The eternal stupidity of a defective mind /2

Eternal sunshine of the spotless mindico-radiocittadelcapo.jpgQualche tempo fa chiesi che venisse fatta giustizia, Francesco Locane e lo staff di Radio Città del Capo di A Day In The Life hanno raccolto gli indizi ed assicurato il colpevole alla giustizia internettiana, intervistandolo.

Si tratta di Antonio Adinolfi, losco figuro e responsabile marketing della Eagle Pictures, che ha deciso di tradurre “Eternal Sunshine of the Spotless Mind”, l’ultimo splendido film di Michel Gondry con Jim Carrey e Kate Winslet, con l’ingannevole ed infinitamente più idiota “Se mi lasci ti cancello”.

(Un ringraziamento particolare a Francesco Locane per averci regalato questa perla durante la trasmissione Monolocane, in onda ogni giovedì dalle 22:30 a mezzanotte e mezza su Radio Città del Capo (frequenze 94.700 e 96.250) per chi abita a Bologna, Modena e Ferrara, e su RadioNation per tutti gli altri).
“Abbiamo cercato – e in questo ci siamo riusciti, devo dire – a fare di questo qui che è un film abbastanza difficile, se vuole anche “Art House”, un film che già dal titolo si ponesse in termini più commerciali”

(Antonio Adinolfi, Eagle Pictures)

“Dove l’è andata a prendere quest’espressione, dove l’è andata a prendere?!… [sberla] Ma come parla?! [sberla] E due! Come parla?! Come parla?! Le parole sono importanti! Come parla?!”

(Nanni Moretti, Palombella Rossa)


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15 Commenti

  1. E’ come se “Apocalypse Now” fosse stato tradotto con ” Sbomballando & surfando” o con ” Wagner & pallottole”.

    Mah…

  2. Scusate ma secondo voi “L’eterno tramonto di una mente senza macchia” avrebbe suonato bene?

  3. “Sunshine”, non “sunset”, Withnail.
    grazie del grazie, neri. però la mia trasmissione si chiama “monolocane”. mica ho prospettive globalizzanti, io. o era un omaggio inconscio ai “mondo movies”?

  4. Ottimo, Withnail. A parte questo, la mia impressione è che, grazie a una verità piccola piccola, Adinolfi abbia sodomizzato senza vaselina tutti questi ingenui scandalizzati della domenica.

  5. withnail (and i) – però tra “L’eterno splendore di una mente senza macchia” e “Se mi lasci ti cancello” ci poteva pure stare un’equilibrata via di mezzo, no? qualcosa di meno demente del secondo e, anche se non perfettamente fedele al titolo inglese, almeno con un vago richiamo ad esso…insomma, se i creativi della eagle pictures si fossero applicati per cinque minuti forse sarebbe uscito fuori qualcosa di meglio.
    (“l’eterna felicità della mente ignara” avrebbe fatto molto film giapponese di maniera, temo…)

  6. In onore al ventesimo anniversario della sua scomparsa ed a riprova di questa tradizione tutta italiana, citerei anche “Domicile conjugal” di Truffaut, tradotto con l’imbarazzante “Non drammatizziamo… E’ solo questione di corna!”…

  7. M.B. e Withnail per me, invece, anche sul piano del marketing la scelta è pessima. Chi è andato a vedere quel film pensando, dal titolo, che fosse una commediola è uscito incazzato nero. Chi NON è andato a vedere quel film pensando, dal titolo,che fosse una commediola si è perso un bel film e quindi ha tutte le ragioni di essere incazzato nero. Per non parlare di quelli che sapevano di che film si trattasse e che sono andati a vedere il film incazzati neri per il titolo…
    Insomma è riuscito a far incazzare quasi tutti. Bel colpo di marketing!

  8. Kilgore Trout, chi è andato a vedere il film pensando che fosse una commediola, sarà pure uscito incazzato nero, ma il biglietto l’ha pagato lo stesso, e la prossima volta avrà già dimenticato tutto.

  9. Trovo particolarmente edificante il ragionamento del Nostro, che più o meno affermava: non abbiamo imbrogliato nessuno, abbiamo cercato di mandare il massimo numero di persone a vedere un film peraltro bello. abbiamo solo abbassato un po’ il target
    Una specie di inganno a fin di bene, insomma, nella più pura tradizione “basta un poco di zucchero” e “casalinga di Voghera”. Ho apprezzato il fatto che l’intervista si sia chiusa con uno storico brano che recita
    “Your love gives me such a thrill / But your love won’t pay my bills / I want money! That’s what I want”, sorta di disperato appello di un distributore al pubblico (target alto)

  10. Kilgore, la fidelizzazione del cliente è decisiva quando si vendono gelati, patatine, o prodotti sempre uguali a loro stessi. Quando si tratta di narrativa di qualunque genere, ogni prodotto è unico, quasi per definizione. “Mi hai ingannato con The Eternal Eccetera, per cui non vado a vedere neanche Cuori Palpitanti 2”. Non esiste, semplicemente. In più, aggiungi pure che il pubblico non identifica il distributore del film, è già tanto se lo fa col regista. “Hey, questo film è distribuito dalla Eagle Pictures, quelli che ci hanno fregato settimana scorsa con The Eternal Eccetera! Col cacchio che mi rivedono!”. Non esiste neppure questo.

    Ciò detto, il titolo italiano ha un tono fuorviante, mica non sono d’accordo. C’è però da chiedersi se questo male non lo si possa classificare come “minore”.

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