Dies Iraq

Uno può dire quel che vuole, e crederci, anche. Che l’Italia sia in Iraq come “forza di pace”, ad esempio. Che ogni singolo soldato occidentale si trovi in medio oriente in questo momento sia lì per ristabilire la democrazia, e baggianate di minore o maggiore spessore. Comunque, non è questo il punto.
C’è, invece, che quei 12 carabinieri un po’ forse ci credevano davvero alla storia della “forza di pace”, che per quanto uno abbia eletto propri rappresentanti in parlamento, non è quasi mai responsabile delle puttanate decise da chi lo governa. Quasi mai. Quelli che hanno messo Schifani lì dov’è, ad esempio, si.
Quei 12 carabinieri li avremmo preferiti in quattro a girare il tavolo ed uno ad avvitare la lampadina, o a comprare una cassetta di kiwi chiedendosi se sia un nuovo cantante. Loro stessi avrebbero inequivocabilmente scelto la gogna di un’ulteriore presa per i fondelli, piuttosto che andare a morire ammazzati tra la polvere e le macerie, in un posto che fino a ieri era talmente in culo al mondo che quasi nessuno l’aveva mai sentito nominare.
E poi diciamolo, una volta per tutte, quanto è ignobile, schifoso, immorale, che il Corriere della Sera titoli «L’Italia piange le vittime della strage Il bilancio della tragedia: 19 morti. Deceduti anche 9 iracheni», e la Repubblica “Le vittime: 12 carabinieri, 5 soldati e 2 civili. Uccisi anche 9 iracheni”.
Altrattanto dicasi nei confronti di chi ha dichiarato «È il nostro “Ground Zero”: sembra di rivederlo», che fa così fico essere parte di una tragedia, essere sul posto, esserne (il non diretto) obiettivo, da arrivare a spacciare una palazzina prefabbricata per due grattacieli, e 28 morti per 2800. Si chiamano “public relations”, Walter Nudo insegna: essere vittime di qualcosa fa aumentare i consensi.
Poi c’è stato chi ha affermato (a ragione) che quelli non sono i nostri soldati”, ma i loro carabinieri”, e (a torto) che i “loro” carabinieri erano in via Tolemaide a Genova durante il G8. Questo no. Se permettete, io, gli stronzi che hanno messo una bottiglia molotov laddove non c’era, che hanno simulato una pugnalata tagliandosi da soli il giubbotto, che hanno picchiato – a sangue – un gruppo di ultrasessantenni senza neanche curarsi delle telecamere che riprendevano la scena, gradirei vederli punti singolarmente. Nome-cognome-condanna esemplare, che destra e sinistra qui non c’entrano: un idiota che abusa del proprio potere è uno sputo in faccia anche a chi è saltato in aria e indossava una divisa dello stesso colore.
Infine, una rapida risposta a chi ha sostenuto che “erano lì per conto nostro”: mio no di sicuro. Per quanto mi riguarda, potevano restare in quattro a girare il tavolo e uno ad avvitare la lampadina. Io non ce li ho mandati. Voi, non so.

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50 Commenti

  1. Per me, è ipocrisia anche il semplice fatto di stupirsi di un attacco kamikaze dopo che si partecipa ad un’invasione che ha finora fatto 55000 morti.
    Ora, solo parzialmente off-topic, per la serie: la notizia censurata del mese…
    http://news.independent.co.uk/europe/story.jsp?story=463191 http://italy.peacelink.org/disarmo/articles/art_2101.html http://blog.virgilio.it/weblog.php?PHPSESSID=fabc0b5086e2b993c26f20e7d520a6cd http://www.deputatids.it/Controllo/Atto.asp?Id=8754

  2. Perfettamente daccordo, “nostri” o “loro”, ma che è stà cazzata, i morti meritano TUTTI rispetto. Io comunque Schifani come scudo umano ce lo manderei volentieri.

  3. Come nostri o loro intendevo dire italiani o iracheni, quell’anche iracheni” dei giornali è raccapricciante.

  4. Concordo, in particolare sul passaggio nome-cognome-condanna esemplare. Le generalizzazioni sono tremende e alimentano solo l’ignoranza, i pregiudizi e l’uso della retorica. Bravo Gianluca.

  5. Sono immorale quegli “anche”?
    Allora mi aspetto che da oggi Gnueconomy dedichi uno spazio a tutti gli esseri umani che muoiono nel mondo. TUTTI.
    Ma è ovvio che se un aereo cade nel congo leggiamo (se pure) e poi voltiamo pagina, se invece cade in Italia saimo ben più angosciati. Se muore un mio parente in un incidente d’auto quello è per me l’incidente. Degli altre centinaia che accadono in un weekend mi interessa ben meno. Non facciamo gli ipocriti a corrente alternata, per cortesia.
    Detto ciò, diciamoci la verità a tutti noi degli iracheni non ce ne frega alcunchè. altrimenti avremmo alzato la voce ben prima di questa guerra. Perciò ritiriamoli pure i nostri soldati. Che si ammazzino e si torturino tra di loro. Così possiamo continuare a gustarci in santa pace l?isola dei famosi. E se proprio cogliamo avere la coscienza pulita marciamo una volta all’anno da Assisi a Perugia.

