Il gioco dell’embrione

  • Casella 1, partenza – Sei un embrione. Che culo! Non sappiamo nemmeno se sarai una cellula di orecchio o un pezzo di placenta e hai già più diritti di tua madre. Non possono nemmeno farti le analisi per vedere se sei sano. Vietato, dicono che così ti proteggono. Avanza di sei caselle.
  • Casella 7 – Sei Giovanardi, Sfiga. Fermo un giro, poi ritira i dadi. Siccome sei Giovanardi puoi tirarne due. E infatti con due dadi fai due. Sei pur sempre Giovanardi, non ti allargare!
  • Casella 9 – Siete una bella coppia e volete dei bambini. Evviva! Vai avanti di tre caselle.
  • Casella 12 – Ahi, ahi, ahi. Sei omosessuale, quindi non esiste un patto sociale che ti leghi al tuo partner, per la legge siete due estranei. Bambini, nemmeno parlarne, adozione pussa via. E’ già tanto che ti puoi masturbare, ma forse faranno una legge restrittiva anche per questo. Punito. Torna alla casella Uno.
  • Casella 1 – Che culo! Sei di nuovo un embrione. Hai più diritti di un professionista gay di quarant’anni con la station wagon! Tira tre volte i dadi!
  • Casella 21 – Hai una malattia ereditaria e non vuoi che ce l’abbia pure tuo figlio. In più ti dicono che sei come Mengele. Vai in Francia, in Germania o a Malta, paesi civili. Ma prima vai avanti di tre caselle.
  • Casella 24 – Sei la mamma. Non so se hai notato ma a te in questo grande gioco tra preti e scienziati non ti ha cagato nessuno. Ferma un giro perché sei un po’ Mengele anche tu. Poi puoi tirare i dadi.
  • Casella 31 – Sei Rutelli. Orrore! Torna alla casella numero 7.
  • Casella 7 – Aargh! Sei di nuovo Giovanardi! Che raccapriccio! Corri alla casella 35.
  • Casella 35 – Stai tentando la fecondazione assistita, punture, ormoni, ospedali, dottori e speranze, ma il vescovo di Venezia dice che è maglio una bella trombata. Compra un machete e vai avanti di tre caselle.
  • Casella 38 – Sei Marcello Pera, capisco la delusione. Eri un popperiano laico e adesso sei un chierichetto di Ratzinger, nemmeno molto dotato. Stai fermo un giro e poi tira i dadi.
  • Casella 43 – Sei la legge sull’aborto e già senti odore di bruciato. Cominci a capire che sei tu il vero obiettivo. Scappa! Corri avanti di cinque caselle.
  • Casella 48 – Sei un piccolo feto che fa marameo dall’ecografia. Dall’ecografia si può capire se stai bene oppure no. La tua mamma verrà accusata di eugenetica? Ciucciati il pollice per quattro caselle.
  • Casella 52 – Sei un lettore del Corriere della Sera e ti sei beccato due paginate di Fallaci senza avere alcuna colpa. Puoi fare causa per molestie al Corriere se vai avanti di tre caselle
  • Casella 55 – Sei Carletto, di due anni e mezzo, e piangi perché vuoi venire nel lettone con papà e mamma. Cazzo, ma sono le quattro! Quando eri un embrione non facevi così! Vai avanti di due caselle.
  • Casella 57 – Sei un ciellino, una cosa che nessuna analisi prenatale poteva prevedere. Sei contrario all’analisi preimpianto perché sei un sadico che ama la sofferenza della gente. Stai fermo un giro, poi tira i dadi.
  • Casella 62 – Sei un padre in sala parto, non sai cosa fare, sei spaventato, affascinato e felice. Sudi come un carrettiere. Vai avanti di una casella.
  • Casella 63 – Sei una madre in sala parto. Gridi come un’aquila e intanto pensi: ma guarda come suda quel fesso. Vai avanti di tre caselle.
  • Casella 66 – Sei un italiano normalissimo, un’italiana normalissima, ti stai chiedendo cosa diavolo ci fanno i preti e i famosi neo-con con le mani nelle tue mutande. Vai avanti di cinque caselle.
  • Casella 71, arrivo!E’ domenica 12 giugno, prendi la tua tessera elettorale e vai a votare i referendum. Ci vogliono cinque minuti e si vota anche lunedì, dillo a tutti quelli che puoi. E’ un’azione che protegge la vita della gente e non il potere sulla vita della gente. E’ un’azione che distingue l’uomo dal Giovanardi e che restituisce un diritto alle donne.
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21 Commenti

  1. Naturalmente anche io voto 4 sì – lo farò intorno alle 10.
    Esorto tutti a votare più presto possibile e cmq entro la giornata di oggi.
    In questo modo faremo salire l’affluenza e anche molti incerti, andranno a votare(uno per tutti: Berlusconi, che voterà solo se ci sarà il quorum).

