Joseph Cricket meets the Press

Beppe GrilloHo come l’impressione che se è vero che il primo appello pubblicato su Repubblica dal blog di Beppe Grillo – con l’aiuto di più di 1400 persone che chiedevano le dimissioni di Fazio e che per questo hanno finanziato l’acquisto della pagina – non è stato ripreso dalla stampa italiana, questo secondo appello, pubblicato in inglese su un giornale straniero e riportante i nomi dei condannati in via definitiva che siedono in Parlamento, avrà ben altro impatto.

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33 Commenti

  1. io invece predico che anche questo non avrà nessun impatto, per un motivo semplice: contiene i nomi di parlamentari di tutti i colori, quindi nessuno ha interesse a dargli rilevanza. sarebbe diverso se in italia esistesse anche un solo medium indipendente, che individuasse nel lettore/ascoltatore/spettatore il titolare degli interessi da tutelare e del rapporto di fiducia. c’è anche da dire che se un medium del genere esistesse beppe grillo diventarebbe perfettamente inutile: a che serve un comico che non fa più ridere?

  2. Immagino che si affretteranno a dire che “una simile pubblicità negativa nuoce all’immagine dell’Italia” e via dicendo… e non avranno tutti i torti.
    Ma di certo, si smuoverà un bel calderone!
    Con buona pace di quelli che dicono “va tutto bene!”

  3. Tanti SMS alle nostre fidanzate, perchè siamo italiani e ne abbiamo tutti più d’una.Alcuni ne hanno venti, altri cinquanta. Siccome le ragazze italiane sono finite abbiamo varcato i confini invadendo l’europa con il nostro prodotto principe: la minchia(ta)

  4. Condivisibile o meno, lui FA qualcosa. Non pippe elettroniche. E ha ancora un senso dell’umorismo superiore alla media, direi.

  5. La verità è che i nostri parlamentari sono così zelanti che ci rappresentano dentro e fuori (l’Italia, l’Europa, le galere… anzi, no, nelle galere non ci vanno proprio).

  6. Non so…pagare in 1400 persone, ben 15000 euro per scivere su Repubblica una cosa che tanti vanno ripetendo da tempo…mi pare un po’ una pippa editoriale.

  7. uno degli ultimi vezzi blogosferici mediamente diffusi consiste per l’appunto nel minimizzare ciò che Grillo fa e nel raffreddare il proprio consenso, se c’è, nei suoi confronti.

  8. Faccio un po’ l’avvocato del diavolo.
    Intanto, la lista è un po’ confusa. Voglio dire, magari mi sta anche bene che restino fuori dal Parlamento quelli che hanno ricevuto una condanna (definitiva) per associazione mafiosa, o per corruzione, per evasione fiscale, ecc. ecc. Che ci stia uno che magari è stato condannato per calunnia, non me ne può fregare di meno, se il motivo per cui è stato eletto è che ha un’idea da portare avanti. Io magari lo ammazzerei, ma applicando lo stesso metodo uno come Bossi non avrebbe mai fondato la Lega. Meglio, direte voi, e so’ d’accordo pure io, però la democrazia è democrazia, con i princìpi mica si può andare a senso unico, se uno ha qualcosa da dire non gli si può mettere il bavaglio.
    Secondo: Nel blog di Grillo si parla, genericamente, di “condannati”, qui il Neri ha specificato “condannati in via definitiva”: fra le due cose c’è una bella differenza, e mi piacerebbe sapere quale delle due definizioni è quella esatta.
    Ad Maiora.

  9. Beppe è ricco, credo, potrebbe sbattersene come tutti, credo.
    Ha voglia di (ri)dire quello che tutti sanno,e voi ??

  10. Credo uno dei punti di forza di Grillo sia la sua capacita’ di indignarsi. L’indignazione e’ un bene sempre piu’ raro in Italia, perche’ lentamente ci stiamo abituando a tutto. Talvolta senza neanche rendercene conto. Chi dice che la sua specializzazione stia diventando quella di riproporre cose risapute ha probabilmente perso questa capacita’. Il vero limite di Grillo e’ che anche chi lo segue, prima o poi si stanchera’ di indignarsi. Io ci provo, ma e’ faticosissimo. E poi e’ quasi un lavoro cercare di seguire le notizie, attivarsi, diffondere. Come diceva Gaber “la democrazia non e’ uno spazio vuoto, e’ partecipazione”, ma quanto costa!

  11. Scusate, ma sbaglio o il parlamento italiano è uno dei pochi luoghi di lavoro dove in fase “di assunzione” non ti viene chiesta la fedina penale? Vi sembra logico?

