Zanzare & Tigri /21

dal quotidiano .COM del 10.2.2004
Tranquilli, “Six feet under” sta arrivando. Se Italiauno ha fatto marcia indietro, Fox (Sky) conferma la messa in onda della saga dei becchini: a partire dal prossimo 5 aprile, ogni lunedì alle 21.50. Dopo “Queer as folk”, ecco un altro caso di censura di un telefilm, o comunque di eccessiva cautela preventiva. In quel caso si trattava di sesso gay, in questo a dare scandalo è soprattutto il modo in cui viene trattata la morte. Ho visto le prime due puntate, un ottimo prodotto realizzato dallo sceneggiatore di “American Beauty”, Alan Ball, che nei titoli si firma su una lapide marmorea. Prima scena: la moglie dice al marito di non fumare perché altrimenti gli viene il cancro, quello getta la sigaretta e viene travolto da un tir. I figli dovranno risolvere il problema di far bello il cadavere del papà. Capisco che la moda del lifting sulle salme potrebbe dilagare anche in Italia. Ci sarebbe la corsa ad assicurarsi il chirurgo del Cavaliere. E Vespa ci farebbe uno “speciale”.

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12 Commenti

  1. In realtà il problema censorio non riguarda solo il modo (peraltro ironico) con cui viene affrontato il tema della morte. Credo che a frenare Mediaset siano state in particolare le (frequenti) sequenze in cui il figlio del defunto capofamiglia si cimenta a 90 gradi con il suo amichetto di turno. Anche per la rete “gggiovane” del biscione, evidentemente, i coiti omosessuali in seconda serata sono ancora tabù. E poi chi li sente quei quattro bacchettoni del Moige?

  2. Una pietra sopra?

    Pare che finalmente Six Feet Under stia arrivando anche da noi, con un ritardo quasi scandaloso. E naturalmente, considerate le…

  3. Una pietra sopra?

    Pare che finalmente Six Feet Under stia arrivando anche da noi, con un ritardo quasi scandaloso. E naturalmente, considerate le…

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    Pare che finalmente Six Feet Under stia arrivando anche da noi, con un ritardo quasi scandaloso. E naturalmente, considerate le…

  9. Chi non ha Sky continuerà a gustarsi Sarabanda. Chi ha Sky continuerà ad essere roso dal dilemma se guardare MillenniuM o X-Files la domenica serà alle 21. Suvvia ragazzi, Chris Carter non ha fatto poi molte serie. Non potete proprio mettervi d’accordo???

  10. La serie ce l’ho in DVD e la morte non è il problema, perché viene trattata in modo del tutto naturale e assolutamente non “spaventoso”. Le morti iniziali (una per ogni episodio) in realtà sono spesso talmente particolari da risultare “normali” e poco inquietanti (magari “sorprendenti”), e il fatto che in alcuni episodi i protagonisti si trovino a parlare con i “clienti” come se fossero ancora vivi è un bellissimo e commovente modo per esorcizzare e approfondire personaggi e tematiche.

    Il reale problema di SFU per Mediaset è l’omosessualità di uno dei protagonisti, anche se “le (frequenti) sequenze in cui il figlio del defunto capofamiglia si cimenta a 90 gradi con il suo amichetto di turno” di cui dice Marcello proprio non vedo dove siano! Il protagonista in questione fa sesso ma non si vede nulla di particolare, e non lo fa nemmeno molto di frequente; compie piuttosto un difficile percorso di accettazione di sé e del suo essere e qui sta il dramma per le nostre tv. Perché alla fine il personaggio vuole vivere bene la sua vita e riesce a trovare la strada per arrivarci. Quindi: omosessualità, qualche bacio gay, il fatto che essere gay non sia un dramma portano all’esorcismo tv.
    Che pena vivere qui.

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