Mac e dopo-Mac, 1984-2004

AppleIl Computer è una bestia grossa e libidinosa, un po’ come un transatlantico o una locomotiva. Ha un centinaio di lucine accendi-e-spegni in successione, un ronzìo da dinosauro abbioccato e un sacerdote apposito, il Tecnico Edp, interamente votato a Lui. Tu, comune mortale, puoi addirittura parlargli. Pondera bene prima la domanda, però. Poi scrivila sulla foglia di papiro, mettiti in fila davanti al sacerdote, e quando sarà il momento prenderà il tuo papiro e lo darà da ingoiare, cerimoniosamernte, al computer. Sarà il sacerdote a dirti quando dovrai tornare per la risposta, e anche a interpretare per te i versi – i computer non parlano come gli esseri umani.
È stato con un computer così, una parasanga d’anni fa, che siamo riusciti – la Bestia occupava quasi completamente il pianterreno – a estrapolare clandestinamente un valzer, di circa venticinque secondi, all’instituto di fisica di una certa città. Gli uomini del Duemila riusciranno – era il nostro audace pensiero – ad ottenere musichette di almeno un querto d’ora, e forse ancora di più (non era affatto il Duemila, a quel tempo. O forse invece sì, visto che era il Sessantotto. Ma questa è una storia diversa).