  6. bah. a proposito degli stronzi di genova l’impressione (e i lividi) facevano pensare a un fatto più sistematico che qualche “mela marcia” che abusava del proprio potere.
    in ogni caso il discorso non fa una piega

  7. se il fatto era sistematico mi sembra piu’ verosimile che il marcio sia nei vertici, che nella natura intrinseca del carabiniere (come sembra invece pensare l’indymedista medio).

  8. Quello di GirogioT mi sembra un inizio di discorso nella giusta direzione. Piuttosto che indignarci dovremmo chiederci perché avviene, sapendo che siamo un po’ tutti coinvolti in questo modo di pensare. Persino un insospettabile come Leonardo (http://leonardo.blogspot.com/2003_11_01_leonardo_archive.html#106868234981348349) conta, inconsciamente, diciotto morti quel giorno. Cioè conta gli italiani. Detto questo, lo sfogo di Neri lo trovo giusto, solo che riguarda molti di noi, non solo qualche titolista. Per Genova sono d’accordo con Victor. L’attacco in via Tolemaide è stato un “errore” di strategia, non un fatto isolato. Forse anche più grave, in questo senso, della notte alla Diaz.

  9. Un’improvvisa coscienza civile si è impadronita dell’Italia dopo la morte dei militatri in Iraq. Sa di stantìo. A Bologna è stata inoltrata richiesta per intestare una via ad uno di loro. In tutto il paese i centralini sono intasati per le espressioni di solidarietà all’Arma da parte dei cittadini. Le iniziative di sedicente solidarietà si sprecano in ogni dove, a pioggia, una tormenta di parole, abbracci e “stringiamoci nel dolore”. Cucuzza, Vespa, Socci e tutti i loro compagni di musi contriti scatenati, le danze aperte! Un fluire di lacrime e commozioni mediatiche da scuotere anche gli animi più duri. E il solito giro di amici e conoscenti, dalla classe dell’asilo nido fino al fruttivendolo che “una volta gli ho venduto una mela” a testimoniare, mostrare, scavare nella vita di questi ragazzi, militari professionisti e volontari in un’operazione pacifica condotta con le armi in spalla.
    Un fiorire di retorica al burro di noccioline che ti impregna i vestiti e non ti fa nemmeno fermare a ragionare sulla morte ingiusta (solo perchè precoce e inutile) di ragazzi di vent’anni o poco più.
    L’italietta patriottica da tribuna e coccarda entra viscida nella commemorazione di soldati che avevano deciso, spontaneamente, di andare a fare un lavoro la cui escursione più pericolosa consiste nella morte e senza nemmeno accorgersene ne getta al macero il senso più delicato e doloroso, ne caplpesta il rispetto, ne pregiudica gli aspetti possibilmente più costruttivi. Non credo, mi dispiace ma questa è la mia opinione personale, che si possa parlare di eroi in questo caso. Un eroe è una persona che si immola al posto di altre, è un uomo che si getta in un fiume per salvare una persona che annega, è tante altre cose. E’ più eroe, forse, un immigrato iracheno che, sfidando il mare e le guerre, viene a lavorare in un cantiere a cinque lire l’ora, senza permesso di soggiorno e senza i basilari diritti umani e con l’odio di un paese arricchito, distratto e latentemente razzista sul collo in ogni minuto di una giornata di venti ore di calce, mattoni e impalcature irregolari. Il tutto per sfuggire a inferni a noi purtroppo troppo spesso sconosciuti e per mandare qualche spicciolo a casa ai suoi, che vivono a contatto con “i nostri ragazzi” o chi per loro ogni giorno. E non sono facili esempi. Sono spunti di riflessione in un momento di sbandamento zuccheroso, nel quale si prendono dei militari morti sul campo e li si usa per rendere omaggio ad un mondo che non esiste se non nei discorsi di celebrazione o di giustificazione patriottica.
    Non è la solita voglia tipicamente italiana di idoli da ammirare e nei quali esorcizzare le proprie paure. E’ stavolta qualcosa di più superficialmente scivoloso, un rifluire di emozioni da bar che spaventa perchè privo di coda intellettuale, incapace di sviluppare un dibattito costruttivo e di sviscerare le ragioni profonde che ci portano a questa sofferenza, la quale altro non è che l’ultimo anello di una catena maledetta di sofferenze dolorosamente sparse in tutte le latitudini e che sembra colpirci solo quando ci arriva in faccia, fredda e violenta.
    Personalmente sono molto dispiaciuto per la morte di queste persone, non si creda, così come però sono dispiaciuto per le morti in generale. E questo non per un afflato di puro filantropismo, ma per la mera consapevolezza del dolore che ogni morte, ovunque e per chiunque ricordiamocelo, porta con sè. Il fatto è che, invece di celebrare il nostro eroismo da strada svuotando di significato ogni avvenimento in nome di voti, copertine o pubblico, ci potremmo fermare un momento e ragionare razionalmente sul perchè queste persone fossero là, se fosse giusta la loro presenza e sul perchè lì e altrove un padre o un figio di qualcuno decidano di imbottirsi di tritolo per andare a farsi esplodere vicino ad altri padri e figli. Non sto chiedendo a me o ad altri un rispettoso silenzio perchè ognuno ha il diritto di emozionarsi come e quanto vuole, ci mancherebbe altro. Mi chiedo solo se non sarebbe più umano sospendere questa esposizione da macelleria di lacrime da coccodrilo. Cerchiamo almeno di fare in modo che una morte ingiusta non si tramuti in morte inutile. Questo sarebbe il vero rispetto verso tutte le silenti vittime di un conflitto infinito.

