The land of the free

Siccome sono un po’ masochista, sono andato a leggermi le reazioni sui blog di area neocon alla recente abrogazione della legge anti-sodomia in Texas. Tenetevi forte, perché c’è da ridere.
Leggo su Andrew Sullivan: “But each day now, I can feel freedom dawning in this land again. The struggle of so many for so long is beginning to come true. What a privilege, what a joy, to be alive to witness it.”
Un kleenex, presto. Siamo contenti anche noi Andrew, per questo repentino passaggio dello Stato del Texas dal Medioevo all’Illuminismo (come dice Valeria nei commenti al post precedente su Tom), ma giusto un filo di retorica in meno non guasterebbe. O forse il Nostro ha rivisto Radici sulla cable l’altra sera e si è commosso, chissà.
Ma il vero capolavoro è come presenta la notizia Christian Rocca, con il consueto stile equilibrato e obiettivo così tipico anche del suo quotidiano: “E infatti la Corte ha abolito l’antica legge del Texas che vietava gli atti sessuali tra gay. La libertà, nonostante gli gné gné dei cretinetti, in Occidente non è mai in pericolo.”
Eh sì, Rocca, hai proprio ragione. In fondo cosa sono solo 17 anni in cui secondo la legge della tua freedom land i gay texani potevano anche farselo tagliare, visto quanto erano liberi di usarlo? È proprio vero, gli anni volano via in un soffio.

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15 Commenti

  1. Ok Rocca: visto che oggi ti permetti pure di dichiarare che sul tuo blog che guarda caso non offre la possibilità di commentare: “C’è chi ci spiega come le libertà americane siano in pericolo. Ogni cinque minuti viene smentito”, e visto che Santorum l’hai tirato fuori tu per tentare di spostare il discorso dalla mia critica a come hai esposto la notizia dell’abrogazione, rileggiti quello che diceva proprio Andrew Sullivan che tu ammiri così tanto in aprile, quando Santorum si dichiarò a favore del mantenimento della legge anti- sodomia: “No war is worth fighting if our political leaders feel contempt for basic LIBERTIES at home.” E già che ci sei, rileggiti anche quello che dice ieri: “It was a law entirely constructed to stigmatize gay people. It had no other conceivable purpose.” E adesso spiegami. Perché Sullivan si scalda tanto? Perché tutti i gay americani oggi fanno festa in strada? In fondo potevano scopare come volevano anche in Texas, no? L’hai detto tu. Tanto quella legge non è mai stata applicata. l’hai detto tu. Il caso Lawrence? Ah sì, è vero. Ma è successo una volta sola, e poi anche tu ne avevi parlato e questo basta. Su coraggio, voglio ancora una dose della “verità secondo Rocca” per il weekend, ormai non posso più farne a meno. Ridimmi ancora una volta che “la libertà in Occidente non è mai in pericolo”. Insomma, valli un po’ a capire sti froci, eh? Che cazzo avranno da essere tanto contenti, se poi anche prima potevano incularsi come più gli pareva? Evabbé, in Texas era un reato, ma era convenzione non applicarlo. Poi se qualche pirla l’ha fatto non è mica un problema tuo: vorrà dire che si è permesso di infrangere una convenzione a non applicare una legge costituzionale. Chissà come mai oggi Sullivan, The Advocate, Gay.it, Arcigay e anche questo di Tom che Rocca non si sogna nemmeno di nominare sul suo blog (diocenescampieliberi che poi magari gli regala anche un link, non sia mai) avranno da scaldarsi tanto? Erano liberi di fare quello che volevano anche prima. Ripeto per l’ennesima volta: l’hai detto tu, Rocca. Solo tu potevi dirlo. E per finire. Abbi almeno la correttezza di nominare chi ti critica firmandosi con nome e cognome sul tuo blog, come ho fatto io. È davvero troppo facile accusare di “avermi smentito ogni 5 minuti” (e di cosa, poi? Ricordamelo) senza nemmeno nominarmi su un blog senza commenti. Ho un nome e un cognome. Usalo, come io ho usato il tuo. Il tuo atteggiamento la dice lunga sulla tua correttezza professionale e sul tuo ego di proporzioni abnormi. Non invidio proprio chi lavora con te. Stammi bene, ora torno felicemente a non leggerti come prima.

  2. Oddio oddio non mi ha citato, non mi ha citato !
    Sti blogger sono proprio isterici.
    Oltretutto scrivere una cazzata capita a tutti, ma il fatto che sia in bella evidenza e commentata da molti obbliga i blogger a difendere la cazzata con le unghie.
    Basta dai ! Più cerchi di difenderti e più ti sputtani.

