Compagni dai byte e dalle officine


Grazie ad ander costruksciòn, che per primo l’ha segnalato, leggo qui che ‘sta benedetta magistratura sta remando contro un po’ ovunque e non solo da noi quando si tratta di giudicare benefattori del paese.
Secondo l’economista James D. Miller, infatti, “legalizzando lo scambio di files (si riferisce all’assoluzione per i creatori di Grokster e Morpheus n.d.r.) , una corte della California ha sancito un’importante vittoria per il comunismo”. Lo scrive sul National Review, in un articolo intitolato “Comunismo Digitale – Il Cyberspazio diventa rosso“.
Son preoccupazioni mica da poco: “Quanti soldi potrà mai fare Tom Clancy se i lettori possono scaricarsi gratuitamente i suoi libri in meno di un secondo?”, e “Riuscite ad immaginare gli studenti pagare 75 dollari per un libro di testo che possono prelevare gratis?” che, insomma, perdio, questa cazzo di istruzione non vorremo mica concederla ad ogni singolo morto di fame?

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4 Commenti

  1. Per la serie quello che è mio è tuo e quello che è tuo è mio?
    Bah, credo che sinistra – fortunatamente – vuol dire anche altre cose.
    In ogni modo libri, cassette, cd sono stati sempre contraffatti. Adesso c’è anche lo strumento internet e non è poco.
    Lg

  2. Azz…dunque ricapitoliamo..Grokster e Morpheus sarebbero ambasciatori del comunismo…dal momento che queste società hanno utilizzato, per ottenere l’assoluzione dalle accuse, la sentenza sony-betamax (quella che sanciva la perfetta legalità dei videoregistratori, in risposta all’accusa di distruggere il mercato cinematografico mossa alla sony da parte delle major cinematografiche) anche quest’ultima, per la proprietà transitiva, diffonde il comunismo nel mondo….mmm…ci siamo sbattutti per anni per fare la rivoluzione quando bastava comprare un paio di walkman e una decina di Vaio……

  3. Allora ha ragggione il nano; giudici comunisti!
    Sono stra-d’accordo con Simone. La questione va molto indietro nel tempo. E, in fondo possiamo metterci dentro anche Gutenberg, con quella sua smania di copiare la Bibbia senza pagare il copyright culturale alla chiesa. Che curiosi cicli tra tecnologia, liberta’, istruzione e poi tentativi di restaurazione, eh?

  4. beh voi ci scherzate, ma il problema non è di poco conto… se uno non gadagna a fare i libri, perchè dovrebbe scriverli? certo la passione… certo, lamore per la cultura. ma si deve pur campare. e perche no, fare anche tanti soldi, se si è bravi

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