    Tommaso Gavioli, Bologna

  10. Se il marcio sta nei vertici, allora diciamolo che i vertici sono esattamente gli stessi di Genova: Leso, Truglio e Cappello. E si tratta degli stessi corpi speciali: Tuscania, Seconda Brigata mobile. Lo rivelava Il Manifesto ieri, in un bell’articolo che è stato messo anche tra i commenti ad alcuni post qui su GNU. Sono d’accordo che non è questa la punizione da riservare ai torturatori di Genova, e che non dovevano morire, ma negare l’evidenza, cioè l’altissima probabilità che quelli fossero proprio GLI STESSI di Genova, a che serve se non ad aiutare chi li vuole santificare (facendo torto anche a loro).

  11. x corsaro. Guarda che Neri ha scritto di essere d’accordo sul fatto che quei carabinieri NON sono “nostri” bensì “loro”. Leggere, prima di commentare.

  12. intervento inutile il tuo, gianluca. inutile come tutta questa sovrastruttura mediatica e bassamente politica alla quale stiamo assistendo. stare a disquisire sugli aggettivi possessivi in una situazione come questa fa parte della stessa, identica ipocrisia che puoi respirare in un qualsiasi salotto televisivo. dei “nostri” e dei “loro” non ce ne frega niente esattamente come non ce ne frega niente delle altrettante persone che sono crepate sulle autostrade italiane quello stesso mercoledì. quindi finiamola con i “il nostro 11 settembre” come con i post con walter nudo tirato dentro a vanvera. di fronte a certi eventi, il sillogismo è solo patetico (martin heidegger dice nulla?)

  13. Ari: a me risulta che i torturatori della Diaz erano poliziotti e guardie carcerarie ma non CC (che c’erano ma non erano aguzzini), e allora come facevano ad essere in Irak? In ogni caso, anche se non ce li abbiamo mandati noi con le nostre decisioni mi sembra un distinguo peloso: quello sono i NOSTRI cc e i NOSTRI soldati, mandati da LORO. Se poi _davvero_ credete che si possa vivere in un paese senza forze armate o forze di polizia, vi ammiro, ma non vi capisco.

  14. Camilleri da L’Unità di oggi:

    Vorrei che prima di tutto si definisse esattamente, una volta per tutte, la parola terrorismo. Quando ammazzano D’Antona e Biagi, o quando mandano il pacco esplosivo che scoppia in faccia al povero carabiniere, io, onestamente, cerco di dare una definizione alla parola: è terrorismo bello e buono. Ma quando c’è un esercito occupante dentro una nazione, qual è la sottile linea di demarcazione fra azione terroristica e azione bellica? Se non ci chiariamo questi punti, è difficile combattere il terrorismo […]
    La cosa che alla nostra mentalità ripugna è il fatto che possa costruirsi un uomo che sia una micidiale macchina da guerra. Ma se tu non hai micidiali armi da guerra che puoi scindere da te, lasciare in caserma, tornando a essere uomo fuori dall’ orario di servizio, sei costretto a farti arma. E a esserlo sempre, sin quando sei vivo. Il soldato combattente, nel momento in cui ingaggia un conflitto a fuoco, spera sempre di non imbattersi nella pallottola mortale, mentre il kamikaze sa che l’atto di guerra si identifica fatalmente nella sua stessa morte […] Ormai – e lo dico paradossalmente- vorrei cominciare a vedere qualche carta di identità di questi terroristi. Non credo più alla guerra di Pinocchio. L’ipotesi che siano iracheni delusi dagli americani, iracheni ancora fedeli a Saddam, l’ipotesi che ci sia ancora un esercito di 300 mila uomini rimasto senza stipendio, che ci sia ancora la guardia repubblicana? Sarebbe l’ipotesi ottimale.”