  3. Mathias credimi, di un link su Camillo mi importa ancora di meno che di sapere che Rocca non legge il mio blog. Non me ne faccio proprio niente. Ma non sono anonimo, a differenza di te e di 1972, tanto per fare due esempi. E se mi viene in mente di fare un post in cui critico l’opinione di un altro blogger, possibilmente ne indico il nome. Fare un post su qualcuno dichiarando di averlo smentito senza nominarlo, visto che guarda caso lui il suo nome lo usa sempre, non mi pare corretto. Piuttosto preferirei che Rocca si limitasse a rispondermi nei commenti qui, dove almeno ho la possibilità di ribattere. Mi dispiace solo per lo spazio abusato sul blog di Gianluca, e mi rammarico di aver dedicato così tante parole a Rocca oggi, quando potevo spendere molto meglio il mio tempo. Buon weekend.

  4. vabbé ho capito. paolo colonna è convinto che io abbia scritto un articolo per Il Foglio (scritto peraltro quando qui la discussione non era iniziata) pensando a lui. Io la mattina mi alzo, vedo che succede nel mondo, e mi guadagno lo stipendio per rispondere sul foglio a paolo colonna. Questo pensa lui, che mi accusa di ego spropositato. Tutte le mattine, in riunione di redazione, facciamo così: che pensa Paolo colonna della Sme? E della sentenza della corte sulla pena di morte? E della fame del mondo? Io riferisco e poi facciamo il giornale.
    (La cosa spiega tutto, in effetti).
    Sul merito, ammesso che abbia senso, visto che sulla procedura non c’è niente da fare. E’ ovvio che i gay, i sullivan e i rocca siano contenti. Dovrebbero essere incazzati? Avrebbero, avremmo, dovuto tifare il contrario? NOn si capisce il senso del ragionamento per cui, quando abbiamo scritto – unici – articoli contro Santorum, siamo stati accusati di nonsochè perché criticavamo chi voleva vietare che la gente si inculasse (termine di colonna). Ora che la corte suprema dice in punta di diritto le cose che dicevamo noi, abroga le leggi anti gay (e tra l’altro anche anti sodomia etereosex) e manda a quel paese i Santorum, gli stessi ci accusano di farlo notare e di esserne contenti. La frase di Sullivan che tu hai citato, se solo facessi lo sforzo di leggerla, non dice che in Texas non ci si poteva inculare (termini tuoi) dice che Santorum è uno stronzo illiberale (termini miei) perché chiedeva alla Corte di impedire il sesso omosessuale. La Corte ovviamente gli ha fatto marameo.
    In Texas, e te lo ripeto, il sesso tra omosex era permesso. La legge, ancora vigente e sia pure non dichiarata incostituzionale 17 anni fa, era per convenzione (che in quel sistema vuol dire “legge”) non applicata. Quella legge era, per legge, una non legge. Did you understand? Ora grazie a una sentenza-legge, quella legge che già non era legge deve essere cancellata materialmente da tutte le raccolte di leggi di tutti gli Stati. Anche se nessuno la applicava. Così lo capisci? Qualcuno può fargli un disegnino? Quando un poliziotto e una corte di Houston hanno deciso di riesumarla su segnalazione di un vicino di Lawrence (che peraltro è stato condannato per false accuse: aveva detto che Lawrence stava sparando, non che stava scopando. Sennò il poliziotto non si sarebbe mosso), la Corte Suprema gli ha spiegato che quell’arresto era prima di tutto illegale (basta leggersi la premessa della sentenza: “The 25 States with laws prohibiting the conduct referenced in Bowers (la sentenza di 17 anni fa) are reduced now to 13, of which 4 enforce their laws only against homosexual conduct. In those States, including Texas, that still proscribe sodomy (whether for same-sex or heterosexual conduct), there is a pattern of nonenforcement with respect to consenting adults acting in private”) e poi visto che ci siamo anche incostituzionale.

  5. Scusate se mi intrometto nuovamente, ma ho l’impressione che si stia facendo tanto rumore per nulla. Lavoro per il Dipartimento di Stato USA da 16 anni. Ho soggiornato per molto tempo negli USA. Credo di conoscere abbastanza bene America, americani e, soprattutto, l’Amministrazione USA (motivi di lavoro). Posso assicurarvi che oggi il problema della discriminazione gay all’interno di una struttura lavorativa importante come quella che ho citato è letteralmente inesistente. Nel nutritissimo organigramma delle strutture governative USA ci sono diversi gay dichiarati che, oltre a non subire alcun tipo di discriminazione, occupano posti chiave e non subiscono alcuna preclusione alla carriera. Ormai è un fatto culturale accettato da tutti: non importa un fico secco quale sia l’orientamento sessuale del collega, del superiore o del sottoposto. Crea più problemi essere dei rompipalle, per esempio. Evidentemente nella quotidianità della vita sociale americana le cose cambiano più velocemente rispetto alle obsolete leggi inapplicate e alle chiacchiere dei media.

