Ergastolano, anzi no

Ho l’impressione che sia sfuggito a molti. Per cui lo riporto qui: è stato annullato l’ergastolo comminato a Bernardo Provenzano, latitante da quarant’anni, mandante o esecutore di un totale di 127 omicidi. L’annullamento riguarda inoltre altri 38 imputati accusati di omicidi commessi nell’ambito delle lotte di mafia.

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25 Commenti

  1. Hai le tue ragioni. Forse è una forma di masochismo, forse il desiderio di calarsi nel peggio per meglio conoscerlo – come non fanno tanti miei colleghi che si frequentano solo tra loro – e per meglio e sempre più in alto levitare.

  2. sorry fiippo, ma la definizione di orioles di quali siano i compiti della Suprema Corte e del modo in cui essa li abbia trascesi occupando spazi che non le competono è perfettamente rispondente al vero.

  3. Cerco di dirlo con minor spocchia possibile: non ho voglia di riassumere mezzo secolo di dibattito giurisprudenziale sulla Cassazione – reputo che la Cassazione sia uno dei pochissimi organismi funzionanti, per così dire – e soprattutto mi sembra improprio parlarne per via di una sentenza che non è piaciuta a Orioles.

  4. Sebbene non sia un esperto di diritto, concordo con Edi nell’analisi giuridica.

    Aggiungo che ogni altro aspetto “politico” della vicenda qui non c’entra proprio nulla, come i vari Falconi e falconismi citati da destra e da sinistra. Vivaddio in questo paese vi sono giudici che se in coscienza ritengono che un acclamato figliodibuonadonna debba essere riprocessato o assolto per un crimine, lo fanno e se ne fregano dell’opinione pubblica. E tutto questo alla faccia delle persecuzioni giudiziarie, della separazione delle carriere, e di tutte le altre questioni “politiche” che attengono alla magistratura; se siamo d’accordo sull’obbligatorietà dell’azione penale e sull’indipendenza dell’intera magistratura allora siamo a buon punto. Se non lo fossimo, non avrei potuto dire vivaddio qualche riga più sopra.

    Mi permetto di aggiungere, da inesperto di diritto quale sono, che la Corte di cassazione dovrebbe perlomeno avere anche il compito di preservare l’unità della giurisdizione. Il merito delle sentenze a Milano non può essere diverso che a Roma o a Palermo. Altrimenti fanculo all’art. 2 della Costituzione.

  5. Facci, ti prego, sei noioso (e non lo dico solo io, anche le altre “caccole” che sono indegne di te). Fai un favore a tutti: torna a quel raduno di checche da dove sei venuto.

  6. Per Ernesto: guarda che non bisogna essere per forza di sinistra per potersi permettere di avere in antipatia Bettino Il Ladrone. Che sia stato un Ladrone è un dato di fatto, non un’opinione di destra o di sinistra.

  7. E anche se ti dassi il mio nome? Che te ne fai di un nome? Mi quereli perché ho detto che Craxi è IL LADRONE? Falla finita, Facci, qui ti conoscono tutti. Fai finta di avere una dignità.

  8. Senti Facci, io non ce l’ho coi froci. Ma tu sei anche un bamboccio oltre che una checca. E il fatto che nella vita non sei riuscito a fare nemmeno un quarto delle cose che volevi fare a me interessa poco e niente. Solo vorrei che ti levassi un po’ dai coglioni, dai blog, da tutte quelle discussioni che non ti appartengono, non ti competono. Devi anche capire che i tuoi fallimenti professionali (e sono molti) e le tue pene private interessano poco. Non rispondere a tutti i miei interventi, altrimenti alimenti le tesi di chi, a ragione, ti ritiene uno smidollato che apre bocca solo per intercessione di questo o quel padrone, o direttore di quotidiano, o signore da servire sempre e comunque. Spero con questo di aver chiuso questa stupida querelle e la tua stupida bocca.

  9. Prof. Seingalt, chiedo scusa a lei e agli altri accademici della Crusca, ma anche con “dessi” Facci deve sparire. Non è più degno di aprire bocca. E’ solo un servo, almeno questo ammettiamolo.

  10. Seingalt vai a controllare tutti i post di tutti i bambocci che scrivono su questo sito: di errori e orrori ce ne sono quanti ne vuoi. Perfino l’intellettuale culattone Facci si lascia andare a licenze poetiche, refusi e sviste più o meno volute. Perché non dovrei farlo anch’io?

