10 Commenti

  1. Magari si puo’ passare dall’aggiornamento giornaliero a quello settimanale. Insomma, da Repubblica a l’Espresso. O dal Foglio a Panorama…
    Insomma golden boys, non gettate al vento tutto sto lavoro!

  2. Una frase che rimbalza sempre più spesso in post e commenti incrociati è: “Il blog è finito”. Come se uno scrittore, stanco di scrivere, dicesse: la letteratura è finita. O un pittore o un musicista, stanchi di dipingere o di comporre, dicessero: l’arte è finita. La frase rimbalza soprattutto nei siti di “riferimento” italiani (il blog sono io, lo conosco solo io, posso parlarne e scriverne solo io).
    In parte hanno ragione: il blog è davvero finito o sta per finire. Il loro blog! E’ una faccenda naturale: può succedere al mio, come al loro, come ai vostri. Ma è soltanto “quel” blog che finisce.

  3. L’idea di smettere è venuta anche a me, perchè mettere un “post” diventa quasi un obbligo, addirittura un’ossessione. A prescindere dal tempo impiegato, dai sensi di colpa per aver quasi abbandonato le letture, mi capita di non riuscire più a leggere in pace un articolo su un giornale o un libro che mi viene in mente un “post”. E poi si finisce per “incazzarsi” a causa dei commenti. E poi magari intervengono amici e conoscenti e si litiga via “blog”.
    Comunque non smettete.

  4. E’ qualcosa a cui penso spesso e ogni volta mi viene in mente quella scena di Forrest Gump in cui lui, dopo aver percorso miglia su miglia correndo come un forsennato, ad un certo punto si blocca . A quel punto, il gruppo di corridori che si erano accodati a lui credendo di correr dietro non a due semplici gambe ma ad un ideale , protestano animatamente e domandano:”Perchè?” E lui: “Perchè mi sono stancato.”
    Tutto qui.

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