Piccole Microsoft crescono

Per contrastare il tentativo di Real di sfruttare la popolarità di iPod, Apple ha incluso nel giovane iPod Photo un firmware che lo rende incompatibile con la musica venduta dalla propria avversaria. Ma Real è pronta a contrattaccare. […] Lo scopo della casa della Mela è impedire che Real faccia leva sulla popolarità dei player da lei stessa prodotti per fare concorrenza al suo iTunes Music Store.

(Punto Informatico, 15/12/2004)
Apple ha rilasciato nelle scorse ore, mediante “Aggiornamento Software”, un update ad iTunes. La versione 4.01, formalmente, viene annunciata come contenente “varie migliorie in fatto di prestazioni e nei servizi sulla rete”, ma in realtà è principalmente volta a disabilitare una delle funzionalità più controverse: la condivisione delle playlists su Internet.

(Macity, 28/05/2003)
La Apple, dopo aver comprato eMagic, l’azienda tedesca che commercializzava il software Logic Audio, ha infatti dichiarato la propria intenzione a bloccare la diffusione dell’applicativo per tutti gli utenti di Windows.

(Giornale Tecnologico, 16/10/2002)
Estendere le capacità di condivisione dei file di iTunes oltre i limiti decisi da Apple non è permesso, così la società ha chiesto all’autore di iCommune di impedire il download del suo programma. E il buon James G. Speth non può far altro che piegarsi ai voleri di Apple che gli ha interrotto la licenza d’uso delle API di iTunes.

(iPod Blogz, 3/11/2003)
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20 Commenti

  1. Fino a quando gli utenti sono una manica di beoti senza alcun spirito critico, fino a quando e’ permesso ai produttori di fare qualsiasi sodomozzizazione ai sudetti…
    Masochisticamente preferisco subire tutto questo se alla fine Un monopolio ne risulta indebolito.
    In ogni caso Logic/windows era ai limiti della usabilita’ causa dumbaggine ‘infrastrutture’ del SO Microsoft, suppongo che i tedeschi della eMagic siano stati ben contenti di essersi liberati dal dover supportare Windows.

  2. à la guerre comme à la guerre!
    Non capisco la meraviglia, Apple è un’azienda con fini di lucro, mica è un movimento open source.

  3. Forse si è scambiato Apple per il cavaliere senza macchia che ci libererà dagli abusi di Microsoft e invece, guarda strano, anche lei pensa a bloccare fette di mercato (azzeccato il logo del post). A questo punto spero si moderi un po’ la devozione semireligiosa che caratterizza molti utenti Mac… anche Apple pensa a mangiare!

  4. Probabilmente si sono gia’ dimenticati di come e’ andata ai tempi del glorioso Mac non rilasciando l’autorizzazione per la realizzazione hw di cloni
    low cost….

    saluti

  5. Com’è andata Omar? Una bella domanda che potremmo allegramente girare a quelli di IBM. In cinese.

  6. Tutto giusto Gianluca, ma provo a metterti la situazione da un altro punto di vista.

    Apple guadagna sull’hardware e non sul software, poi, se il suo software è qualitativamente migliore a quello Microsoft è tutto un altro discorso, ma quello che fa tirare avanti la baracca di cupertino è la vendita di Mac ed iPod.

    Apple ha sviluppato un proprio sistema di protezione dei brani musicali, ha sviluppato un lettore hardware capace di riprodurre questi brani (iPod), un software gratuito per Mac e Win che permetta la riproduzione, encoding, organizzazione dei brani, ecc.., ed il trasferimento dei brani all’iPod (iTunes).

    Apple, grazie a questa sua tecnologia di protezione, è riuscita a convincere le cattive Major a collaborare alla realizzazione del noto iTunes Music Store, quindi ha investito miliardi nell’implementazione dello stesso.

    Nell’accordo, Apple guadagna una percentuale irrisoria dei 99c che l’utente spende per scaricare il brano. Circa 12c, ma deve accollarsi lo sviluppo del software e soprattutto gestire una server-farm di dimensioni impressionanti e pagare dollari a palate la banda necessaria a tenere in piedi il baraccone.

    Riassumendo, Apple non guadagna dalla vendita delle canzoni, anzi, CI PERDE, ma recupera ampiamente vendendo un gingillino chiamato iPod, che da solo riesce a fare una bella fetta del fatturato della società. Non va tralasciato neanche, che l’iPod, essendo utilizzabile anche dai possessori di PC Windows, è un buon traino verso il passaggio di questi su Mac, quindi maggiori vendite di hardware.

