Buon Anno a tutti… Massì, a tutti.

ssilvestro_th.jpg Buon Anno a tutti allora, ai colleghi della blogsfera e a tutti gli amici che ci leggono su queste paginette elettriche. Buon Anno persino a chi ha deciso, in un impeto ipernazionale, di interompere la pluridecennale tradizione del Concerto di Capodanno da Vienna, sostituendolo con un centone di musica italica dalla Fenice di Venezia (siamo tutti felici che sia risorta, ma non credo che le si faccia un gran bene con questo tipo di iniziative).
Voglio dire: per mia moglie, per il sottoscritto, e per la totalità delle nostre conoscenze, il Capodanno era riprendere coscienza in tarda mattinata con l’aiuto del brodo di mamma, di ulteriori dosi di spumante e delle note impeccabili dei Wiener Philharmoniker. Il brodo di mamma lo abbiamo perduto da tempo, ora dobbiamo farcela anche senza la musica più capodannosa mai composta. In un soprassalto patriottico la Rai ha differito il Bel Danubio Blu alle 14,45, e tanti saluti ai reali desideri degli spettatori. Ma insomma, il pur legittimissimo concerto da Venezia doveva essere per forza messo in contrapposizione ai Valzer di Strauss? (“Valzer di Strauss” mentre lo scrivo sento in bocca il sapore dello spumante…). E istituire invece, per esempio, un bel Concerto dell’Epifania, il concerto che, ovviamente, tutte le feste si porta via? Magari funziona e voilà, abbiamo una nuova tradizione da festeggiare ogni anno.
Ma come dicevo poco sopra, niente acredine, buon anno a tutti, anche ai dirigenti Rai, che a dar loro degli stupidi incompetenti (da sempre) non si ottiene nulla. Bisogna aspettare diventino vecchi abbastanza da andarsene fuori dai piedi coi loro piedi.

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3 Commenti

  1. E invece meno male. Non ne potevo più di festeggiare ogni volta il nuovo anno con la marcia di Radetzky, inno della sconfitta della patria Italia che riporta inevitabilmente alla memoria non so quante migliaia di trisavoli trucidati ma, ancora peggio, un inno alla guerra.
    Comunque, per quanto mi può interessare… io a quell’ora in genere dormo..

  2. Mi spiace per i trisavoli, ma a me continua a riportare alla memoria i pranzi di Capodanni passati, con quell’assurdità leggera della musica di Strauss che ben si intonava con il rimbambimento tipico di quelle mattinate. Forse Simone non ascolta proprio nulla di “classico”, data la grande quantità di dediche ad imperatori e boss dell’epoca di cui è cosparso il repertorio di tutti i grandi compositori?

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