Biiiiiip Biiiiiip Biiiiippp Bzzzzzzz

SottoVoce BBSPer il sottoscritto, cui questo post era sfuggito, la notizia – più che la pur divertente descrizione dell’ascesa della quintostatista Anna Masera nell’olimpo del cybergiornalismo – sta nel fatto che Petunias fosse tra i gestori di Fabula BBS. Per voi che non capite: roba del tempo che fu, quando i modem viaggiavano cinquanta volte più lentamente del più lento in vendita oggi, e tutto questo mirabolante mondo fatto di bytes prendeva il nome di “telematica”.
Da collega sysop (significa “system operator”: allora si usava un sacco) di un’altra BBS online nello stesso periodo (si chiamava SottoVoce e rispondeva ai numeri 02/603417 e 02/6888111) spesso tirato in ballo dalle pubblicazioni dell’epoca con nome, cognome e numero di casa al posto di quello della banca dati, posso tranquillamente affermare senza tema di smentita che le nostre notti erano peggio dei vostri giorni.

Ma tu lo sai che Anna Masera, così come ora la conoscete e amate, l’abbiamo inventata io e un pugno di miei amici nel lontano 1994? Allora era una precarietta di Panorama che si occupava di mode giovanili sul viale del tramonto tipo postpaninari e postcinesi, mandata dal giornale a capire cosa diavolo fosse Fabula – il primo forum letterario telematico italiano, nostra invenzione dei tempi in cui Internet era parola ignota, pochi iniziati usavano le bbs (e Fabula era una di queste) e i modem sfrecciavano a 1200 baud.
Passammo un pomeriggio a spiegarle il concetto per cui no, non era impossibile che se uno scriveva una cosa con il computer poi, tramite quella specie di telefono che vedi lì accanto, un altro avrebbe potuto leggere e rispondere. Era tutto un “MA DAI, NON CI CREDO! MI PRENDI IN GIRO! SPIEGAMI MEGLIO!”.
Poi il pezzo esce, al posto del numero modem della bbs viene stampato il numero telefonico di casa mia (Anna-Occhio-Di-Falco) col risultato che per tre mesi centinaia di telefonate bip-ziiip-zop tempestano il mio apparecchio in orari prevalentemente notturni.
Ma non fa niente.
In capo a tre mesi e dopo diverse colloqui chiarificatori (RIDIMMI QUELLA FACCENDA DEI BAUD – FIGA, LA FACCENDA CHE LA GENTE SI SCRIVE – MA C’E’ QUALCUNO CHE, NON SO, S’INNAMORA ON LINE? E Il SESSO? – CIOE’, SI PUO’ DIRE CHE E’ UNA RIVOLUZIONE?), Anna Masera diventa l’esperta telematica di Panorama. So che non ci si crederà, ma è così (Allora Panorama era testata appena un po’ più rispettabile, eh).
Quando poi arriva il boom di Internet, un momento davvero terribile in cui non si parla d’altro, uno o due anni più tardi, lei ne diventa l’alfiere sulla carta stampata, fino ad approdare alla Stampa vera e propria. Non che abbia mai detto grazie a nessuno, eh.
Ho la presunzione di sostenere che, nel mio piccolo, un po’ la vita gliel’ho cambiata.”

Adesso questa simpatica velinara digitale, una delle poche persone così paracule da esser riuscita a far soldi sulla New Economy (limitandosi peraltro a scopiazzare pezzulli in advance di Wired) si dichiara perfettamente d’accordo con la posizione fuffa-blog sostenuta da quell’altro parolaio di Formenti di Quintostato.
Brava, Anna, sempre contenta di essere arrivata una, sempre a parlare delle cose, mai a farle, nemmeno per sbaglio.

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5 Commenti

  1. E chi non se lo ricorda? Aveva una firma in ascii-art che mi faceva un’invidia… A proposito, a quei tempi le faccine si facevano ancora col naso: :-) Chissa’ se qualcuno ha ancora i gli archivi di blue wave… A proposito 2: io mi ricordo anche un “red” nel giro, e’ lo stesso che commenta qui?

  2. [cit] e i modem sfrecciavano a 1200 baud. [/cit]
    1200bps nel 1994?
    Io le faccine le faccio ancora con il naso8-)

  3. Diamine.. il 1200 baud! Che quando nacque Itapac a 9600 pensavamo di poterci collegare alla luna!! Intanto io mi incazzo perchè Fastweb a 10MB al secondo non ci arriva mai! Altri tempi. Aò, ma siamo tutti così vecchi?

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