  2. Ho appena votato…purtroppo i seggi sono deserti, che desolazione!!! La mia città è una città di mare,piuttosto grande anche se non è provincia e c’è pure il tempo brutto, speravo che qualcuno andasse a votare…ma era la prima nel mio seggio alla bellezza delle ore 10.15 circa!!! :( I miei 4 sì sono scontati, purtroppo vedo un certo menefreghismo(e tanta disinformazione)…ANDATE A VOTARE, per i vostri diritti e dei vostri figli!!!

  3. casella 21: che ipocrisia quel “non vuoi che tuo figlio abbia quella malattia”. Perché non dire “non vuoi avere un figlio con quella malattia”? Pareva brutto?

    casella 48: falla finita con questo teatrino del “non vogliono farti l’ecografia perché non vogliono che la mamma sappia se tu stai bene o no”. Lo sai benissimo che il punto è un altro, e cioè che per certe malattie non esiste cura, e quindi NON si tratta di decidere se CURARE o no, ma di ELIMINARE o no il feto.

    Perché non lo dite apertamente? Perché non dite che sarebbe meglio per i bambini handicappati non nascere affatto, non esistere nemmeno a dare fastidio con tutti i loro problemi e con le loro faccette insopportabilmente diverse dalla vostra? Perché non dite che la loro è una forma di vita inferiore? A questo punto, perché non fare loro un’iniezione indolore mortale alla nascita? Non sentiranno niente, non sentiranno dolore e non sono certamente autocoscienti, non se ne accorgeranno nemmeno e toglieranno il disturbo a voi ipocriti benpensanti e anzi gli farete un favore sollevandoli dalle loro inutili e dolorose esistenze.
    Dolorose e magari insopportabili, ricordatevelo bene, anche grazie a persone umane come voi, quelli che quando incrociano il loro sguardo non possono fare a meno di pensare “poverino, sarebbe meglio che non fosse mai nato”.

    Vergogna su chi ha preso questo referendum come scusa per punire questo o quel politico (quanti commenti del tipo “se vince il nano pelato”, “voto per far dispetto a X” etc etc), mostrando che di embrioni vita madri e coppie sterili non gliene frega un benemerito, ma che riescono solo a capire livore e ideologia e a trarne ragioni di miraserabile soddisfazione per le loro miserabili esistenze.

    L’aborto come scelta può avere mille ragioni, e mille drammi dietro di se’ che chiedono solo rispetto e silenzio.

    Pero’ QUESTO modo di ragionare e di banalizzare E’ eugenetismo. Non preoccupatevi, si praticava anche nella Svezia socialdemocratica fino agli anni ’70, quindi si tratta di una pratica che ha una gloriosa tradizione tanto di destra che di sinistra e non dovrete preoccuparvi di passare per fasci, che mi sembra essere la vostra suprema preoccupazione.

    E adesso datemi pure del ciellino o di quello che vi pare, io delle etichette me ne frego, ma sono felice di non ragionare come il sig. Robecchi.

  4. Notizie dalla periferia umbra: anche io ho votato, + o- le 10 e mezzo, ed ero il 10 della mattinata. che tristezza

  5. Per la prima volta ho fatto la fila per votare.
    Sarà un caso isolato, una sezione del mio seggio geneticamente modificata, un quartiere particolare o un momento irripetibile ma, qualsiasi cosa sia stata, mi pareva giusto lasciarne testimonianza.

    Ultimo hai ragione e te lo dico senza mezzi termini, se posso scegliere tra avere un figlio malato e uno sano, preferisco averne uno sano e sostenere che l’handicap, la malattia, la disabilità, la malformazione sono semplici diversità e non errori di natura che creano sofferenza fisica e mentale a chi ne è portatore e a chi gli sta intorno, è una forma di ipocrisia bella e buona.
    Si è diversi se si ha i capelli biondi in mezzo ad gruppo di capelli neri e gli occhi neri in mezzo ad un gruppo di occhi azzurri, ma la malattia resta malattia e se hai un cromosomo in più, non sei superdotato o diversamente dotato, ma sei affetto da una sindrome che comprometterà la tua autosufficienza di adulto e la tua salute fisica.
    Poi un down può essere anche più felice di un “normodotato”, ma il fatto che un genitore accetti serenamente di avere un figlio down non significa che potendo scegliere tra avere un figlio down e uno sano, sceglierebbe di averlo down.
    Parlare di eugenetica in questo contesto, è tanto ipocrita quanto pensare che i “si” dipendano dalle proprie ideologie politiche anzichè dalle proprie scelte etiche e morali.
    Ma mi rendo conto che chi è contrario a questo referendum o si attacca alle convinzioni clericali secondo le quali un Dio che sta sulle nuvole è l’unico che può scegliere e decidere della vita umana, oppure non gli restano che queste meschinità politiche basate sul malinteso.