Tutto questo per dire che ci volle un bel po’ di sessantotto (che c’entra? Non lo so: però c’entra) per fulminare nel cervello d’un paio dozzine di ragazzi l’idea che forse il computer poteva essere anche una cosa più alla mano, del genere giradischi e/o televisione. La storia la conoscete: i due tizi che trafficano circuiti in un garage, il più matto dei due che si vende il volkswagen per finanziare la ricerca (nel Vw c’era naturalmente l’adesivo make-love-not-war: nondimenticate questo particolare, perchè è importante), altri mille dollari trovati in prestito e… e nasce l’Apple II dei primordi, il computer cugino del televisore.
È una bellissima storia americana, fino a questo punto. Naturalmente nessuno prendeva sul serio Jobs e Wozniak (i nostri due del garage), anzi non si sapeva nemmeno che esistessero. I computer “veri” (cioè i bestioni da mezza tonnellata, quelli col sacedote e tutto il resto) venivano prodotti dalla Ibm – tutti quelli che esistevano sul pianeta, meno una cinquantina d’eccezioni. Com’è come non è, l’Apple II (e i Commodore, i Sinclair, gli Star, i ZX) sfondano sul mercato per una stagione. Questo non vuol dire niente, di per sè: siamo in America, e ci vuole un momento per capire, quando sfondi al mercato, se sei i fratelli Wright o solo l’inventore del Tamagotchi. Comunque l’affare c’era, e per questi motivi la Ibm (il cui presidente fino a poco prima sghignazzava selvaggiamente quando gli parlavano di mettersi a vendere computer piccini) decise di dedicare una sua divisione alla produzione di questa specie di computer-giocattolo. Siccome avevano un efficiente ufficio marketing, trovarono anche un nome serio per questa roba – li chiamarono “personal computer”, abbreviato in pc. Dopo di che, il problema era di trovare un programma per farlo funzionare, il sistema operativo, come si dice.
Scusa: e non se lo potevano fare loro? Certo che sì: ma per tanti buoni motivi (il principale dei quali, secondo me, era che avevano troppa puzza al naso) decisero di appaltarlo fuori. Si presentarono Bill Gates e alcuni altri.
Ora, il problema della Ibm, quanto al computer-giocattolo, era il seguente: computer-giocattolo sì, ma stando attenti a non far concorrenza ai computer veri. Sui computer veri ci campavano, loro (immaginate la Fiat che si mette a produrre automobili a energia solare, impulsi orgonici e pedali: tutto bellissimo, ma a condizione che non vadano più veloci e non consumino di meno della Punto, della Bravo, della Panda e persino della Duna). Il primo sistema operativo presentato aveva prestazioni espandibili ed era bestialmente veloce. Scartato. Il secondo era una scheggia, aveva l’ufometro incorporato e faceva il caffè. Scartato. Il terzo era Bill Gates. “Beh, funzionare funziona. Certo, sopra i 640Kb di memoria non potrà andare mai”. Approvato! E nasce l’Ms-Dos. (break: forse a questo punto vi sarà venuto il sospetto che sto scrivendo su un Macintosh. Avete indovinato. Però… ).
Allora: L’Ms-Dos 2 deve restare compatibile con l’MsDos 1. L’Ms-Dos 3 deve restare compatibile con l’Ms-Dos 2. E così via: 4, 5, 6, 7, sempre con gli stessi 640k di limite obbligato. Poi arriva il Windows, ma deve restare compatibile pure lui: per cui il Windows 3.1, in realtà, è un Ms-Dos col parrucchino. Scusa, ma i ragazzi del garage che diavolo stanno facendo, nel frattempo? Niente. Siccome non hanno mai visto un dollaro in vita loro, mettono in vendita le loro preziose macchinette (che nel frattempo sono diventate anche “amichevoli”: mouse, menù a tendine, interfaccia “fool proof”, cioè a prova di cretino: ho imparato a usarle pure io) le mettono in vendita, dicevo, a un prezzo spropositato: ciascuna viene a costare un chiliardo di dollari, più venti conchiglie e sei francobolli. Le macchine della Ibm, invece, si vendono come il pane: i boss della Ibm, o perchè machiavellici o perchè coglioni, le lasciano copiare a chi vuole. Così si mettono a fabbricarle a Cincillao, a Shangrillà, a Singapore: le vendono a prezzi stracciati (tre tornesi l’una, e un asciugacapelli in omaggio) e riempiono l’intero pianeta di computer non proprio straordinari, però reali.
Ok? Riepilogo della storia americana: scena prima, l’America inventa una cosa bella prima di tutti gli altri, grazie alla fantasia e al Sessantotto; scena seconda, l’America riprende in mano la stessa cosa, la rende un bel po’ meno bella e la semina a macchia d’olio su tutto il pianeta.
Scena terza, ahimè. Bill Gates, e tutti gli altri Bill Gates che gli spuntano attorno, come produttore di tecnologia risulta (l’abbiamo visto) un po’ più scarso rispetto ad altri. Ma è un produttore di tecnologia, non un “padrone”. L’idea va un po’ meno veloce ma insomma, seddiovuole cammina. Una volta entrato nel mercato, però, l’incrocio fra tecnologia opportunamente “castrata” e autoconservazione del “padrone” (ti offendi se uso questa parola? in caso, chiamalo “soggetto economico permanente”) comincia a fare danno davvero. Windows 95, per esempio, è molto meglio – come fuzionamento – rispetto a Windows 3.1. Però il gap tecnologico e soprattutto culturale fra l’uno e l’altro è, concettualmente, molto minore, di quello che che c’è fra il Dio Computer di cui parlavamo all’inizio e il computer-televisore. In altre parole, fra l’ottantatrè e l’ottantaquattro il cervello umano ha lavorato un casino, sull’argomento computer, ed ha scoperto l’America. Fra il novantatrè e il novantaquattro, invece, ha lavorato di meno, e ha scoperto l’isola di Linosa. Ci arriva, naturalmente, in traghetto superattrezzato e con l’aria condizionata a bordo, mentre in America c’era arrivata in piroga. Ma in termini di percorso proporzionale, ha coperto una distanza molto inferiore. Alla fine degli anni Ottanta, un programma per computer veramente nuovo (che affrontava cioè problemi nuovi e li risolveva con nuovi approcci) usciva ogni tre mesi, e lo faceva tipicamente un ragazzino che poi o diventava ricco sfondato o si vendeva la scoperta per un po’ di fumo. Adesso, quasi tutti i programmi che sto usando negli ultimi tre anni sono semplicemente approfondimenti e abbellimenti di roba che già c’era.
Ma, e Netscape, e Internet? Vi sembrerà strano, ma io penso che l’80 per cento della strada – sicuramente sul piano concettuale, e parzialmente anche sul piano tecnologico – risale a una decina di anni fa. Quello che è arrivato adesso, è che hanno imparato a venderlo meglio. Avete presente l’automobile? Ha fatto quasi tutti i suoi progressi nei primi vent’anni. La macchina su cui vai adesso, nei suoi principi essenziali, funziona esattamente come cento anni fa. Motore a scoppio. In più, da una dozzina d’anni, ha l’elettronica. “In più”, in questo caso, significa proprio “in più”. Puoi mettere tutta l’elettronica che vuoi su un’automobile, ti porterà a casa automaticamente e ti canterà nel frattempo Yellow Submarine. Quello che non potrai impedirle sarà di avere un rendimento termico ridicolmente basso e d’inquinarti il pianeta. Questo significa che devi porti seriamente il problema di bombardare i cinesi (o gli aborigeni delle Figi, o gl’iraccheni) prima che si mettano in testa d’avere l’automobile pure loro: perchè se ci riescono, e la tecnologia è sempre quella (redditizia ma centenaria) della macchina-a-puzza, tocca cambià pianeta.
Bene, alla fine il governo americano ha fatto giustizia, ha bloccato Gates e tutto il resto… Certamente. I governi servono per l’appunto per fare giustizia e per impedire agli avidi speculatori di arricchirsi alle spalle della poveraggente – come ben sappiamo in Italia.
Se avessi tempo e tu non fossi così ormai così scocciato ti racconterei che un ragazzino finlandese, certo Linus Qualcosensenn, qualche anno fa ha inventato un sistema operativo molto migliore di Windows (e di Mac) e che questo sistema, chiamato Linux, viene sviluppato *gratis* da alcune decine di migliaia di volontari in Rete, e che il server attraverso cui ricevi questo articolo probabilmente sta usando proprio Linux, in questo preciso momento. Come se un gruppo di ingegneri della Fiat anni sessanta si fosse messo in proprio e fosse riuscito a fare una Seicento che fa centosettantacinque all’ora, va ad acqua e non costa niente. Ma sono davvero stanco, e tu lo sei più di me, a questo punto. Magari se ne parla una prossima volta, la volta che si parla di mafia e di politica. Oh, ma ce la devi proprio infilare dappertutto, la politica? E che c’entra la mafia con tutto questo?
Più di quanto non pensi. Un computer può essere usato per calcolare traiettorie balistiche, per fregarti i soldi (ogni tanto in America qualcuno prende il fucile e va a discutere coi gestori delle “borse informatiche”), per rincretinirti in varie maniere e persino per scrivere a duecento persone che Andreotti parlava coi mafiosi”. Oppure per conoscere te, proprio te là là in fondo con quegli occhioni azzurri.
Se invece di sviluppare i Gates fossimo riusciti a sviluppare *fisiologicamente* la tecnologia, a quest’ora io avrei fra le dita un compiùter in grado di farti un bellissimo sorriso, di invitarti a cena stasera (a spese del computer) e di sussurrarti bellissime parole d’amore mentre sullo sfondo Sam (sempre il computer) strimpella “As time goes away”. E invece no, cazzo: allo stato attuale della tecnologia gatesiana il computer può fare solo una piccolissima cosa di tutto questo, e soprattutto non può determinare se tu sei proprio una bellissima ragazza dagli occhi azzurri e non invece un vecchio coglione di cinquant’anni (è vero che non può determinarti se lo sono io, un bel ragazzo: ma questo è tutto un altro discorso). Così, che posso fare? Salutarti, ringraziarti per avermi fatto compagnia e arrivederci alla prossima volta, indipendentemente dal fatto che tu sia una ragazza di vent’anni o un vecchio di cinquanta. Che ingiustizia, maledetto Gates.

