Ognuno ha la sua croce (tipicamente)

Esiste una proposta di legge (e non è la sola) risalente a più di un anno fa, in cui oltre a prevedere l’obbligo di esporre il crocifisso negli edifici publici, viene indicata una pena che comprende l’arresto ed una multa da 500 a 1000 euro… Ovvio che, con questi presupposti, si tiri in ballo il “non possiamo non dirci cristiani” di crociana memoria. mentre si dimentica che la famosa riforma Gentile che “riporta il crocifisso nelle scuole”, concepita nel periodo fascista, era nient’altro che un modo per Mussolini di ingraziarsi la chiesa (che, in definitiva, si accontentava di poco), che la stessa riforma, di fatto, faceva pressioni sulle minoranze religiose e che successivamente alla riforma i rapporti tra il Vaticano e Gentile si incrinarono (l’opera omnia di Gentile fu messa all’indice) anche se poi ci fu una riappacificazione.

Fatte salve le origini cristiane dell’Italia, dell’Europa e dell’occidente così come lo conosciamo. Fatti i salvi i valori (cristiani e non) che il crocifisso rappresenta, e senza sottovalutare le conseguenze del decreto “anti-crocifisso”, preferirei non dirmi cristiano, non foss’altro per quello che è significato questo diktat.


E soprattutto per quello che invece poteva significare: quei valori che la chiesa poteva diffondere. Poteva? Certo non si può dire che non li abbia diffusi; certo anche che insieme ad essi ha diffuso anche qualcos’altro di cui si sarebbe fatto a meno. (…a meno che poi non vogliamo parlare di cultura semplicemente perchè esclamiamo “Oh madonna mia” o diciamo “Che Dio ce la mandi buona” e “porco Giuda” … Gesù!)

Quindi. Non mi offende quel crocifisso appeso (non più della foto del Presidente della Repubblica, o di un disegnino osceno in metropolitana), come non andrei a rischiare la lapidazione in un paese islamico andando a dire di far togliere le mezzelune. Non mi offende ma non capisco mica che ci stia a fare. Forse ha ragione Pannella quando parla di schiaffi dovuti? Oddio, non voglio credere che Smith avesse un intento “elevatorio” verso la nostra società. Ma è vero che un paese ha le sue origini, ma si evolve pure. Soprattutto un paese che si dichiara civile. Anche se non credo che togliendo il crocifisso si diventerebbe tutti multietnici (come lasciarlo non ci renderebbe maggiormente cristiani).

Mi offende (e scusate la retorica) una fede fissata per decreto e che esiste solo in funzione di un simbolo vuoto, mi offende il falso moraleggiare, la strumentalizzazione, la bella indignazione, la sollevazione politica e popolare. Perchè? Perchè non credo che ai sollevatori a agli indignati freghi realmente qualcosa di quell’uomo in croce tranne che tra le 12 e le 13 della domenica. Mi offende una tolleranza che crede di manifestarsi togliendo crocifissi, non cucinando carne di maiale nelle mense scolastiche, non cantando canti natalizi. Tutto nel presunto rispetto di altre culture.

Tra gli abitanti di Ofena preferisco chi, inseguito dalle telecamere, dichiara che “non me ne può fregare di meno”, come apprezzerei ancor di più uno che affermi “lo togliessero pure, alla mia fede gli fa un baffo gli fa, e mi lasci perdere che ho cose più importanti a cui pensare”!
Ipocrisia, moralità distorta, mentalità retrograda, bella presenza. Questo diffonde la chiesa. Anche questi sono i valori “tipicamente cristiani”.

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9 Commenti

  1. crocifissi e dintorni

    Tre considerazioni veloci sulla questione dei crocifissi nelle aule e negli uffici pubblici: 1. Chi parla di “radici cristiane” dovrebbe ricordarsi che questo significa anche: crociate, inquisizione, roghi di libri e di streghe, ecc. 2. L’unico comment…

  2. crocifissi e dintorni

    Tre considerazioni veloci sulla questione dei crocifissi nelle aule e negli uffici pubblici: 1. Chi parla di “radici cristiane” dovrebbe ricordarsi che questo significa anche: crociate, inquisizione, roghi di libri e di streghe, ecc. 2. L’unico comment…

  3. in Italia sono 50 anni e più che noi atei, figli della Rivoluzione Francese e dell’Illuminismo (…e qualcuno, perchè no, anche figlio della Rivoluzione di Ottobre) chiediamo l’abolizione dei crocefissi nei luoghi pubblici, ma siamo sempre stati ignorati. Ora i cattotalebani se la prendono con i musulmani: che sia perchè si rendono conto che il loro misero oscurantismo non può neppure competere con la forza di volontà e la coerenza che contraddistinguono le filosofie di vita di atei ed agnostici?

  4. Caro The Atheist, che sfortuna non esser nati in un paese ateo, magari uno di quelli che si ispiravano alla Rivoluzione di Ottobre.

    Lì sai che libertà!

  5. [OT]
    Purtroppo gli ex paesi del cosiddetto Socialismo reale avevano ben poco da spartire con la Rivoluzione d’Ottobre.
    [/OT]
    Già… e che sfortuna non essere nati in Africa, dove i buoni missionari cattolici raccontano ad una popolazione devastata dall’AIDS che i profilattici non servono a niente; che sfortuna non essere nati in Irlanda, dove fino a otto anni fa c’erano tanti bei lager cattolici (le Magdalene) o nel vicino Ulster, dove i cristiani, per dimostrare di essere tutti fratelli, si ammazzano tra di loro. Ancora, che sfortuna non essere nati in Arabia Saudita e simili, lì si che lo stato fa rispettare la morale religiosa!

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