  15. x Adrix. E chi ha parlato della Diaz? Quella è una goccia nel mare. Via Tolemaide, Piazza Alimonda, Piazzale Kennedy e diverse altre zone di Genova devastate dai carabinieri degli stessi corpi oggi in Iraq, comandati dagli stessi ufficiali e presenti a Genova ILLEGALMENTE perché la Seconda Brigata mobile dei CC non può essere impiegata per l’ordine pubblico. Parlo anche di Forte S. Giuliano, caserma dei CC dove sono successe le stesse cose di Bolzaneto ma su cui non è stata aperta alcuna inchiesta. Solo la Polizia di Stato è stata toccata da inchieste, mentre i carabinieri, come sempre, sono impunibili e impuniti, non si può nemmeno indagare su di loro. Due anni fa un carabiniere rivelò che i CC, del tutto illegalmente, raccolgono e conservano informazioni sulla vita privata di migliaia di cittadini. Bene, quel carabiniere è stato costretto al congedo. Gli scheletri nell’armadio della quarta forza armata sono tantissimi. E poi, scusami, ma se io dico una cosa citando un articolo, per favore leggilo prima di provare a smentirmi. E’ nel thread di “Body Bags” e anche in quello di “La vergogna di chi non ne prova”.

  16. Ma nostri di chi? “Patria” è come si fa chiamare lo Stato quando si prepara ad ammazzare.

  17. Ari: mi segnali il link all’articolo che citi non lo trovo?
    E poi non ti stavo “smentendo”: Mi sono confuso con le torture di Bolzaneto, per le quali avevo avuto testimonianze dirette, e mi riferivo solo a quelle.

  18. Chiederei a Neri di scannerizzare e di postare qui sopra l’articolo di Adriano Sofri di oggi su Repubblica “L’Iraq e la ritirata impossibile” come contributo alla discussione. Non è on-line e dovrei ribatterlo tutto sennò. Grazie.

  19. E’ proprio vero che la madre degli imbecilli e’ sempre incinta… ARI, secondo te sarebbero stati i CARABINIERI a devastare le Vie e Piazze di Genova? Saresti semplicemente ridicolo, se le falsita’ che affermi non fossero talmente disgustose.

  20. Tony, evidentemente mentre i giornali e le tv nazionali per settimane e settimane riportavano testimonianze, filmati, fotografie del comportamento delle forze dell’ordine a Genova, tu eri in coma da qualche parte, e i tuoi parenti non hanno scelto l’eutanasia. Ormai sei sopravvissuto, e allora ti consiglio di riprendere il filo e riguadagnare contatto con la realtà. La vita continua.

  21. Forse sei tu che hai bisogno di un piccolo contatto con la realta’, ma non credo che risolverebbe i tuoi problemi. Per quanto riguarda il comportamento delle Forze dell’Ordine a Genova, non mi risultano filmati o altro in cui esse distruggono la citta’, forse sarai capace di indicarmeli. Io nei giorni del G8 ero a Genova, dove vivo… tra le altre cose, vorrei farti notare che durante gli scontri in Piazzale Kennedy di Sabato 21 Luglio, erano presenti solo agenti di Polizia, i Carabinieri non c’erano neanche. Se poi vuoi continuare con la tua propaganda fatta di falsita’, fa pure.

  22. Defenders e cellulari DEI CARABINIERI impazziti agli ottanta all’ora per via Tolemaide e Piazza Alimonda, che travolgono cassonetti, fioriere e fanno i caroselli cercando di travolgere PERSONE non si stanno comportando in modo devastante?
    Decine e decine di persone non sono forse state devastate dalla follia repressiva dei CC? L’attrezzatura di svariati fotografi e fotoreporter non è stata distrutta a calci e manganellate dai carabinieri in via Tolemaide durante gli scontri e poi in piazza Alimonda subito dopo la morte di Giuliani? L’inviato dell’agenzia Contrasto ha avuto tutte le macchine fotografiche distrutte, punti di sutura sul cranio e tre fatture alle mani. La sua colpa? Essersi avvicinato al cadavere di GIuliani per fotografarlo, esibendo il regolare pass per la stampa. E poi, se si parla di devastazioni: i carabinieri che ostentamente se ne vanno dal carcere di Marassi per permettere ai Black Bloc di incendiarlo (il filmato è inequivocabile) non sono complici di una devastazione? I carabinieri che seguono a passo d’uomo i Black Bloc, come se li scortassero, senza mai cercare di fermarli, non stanno consentendo una devastazione? Ti rimando al “Libro bianco su Genova” del GSF, che contiene la cronaca ora per ora delle tre giornate, con centinaia di testimonianze. In realtà non ci sarebbe il bisogno di rimandare a niente, queste cose in un paese civile dovrebbero essere conosciute dall’intera popolazione, anche perche’ sono usciti almeno cinque documentari (il migliore e’ “Le strade di Genova” di Ferrario), tantissimi libri-reportages, centinaia di pagine di quotidiani e periodici, un rapporto di Amnesty International… Ma se uno ha le fette di prosciutto sugli occhi e sulle orecchie, non basteranno tutte le testimonianze del mondo per fargli vedere un barlume di verità. Quanto al 21 luglio, io non so se fossero carabinieri, comunque negli scontri c’era personale delle forze dell’ordine fotografato mentre scendeva da Forte S. Giuliano, che è una caserma dei carabinieri. Infine, ciliegina sulla torta: il 20 e 21 luglio Fini e Ascierto erano al comando dei CC di Genova, non in questura. Insomma, certo che la polizia menava, però sulla polizia le inchieste si sono fatte. Sul ruolo innegabile dei carabinieri, silenzio assoluto. Come sempre. L’Arma è al di sopra della legge.