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12 Commenti

  1. voglio spezzare una minuscola lancia(una lancetta? vabeh) in favore di ibm..
    non è che scartarono i primi due sistemi operativi e scelsero msdos.. a quei tempi praticamente non ce ne stavano sistemi operativi per il pc, c’erano solo il cpm/86 della digital research e il qdos sviluppato da tale Tim Patterson per la ditta dove lavorava, la Seattle Computer Products.
    Quando i signori di IBM incravattati andarono a casa dell’allora presidente di Digital Research, Gary Killdall, per proporgli di firmare l’accordo in esclusiva per lo sviluppo del sistema operativo per pc, il nostro Gary si fece negare. Si dice che fosse intento a svolazzare con il suo aereo privato nei dintorni..
    A ibm non rimaneva che rivolgersi a gates e soci. Questi ultimi, prima ancora di comprare il qdos da Patterson lo vendettero a ibm. Poi comprarono il qdos per una miseria, ovviamente senza dire che lo volevano vendere a ibm, e si limitarono a cambiargli nome e poco altro.
    Quindi, prima maledetto Killdall e poi maledetto Gates.

  2. Ma come si può essere certi che se non ci fosse stato Gates ci sarebbe stata una evoluzione come tu la dipingi? Forse ci sarà, ma tra vent’anni.
    Riguardo a Internet, beh di per sé esistevano Arpanet e le BBS, ma era proprio un’altra qualità delle cosa.
    Le modalità per la ricerca di informazioni hanno subito un cambiamento rivoluzionario e definitivo dall’avvento di Internet. Non riesco quasi più a ricordare come si poteva cercare qualcosa prima.
    Non completo però: gli archivi e libri delle biblioteche, che si pensavano sarebbero subito finiti nelle maglie della Rete, mi pare stiano in larga parte ancora dove erano.

