Per non dimenticare Zonker

Riceviamo dagli amici di Enzo Baldoni e volentieri pubblichiamo la lettera che il fratello Sandro ha inviato a Repubblica. Pone interrogativi importanti che si spera raggiungano l’obiettivo di far tornare a parlare delle molte inquietudini e interrogativi che circondano il rapimento di Baldoni. Soprattutto adesso che è ancora in ballo la dolorosa questione del recupero dei suoi resti, è utile che l’attenzione mediatica e dell’opinione pubblica sia convogliata su Enzo e sulla sua tragica fine.

Enzo BaldoniCaro direttore,
felici questi giorni anche per noi Baldoni, contenti di rivedere le facce belle, pulite e sorridenti di Simona Pari e Simona Torretta, e di stringerci idealmente in un abbraccio ai loro familiari.
Ma permetteteci, da cittadini qualsiasi di questo stato, di farci e fare pacatamente qualche domanda molto diretta.
Perché nel caso di Enzo il governo italiano ha sonnecchiato così a lungo e si è dimostrato così freddamente distaccato da una tragedia che anche in quel caso non aveva coinvolto solo una persona, ma un’intera nazione?
Perché le opposizioni non sono riuscite ad andare oltre la polemica spicciola, invece di sollecitare l’immediata azione di tutte le altre forze politiche per una soluzione rapida del sequestro?
Perché i servizi segreti hanno perso giorni preziosi minimizzando subito la questione della sparizione di Enzo, addirittura dando notizie infondate su una sua presunta irresponsabile uscita dal convoglio della Croce Rossa, quando lui era stato evidentemente catturato mentre era di ritorno a Bagdad assieme ai medici e agli infermieri con cui era andato a curare un gruppo di feriti iracheni?
Perché dopo tutto questo tempo non si riesce ad avere il benché minimo indizio su che fine abbia fatto il corpo di un occidentale clamorosamente rapito e ucciso nella non immensa periferia di Bagdad?
Insomma, abbiamo due governi, uno efficientissimo e uno completamente inaffidabile, così come abbiamo due opposizioni e due servizi segreti?
Pensiamo siano cose che molti altri italiani si chiedono, confusi anche da questa improvvisa e un po’ sguaiata gara della nostra classe politica ad attribuirsi meriti e medaglie, mentre un mese fa era tutto un correre a nascondersi nei coni d’ombra disegnati dalle poltrone.
Qualcuno può rispondere? Grazie.

Sandro Baldoni
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4 Commenti

  1. Sono triste, e incazzato perché non posso non pensare a quel vigliacco di Feltri e alle cose che ha scritto su Baldoni. E provo amarezza per i parenti che non saranno consolati nè da una giustificazione per il silenzio politico e sociale che li ha circondati e neanche da informazioni credibili su quello che è successo.

  2. Purtroppo solo dopo la tragica vicenda irachena ho conosciuto giornalisticamente Enzo Baldoni leggendo i reportage dei suoi viaggi sui suoi vari blog. Penso sia stata una persona meravigliosa. Vorrei tanto che la famigia Baldoni avesse delle risposte alle domande che sono state poste dal fratello di Enzo. E che davvero si facesse di tutto per dare loro la consolazione di riavere il corpo.
    Come si può fare pressione sulle istituzioni e sull’opinione pubblica affinchè non ci si dimentichi di lui?

  3. Così come ho commentato sul blog di Giulio Mozzi, la verità non è quella che viene filtrata dai giornali e mass media ma sta in quelle stanze a cui non interessava ‘agitarsi’ più di tanto per salvare la pelle a Enzo Baldoni.
    A me Vittorio Feltri piace come giornalista ma sono dell’opinione che ha sparato troppo ‘a zero’ con quei titoloni mancando di rispetto alla sofferenza di tutti i parenti, conoescenti e la stessa famiglia del ‘giornalista carcerato’. Poi, non vorrei, ma lo sospetto vivamente che non interssasse salvarlo solo perchè era un uomo di ‘sinistra’. Altra osservazione: “caro ‘Diario’,(testata per cui corrispondeva dall’Iraq), cosa hai fatto per aiutare colui col cui sudore e rischio riempivi le pagine della testata?”. Io non sono veramente informata sull’azione di Diario e se ne ha intrapresauna. Comunque, fatto sta che non doveva morire!!!

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