  23. Ahhhh, le care vecchie fette di prosciutto… come e’ facile cambiare la verita’. Adesso in Piazza Alimonda il colpevole e’ il Defender, che ha “travolto” un cassonetto della rumenta, non i manifestanti che hanno assaltato il Defender… a distruggere la citta’ adesso sarebbero stati i Carabinieri, ma senti che storie. Allora chissa’ come mai, dei circa centocinquanta membri delle Forze dell’Ordine che sono sotto inchiesta per i fatti di Genova, nessuno e’ accusato di devastazione e saccheggio. A differenza dei CENTOTRENTA manifestanti incriminati, che devono rispondere proprio di questa accusa. Per quanto riguarda i giornalisti picchiati e le loro attrezzature distrutte, sicuramente tu sarai informato che ci sono anche dei MANIFESTANTI incriminati per questo, come ad esempio Vincenzo Vecchi, gia’ condannato per aver picchiato un giornalista e distrutto la sua macchina fotografica, o il famoso “portiere”, arrestato a Bergamo due mesi fa e accusato di aver rubato e distrutto le attrezzature di alcuni giornalisti. Ah, e visto che hai visto tanti “filmati-reportage”, dovresti saperlo che il 21 Luglio i Carabinieri non c’erano. Sui Carabinieri “silenzio assoluto”??? Strano, eppure Mario Placenica era un Carabiniere…

  24. E difatti tutta la vicenda di Placanica/Piazza Alimonda/sasso che devia il colpo e cazzate varie è una vergognosa, classica storia di inquinamento della verità e insabbiamento della vicenda. Ed è perfettamente inutile che tu continui a rimbalzare la palla sul Black Bloc quando io ti ho citato diversi casi (su cui tu non hai detto niente) in cui i carabinieri hanno platealmente LASCIATO FARE ai Black Bloc perché probabilmente c’era una precisa strategia di provocazione/criminalizzazione. Quanto a Piazza Alimonda, le persone hanno assaltato il defender dopo ORE di caroselli e pestaggi, dopo che in via Tolemaide i cellulari avevano cercato di investire i dimostranti. Ma che te le dico a fare queste cose? Mentre io prendo le distanze dai Black Bloc perché la loro pratica non mi appartiene, e quindi non mi azzardo certo a difendere stolidamente il movimento nel suo complesso, per te quelli delle forze dell’ordine, e in particolare i carabinieri, sono tutti santi. Spero che un giorno ti fermino scambiandoti per un altro, ti portino in caserma e ti riempiano di mazzate, così ti accorgi del perché Amnesty parla di torture in ogni rapporto annuale sull’Italia. O spero che un carabiniere stia per spararti e l’unica, misera arma con cui puoi cercare di impedire la cosa sia un estintore VUOTO, come capitò a GIuliani. Ciao.

  25. Ah, ecco come mai ce l’hai cosi’ tanto con i Carabinieri, evidentemente ti e’ successo di prenderti una saccata di botte, eh? Potevi dirlo prima, chiaramente non ci racconterai mai come mai te le hanno date, visto che probabilmente te le meritavi. Riguardo a Piazza Alimonda, la verita’ di certo non e’ quella che racconti tu dove i Carabinieri stavano “distruggendo la citta’”… ah gia’, quella era la tua versione di ieri sera, oggi l’hai gia’ cambiata… e potresti dirmi DOVE io avrei scritto che “le forze dell’ordine, e in particolare i carabinieri, sono tutti santi”? Perche’ sai, non c’e’ niente di piu’ stupido di una persona che mette parole non dette in bocca al suo interlocutore, nel tentativo di darsi ragione da solo. Non preoccuparti, a me non succedera’ mai quello che e’ successo a Giuliani, io normalmente non partecipo a manifestazioni non autorizzate, e non assalto le camionette dei Carabinieri in trenta contro uno. Saluti.

  26. La manifestazione era autorizzata fino a Brignole, quindi i carabinieri hanno aggredito una manifestazione autorizzata. E ripeto: i carabinieri hanno DEVASTATO quel tratto di città. Continui a svicolare, cambiare argomento, dare dimostrazione del fatto che non sai un cazzo. Non è nemmeno necessario andarci, alle manifestazioni, per prendere un sacco di botte. Spero che ti capiti, e che Amnesty si occupi di te. Sarebbe una bella ironia.

