino avrebbe drogato il piccolo Samuele, prima di finirlo colpendolo con un sudoku”.
– Crisi di governo – collegamento con uno sgabuzzino attiguo (alcune scope e un mocio vileda nella parte di giornalisti intenti al lavoro), “Nelle prossime edizioni ulteriori aggiornamenti” (frase di default).
– Immagini da una discoteca di Riccione – senza commento – scorrono immagini di seni sempre più grandi, fino al primo piano di un capezzolo che sembra il monte Fuji visto con Google Earth ingrandimento massimo.
– Intervista ad Anna Falchi su cosa pensa del terzo seno – stessa discoteca del servizio precedente, altro giornalista; il volume insostenibile della musica costringe chiunque a gridare, compreso il cameraman – ‘ “Non saprei, forse è ancora presto, comunque Berlusconi ha un grande fascino” ci dice la bella Anna.’.
– Previsioni del tempo – un uragano, due tsunami, immagini di Venere e del grande caldo che potrebbe arrivare anche qui da noi.
– Collegamento con la redazione di Studio Sport – le due giornaliste si scambiano alcune battute sulla fellatio e sulle possibili dimensioni del membro del kamikaze palestinese visto in un servizio qualunque. Quindi accennano, parlando del derby, a un possibile offside, termine di cui entrambe ignorano il significato. Alcuni secondi di imbarazzato silenzio.
– “Linea alla pubblicità, ci ritroviamo qui con gli ultimi aggiornamenti”.
– Fine pubblicità.
– “Erano almeno 40 centimetri. Vi dò appuntamento all’edizione delle 18:20”.
– Sigla.

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8 Commenti

  1. A me questa notizia sembra l’ennesima bufala messa in piedi per giornalisti creduloni. E ci stanno cascando in molti… vedremo nei prossimi giorni.

    ZS

  2. … dalla serie, continuano a prenderci per il c…
    AlQaeda (nome in codice degli agenti CIA in Afghanistan), Osama Bin Laden(malato, morto o a prendere cocktail insieme a Bush padre alle Hawaii alla faccia nostra), Al Zarqawi(morto da molto tempo), etc. sono tutti personaggio che vengono manipolati direttamente da quella amministrazione USA che vogliono farci credere che esista veramente un terrorismo internazionale. Da che mondo e mondo il terrorismo è sempre stato un problema nazionale.
    Il vero di tutta questa storia è che se i giornalisti (quelli non telecomandati) non si svegliano e non incominciano a smontare la versione ufficiale dell’11settembre facendo vedere i video e le documentazioni, continueremo a farci manipolare le nostre paure all’infinito.
    Ormai se uno guarda i video e le foto delle documentazioni si accorge che la cospirazione non è solo una teoria di “fancazzisti”, ma sono fatti.

    Ciao e scusa lo sfogo.

    PS Se andate su http://www.arcoiris.tv potete scaricare i video e se andate su http://www.luogocomune.net potete andare a vedere la documentazione sulla sezione 11 settembre.

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