FNAC Attack

Da circa una decina di giorni a Napoli (al posto della Standa) è stato inaugurato il nuovo punto vendita della Fnac. La prima cosa che si nota sono i manifesti che campeggiano per tutto il negozio: i commessi conoscono bene i prodotti che ti vendono (quindi ti puoi fidare), nessuno prende commissioni sulle vendite (quindi non uscirai da lì con qualcosa che non vuoi), ci sono i prezzi più bassi della città e se da qualche parte costa meno ti rimborsano la differenza, se vuoi ascoltare un cd ma non c’è tra quelli disponibili per l’ascolto basta chiedere, così come puoi prenotare un libro che non trovi e, infine, puoi sederti e leggertene uno.
Ma guardando più approfonditamente ti accorgi che qualcosa non va…


Le scrivanie dei commessi (quelli che fanno di tutto per scansarti) ti invitano caldamente a non avvicinarti per chiedere di quel disco o di quel libro (che non avrai trovato perchè alla Fnac vige la legge di Murphy). Anzi fanno di tutto per non sembrare dei punti a cui chiedere informazioni. Quella via di mezzo tra una sedia e un puff una volta che ti sarai seduto non farà altro che ripeterti come un mantra “ok, ti sei seduto a leggere un libro, ora compralo e vattene per favore”. L’adesivo “copia per la consultazione” sarà ancor più convincente.

Si è vero qualsiasi cosa costa circa 10 centesimi in meno che negli altri negozi (i cd-rw per esempio) ma il cubo con i nove cd “Del mio meglio” di Mina rimasterizzati costa una cifra spropositata. Ma piuttosto che togliermi la soddisfazione di farmi rimborsare la differenza andrò a comprarmelo direttamente da Feltrinelli.

A proposito di “Feltrinelli”. Sono andato lì e mi sono messo a leggere un libro (quello di La Pizia). A parte la signora accanto a me che occupava i tre quarti del divanetto relegandomi in un angolo e che continauva a fissare la commessa con una leggera malformazione, sono uscito tranquilo e rilassato mentre da Fnac (dove ho letto stralci dall’intervista di Ciment a Kubrick) sono uscito con un principio di discopatia (ma mi concedo un’altra possibilità: forse è colpa del libro di Ciment).

Nel frattempo i commessi della cara, vecchia libreria Guida al Vomero (quella che da quando ha aperto La Feltrinelli è continuamente “under costruction”) si aggirano sotto mentite spoglie per il nuovo mega-centro e meditano il suicidio collettivo….

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18 Commenti

  1. Personalmente non amo questi posti (Fnac, Mondadori, Feltrinelli).

    Nella mia citta’ hanno fatto scomparire numerose librerie “storiche” che non ce la facevano a reggere la loro concorrenza, non di prezzi, per quelli si ha lo stesso sconto dal piccolo commerciante, anzi e’ anche + piacevole perche’ molti hanno sposato il libro ed erano persone che amavano il loro lavoro. Non era un supermercato ma lavoro passione.
    Questi supermercati hanno fatto sparire tante di queste piccole -medie librerie impoverendo in fin dei conti la citta’ ! Anche perche’ diciamocelo basta fare un giro tra gli scaffali ed eccoci nel regno del marketing in cui il libro vale meno di un kg. di patate, tanto e’ imposto solo ed unicamente come prodotto e non come espressione del pensiero umano e forma di conoscenza.
    BAH! Non amo Feltrinelli!!! Meno che mai amo Mondadori che mi sta letteralmente sulle …. DI Fnac che posso dire? All’inzio vero, anche qui prese il posto di una standa …ed i prezzi erano competitivi. Poco dopo non fu + cosi’ !! Trovo libri, dischi, accessori per pc, telefonini, pc, etc.a prezzi molto inferiori in altri negozii della citta’!
    Trovo buona l’idea di spazio aperto che hanno rispetto agli altri grandi concorrenti, ma per ora poco sfruttato, almeno secondo me.

  2. Non so, io ho trovato i commessi molto disponibili e preparati – e ci sono andata il primo giorno di apertura. Siccome fino al 1° giugno c’era lo sconto del 15% su tutti gli articoli (libri, CD, DVD) lo spazio pullulava di bighelloni e di curiosi, di quelli che escono con un libro sotto il braccio solo perché c’era l’offerta, il risparmio…nelle tre volte che mi ci sono recata, c’era tanta di quella gente che anche l’impianto di condizionamento non ce la faceva a raffreddare il piano interrato (quello dedicato ai libri e ai CD/DVD). Immagino che folla, caldo e avventori molesti abbiano finito con il minare la pur ammirevole disponibilità dei commessi da me riscontrata il primo giorno, ma mi auguro che, terminato il periodo promozionale, tutto rientri nei ranghi (io ne ho approfittato per i libri in lingua originale e i fumetti). Come architettura forse è un po’ più cupa rispetto alla solare e bianca Feltrinelli e le sedute lasciano sicuramente a desiderare, ma del resto la FNAC mi pare più una sorta di supermercato multimediale che una libreria. Ah, sono andata a vedere anche il nuovo Mondadori store a via Benedetto Croce e ci sono rimasta malino (piccolo piccolo e nemmeno tanto fornito), però era aperto anche di domenica (come, del resto, FNAC e Feltrinelli; quest’ultimo ha aperto anche un altro spazio fuori città, in un centro commerciale). Loffredo, Guida e gli altri storici librai napoletani farebbero bene a correre ai ripari….