  27. Di sicuro Amnesty non si e’ occupata delle botte che hai preso tu, a conferma del fatto che evidentemente te le meritavi. Che strano, non hai risposto alla domanda che ti ho fatto nel mio ultimo post, eppure a sentire te quello che “svicola” sono io… a proposito di non sapere un cazzo, la manifestazione non fu autorizzata proprio perche’ prevedeva il transito nella zona interdetta, e gli organizzatori rifiutarono di modificare il percorso. Per quanto riguarda le devastazioni (quelle VERE), ti invito a venire a Genova quando vuoi, per vedere gli esercizi distrutti dai MANIFESTANTI e ancora in ricostruzione. Ah gia’, ma quei manifestanti sicuramente erano amici dei Carabinieri…

  28. Non capisco bene su cosa non ti avrei risposto. Non ho nemmeno parlato di “amici dei carabinieri”, ma di carabinieri che hanno lasciato fare. I CC stazionati in Piazzale delle Americhe non sono intervenuti quando i Black Bloc gli sono passati a duecento metri sfasciando tutto, hanno passato il tunnel verso Corso Sardegna, distrutto un distributore di benzina, bruciato diverse auto, saccheggiato un minimarket. Amnesty delle violenze che ho subito io se n’è occupata eccome: io personalmente sono stata picchiata in piazza Manin, e sfido chiunque a dire che me lo meritavo. Era una piazza tematica non-violenta. Nello specifico, io sono stata picchiata dalla PS, ma diversi miei amici sono stati riempiti di botte dai CC in via Tolemaide. A questo proposito, ribadisco che il corteo partito dallo Stadio Carlini era autorizzato. La sera del 19 luglio fu revocata soltanto l’autorizzazione per il tratto finale che andava da Piazza delle Americhe a Piazza De Ferrari. I carabinieri caricarono trecento metri prima. Non vedo proprio con quale arrampicata sugli specchi tu possa negare questi dati di fatto, confermati da tutte le fonti (comprese le trascrizioni delle sedute del comitato parlamentare sui fatti di Genova).

  29. nessuno – o quasi – parla più dei wuminghi e del pezzo che hanno scritto. sento un timore reverenziale per questi giovanottini intellettualini postmodernini disubbedientini. chi dice che è quanto di meglio si trovi oggi in letteratura, poi, mi lascia sbalordito. si capisce – da quello che ho letto – che passano le giornate negli archivi, bibliotece, emeroteche, a cercare STORIE e MITI. come se i miti e le storie fossero fuori, e non dentro di noi. la mitopoiesi è un’altra cosa, significa creare i miti e non parodiarli, riciclarli, ammiccare. troppo facile mettere in mezzo cary grant. cary grant è già un mito.

  30. Governi, ma che cazzo c’entra questa cosa? Sui morti dell’altro giorno stanno ormai speculando vergognosamente tutti gli scrittori e critici che hanno conti in sospeso coi wu ming.

  31. La domanda a cui non hai risposto, che scrivo nuovamente in caso te la fossi persa, e’: potresti dirmi DOVE io avrei scritto che “le forze dell’ordine, e in particolare i carabinieri, sono tutti santi”? Attendo una risposta. Gia’ che ci sei, rispondimi anche a questa domanda: che cosa esattamente e’ stato distrutto in Piazza delle Americhe? Io personalmente ci sono passato due giorni dopo, e non ho visto nula di distrutto. Comunque noto che la tua versione e’ cambiata ancora una volta… ieri dicevi che i Carabinieri avevano “distrutto Genova”, adesso dici che a distruggere sono stati i Black Bloc. Per quanto riguarda il corteo partito dal Carlini, ti rimando proprio alla trascrizione dell’Informativa urgente del Governo alla Camera, del 23 Luglio 2001: “Le autorizzazioni concesse dalle autorità di polizia prevedevano soltanto alcune manifestazioni sotto forma di sit-in in determinate piazze ed un unico corteo nel pomeriggio del 20 luglio richiesto dai lavoratori aderenti al CUB (…) gli incidenti più gravi si sono registrati a ridosso del corteo non autorizzato delle tute bianche in prossimità della zona in cui si è verificato il momento più drammatico con la morte del manifestante (…) Nessuna piazza era stata concessa alle cosiddette tute bianche che avevano stabilito il loro quartier generale nello stadio Carlini (…) Quella organizzazione aveva chiesto di effettuare un corteo che prevedesse l’attraversamento della zona protetta. L’unico corteo autorizzato, come ho già detto, era quello dei comitati unitari di base”. Tanto ti dovevo, adesso puoi pure rispondere alla mia domanda. Grazie.

  32. Io non ho MAI scritto che ci sono state distruzioni in Piazza delle Americhe. Ormai non leggi nemmeno più: dai un’occhiata frettolosa a una parola su dieci, poi sbavi. Ho detto che il BB è passato vicinissimo a Piazzale delle Americhe, lasciandosi dietro una scia di devastazione, ma i CC non hanno percorso quei duecento metri e non hanno fermato le violenze.
    Io ho rimandato alla trascrizione delle sedute, non all’informativa del governo, che era piena di balle (non certo le uniche dette da esponenti delle istituzioni a proposito di Genova). Il corteo era autorizzato fino a Piazzale delle Americhe, questa cosa l’hanno testimoniata diversi esponenti del GSF. Il corteo era autorizzato.
    Quanto ai carabinieri “tutti santi”:
    tutti i tuoi post hanno quel sottotesto. Hai ignorato sistematicamente tutti gli episodi che ho citato a proposito dei CC, ogni volta ti sei limitato a dire che ci sono state violenze da parte di manifestanti, anche se ti ho più volte detto che con me sfondavi una porta aperta. Sei in malafede, non c’e’ altra spiegazione.