  3. C’è un bel libro di Robert X.Cringely (Accidental Empires: How the Boys of Silicon Valley Make Their Millions, Battle Foreign Competition and Still Can’t Get a Date ) riguardo quegli inizi.
    Comunque, Linux non è un’invenzione tecnica: quel che ha fatto Linus Torvalds è reimplementare il kernel di Unix da zero, in modo da poterlo distribuire gratuitamente. Sul kernel si possono usare i programmi che erano stati già sviluppati da altri volontari sotto il nome GNU: l’insieme delle due cose è ciò che chiamiamo Linux, e che più correttamente si dovrebbe chiamare GNU/Linux. Entrambe le cose sono tecnologicamente esistenti da prima di MSDOS e Macintosh: Unix c’era già. Sarebbe importante ricordarselo: c’era ed era già meglio, solo che era destinato a computer un pochino più potenti (ma neanche tanto), ed era, all’epoca, più difficile da usare. Il MacOSX “riconosce” questa superiorità: è uno Unix anche lui, come Linux e come FreeBSD, da cui deriva.

  4. Altre precisazioni (che nulla tolgono alla qualità dell’articolo):
    Jobs e Wozniak non “inventarono” l’home computer, ma partirono con dei kit di montaggio dell’Altair 8800 (più o meno; info qui: http://apple2history.org/history/ah01.html ).
    Pur riconoscendo il loro genio ed il loro fondamentale apporto, “risistemarono” quello che c’era sul mercato (venduto per corrispondenza da Radio Electronics!!) per renderlo più vendibile, e ci sono riusciti.
    In realtà i veri geni sono quegli sconosciuti che presero il chip 4004 della Intel, creato per delle calcolatrici giapponesi, e ci costruirono un computer intorno…
    Seconda precisazione: “As time Goes BY”, cazzo, “goes BY”! :)

  5. Una chiosa. E’ interessante notare come la storia dei vari Unix sia un fiume carsico che a volte affiora nei sistemi operativi di cui parla l’articolo.

    Lo sapevate che la Apple aveva fatto funzionare il suo sistema sui Pc gia’ nel 1992? Riferimento: http://my.opera.com/goberiko/journal/10

    Lo sapevate che il Mac OS X, che ha un motore freeBSD (e quindi unix-compliant), e’ il risultato di un lavoro decennale partito con il NeXTSTEP, il primo computer a forma di cubo della storia? Ovviamente e’ opera del solito Steve Jobs, cacciato dalla Apple nel 1985 e tornato nel 1997, quando annuncio’ la fusione, nome in codice Rhapsody, tra NextStep e Macintosh.

    Il bello del mondo open source e’ che puoi far compenetrare un sistema operativo dentro l’altro. Vedi il mio post: http://my.opera.com/goberiko/journal/11

    Una bella mappa dei sistemi operativi e’ qui: http://www.theosfiles.com/general/osf_site_map.htm

  6. Porcaccia, come siete tecnici. Io non sono una sistemista, ma una semplice utente. Posso solo dire che ringrazio quel destino che, inesorabilmente, mi ha condotta lontano da quelle orribili scritte verdi su fondo nero fin, dall’inizio. Regalandomi la possibilità di avvicinarmi al fulgido Mac, senza volerlo smontare a martellate ogni volta che si impianta. Sì, è tutt’altro che infallibile, ma lo posso gestire. Ce la posso fare. E mi piace.

  7. Ok, ok… tutto fighissimo. Potremmo star qui a parlare anni su tecnologie, sistemi più o meno validi (oh sono su un Mac.. :) ) ma qui stiamo dimenticando una pietra miliarissima che oggi come oggi si sta avvicinando all’architettura Apple,sebbene nell’86 e rotti era incontrastata dominatrice del mercato, essendo troppo “avanti”: il Commodore Amiga 500 e parenti.
    512k, espansi ad addirittura 1MB (almeno il mio), un Motorola 68000 e un sistema audio e grafico che tutt’oggi sarebbe un signor sistema.
    Si facevano cose impensabili. Anche per molti anni a venire.
    Non e’ questione di confronto sul meglio o peggio tra 80×86, 68000 o i PowerPC (anche se ce ne sarrebbe da dire…), il punto e’ che se viene progettata una cosa “avanti”, molto spesso non viene capita. Per diaboliche leggi sociali ed economiche le cose vanno come vanno… il Dos, Linux e derivati, OS9 e X, QNX, NeXT… far si che USB, Firewire e wireless vengano realmente diffusi, rischiare la prossima tecnopippamentale, credendoci.