  6. caro ULTIMO, tocca vedere anche da che tipo di handicap!!! Una mia amica all’ottavo mese ha scoperto che il bimbo non aveva la spina dorsale sviluppata, un malattia rara che lo avrebbe fatto nascere con questa grave malformazione! Sarebbe stato tutta la vita sulla sedia a rotelle, impotente, avrebbe avuto anche una grave malformazione del fisico perchè ovviamente non si sarebbe sviluppato come quello delle persone normali. La coppia ha deciso di abortire e credo che non potevano fare altrimenti!!!Inoltre non avrebbe fatto una vita degna di essere vissuta!!!

  7. questo giochino non fa ridere, ne’ fa pensare.
    e presta il fianco troppo facilmente a critiche come quelle di Ultimo.

    a scanso di equivoci, io ho votato 4 si’, ho votato prima di mezzogiorno, ho fatto i salti mortali per poter votare in generale, e avevo aiutato durante la raccolta firme.
    lo specifico perche’ non si sa mai, qui e’ pieno di gente a cui piace appiccicare etichette (sbagliate per giunta).

  8. Giuy, qualcuno chi ti ha detto se la TUA vita è degna di essere vissuta? Si sottintende: la tua sì e quella di un disabile no? Complimenti.

  9. non generalizzo sul disabile a differenza tua dnute! Ci sono disabili che non possono avere una vita normale e non mi sto riferendo a portatori di handicap che possono correre, ridere, giocare,pensare,ecc… ma a quelli che sono condannati a vivere da vegetali!!! La mia vita è degna di essere vissuta nonostante io sia sorda, mio caro dnut, come non abortirei mai se mi dicessero che mio figlio è cieco o sordo, sordomuto, sordo cieco o affetto da handicap, ma ci sono degli handicap talmente gravi(e mi riferisco solo a questi casi) che allora non lo terrei.

  10. Non possiamo stare qui a negare che ci sono molte forme di malattie genetiche che non permettono di vivere una vita “normale”, qualunque cosa significhi . Sto palrando di quelle malattie che necessitano che per tutta la vita il malato non possa essere autosufficente. Malformazioni gravi al sistema nervoso e muscolare… Malattie cosi indubbiamente impediscono di condurre una vita “normale” , non solo a chi ne e affetto, ma anche ai genitori, che per assisterlo devono modificare pesantemente i loro ritmi di vita. Quindi penso che sia un loro diritto decidere se iniziare e portare avanti la gravidanza. Se si sentono in grado e capaci di affrontare gli enormi sacrifici
    che una vita di assistenza comporta.. e credono che questo sia il bene del futuro nascituro.. ben venga.
    Ma devono deciderlo loro… Deve essere una scelta di responsabilita. E nessuno puo criticarli se scelgono una strada o un altro con astratte teorie morali…..
    Se due persone malate o portatrici di malattie genetiche, desiderano avere un figlio sano( non biondo , non alto, non intelligente), perche negarglielo e gridare subito all’eugenetica…
    L’embrione pre-impiantato, inoltre non e’ una persona.Il ciclo di sviluppo vitale, in teoria, dovrebbe iniziare quando l’embrione viene impiantato nell’utero e non prima, se no voglio vedere come si sviluppa.

  11. Confuso, sono d’accordo. Se non sbaglio ho detto che certe scelte (e non ho mai messo in discussione il fatto che sia loro diritto poter fare una scelta) meritano solo rispetto e silenzio. Io stesso non saprò mai quale scelta farò fino a quando non mi troverò nella terribile situazione di dover decidere.

    Da qui però a inferire delle verità ultime su quello che sia “una vita degna di essere vissuta” ce ne passa. Nella foga referendaria la gente non si rende conto di dire cose mostruose oltre che offensive.

    Che una coppia di genitori non si senta capace di affrontare una tale gravidanza è una cosa. Certo la nostra bella società, in cui sono la salute fisica, l’efficienza, la capacità di esperire il piacere i valori supremi, tali vite possono apparire assurde e lo sforzo di genitori per quanto amorevoli, disumano.

