C’è voluto un po’, ma ho scoperto il segreto per leggere Rolli senza dover tenere il Maalox a portata di mano.
Il sistema è semplice, bastava pensarci. I pezzi che Rolli sceglie di citare sono ingegnosi quasi quanto la crittografia. Prendete un suo post a caso (questo, ad esempio: un articolo di Massimo Teodori per il Giornale), cancellate mentalmente le cose di destra che vi trovate e lasciate dove sono quelle di sinistra.
Scoprirete, calcolatrice alla mano, che se ne va a remengo soltanto il 30% del testo.
Il rimanente 70% di Rolli, sapientemente occultato dall’insegna “Arbeit macht frei”, è inesorabilmente di sinistra. Che lo voglia o no.
È tempo che se ne faccia una ragione. Ma deve anche sapere che col tempo sapremo accettare la cosa, le vorremo bene e non le faremo pesare questa diversità.
Qui di seguito, la prova del nove.
In questi giorni la Repubblica si è di nuovo immersa in questo piacere. Qualche giorno fa ha inviato la brava Concita de Gregorio ad intervistare l’ultraottantenne Licio Gelli titillandolo sui temi da sempre cari al giornale del fondatore.
Il Gran pensionato di Arezzo, ovviamente, non si è lasciata sfuggire l’occasione portagli sul piatto d’argento dall’organo del progressismo, ed ha dato fondo al consueto repertorio di allusioni trasversali, di ricatti piccoli e grandi, di chiamate in causa di uomini del potere a cominciare da Berlusconi, passando per Cicchitto e non trascurando Fini, Cossiga e Maurizio Costanzo.
Dopo più di vent’anni di astinenza ricattatrice e di deprivazione narcististica, il fu-Gran Maestro, sotto l’impulso titillatorio della Repubblica non poteva che riproporre rinfocolandolo il
In questa logora rappresentazione di un tempo che fu e non è più, non poteva mancare il professore Nicola Tranfaglia che, dalle colonne della Unità, ripropone senza sosta la teoria del “Doppio stato” che è stata e continua ad essere il
Per lo storico torinese “il filo nero che ha caratterizzato la storia repubblicana è emerso attraverso tentativi di colpi di stato, stragi, azioni terroristiche culminate con la stagione drammatica che molti ricordano… Nella sua intervista Licio Gelli non ha fatto altro che prendere atto della sua vittoria quasi postuma, del successo proprio degli uomini, Berlusconi, Cicchitto, che vent’anni fa aveva scelto per la sua azione, la stima e l’amicizia per Cossiga…”. Ecco che il cerchio si chiude
Caratteri cancellati: 885 su 3007. Ovvero il 29,4%.
Più facile delle divisioni con il resto. Come volevasi dimostrare.
Questa è geniale. Bisogna segnalare a Labranca che Emilio Isgrò, con le sue opere grafico-poetiche di cancellazione delle parole, è diventato finalmente utile a qualcosa!
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qualche republicone redazionalmente corretto direbbe che rolli e teodori sono inconsapevolmente gregari. oppure, giustamente (ndgiulio), che sono straincazzati con l’establishment curturale de sinistra
Andrea’s version – Neri’s version
Questo post aderisce alla campagna: ” Fatti leggere anche da Gianluca Neri !”Andrea’s versionTitolo del nuovo libro: “Il sangue dei