Com’è la tua banca?

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

Il mio nome è Sarchiaponi.
Gilberto Sarchiaponi.
E sono un tassista.
Ieri sera è saltato su un giovanotto dal capello fonato che mi ha chiesto: “Si può ascoltare una canzone?”
“Non ho la radio”, gli faccio.
“Può cantare lei?, mi propone.
“Sono stonato”, gli rifaccio.
“Me la può fischiare?”, insiste.
Allora l’ho accontentato: gli ho eseguito “Ricominciamo” in rutti. Bei rutti pieni.
E’ sceso dal taxi, con la permanente, bofonchiando qualcosa come “la mia banca è differente”, o non so che altro.

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