    Ora, dopo tutto questo, arriva la beata Real che fiutato l’affare prova a prendere accordi con Apple per una collaborazione. Apple giustamente gli risponde “ma che cazzo volete, ci siamo fatti il dispositivo di protezione, il firmware, il software, paghiamo server e banda a non finire, abbiamo preso gli accordi con le Major e ora voi volete un’alleanza per vendere un lettore di plastica sottocosto per farci fuori? Ma chi siete!”

    Dopo questo, Real ha provveduto al reverse-engeenering (procedura illegale) del firmware dell’iPod per sfruttarlo nei loro dispositivi sottocosto, una sorta di hacking alla pari di quelli realizzati da John DVD ecc…

    Tu, Gianluca ti lamenti che Apple abbia modificato il proprio firmware per rendere la vita dura a Real prima di affondarla definitivamente in tribunale. Non mi sembra molto logico, è come se tu non mettessi le protezioni antispam su MT perchè tutti hanno il diritto di commentare, anche gli spammer.

    Per quanto riguarda la versione 4.01 di iTunes che ha eliminato lo sharing in remoto, anche quella è stata una posizione delle Major, purtroppo hanno un contratto con molte clausole e le versioni precedenti di iTunes, con un apposito programmino erano diventate delle versioni di Kazaa con musica di alta qualità.

    eMagic per Win ti do ragione, ma la versione che hai nell’HD non è che scompaia. Semplicemente non ci saranno aggiornamenti futuri.

  7. “Piccole Microsoft crescono” ?!?

    Dal tono del post e dei commenti l’idea e` “ecco,si sono venduti,potevano essere una alternativa…”
    Guardate che nel 1997 la Microsoft ha pompato 150 milioni di $ nelle casse di Apple e continua ad avere la sua bella quota,eh…

  8. sono stronzi alla apple. prendono dall’open source tutto quello che possono e non restituiscono quasi niente.

  9. Speriamo la Apple chiuda presto e con essa la Microsoft eh eh, lo so lo so vado giù pesante, ma sono stufo delle loro angherie.

  10. skidx, cristiano ha probabilmente ragione. Non so se apple ci perda, ma il margine su ogni canzone è 1 centesimo di euro, quindi di sicuro non ci guadagna. Lo stesso si può dire di tin con rossoalice, anche li i pezzi sono in vendita a 99c.
    La vendita di musica non è core business ne per tin ne per apple, la fanno per altri motivi.
    Chi vuole guadagnarci pratica ben altri prezzi.
    Prendi per esempio il nuovo preogetto di mondolibri (mondadori, quelli dell’euroclub) cdforyou. Loro sanno di non poter vendere musica a 99c e guadagnarci. Allo stesso tempo sanno che non potrebbero competere con apple e tin sulla vendita di pezzi online praticando prezzi più alti. Hanno quindi pensato di differenziarsi: tu scegli i pezzi online, loro ti stampano il cd e te lo mandano. Business model che, temo per loro, sarà fallimentare.

  11. sono 2 cose diverse: 12c su 99 sono quelli che spettano ad apple dalla vendita di un brano (il ricavo di apple su ogni canzone). a questi poi devi togliere le spese che sostiene apple (marketing, gestione della piattaforma etc.). Quello che rimane è il margine di un 1c (il guadagno netto per ogni brano).
    io le cifre non te le posso confermare. i numeri di cui ti parlo sono quelli che ci sono stati riferiti da mondolibri quando hanno presentato il loro progetto qui in università.

  12. ok, giorgio, quindi non sono in perdita, è quello che cercavo di capire, grazie.
    Che ci guadagnino poco d’accordo.

    Io posso comprendere il discorso di Apple, che punta su standard chiusi nella speranza di ostacolare la concorrenza, quello che mi sfugge è il perché alcuni utenti difendano chi cerca di ottenere un monopolio con questi mezzucci a scapito della qualità e dell’innovazione.
    Che il monopolio sia dannoso per il mercato e quindi infine per i clienti è una regoletta base, boh, a me sembra che tanti abbiano la sindrome di Stoccolma.