  33. Allora Ari, con calma… hai detto che “I CC stazionati in Piazzale delle Americhe non sono intervenuti quando i Black Bloc gli sono passati a duecento metri sfasciando tutto”, che “il BB è passato vicinissimo a Piazzale delle Americhe, lasciandosi dietro una scia di devastazione”… allora riformulo la mia domanda: CHE COSA e’ stato distrutto, a duecento metri da Piazza delle Americhe? Riguardo al corteo, era autorizzato perche’ “questa cosa l’hanno testimoniata diversi esponenti del GSF”??? E da quando il GSF e’ l’autorita’ competente ad autorizzare un corteo? Infine, sui “sottotesti”, ti inviterei a limitarti alle cose che scrivo, e non mettermi in bocca parole che non ho detto. Personalmente, come genovese, posso solo essere contento se tutte le persone che hanno violato la legge nei giorni del G8 vengono punite, sia i rappresentanti delle Forze dell’Ordine che hanno picchiato o abusato dei manifestanti, che i manifestanti che hanno distrutto la citta’. Per quanto riguarda “Carabinieri che hanno distrutto la citta’”, ti ripeto che non mi risulta ne esistano, altro che nella tua fantasia. Saluti.

  34. Ecco quello che ho trovato io. Pagine 31 e 32 trascrizione seduta di giovedì 6 settembre 2001:
    “Alle 13,30 parte il corteo dei disobbedienti, il cui preavviso era stato notificato alla questura di Genova il 16 luglio, in termini precisi, per quanto riguarda tutto il percorso (vedi allegati). Attenzione: il giorno 19 luglio, infatti, ci avevano comunicato che di questa manifestazione era stata vietata la parte finale (piazza Verdi, piazza delle Americhe, piazza della Vittoria e via XX Settembre) e che quindi, la manifestazione era regolarmente autorizzata fino alla fine di via Tolemaide. Qui, abbiamo il testo, che possiamo consegnare, con le prese d’atto e le autorizzazioni per lo sviluppo di questo corteo con i limiti prima citati.” . ED ECCOTI LA CONFERMA NEL RAPPORTO FINALE DEL COMITATO (ATTENZIONE, IL RAPPORTO DI MAGGIORANZA, NON QUELLO DEL CENTROSINISTRA):
    “In data 16 luglio perviene alla questura il preavviso definitivo, recante sostanziali modifiche, riguardante le manifestazioni del 20 luglio e in data 17 e 19 luglio vengono adottati due provvedimenti da parte del questore in riferimento a tali manifestazioni (Questore COLUCCI, Res. Sten. 16.). In particolare, con provvedimento del 19 luglio, il questore vieta manifestazioni in alcune piazze e, per quanto riguarda il corteo lungo il perimetro della zona di svolgimento del Vertice, ne vieta la prosecuzione oltre Piazza Verdi (Sindaco di Genova, prof. PERICU, VI; Questore COLUCCI, Res. Sten. 18; portavoce del GSF, dott. AGNOLETTO, e rappresentanti di altre ONG, II, 3.) ”
    E ANCORA:
    “Il 19 luglio il Questore di Genova emette il già ricordato decreto con il quale, prendendone atto, pone limiti al predetto corteo, vietandone la prosecuzione oltre piazza Verdi, al limite esterno della zona gialla.”

  35. ma perché vuoi farti del male incaponendoti sui dettagli? Sul fatto che il corteo era autorizzato ti ho citato perfino Colucci e Pericu, e già non ci stai facendo una bella figura. Il mio discorso sul percorso del Black Bloc era chiaro. E’ inutile fare dei giochetti, io potrei anche metterti qui esattamente tutti gli spostamenti del BB e l’elenco dei danni (in rete si trova), ma qui hanno già capito tutti.

  36. Tony Maestri, se uno rilegge tutti i tuoi post si vede aumentare la disperazione. Pian piano, quasi impercettibilmente, stai concedendo tutto. Sull’autorizzazione del corteo ne sei uscito malconcio, ora potresti anche smetterla, o vuoi che ti raccogliamo col cucchiaino?

  37. Ari, ti ringrazio per la documentazione fornita che non conoscevo e che avrò piacere di consultare. Per il resto, noto che continui ad evitare di rispondere alle mie domande. Pazienza. Per quanto riguarda l’elenco dei danni, ti chiedo nuovamente di indicarmi quali sono i danni fatti dalle Forze dell’Ordine. La tua affermazione iniziale, ti ricordo, era: “Via Tolemaide, Piazza Alimonda, Piazzale Kennedy e diverse altre zone di Genova devastate dai carabinieri”. Se sei in grado di supportare questa tua affermazione, ti prego di farlo, in caso contrario ti saluto. Non serve che tu mi faccia l’elenco dei danni fatti dai Black Bloc, come ti ho detto vivo a Genova, e molti di quei danni sono ancora visibili oggi, a due anni di distanza.