  12. Non voglio minimizzare quanto fatto da Grillo verso il quale nutro una certa antipatia personale, ma SOLO perché penso per lui che sia molto più facile fare il Savonarola-Gabibbo che il comico, cosa che non sa o non vuole più fare (come riesce a fare uno come Luttazzi, senza nulla cedere alla satira graffiante). Però:

    1) Quel paginone di Repubblica è stato anche una grossa botta di pubblicità per il suo spettacolo “beppegrillo.it”. Inevitabile e niente di male per carità. Ma visto che lui ne ha tratto un vantaggio economico, perché non tirare fuori di tasca sua i 15.000 e dirottare i soldi inviati verso una causa umanitaria di fiducia? Il senso politico del gesto sarebbe rimasto intatto, e la credibilità “morale” dell’operazione ne avrebbe guadagnato

    2) concordo con Slowhand, personalmente troverei più utile pubblicare la lista dei parlamentari che hanno cambiato schieramento politico.

  13. A me scrivere semplicemente la lista dei deputati e senatori condannati, senza aggiungere i motivi della condanna, sembra tanto, ma tanto, qualunquista. E scrivere che la si aggiungerà dopo mi sembra ancora peggio.
    Per la cronaca, una lista (dove però ad esempio Visco non compare) la si può trovare qua.

  14. Ultimo, vuoi dire che cambiare schieramento politico è più grave di commettere un reato perseguito dal codice penale? Cioè, meglio restare fedeli al partito ma delinquere? Mah.

  15. Ho pensato la stessa identica cosa di Gianluca: speriamo che questo scuota un po’ di quel sano spirito critico dei giornalisti straniei che tanto faceva arrabbiare il caro premier, e che da un po’ pare avere altro a cui pensare.

    Nel contempo non mi faccio troppe illusioni, però. Grillo critica la nostra carta stampata ma se ne serve (altro non può fare) per raggiungere la maggioranza della gente, segno che forse i tempi per cambiare le cose partendo dalla rete, almeno da noi, non sono del tutto maturi. Speriamo in questa manovra oltreconfine, che si muova davvero qualcosa. saluti.

  16. Joe, dipende dai lavori. Nel caso di impieghi statali, la fedina penale è praticamente d’obbligo. E averla sporca non è di grande aiuto. Aggiungo che ci sono altri lavori, sempre statali, in cui la fedina dev’essere pulita per forza, altrimenti non vai da nessuna parte. per entrare nelle forze dell’ordine, ad esempio.
    Ecco, io penso che se si parla di Parlamento, avere la fedina penale illibata è il minimo. non trovi?

  17. Massimo Maria Berruti (deputato FI): 8 mesi definitivi per favoreggiamento nel processo tangenti Guardia di Finanza.

    Alfredo Biondi (deputato FI): 2 mesi patteggiati per evasione fiscale a Genova.

    Vito Bonsignore (eurodeputato Udc): 2 anni definitivi per tentata corruzione appalto ospedale Asti.

    Umberto Bossi (eurodeputato e segretario Lega Nord): 8 mesi definitivi per tangente Enimont.

    Giampiero Cantoni (senatore FI): Come ex presidente della Bnl in quota Psi, inquisito e arrestato per corruzione, bancarotta fraudolenta e altri reati, ha patteggiato pene per circa 2 anni e risarcito 800 milioni.

    Enzo Carra (deputato Margherita): 1 anno e 4 mesi definitivi per false dichiarazioni al pm su tangente Enimont.

    Paolo Cirino Pomicino (eurodeputato Udeur): 1 anno e 8 mesi definitivi per finanziamento illecito tangente Enimont, 2 mesi patteggiati per corruzione per fondi neri Eni.

    Marcello Dell’Utri (senatore FI e membro del Consiglio d’Europa): condannato definitivamente a 2 anni per frode fiscale e false fatturazioni a Torino (false fatture Publitalia); ha patteggiato 6 mesi a Milano per altre vicende di false fatture Publitalia.

    Antonio Del Pennino (senatore FI): 2 mesi e 20 giorni patteggiati per finanziamento illecito Enimont; 1 anno 8 mesi e 20 giorni patteggiati per i finanziamenti illeciti della metropolitana milanese.

    Gianni De Michelis (deputato e segretario Nuovo Psi): 1 anno e 6 mesi patteggiati a Milano per corruzione per le tangenti autostradali del Veneto; 6 mesi patteggiati per finanziamento illecito Enimont.

    Walter De Rigo (senatore FI): 1 anno e 4 mesi patteggiati per truffa ai danni del ministero del Lavoro e della Cee per 474 milioni di lire in cambio di falsi corsi di qualificazione professionale per la sua azienda.