  3. Io sono sempre stato molto soddisfatto degli acquisto effettuati alla Fnac, almeno quella di Torino aperta un anno fà al posto della Standa, come a Napoli. Intanto, che chiuda la Standa fà sempre un discreto piacere, poi la Fnac ha letteralmente rivoluzionato la zona, trascinando a catena una serie di altre librerie ad abbassare i prezzi e reinventarsi. I commessi sono tra i più esperti presenti sul mercato e la disponibilità del materiale è ottima

  4. Ebbene sì,anche io son stata dalla FNAC a Napoli.
    Ora,picchiatemi,datemi della giovane bacucca,ma proprio non ce la faccio a comprare una vhs al fianco di un cd di Ramazzotti,
    un lettore cd dell’ultima generazione accanto ad un libro per bambini che ti regala una marionetta.
    Il tutto condito da nonnette curiose che si aggirano nell’aria condizionata a palla,bambini urlanti,giovincelli che ascoltano cd tanto per misurarsi le cuffie,commessi vestiti da giudici della maratona del quartiere…già la Feltrinelli di Piazza de martiri l’avevo digerita male,ma ero pronta a farmi da parte di fronte al nuovo che avanza,
    accettando una certa coerenza nell’affiancare musica e lettura,bevendo un caffè e mangiando una sfogliatella,ok,
    sottolineando i nuovi acquisti con un pastellone Fabriano,di nuovo ok…ma la FNAC.
    Spero passi,sul serio,la FNAC-mania.Che io tutta questa disponibilità poi mica l’ho vista…ho visto solo un gran casotto e i soliti napoletani felici del “giocattolo”nuovo.
    O almeno,non me la si chiami libreria,per pietà.Libreria è dove il tuo interlocutore capisce quel di cui tu chiedi e consiglia.Almeno quella che IO definisco libreria.
    Scusate,ma io di chi sa ugualmente di frullatori e libri di tedesco,diffido un pò…molto…

  5. Ebbene sì,anche io son stata dalla FNAC a Napoli.
    Ora,picchiatemi,datemi della giovane bacucca,ma proprio non ce la faccio a comprare una vhs al fianco di un cd di Ramazzotti,
    un lettore cd dell’ultima generazione accanto ad un libro per bambini che ti regala una marionetta.
    Il tutto condito da nonnette curiose che si aggirano nell’aria condizionata a palla,bambini urlanti,giovincelli che ascoltano cd tanto per misurarsi le cuffie,commessi vestiti da giudici della maratona del quartiere…già la Feltrinelli di Piazza de martiri l’avevo digerita male,ma ero pronta a farmi da parte di fronte al nuovo che avanza,
    accettando una certa coerenza nell’affiancare musica e lettura,bevendo un caffè e mangiando una sfogliatella,ok,
    sottolineando i nuovi acquisti con un pastellone Fabriano,di nuovo ok…ma la FNAC.
    Spero passi,sul serio,la FNAC-mania.Che io tutta questa disponibilità poi mica l’ho vista…ho visto solo un gran casotto e i soliti napoletani felici del “giocattolo”nuovo.
    O almeno,non me la si chiami libreria,per pietà.Libreria è dove il tuo interlocutore capisce quel di cui tu chiedi e consiglia.Almeno quella che IO definisco libreria.
    Scusate,ma io di chi sa ugualmente di frullatori e libri di tedesco,diffido un pò…molto…

  6. Per Angie: ma il piano dei “frullatori” e quello dei libri sono separati, con personale diverso! La commessa da me interrogata il primo giorno, almeno, sapeva operare una distinzione tra l’Umberto Eco saggista e l’Eco romanziere, indicandomi anche esattamente dove trovare entrambi i libri che cercavo…tuttavia alla Feltrinelli mi hanno stupita per la capacità di riconoscere un libro dai pochissimi dettagli forniti (la trama, la nazionalità dell’autore). Vedrai che finito l’effetto “giocattolo nuovo” forse i commessi saranno meno stressati. Se poi vuoi una libreria d’antan, ce ne sono di bellissime a Spaccanapoli e una meravigliosa di fronte alla Galleria Umberto. Dipende da ciò che si cerca, imho.

  7. A me la FNAC di Milano non dispiace. E’ un megastore coi limiti del megastore, però il personale è in gambe, e molto disponibile. Sono anche ben forniti. Unico appunto il banco prevendita, che è il più male informato e disorganizzato della città.

