aggrappati qui

Ognuno alla fine lo usa in un modo diverso, il blog, e non c’è niente di male: magari a qualcuno interessava la diretta Stato per Stato, exit poll e tutto il resto, e avrà passato la notte a premere il tasto refresh.

Io invece una tensione del genere non l’avrei mai retta, nel senso che mi sono addormentato quasi subito, e al risveglio i giochi eran fatti. Piu che di informazioni aggiornate, a quel punto, c’era bisogno di qualcosa a cui reggersi.

E i blog per fortuna sono anche questo, e non mi c’è voluto neanche tanto a trovare quel che mi serviva: un bel pezzo lungo di Pfaall:

Ma alla fine sarà Bush.
E in fondo va bene così… (continua)

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Blogga dal 2001, con alterne fortune.

22 Commenti

  1. Adesso quando costruirranno un bel parcheggio polifunzionale sull’intero territorio iraniano vediamo se va bene così.
    A Roma si dice che te stai a consolà con l’aglietto.

  2. a Roma non si dice pure “mò sò cazzi!”
    non m’hanno ancora convinta che dovrei essere felice per questa rielezione perchè toglie grane alla sinistra…sarà…mi puzza della volpe e l’uva…ma magari sbaglio…cmq, che consolazione che in America sia rinato l’afflato politico e la partecipazione: ancora 4 anni dell’idiota alcolizzato e dei suoi sgherri da paura. Che culo! era meglio se stavano a casa a guardare il baseball mangiando hot dog i nuovi elettori americani…son bei tempi, si si…

  3. Eh già. Se non ti piace il risultato e hanno votato in pochi, potrai sempre dire che il candidato non è legittimato dal popolo.
    La volta invece che hanno votato in tanti, ma il risultato ancora non è soddisfacente, potrai sempre dire che hanno votato quelli sbagliati, che se ne restassero a casa ad ingozarsi di hot-dog la prossima volta!

    è la democrazia degli sconfitti, baby.

  4. Scusami stalker ma il tuo strapparsi tutti i capelli di testa invece dove ci porta? Chessifà altri quattr’anni d’isteria?
    Incominciamo a fare i conti con la realtà, questa oggi è Bush per quanto riguarda gli USA. L’Europa si faccia sentire, mica c’era da aspettare le elezioni in un altro continente per muoversi. E per muoversi si intende qualcosa di più di semplici dinieghi di singoli stati. Si siedano a un tavolo e non si alzino finchè non hanno un compromesso, magari loffio o a maggioranza qualificata, ma pure se solo 3-4 dei grandi si mettono d’accordo va bene, non ci si formalizza. Purchè siano in grado di esprimere una mozione pallidamente rappresentativa dei nostri interessi (che ora non sono tutelati da nessuno, visto che siamo alla fase aventiniana).
    Poi, si presentino a Bush e lo costringano a scendere a patti. Così si fà, mica dandogli del caprone e ridendo di sottecchi. Tanto se c’era Kerry il procedimento era lo stesso: e allora perchè aspettare? Aspettare che, che l’ineludibile destino si compia e punisca i malvagi?? Che tutto vada ad ‘allegre signorine’ per declamare il sonetto del tanto peggio, tanto meglio?

    ciao

  5. Pfaal ha ragione su una cosa: la politica e’ tornata protagonista, e questo non puo’ essere che un bene. Per il resto, c’e’ il forte rischio che georgdabliuII faccia scelte che peseranno sull’america, e sul mondo, per anni a venire. E questo, secondo me, spaventa molti americani e non.

  6. Bush-Putin-Berlusconi
    Neocon-ebrei-cattolici-integralistiarabi
    Allibbarton-settesorelle-Monsanto
    Iraq-Palestina-Cecenia

    e 55,5 milioni di voti americani che non solo non bastano a fermare bush e tutto questo delirio… ma gia’ oggi si vuol far credere non siano mai esistiti, volatilizzati

    altro che 2008, non sara’ il caso di darsi una mossa fin da subito ?

  7. Neri, quelli di YahooItaliaNotizie meriterebbero più attenzione da parte tua, non discriminarli.

    “ebrei” il tizio qui sopra di me ha davvero scritto “ebrei”?

  8. Caro wu-ping, te la spiego perchè non l’hai capita: la mia era una iperbole per dire che non c’è consolazione che tenga: ha vinto bush e basta, rassegnarsi psicologicamente è l’unica possibilità concreta che abbiamo. Le cose che sembri proporre non hanno senso. L’unica cosa che ha senso, almeno per me, è cercare il più possibile di stare fuori dal sistema economico che supporta una politica del genere.