  38. Accidenti caro G., ci sei cascato. Addirittura arrivi ad interpretare il mio negare le parole che ARI mi ha messo in bocca (senza che io le avessi dette), come mie “concessioni”, addirittura “disperazione”. Per il resto, se tu hai qualche risposta alle domande che ho fatto e a cui ARI si è guardata bene dal rispondere, parla pure.

  39. Tony, te l’ha già spiegato prima, sei un pochino tardo, forse. Sono GLI STESSI danni, fatti dai cattivoni col benestare dei difensori della Patria. Credo che tu sià l’unico a non aver visto i filmati del Black Bloc (abbondantemente infiltrato da servizi segreti e nazisti, come da prove video e interviste sui giornali a nazisti ubriachi che affermavano di essere stati invitati dai camerata italiani che gli avevano detto di stare tranqui, che nessuno li avrebbe arrestati) che devastavano tutto con i carabinieri a 50 metri che non intervenivano. C’è anche un filmato molto noto e credo facilmente reperibile, in cui si vedono sempre i noti teppisti che devastano una banca e ci restano dentro 30 minuti di orologio. Neanche un fesso come te potrebbe bersi che non ci fosse il benestare delle “forze dell’ordine” che aspettavano fuori.

  40. Caro “Zio”, scusa ma a meno che tu e “ARI” siate la stessa persona, non mi risulta nulla che tu mi abbia “spiegato” prima. Comunque… se per “zone di Genova devastate dai Carabinieri”, ti riferivi a quelle devastate dai Black Bloc e dagli altri manifestanti, mi dispiace informarti che il caro vecchio giochetto di “confondere” i colpevoli di un crimine con chi non lo ha prevenuto o evitato, a puro scopo di fare demagogia, con me non funziona. Per quanto riguarda i tuoi insulti (segno distintivo di chi non ha nulla da dire), ti informo che alcune immagini delle devastazioni dei Black Bloc puoi trovarle sul mio blog, se ti interessano. Saluti.

  41. Tony, sei senza speranze. Zio ha scritto “te l’ha già spiegato prima”. Terza persona singolare (la quale terza persona sarei io). Ti ho già risposto più volte, tu non hai più argomenti e allora ripeti le stesse domande in eterno, non si sa mai che magari convinci davvero qualcuno del fatto che non ti ho risposto. In via Tolemaide e Piazza Alimonda i carabinieri hanno devastato la città, l’arredo urbano, le persone, la convivenza civile. Punto.

  42. Ah, ok… tutto chiaro, allora. Sarà che tu mi hai (secondo te) “risposto più volte”, ma io continuo a non leggere risposte nei tuoi post. Ti invito, per l’ennesima volta, a dirmi quali “devastazioni” siano state fatte alla città dai Carabinieri. Puoi indicarmi UN SOLO episodio in cui case, negozi, auto, siano state distrutte dai Carabinieri? Uno solo basterebbe, eh. Ah, in Piazza Alimonda i Carabinieri si stavano ritirando… se per “devastazione” intendi la collisione del Defender contro un bidone della rumenta, direi che è un po’ poco, rispetto a quanto fatto dai manifestanti.

  43. Ti ho già risposto, comunque ricapitolo per l’ultima volta, nella maniera più chiara possibile, perché in effetti può anche darsi che la tua non sia malafede, soltanto ottusità. A parte che alla voce “devastare” lo Zingarelli dice: “Distruggere, rovinare con azione selvaggia e violenta, arrecando danni, lutti e sim.” e tra i vari esempi c’è “il colera ha devastato la città”. Si possono anche devastare le persone, non solo i negozi (si vede che tu hai una mentalità bottegaia che ti devo dire). Comunque, 1) ti ho citato un caso in cui i CC hanno distrutto qualche milione di attrezzatura fotografica privata, danno ben più grave di una vetrina infranta. Quel giorno si sono verificati altri casi simili, con videocamere e registratori distrutti etc.; 2) ti ho citato diversi casi in cui i cellulari si sono lanciati a grande velocità in mezzo al corteo che si stava ritirando, in via Tolemaide, investendo persone e travolgendo tutto quello che c’era davanti, compresi cassonetti, fioriere etc. 3) ti ho le fonti che documentano moltissimi casi di pestaggi cruenti e immotivati; 4) un carabiniere ha ucciso una persona, in piazza Alimonda, se non sbaglio; 5) ti ho detto che i CC hanno consentito le devastazioni del Black Bloc. Sommando tutto questo, si può o non si può dire che i CC hanno compiuto devastazioni, cioè azioni “selvagge e violente” che hanno come conseguenze danni e lutti? INEQUIVOCABILMENTE SI’. E adesso puoi continuare a fingere che non ti ho risposto, tanto non ti cago più.

  44. Tony ha trasformato una discussione importante in una specie di insulso Trivial Pursuit, un torneo di nozionismo e “io sì che so cos’è successo a Genova, perché sono genovese”. E ha pure perso!
    Autorizzazione del corteo, 1 a 0 per Ari.
    Devastazione, 2 a 0 per Ari.
    A meno che non faccia una doppietta in zona Cesarini, Tony e’ fuori dalla Coppa.

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