    Gianstefano Frigerio (deputato FI): condannato a Milano a oltre 6 anni di reclusione definitivi per le tangenti delle discariche (3 anni e 9 mesi, corruzione) e per altri due scandali di Tangentopoli (2 anni e 11 mesi per concussione, corruzione, ricettazione e finanziamento illecito).

    Giorgio Galvagno (deputato FI): ex sindaco socialista di Asti, nel ’96 ha patteggiato 6 mesi e 26 giorni di carcere per inquinamento delle falde acquifere, abuso e omissione di atti ufficio, falso ideologico, delitti colposi contro la salute pubblica (per l’inquinamento delle falde acquifere) e omessa denuncia dei responsabili della Tangentopoli astigiana nello scandalo della discarica di Vallemanina e Valleandona (smaltimento fuorilegge di rifiuti tossici e nocivi in cambio di tangenti).

    Lino Jannuzzi (senatore FI): condannato definitivamente a 2 anni e 4 mesi per diffamazioni varie, è stato graziato dal capo dello Stato proprio mentre stava per finire in carcere.

    Giorgio La Malfa (deputato Pri, ministro Politiche comunitarie): condanna definitiva a 6 mesi e 20 giorni per finanziamento illecito Enimont.

    Roberto Maroni (deputato Lega Nord e ministro Lavoro): condannato definitivamente a 4 mesi e 20 giorni per resistenza a pubblico ufficiale durante la perquisizione della polizia nella sede di via Bellerio a Milano.

    Augusto Rollandin (senatore Union Valdôtaine-Ds): ex presidente della giunta regionale Valle d’Aosta è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione nel ’94 a 16 mesi di reclusione, 2 milioni di multa e risarcimento dei danni alla Regione per abuso d’ufficio: favorí una ditta “amica” nell’appalto per la costruzione del compattatore di rifiuti di Brissogne. Dichiarato decaduto dalla Corte d’appello di Torino, in quanto “ineleggibile”, nel 2001 si candida al senato con l’Union Valdotaine, i Ds e i Democratici.

    Vittorio Sgarbi (deputato FI): 6 mesi definitivi per truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato, cioè del ministero dei Beni culturali.

    Calogero Sodano (senatore Udc): già sindaco di Agrigento, condannato definitivamente a 1 anno e 6 mesi per abuso d’ufficio finalizzato a favorire i costruttori abusivi in cambio di favori elettorali.

    Egidio Sterpa (deputato FI): condannato a 6 mesi definitivi per tangente Enimont.

    Antonio Tomassini (senatore FI): Medico chirurgo, condannato in via definitiva dalla Cassazione a 3 anni per falso: durante un parto, una bambina sua paziente nacque cerebrolesa. Forza Italia l’ha subito nominato responsabile per la Sanità del partito e presidente commissione Sanità del Senato.

    Vincenzo Visco (deputato Ds): Condannato definitivamente dalla Cassazione nel 2001 per abusivismo edilizio, per via di alcuni ampliamenti illeciti nella sua casa a Pantelleria: 10 giorni di arresto e 20 milioni di ammenda. Piú l’“ordine di riduzione in pristino dei luoghi”. Cioè la demolizione delle opere abusive.

    Alfredo Vito (deputato FI): 2 anni patteggiati e 5 miliardi restituiti per 22 episodi di corruzione a Napoli.

  18. Per quanto abbia sviluppato un ampio consenso, Beppe Grillo rimane da solo. Massimo Moruzzi ha lanciato un invito alla collaborazione qui (http://www.dotcoma.it/archive/2005/09/crea_il_tuo_blog.html). Se dal solo blog di Grillo, si creasse un network più ampio che si proponesse un obiettivo circoscritto e ben delimitato, in grado di espandersi viralmente, forse si creerebbe quella massa critica in grado di diffondersi nella società civile. Badate bene parlo, di una possibilità che non è detto che si realizzi. La cosa mi piace molto e sarei veramente curioso se dal blog al territorio si riuscisse come negli Stati Uniti (che hanno diversi precedenti in merito)a progettare elementi di cambiamento. Avete presente The tipping point di Malcolm Gladwell? Forse è un’utopia ma l’esperimento è davvero interessante.

  19. premesso che una lista simile rende bene l’idea del deficit informativo, o della facilità a dimenticare, di questo paese, se non di un frequente e complice atteggiamento nei confronti di chi delinque (quando conviene), non credo che un’iniziativa simile sia tanto giusta. concordo con slowhand: dovrebbe esserci una limitazione a reati di particolare gravità, non si può accomunare il mafioso a chi ha fatto disobbedienza civile.

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