    Se poi pensiamo che l’Amiga era un progetto scartato dall’Atari….boh, c’e’ dell’affascinante anche nella fredda tecnologia e nelle subdole leggi di mercato.

    Cmq vorrei sottoscrivere una petizione per la limatura del kernel di OS X su core Amiga (un G4 in sostanza…)!!! :)

  8. Complimenti per l’articolo, davero ben scritto. Io sono un PC user (si , sto scrivendo dal mio PC x86 IBm compatibile, ecc..ecc…)I Mac li ho conosciuti e come per tutte le cose sin da subito (e li ho conosciuti in concomitanza con i 286 windows 3.1) e ho detto : “no thanks”….Non chiedetemi perchè, perchè non vi saprei rispondere….forse perchè venivo dal Commodore 64 (quando ero un ragazzino)e i vecchi Pc me lo ricordavano, e forse eprchè ero stato ai tempi programmatore Basic….bah, sta di fatto che il Mac mai l’ho digerito….anche se ammetto che ai tempi la Superiorità del mondo Apple era schiacciante…Come dire far giocare l’Empoli (con tutto il rispetto) contro la Juve o il Milan…Ecco ai tempi il Pc era un “Empoli”, ma un Empoli affascinante, tutto “in fieri”, sissì pure con le tanto deprecabili schermate verdine….o gialline….ecco perchè subito mi colpì….perchè il Pc era lì…il Mac no, se ne stava nel suo paradiso informatico, nel suo iperuranio fatto da GUI che non capivo, da un utilizzo che già all’epoca mi sembrava preconfezionato….Bello, uno splendido giocattolo, ma freddo…..altero e anche un pò snob…io siccome sono un bastiancontrario, mi innamorai subito di quel pulcino tutto nero e spennacchiato che era il pc che mi ricordava tempi felici dell’adolescenza spesi a giocare con i videogiochi “a cassetta”, i tempi della prima scheda audio, che faceva parlare un computer….i tempi del commodore…Però come nelle favole sucede che il pulcino tutto nero negli anni si è trasformato in un bellissimo cigno…anzi in tanti bellissimi cigni….Tante sono le personalizzazioni che un personal computer offre, dal punto di vista Hardware e soprattutto (e qui per i Macofili sembrerà una bestemmia)software… Alla voce Macintosh si legge sistema proprietario e a casa mia significa monopolio…il monopolio Apple\Adobe e pochissimi altri….Il mondo Pc è un mondo infinito, dove oltre al tanto vituperato winsozz…ci sono decine, centinaia migliaia di case produttrici di programmi applicazioni che rendono l’esperienza Pc unica e sempre diversa…pur con i tanti “bugs”, difetti do ogn isorta che da sempre affliggono i Pc x86. Anche ora che sto scrivendo, con uno dei tantissimi temi che personalizzano il mio desktop, penso che se non fosse stato per Bill Gates oggi il mondo sarebbe un pò più piccolo e lontano dalla società occidentale (di cui anche lì solo una piccola elite) il Computer sarebbe ancora quella “cosa” vista e immaginata in 2001 Odissea nello spazio…. Oggi forse il romanticismo e l’illusione di quei tempi è sparito, ma è rimasto un oggetto che insieme alla tv, allo stereo e all’aspirapolvere ha modificato (non sta a me dire se in meglio o in peggio) la nostra vita….Quindi, grazie Microsoft, grazie ancora malgrado tutti i sacramenti che ogni tanto ti tiro quando un virus mi provoca un crash, o quando compare (oggi neanche tanto spesso con XP) la famigerata schermata blu……
    La vita è questione di scelte: io anni fa senza sapere cosa fosse veramente un processore o cosa fosse un Kernel feci la mia, un pò come quando si sceglie la propria squadra del cuore….Vedevo un Pc e vedevo un MAC.Scelsi il primo e credetemi non me ne pentii allora e non me ne pentirò mai….
    Bill Gates ha rivoluzionato (senza forse saperlo) il mondo, non Steve Jobs anche se non aveva (forse) tatuato “peace&love”….come dicevo la vita è fatta di scelte: io ho fatto la mia, ma rispetto naturalmente chi ha deciso di passare dall’altra parte della barricata….
    Cordiali saluti

    Simone Radice

  9. Ok, dopo 4 anni sono passato a MAC!! Ebbene si…
    Un altro mondo….Addio Pc…addio per sempre…
    Saluti

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