  9. Si wu-ping sono io il “tizio” che ha scritto quella cosa lì.
    Tranquillo, arrossisco per meno.
    “Neocon-ebrei-cattolici-integralistiarabi”
    tutta quella robaccia lì…mica c’è da arrossire..

  10. Non è che lo sostengo Io Wu.
    E un sondaggio, punto.
    Ridicolo, tra le altre cose.
    Non ti chiedo certo di fidarti della mia opinione, leggilo.

  11. Le donne hanno votato per Kerry (52%).
    Gli afro-americani hanno votato per Kerry (89%).
    I latino-americani hanno votato per Kerry (55%).
    Gli asiatici hanno votato per Kerry (59%).
    I giovani tra i 18 e i 29 anni hanno votato per Kerry (54%).
    Chi guadagna meno di 15.000 dollari l’anno ha votato per Kerry (63%).
    Gli ebrei hanno votato per Kerry (76%).
    Gli appartenenti a minoranze religiose hanno votato per Kerry (68%).
    Coloro che non professano alcuna religione hanno votato per Kerry (74%).
    I gay hanno votato per Kerry (77%).

    Sì, ma ha vinto Bush.
    Anzi, no. Ha stravinto.
    Gli ultratrentenni maschi eterosessuali cristiani bianchi che guadagnano più di 15.000 dollari l’anno evidentemente sono tanti.

    E’ questa strana cosa che chiamano democrazia.
    La migliore democrazia del mondo, mi pare di aver sentito.

  12. Ma il voto e’ segreto?
    E i sondaggisti americani (ma non solo) ? li mandiamo a raccogliere cotone in alabama o a lavorare nelle acciaierie del montana ?

    Oppure la logica economica e’ quella che guida la manina nella privacy della cabina, dopo aver spergiurato a quattro venti (leggi network) il proprio essere ‘liberal’ ?

  13. I sondaggi sono sondaggi, Draco, evidentemente sondaggi sbagliati.
    L’altro giorno, per esempio, ho sentito dire che il software che gestisce il voto elettronico degli americani, è di una società repubblicana, da ciò la deduzione, di chi riportava la notizia, che il voto fosse falsato.

    Io credo che sarebbe alla fine più utile farsi una ragione del fatto che abbia vinto Bush.
    Gli americani hanno preferito Bush, credo che sia su questo che dovremmo riflettere rischiamo altrimenti di invischiarci in ipotesi che non conducono a niente.

  14. Calma Viscontessa: un conto è il wishful thinking sull’esito dell’elezione, un conto sono le pecche tecniche e di intrallazzi sulle macchine elettroniche, riguardo alle quali spero per loro che vorranno approfondire.

    Lykaios: non chiedermi troppo; io ti do il link, la statistica, l’inglese e l’italiano non te li posso insegnare, anche perchè non ne sarei in grado.

    Stalker: hai ragione, mai cercare di esperire da qualche frase non spiegata più di quello che c’è scritto. Capiscimi a me però: mi premeva dire certe cose e mi sono attaccato al primo appiglio. In effetti non mi interessava molto quello che stavi a dire; pardon.

  15. Wu-ping, se l’inglese che mi devi insegnare è lo stesso che ti ha fatto pensare al rapporto del Lancet come ad una cose seria, allora è meglio di no, grazie.
    Certo ti devi dare da fare, perchè l’Inglese lo dovrai insegnare anche a qualcun altro.

    http://query.nytimes.com/gst/abstract.html?res=F30F17FF38590C7A8EDDA90994DC404482&incamp=archive:search
    http://www.ilfoglio.it/uploads/camillo/armi100mila.html
    http://pittsburghlive.com/x/tribune-review/opinion/archive/s_269528.html
    http://www.adn.com/24hour/iraq/story/1796552p-9665432c.html
    Leggi le parti che spiegano perchè “studi” simili vengon fuori cinque sei giorni prima delle elezioni, quelle che spiegano quanto siano ridicoli i metodi (metodi…domande) usati, e quanto i dati con cui sono stai comparati.
    Sempre che non debba insegnarti a leggere.
    O ad arrossire per quello che non ti fa arrossire.
    Saluti.

  16. Non si tratta di far confusione Wu, si tratta di evitare dietrologie che non giovano a nessuno.
    Da una parte c’è il fallace sistema elettorale amerciano di cui, pour parler, si può dire tutto e il contrario di tutto, dall’altra ci sono i sondaggi che restano, appunto, solo sondaggi e il cui esito è fine a se stesso.
    In buona sotanza, il mio mettere insieme le cose, era un modo per attirare l’attenzione sul fatto che in entrambe i casi non mi pare questo il fulcro del problema.
    Il dato certo è uno e forse è su questo che bisognerebbe concentrarci.
    Come mai Bush ha nuovamente vinto?

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