Deaglio fa rima con bavaglio

Gent.mo Dott.Cattaneo,
Dopo i casi Biagi, Santoro, Luttazzi, Cugia, Gambino, Guzzanti e Fini (per citare solo i più noti) la Sua forbice ora deve applicarsi anche a Deaglio, al direttore dell’“Ecomunist” e domani, probabilmente, alla maggior parte della stampa estera.
Codesta iniziativa , che solo la Plebe Komunista si ostina a definire Censura, sebbene animata da proposito (da Lei espresso) di incrementare “L’efficientamento dell’azienda” potrebbe insufflare in Europa il sospetto di un’evoluzione dell’informazione italiana di tipo Caucasico o Balkanico.
Per toglierLa dall ‘impiccio le segnalo codeste due iniziative proposte dalla società “INFORMATIVNA ORGANISATJA” di Kiev, che sarebbe ben lieta di offrirLe una Consulenza:
1) istituire una “TAVOLA GENERALE DEI CONTENUTI”.
Detta tavola (in pietra o in plastica comunque aggiornata quotidianamente da un apposito ufficio del Ministero dell’Informazione) dovrà stabilire per ogni trasmissione, quali sono gli argomenti che non bisogna trattare, le “domande alla Sciuscià” che non bisogna porre, insomma quei temi che oggi configurano il famigerato “Giornalismo aggressivo” impersonato dal mostruoso Bogart nel film L’ultima minaccia.
In Iraq prima della guerra, il Ministero dell’Informazione pubblicava un elenco aggiornato dei 99 nomi con esaltare Saddam, evitando ai giornalisti lo sgradevole intervento postumo delle sue 7 polizie.
2) adottare il “KOMUNIST SEARCH ENGINE” un Motore di Ricerca dei Comunisti che, dati i tempi, avrà più successo di Google. Il Motore K.E.S (o S.E.K) rileva automaticamente qualsiasi segno di dissenso dal Monoscopio e traccia, per ogni soggetto esaminato, un Indice cromatico ( ovviamente rosso ) evitando ai Suoi giornalisti di scoprire troppo tardi che dopo Montanelli e Biagi , è entrato nella lista persino Massimo Fini.
Cordialmente, Mimmo Lombezzi

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4 Commenti

  1. Caro Mimmo, sulle ingerenze aziendali siamo d’accordo. È chiaro che in rai tira un’aria così e così. Ma vorrei che tu consentissi a che almeno le scelte di Enrico Deaglio (che è bravissimo e fratell’ammé) siano discutibili e criticabili. Non è che possiamo sfottere Socci quando fa tre puntate sulla Madonna, sull’esaltazione di Berlusconi e sul terrore comunista, e quando Enrico fa tre puntate con protagonisti il direttore dell’Economist, il proprietario di repubblica e il direttore dell’Unità, ci possiamo meravigliare se a destra qualcuno storce il naso e trova il tutto un tantino parziale e fazioso. Ma non mi dire di nuovo delle pressioni rai, che su quello siamo d’accordo. L.

  2. mancano molti nomi dall’elenco dei censurati, elenco che ha più l’aspetto di un martirologio della sinistra piagnona che di una seria denuncia.
    siccome a sinistra vanno forte le esclusive, vogliamo per caso dire che adesso a sinistra si son presi l’esclusiva sulla censura?

  3. Sono tempi che sconsigliano l’appeasement, ma sono anche tempi che richiedono una dose di intelligenza doppia nel proporsi e nel fare informazione. Insomma non basta contarle ma bisogna anche saperle contare. Non avendo visto Deaglio non esprimo un giudizio sullo specifico.

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