    Dire il valore della vita di una persona umana dopenda dalla sua capacità di “fare”, di esperire una vita “normale” come se le nostre vite “normali” fossero il riferimento supremo per valutare quelle degli altri, come se tutti sapessimo quel è il Senso della Vita, è un’altra.

    E non è necessario essere religiosi per vedere le cose in questo modo, basta avere un’alta concezione dell’essere umano, che è un patrimonio del pensiero occidentale da molto prima di Cristo.

    A proposito Vis, da quanto scrivi penso che le mie idee politiche e religiose (che non puoi conoscere) ti sorprenderebbero parecchio.

  12. Giuy, fammi avere il limite esatto di handicap in cui si è degni o meno di vivere. Così controllo se mio cugino (in sedia a rotelle e con un cervello che pesa un quarto del normale) viva una vita degna, o se sia meglio farlo fuori subito. Io non credo che questo limite esista. Se tu credi di averlo e di poterlo fissare, cara Giuy, ripeto: complimenti.

  13. Onestamente Ultimo le tue convinzioni politiche e religiose non mi interessano affatto.
    L’unica cosa che mi interessa è che l’ipocrisia con cui si sostiene che una vita in salute sia equiparabile ad una malata, venga riconosciuta tale.
    Questo buonismo dell’ultim’ora è a dir poco stucchevole.

  14. Dnute, smettiamola di giocare sulla falsa riga della vita degna di essere vissuta o meno.
    Qui stiamo parlando di “qualità” della vita e quando questa è infima e la possibilità di sapere che sarà infima ci è concessa dalla scienza ben prima che una persona diventi tale, scegliere di non sapere significa prendersi la responabilità di scegliere per gli altri.
    Nè più nè meno di quello che si fa quando si decide di non portare avanti la gravidanza di un feto malformato o di non farsi impiantare un emrbione malato.
    Il non votare o votare no, è comunque una scelta che tu compi sulla vita altrui.

  15. Che tristezza di articolo: volgare, sprezzante, che considera la vita meno che niente e i diritti l’unico verbo che esiste al mondo.

    Ma forse la gente ha capito che il referendum era una truffa, secondo me proprio dalla gente che ha usato i tuoi stessi argomenti…

  16. Adesso auspico le crociate contro il Vaticano, le campagne contro l’8 per mille, astenetevi. Adesso lo eserciterò io il mio voto ad essere cinico, oggi si chiama astensionista. Quando chiederanno fondi, gli riderò in faccia, è un mio diritto vero?

  17. E che palle con ‘sta eugenetica!
    Sapete che vi dico? Siete VOI astensionisti (voi generico, sia chiaro) a praticare l’eugenetica, perchè io non posso avere un figlio!
    Chi vi credete di essere per dire chi può avere figli e chi no?!
    Perchè io non posso ricorrere grazie a questa legge alla fecondazione assistita?
    Perchè ho mille paletti che faccio prima a diventare Papa, Presidente USA e a ripristinare l’URSS che ad avere un figlio?
    E poi dite A ME che faccio eugenetica!

  18. Vis, guarda che su questo punto siamo d’accordo: votare sì, no o astenersi significa sempre definire i diritti di scelta dei genitori sulla vita di altri. Un genitore potrebbe, in tutta coscenza, preferire non portare a termine una gravidanza se il feto è deformato. Ma potrebbe scegliere anche di portarla a termine.
    Quello che non mi piace è l’automatismo per il quale se la vita è “indegna”, debba essere accoppato comunque. Allora non dovremmo nemmeno consentire ai genitori di scegliere se completare o meno la gravidanza: lo si accoppi per legge.
    Non voglio che si confonda il diritto di compiere una scelta sofferta, come quella di interrompere una gravidanza, con un giudizio oggettivo sulla qualità di una vita, e sulla sua dignità. Questo giudizio acritico non esiste e non può esistere: possiamo consentire ad una madre di non avere un figlio vegetale, ma asteniamoci dal considerarlo indegno di essere vissuto. Sarà una mia retrocultura inconsciamente cattolica, ma questo non riesco comunque a pensarlo.
    Per me possiamo concludere qui.
    Dnute

  19. Casella 72:

    “Una brutta notizia: te la sei presa nel quorum. Torna alla casella 1 e, la prossima volta, ricordati della vaselina”

  20. Dietro ogni embrione c’è una storia, magari dolorosa, di chi una coscienza ce l’ha, e cerca ogni giorno di conciliarla faticosamente con il destino della malattia e dell’insensatezza del male più atroce, quello innocente.
    Quando saranno di fronte a Dio, le domande le faranno loro. Non dio, non l’embrione, non questi maledetti, maledetti italiani.

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