  13. skidx, è difficile che non siano in perdita, nel calcolo dei margini di contribuzione unitari, si tiene conto solo dei costi variabili. a quel centesimo di guadagno che apple ha per brano andrebbero sottratti i costi fissi. Capisci che è probabile che siano in perdita.
    Comunque il punto non è quello: come dicevo prima il core business di apple non è la vendita di musica, è la vendita di ipod. Apple è ben contenta di perdere 10c di euro per brano (non ne ho idea, è un esempio) se questo le permette di vendere più ipod.
    Tralasciando questo quisquilie contabili, su tutto il resto sono d’accordo con te.

  14. Il complesso iPod + iTunes è la prima voce nell’elenco delle entrate della casa di cupertino.
    Senza contare l’enorme pubblicità indotta di cui beneficiano anche gli altri prodotti del marchio. Non dimentichiamoci che Apple basa la sua intera filosofia sul Branding e sulla precisa identità con cui si differenzia dalla concorrenza.

  15. Ahem, ahem, ahem.

    Zero: Apple dà molta più libertà di Microsoft. (Si vedano le limitazioni di un qualsiasi brano comprato da uno store WMA contro quelle imposte da Apple.)

    Uno: Per iTunes, c’erano state pressioni delle major, a cui Apple può solo chinarsi a baciare se vuole avere un business nel campo musicale.

    Uno e mezzo: Le “limitazioni” di iTunes 4.01 impediscono di condividere la libreria musicale con un computer in una diversa sottorete. NON IMPEDISCONO L’USO DELLA CONDIVISIONE SU UNA STESSA SOTTORETE, che è quello che il 95% degli utenti che usano legittimamente la condivisione fanno normalmente.

    Due: iCommune usava delle API di iTunes che Apple rende disponibili solamente per lo sviluppo di driver di periferica. iCommune esiste ancora ed è disponibile su http://icommune.sf.net/. Evidentemente senza le chiamate alle API incriminate.

    Non tolto che Apple ha talvolta agito da “sciacallo” (le *VERE* colpe sono altrove, come sanno gli sviluppatori di Watson e Konfabulator, ad esempio), attaccarla su QUESTO fronte (dove imho è ampiamente giustificato) è una benemerita stupidata.

    – ?

  16. Non sono daccordo. Se non si è daccordo con le politiche commerciali di Apple si puo’ benissimo fare a meno di comprare i suoi prodotti, senza per questo gridare allo scandalo.
    Apple ha sviluppato un suo Business Model, e sono anni che investe in questo. iPod è sul mercato dal 2000, e da poco è diventato un oggetto noto al grande pubblico.

    Ricordo che quando Steve J ha presentato iPod tanti sono rimasti delusi, perche’ si sperava in un palmare marchiato Apple. Ed invece a Cupertino hanno deciso che era un’altra la strada da percorrere. Oggi che Palm è in crisi, ed i palmari non sono diventati quello strumento indispensabile per ciascuno di noi, e’ fin troppo facile dire che il management Apple aveva avuto la giusta “vision”.

    Hanno fatto degli investimenti, e non credo che impongano a tutti il loro software, anzi. Dal mio punto di vista sono soli contro il resto del mondo, e sono curioso di sapere come si difenderanno da Sony o dall’elettronica cinese a basso costo.

    Infine… Apple ha usato l’open source… e allora? Non è nel pieno diritto delle varie licenze open source utilizzare del codice per un prodotto commerciale? Era una possibilità lecita (ed etica) e lo ha fatto per seguire i propri interessi (il guadagno, off course).
    E tutto il codice open che ha usato (incluse le modifiche al motore KTML) sono disponibili.

    Quando Apple arriverà a farti acquistare i propri prodotti anche quando non vuoi, come le licenze OEM di Windows, mi indignero’. Per ora resto solo a guardare come un buon management abbia ridato valore ad una azienda piu’ volte data per morta.

    Se proprio volete che un’azienda fata beneficienza allora iniziate a lodare Bill Gates… tantissimi dei suoi guadagni vanno in beneficenza…

    My two cents… michele.

  17. La legge della Mela

    Nonostante sia difficile sentire parlare male di Apple da queste parti, è noto che a Cupertino non sempre sono trasparenti nel rapporto con i propri clienti. Qualcuno, ad esempio, è in grado di spiegarmi perché tutti i prodotti Apple sono coperti da…

  18. Sì, in sostanza si tratta di trovare un’idea sufficientemente stracciona, brevettarla, impedire al mondo di copiarla e diventare il monopolista.

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