  6. Articolo del Foglio? Qualcuno qui ha mai parlato di un articolo del Foglio? Hello? Io ho parlato solo di due post su Camillo. Christian, read my lips: Il. Foglio. Non. Lo. Leggo. Mai. E decisamente non sento il bisogno di iniziare ora.
    Ora basta, però. Mi arrendo all’evidenza. Di Rocca finora avevo letto solo su altri blog. Mi mancava ancora la sconcertante esperienza di averci a che fare direttamente. Forse è un rito di passaggio. Discutere con lui non è come gridare contro un muro, è molto peggio. Un po’ come urlare dentro a un registratore scassato che ti restituisce in loop solo la tua voce distorta.
    Leonardo, Carlo di Brodo Primordiale: se per vostra sfortuna vi capita di leggere questa delirante escalation di cui anch’io mi prendo la mia parte di colpa, voglio che almeno sappiate una cosa. Avete tutta la mia comprensione e solidarietà.
    E soprattutto: Gianluca, scusami.
    I had no idea.

  7. Io ci sto lavorando negli USA,e dire che non esiste alcun tipo di discriminazione e`una balla.
    Non si potrebbe,ma si fa. Mi spiego,se stai sulle palle al tuo capo perche`sei portoricano,non potrebbe licenziarti per quello,ma lo fa e basta.E`una societa`multietnica dove pero`i presidenti sono sempre stati WASP (tranne uno,poi assassinato),potrei andare avanti ma sarebbe noioso e potrebbe sembrare che io abbia un`idea completamente negativa dell`america. E non e`cosi`.Saluti

  8. ehi colonnino. Quel post che tu hai letto (e non capito) è un articolo per Il Foglio. C’è scritto. Come ormai è evidente a tutti, sei uno che legge ma non capisce.

  9. Scusa Christian, ma mi sembra che quello che abbia torto sei tu. Innanzitutto quello che é evidente a tutti é che hai sciacciato una merda e non lo vuoi ammettere. Tu prendi una notizia non troppo edificante (una legge é stata abolita in ritardissimo rispetto al mondo civile) e ne fai una bandiera per dimostrare la liberalitá del Texas. Noi ti si fa gentilmente notare che, se magari la abolivano qualche decennio fa era meglio. Tu rispondi stizzito che noi di diritto anglosassone non ne capiamo un cazzo, che tanto quella legge non veniva applicata ed era solo folklore. Noi ti si fa notare che allora, perché scaldarsi tanto e spendere tanta retorica (era questo il punto iniziale: la retorica) per una legge che tanto era come se giá non esisteva. Punto. Tutto qui.
    Guarda, per tua maggiore chiarezza di faccio un altro esempio. Nel tuo famoso post (si, quello scritto per Il Foglio, contento?) porti come ennesima prova della liberalitá americana il fatto che la corte suprema ha annullato una condanna a morte. Guardate, dici tu, che paese!!! Che libertá!!!. A noi viene peró abbastanza naturale farti osservare: e tutti quegli altri che sulla sedia elettrica ci finiscono lo stesso? Una sentenza annullata contro decine di eseguite. Scusa, ma a me i conti non tornano. Non sto dicendo che non puoi essere felice e contento per quella sentenza; anzi, ci mancherebbe. Ma non la puoi sbandierare come esempio di liberalitá senza aspettarti qualche obiezione.
    Avresti tanti esempi da citare per dimostrare la liberalitá degli USA. Ma tu sei capace di scegliere quelli in assoluto piú sbagliati. Non te la puoi prendere poi, con chi te lo fa notare.

  10. ho provato già due volte a frenare il non senso di questa discussione e noto che l’unica riflessione che se ne può trarre e che bloggers e omosessuali italiani hanno la coda di paglia più grande del mondo e che la permalosità gli ottenebra anche le più elementari capacità come quella di leggere e capire cosa si sta leggendo (per non parlare dell’assoluto oblio delle regole di buona educazione: non si dice “non hai capito” è più gentile un “non mi sono spiegato”)

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