Seguire l’onda Reloaded

Le rilevazioni fotografiche dei satelliti sono purtroppo divenute notizia nei giorni dopo il terremoto-maremoto che ha colpito l’Asia; quello che però ci permetterà nei prossimi anni di modellare nuovi sistemi di allarme e di capire la distribuzione di queste enormi energie, sono i fortunosi dati di una coppia di satelliti. La missione Jason Topex/Poseidon, una fruttuosa collaborazione franco-statunitense, è composta da due satelliti dotati di radar-altimetro che due ore dopo il terremoto si sono trovati a passare in formazione sopra all’area disastrata.
Il risultato (qui anche in una simulazione dinamica) è di enorme importanza scientifica, essendo la prima misurazione estesa di un maremoto: la deviazione dalla superficie normale marina è stata una prima cresta alta mezzo metro seguita da un ventre di 40 cm seguita a 800 Km di distanza da un’altra coppia cresta/ventre. Il tutto con una velocità di propagazione di 800 Km orari.

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3 Commenti

  1. E’ vero che la scienza ha tempi lunghi, è vero che prima che una cosa produca i suoi effetti molto altri ci rimetteranno, ma cazzo una telefonata quelli dell’USGS (United States Geological Survey) http://www.usgs.org, gliela potevano anche fare alle ambasciate. Lo sapevano che con 9 gradi della scala Richter lo tsunami era sicuro. http://earthquake.usgs.gov/eqinthenews/2004/usslav/neic_slav_faq.html
    Quelli del NOAA, http://www.noaa.org, che fanno il controllo antitsunami alla Hawaii, hanno avvisato solo quello del Pacifico, compresi Thailandia e indonesia, e, molto in ritardo le Maldive, India e Sri Lanka niente. Il responsabile dell’istituto metereologico della Tailandia ha avuto paura e non ha diramato nessun allarme. Ha avuto paura del fatto che il suo predecessore era stato licenziato per un falso allarme tsunami. Con un primo ministro proprietario di tutta la stampa e la televisione, un Berlusconi d’oriente, che ha promesso a tutti di diventare ricchi, minacciare il turismo gli sarebbe potutto costare caro.
    L’India ha ricevuto un messaggio da una base dell’aeronautica delle isole Andamane, che stavano affondando, e l’ufficiale che ha ricevuto l’allarme ha messo 45 minuti a fare il primo fax, fax, capito bene! Ma ha sbagliato numero. Il fax è tornato indietro con il riferimento giusto, lui ha rimandato il fax cal apo del servizio metereologico, a quel punto pare sia stato avvisato il governo. Ma l’onda aveva già sommerso mezza India.
    Invece alle Maldive la telefonata è arrivata dalle Hawaii, hanno chiesto del ministro della difesa che non c’era, il centralinista ha preso il messaggio scambiando lo tsunami per Mister T. Sunami (è vero, non è un fake): “Tsunami is arriving in two hours from Indonesia” e lo sono andati a ricevere all’aeroporto, con un cartello: “Welcome Mr. T. Sunami”.
    Allo Sri Lanka, circa 40.000 morti non c’ha pensato nessuno.
    Insomma l’organizzazione scientifica, che si è sentita strettamente responsabile solo del suo compartimento stagno, da una parte e la burocrazia inerte e pavida dall’altra hanno fallito clamorosamente.

    E’ pazzesco che gli unici che abbiano funzionato siano stati: la leggenda che la nonna raccontava al direttore austriaco di uno stabilimento che ha salvato 200 persone: “Piccolo, quando il mare mostra i suoi segreti non restare imbambolato a guardarli, scappa. scappa il più veloce che puoi!” che l’ha messo sull’avviso e gli ha fatto telefonare in Austria ad un centro metereologico; la saggezza dei ricordi dei pescatori nomadi del mare di una zona vicino khao lak ha salvato due villaggi di centinaia di persone; l’istinto degli animali ha salvato tutte le bestie di un parco safari vicino al mare dello Sri Lanka e li ha fatti fuggire all’interno prima dell’arrivo dell’onda; ed infine la storia della bambina di 10 anni che aveva avuto dal professore di geografia una lezione sullo tsunami e pronta ha messo in guardia i genitori che le hanno creduto ed hanno potuto salvare gli ospiti di due grandi alberghi.

    Strano, eh?

  2. dall’articolo e dalle foto del satellite sembra che l’onda piú alta fosse di 50 cm.

    Ma allora l’onda di 15 m di cui si sente quando si parla di Tsunami é un invenzione?

    Domando, perché pare incredibile che un onda che arriva piú o meno alle ginocchia riesca a fare tutto ció.

  3. Sydney, l’onda era alta 50cm in mare aperto ed il fronte si propagava fino al fondale oceanico. Quando il fondale e’ diventato meno profondo (cioe’ quando l’onda si e’ avvicinata alla riva) l’onda medesima e’ cresciuta in proporzione conservando l’energia associata. Per cui e’ diventata di dieci e piu’ metri.

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