  11. occappero,il dibattito.

    per Cassidy e altri: le norme che ho citato (articolo 110 c.p. in particolare) sono però le stesse che consentono l’incriminazione a titolo di “concorso esterno” nel reato associativo di individui che, pur non facendo parte in modo stabile del sodalizio criminale, tuttavia vi apportano qualche contributo concreto e rilevante. Vedi ad esempio i professionisti che collaborano con la mafia. Ricorrendone le condizioni, anche questi soggetti possono essere puniti. Il problema è sempre identico: individuare i confini di tale responsabilità, in modo tale da non cadere nell’innocenza a tutti i costi o, al contrario, alleggerire le posizioni di chi è effettivamente membro dell’associazione e non solo “concorrente esterno”. Qui il discorso però si fa lunghissimo. (considerazione personale di rito: senza il “concorso esterno” non si potrebbero comprendere, e scardinare, i sistemi di azione della criminalità organizzata. Concetto elaborato peraltro dalla Suprema Corte, oltre che dalla dottrina. Vi risparmio il pippone vol. 2 sui pro e i contro).

    per Riccardo Orioles: condivido gran parte delle tue preoccupazioni nei confronti di un sistema giudiziario inevitabilmente ed altamente imperfetto, iper-contraddittorio. Altro che unità della giurisdizione… Tuttavia non penso di riuscire a sostenere sinteticamente un’arringa sul ruolo della Cassazione oggi, che però ricordo – dai libri di università, memorie un po’ confuse ;-)) – essere tenuta ad esprimere “il principio di diritto”.

    IMHO sarebbe il caso che il legislatore, oltre ad essere più coraggioso (perché si è sempre pronti ad aumentare le pene, a fare roboanti formulazioni contro il ladro di biciclette di turno; si è però altrettanto pronti a inserire nel sistema, concretamente, gli strumenti per neutralizzare tutta ‘sta stigmatizzazione) fosse anche un tecnico, un reale conoscitore dei veri problemi della norma penale taliana. Mi chiedo che senso abbiano da soli il 416, il 270 ed il 416-bis, oggi, senza definire a che titolo ed a quali condizioni si può individuare la responsabilità del “concorrente esterno” nell’associazione criminale? Vabbè, mi rendo conto di stare cadendo nella lamentatio generalis sul sistema, nella critica dei compromessi legislativi, tiritera tipica di chi il diritto lo ha solo studiato e da pochissimo si trova ad applicarlo.

    considerazione personale: la Cassazione non può sostituirsi al legislatore penale. L’intera Costituzione non lo permette. Ma quando le norme ci sono (l’art. 110 c.p. c’è, eccome se c’è), per quanto antiquate ed imperfette, penso sia lecito interpretarle, con l’occhio sempre rivolto a quella cartuzza firmata alla fine degli anni ’40.

    (con immutata stima, soprattutto per ciò che scrivi sulla nostra adorabile e scafazzatissima sicilia).

  12. Non pensavo che l’invidia potesse tanto. Sono umanamente rammaricato e scientificamente interessato tuttavia al fenomeno.
    Entfernung, nientino anonimo, suvvia, fuori il nome. Dai.

  13. Non puoi chiudere: non esisti. Per il resto, forse non hai capito: io, rispetto a te, sono a casa mia; tu sei un assodato deficiente.

  14. Dopo tutta questa tiritera, nessuno ha avuto il coraggio (?) di ricordare che mentre Facci baciava il culo a Bettino, Orioles faceva inchieste per Avvenimenti. Do you remember Avvenimenti? Mi spiegate perchè Facci si può atteggiare a esperto di Cassazione e di antimafia, di Falcone e di storia patria, e bistrattare così Orioles? A sì… per lo stesso motivo per cui il trombato nel Lazio è ministro. Il mondo va alla rovescia, come in uno degli incubi di Paolo Rossi.

  15. Filippo Facci ha una sola cosa di bello: la coerenza. L’unica cosa che ogni tanto cambia è il culo da leccare. P.S. se qualcuno ha i coglioni (e i fatti) per smentirmi lo faccia pure.

  16. Incredibile: quest’intervista a Facci è la totale conferma di quello che avevo scritto. Cambiano i personaggi, ma c’è sempre un culo da leccare per Filippo Facci. Complimenti.

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