Boyashaka!

alig_thumb.jpgLa comicità televisiva, in Italia, deriva direttamente dall’avanspettacolo. Prendete uno Zelig qualsiasi e, riducendone all’osso l’essenza, vi renderete conto che tra questo programma e ciò che avveniva sul palco dell’Ambra Jovinelli settant’anni fa ci sono poche differenze. C’è la tradizione della commedia dell’arte, le gnoccolone di turno, gli sketch e il bravo presentatore. Il tutto, con la tipica claustrofobia dell’ambientazione teatrale ed il bellapplauso pronto a scrosciare a comando. Tolta qualche rara eccezione (l’immortale Satyricon) di derivazione angloamericana, è così che si fa ridere in tv dalle nostre parti.
Ecco perchè qui è molto improbabile che possano nascere personaggi come Ali G. Se avete voglia di scoprirlo (ne vale assolutamente la pena), potete vedere il suo “Da Ali G Show” riproposto da Jimmy, dal martedì al venerdì alle 23.10 fino al 22 ottobre (in replica nella notte tra sabato e domenica, a partire dalle 4).
Ali G (al secolo Sacha Baron Cohen) è un’improbabile gangsta-rapper che parla una lingua immaginifica ed intraducibile, predicando al mondo i suoi quattro valori assoluti: pace, amore, rap ed erba. Il suo show (sei puntate da 30′ prodotte da Channel 4) è qualcosa di improponibile per la tv generalista italiana: irriguardoso e candidamente indisponente, prende di mira la freddezza angloassone con situazioni ed interviste paradossali, generando un effetto comico irresistibile. In patria, Ali G è diventato rapidamente un fenomento di culto. Tanto da sbarcare anche sul grande schermo con un lungometraggio (Ali G indahouse) e da tentare la fortuna con una nuova serie: Ali G in da USAiii, altre 6 puntate che Jimmy trasmetterà dal 23 ottobre.
Diffuse originariamente su HBO, hanno scatenato un discreto putiferio, attirando critiche feroci per il modo in cui il comico inglese ha preso allegramente per il culo la buona fede dei suoi ospiti e la loro morale puritana.
Da vedere, registrare e tramandare ai posteri.

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11 Commenti

  1. Per farlo ricordare ai più, Ali G era quello che guidava la limo di Madonna nel video Music, e le chiedeva se “voleva vedere il vero Big Ben”!;)

  2. Memorabile il video con Mohammed Al Fayed, padre di Dodi, compagno di LadyD.
    Quest’uomo morirà senza cittadinanza. Solo perchè arabo.

    Respect!

  3. Effettivamente… nella pagina dedicata ad Ali G sul sito HBO, scrivono (sbagliando) Boyashaka. Ma l’ortografia corretta è sicuramente Boyakasha!! Me is so sorry fa da mistake, lady…

  4. Signori, parliamo di un fenomeno che piaceva anche alla defunta madre della scaldatrono attuale a Buckingham Palace. Guardatevi il dvd Ali G Indahouse, in cui diventa ministro. Respect, brudda.

  5. scusate, a me il lungometraggio ha fatto letteralmente cagare. la macchietta usata non è molto diversa, concettualmente, da quelle usate dai “comici” nostrani, tipo Panariello, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia e altri, e altri, e altri…..

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