  8. Anche io sono favorevole allo FNAC, che però frequento soprattutto in Francia e dove trovo cofanetti con 2,3 cd di cantanti o gruppi che mi piacciono a prezzi molto bassi (l’ultima volta tre album dei massive attack 24 euro) .
    Non compro libri (preferisco le librerie) ma per cd, dvd e videogame fa i prezzi migliori (soprattutto hanno giochi di poco più di un anno tra i 9 ed i 15 euro che in Italia sono ancora sui 30-40).
    Condivido comunque l’opinione di Morgan: dipende sempre da ciò che si cerca!

  9. Anche io sono favorevole allo FNAC, che però frequento soprattutto in Francia e dove trovo cofanetti con 2,3 cd di cantanti o gruppi che mi piacciono a prezzi molto bassi (l’ultima volta tre album dei massive attack 24 euro) .
    Non compro libri (preferisco le librerie) ma per cd, dvd e videogame fa i prezzi migliori (soprattutto hanno giochi di poco più di un anno tra i 9 ed i 15 euro che in Italia sono ancora sui 30-40).
    Condivido comunque l’opinione di Morgan: dipende sempre da ciò che si cerca!

  10. Anche io sono favorevole allo FNAC, che però frequento soprattutto in Francia e dove trovo cofanetti con 2,3 cd di cantanti o gruppi che mi piacciono a prezzi molto bassi (l’ultima volta tre album dei massive attack 24 euro) .
    Non compro libri (preferisco le librerie) ma per cd, dvd e videogame fa i prezzi migliori (soprattutto hanno giochi di poco più di un anno tra i 9 ed i 15 euro che in Italia sono ancora sui 30-40).
    Condivido comunque l’opinione di Morgan: dipende sempre da ciò che si cerca!

  11. La pioggia mi ci ha bloccato dentro mentre Elio presentava il disco (è vero! Piove anche a Napoli).
    Come libreria non è un granchè, ha poca roba ed è fredda, ma è un ottimo punto di riferimento, cara The_Angie, proprio come quella di piazza dei Martiri. Sono posti in cui puoi entrare e curiosare, fermarti e prenderti un caffè, prendere appunti delle cose che ti interessano e magari non comprare un bel niente senza aver dietro il commesso che ti incalza “posso esserle utile? Ha già scelto?”.
    Scusa ma nella città degli editori librai e delle mille bancarelle c’è anche il posto per librerie che ricordano quei caffè d’altri tempi.

  12. Carissimi,
    sarà che io sono allergica ai multistores,tutto qui.E che son stata anche un tantinello sfigata nel trovare l’unico commesso un pò lobotomizzato…
    Non so,certo è che,SILVIO,non credo purtroppo che ci sia posto per tutti,come dici tu.Operazioni del genere tendono a fagocitare i piccoli.Succede con le salumerie in fallimento a causa dei supermercati/discounts a due metri,figuriamoci per negozi di generi non di prima necessità…
    E’ un mondo un pò porco,lo so,ma a me mi immalinconisce e onestamente preferisco leggere/consultare/comprare un libro in piccolissime librerie che lo stesso non mi incalzano,credimi,magari proprio quelle del Centro storico,come diceva MORGAN,
    che farmi prendere dal “fenomeno”FNAC,almeno fin quando resterà fenomeno…

  13. ..non sono mai stata ad una FNAC in Italia ma avendo vissuto a Parigi qualche anno, un po’ di tempo fa mi fa tanto aria di casa…la FNAC di Noisy le Grand mi ricorda le ore passate a leggere le BD seduti sulla moquette…20 anni e niente soldi per comprarle…spero di non andare mai in un megastore italiano, edi mantenere quell’odore di moquette nei miei ricordi…

  14. Per Manuela: anche la mia prima FNAC è stata quella di Noisy-le-Grand, ben 10 anni fa! :-D Lì ho comprato, due anni dopo, il mio primo cofanetto di Pennac.

    Per Angie: sono d’accordo con te in linea di massima, anche a me immalinconisce vedere sparire i “piccoli” commercianti e da un lato trovare a Napoli gli stessi negozi che troverei all’estero mi toglie un po’ del divertimento che è implicito in un viaggio…

  15. La musica è la mia passione, è la mia libertà
    e quella che mi piace di più non è esattamente quella” preconfezionata, premacinata, e precotta buona per tutti.
    Forse , saro’ una diversa nella mia normalità, ma non accetto di vedere Milano, la mia città, diventare una brutta copia delle city
    americane tutte Mega Store con tanti burattini che si muovono in massa per comprare gli stessi cd ,gli stessi dvd e gli stessi libri.
    Massificare i gusti e le scelte queste sono
    le intenzioni che sembrano avere successo
    adesso.
    Una bella autostrada libera da problemi e preoccupazioni dove si può correre veloci
    fregandosene di tutto il resto.
    Be’ grazie anche a te Fnac!!!

  16. ho acquistato il giorno 13/03/04 il primo volume del cofanetto dedicato ad Hitchkoc per € 146,90
    nel pomeriggio dello stesso giorno l’ho trovato da Blockbuster ad 89,00 euro dov’è l’errore? O è una fregatura? Ho acquistato cellulari libri dvd e cassette alla Fnac in via Luca Giordano, ritengo di avere diritto ad una spiegazione, nonstante la mia riserva a tornarci.

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