Di interventismo, pacifismo, scooterismo e guazzetti di cozze

Lungi da me il voler esalare buonismo, ma vorrei spendere due parole due (promessa che, so da adesso, non manterrò) sull’inverosimile numero di commenti generati dal mio intervento riguardante l’interventismo di Camillo e del suo autore, Christian Rocca. Primo: l’intervento che lo precedeva parlava (ed era farcito) di gnocca. Foto a profusione, reggiseni inutili per tette incontenibili, morboso gossip aziendale e non. Eppure non se l’è filato nessuno. Mi vien voglia di tornare ad avere fiducia nell’umanità. E persino nei blog. Secondo: ho già chiarito che, nel corso della vita, mi è capitato solo una volta (e difficilmente succederà di nuovo) di trovarmi d’accordo con Filippo Facci. Estendo l’affermazione anche a Christian Rocca. Eppure li leggo, perché resta il fatto, ragazzi, che leggerli è un piacere, qualsiasi cosa scrivano. Ricordo una vecchia festa di Cuore, organizzata l’estate degli attentati di Capaci e via D’Amelio. Al dibattito moderato da Michele Serra partecipavano, tra gli altri, Marco Pannella e Leoluca Orlando. Proprio a causa di quest’ultimo (che voci insistenti a quei tempi davano per certo come obiettivo per l’attentato numero tre) Montecchio Emilia era militarizzata. Sold out il teatro sin dal pomeriggio, l’incontro fu trasmesso per tutta la pineta, attraverso la tv a circuito chiuso. Nel frattempo, tra piadine, zanzare, canadesi, bonghisti e narghilé passeggiavano placidi ma mica tanto i poliziotti con i cani, gli agenti dei servizi in borghese con radio sulla cinta e auricolare microfonato. Per questo ho detto in “borghese” e non in “incognito”: li si riconosceva dall’ambaradan che sporgeva dai vestiti e dal fatto che le zanzare avessero unanimamente deciso di non pungerli. E malgrado questo dispiegamento di forze, nessuno è riuscito ad impedire che un tossico aprisse la mia Clio come una Simmenthal, forzando lo sportello, per dormirci dentro. Ma torniamo al fatto: arriva Leoluca Orlando, l’“eroe” per sentire il quale migliaia di ragazzi hanno affrontato tutti i possibili posti di blocco tra Parma e Reggio Emilia. Applausi, scene d’entusiasmo al limite del lancio del reggiseno. Va a sedersi sul palco, protetto da due angeli custodi in divisa che resteranno immobili per tutto il corso della serata. Poi entra Pannella e, giuro, credo di non aver mai sentito tanti fischi neanche davanti all’Hotel Raphael, quando gettarono monetine a Craxi. Al gong parte il dibattito: parla Orlando, ovazioni; parla Pannella, fischi da non poter neanche riuscire a sentire ciò che dice. Orlando: ovazioni; Pannella: fischi. Almeno fino a quando a Serra non girano, si appropria del microfono, fa qualche passo avanti verso il pubblico e dice: “Eh no, così proprio no. Ragazzi, forse voi non lo conoscete. Io si. E so che Marco Pannella è in grado di dire abnormi cazzate e puttanate colossali. Ma le dice con una strabiliante proprietà di linguaggio ed una certa classe. In più, in genere, con cognizione di causa. Quindi, zitti”. Per me, nel caso di Rocca e Facci, vale la medesima cosa: non potrò essere quello che evita di ribattere, ma di sicuro sarò quello che non fischia. Motivo per cui entrambi (se credono e se ne han voglia) hanno da sempre la possibilità di scrivere su questo blog in quanto autori. Terzo: Sia Rocca che Facci sono scooteristi. Io, che tra il mio Aprilia e un cubetto di porfido ci ho quasi lasciato un ginocchio e che, prima che si rompessero, ho lasciato stampati carpo, metacarpo e falangi sulla carrozzeria di un tassista, non posso non invocare la fratellanza.

P.S.: Nella stessa occasione, nel corso della summenzionata Festa di Cuore, mentre eravamo a tavola con D’Alema, Veltroni e Cofferati, Fausto Bertinotti si presentò al desco marcato a uomo da quattro scudi umani del partito. Volontari. Non lo mollarono neanche quando si sedette, ben al riparo, pronto a ravanare il suo invitante guazzetto di cozze. È da quel giorno che ho un sogno: sottoporlo alla terapia Rockerduck. Ovvero: prenderlo con forza e fargli ingoiare quel cazzo di portaocchiali.

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50 Commenti

  1. Mi butto a capofitto sul punto terzo: lo scooterismo. Se ne parla poco, soprattutto del grande snobbismo da parte dei motociclisti “veri” (a sentir loro). Propongo un forum per rafforzare lo spirito di corpo e risolvere il problema dei problemi: “Si salutano, tra loro, gli scootersiti, ovviamente fuori città? Se sì, in che modo? Se no: perché? Forza Gianluca: la fuori il mondo bellissimo delle due ruote aspetta con ansia.

  2. Ah, la bellezza dei link ! Partendo da GnuEconomy ho trovato una perfetta definizione di Facci e Rocca (http://www.labranca.co.uk/ospiti.htm):
    “… E tuttavia ho proseguito. Imbattendomi in Christian Rocca (p.25), Mattia Feltri (p. 31) e Filippo Facci (p.37): i tre dell’Ave Veronica, i lanciatissimi trash di Giuliano Ferrara.
    Allora mi sono ricordato di quella definizione del Foglio data una volta da Curzio Maltese: “Un giornalino intestato alla moglie del presidente del Consiglio, ma che campa di contributi statali, diretto da un ex comunista che ha fatto le scuole del partito a Mosca e ora usa scrittorelli fascisti per prendersi piccole rivincite personali”. “.

  3. Io c’ho la macchina e lo scooter, ma vorrei tanto far parte della cricca.
    Che faccio butto la macchina? ;-)
    Per il resto (Facci e Rocca) d’accordo su tutta la linea (forse mi trovo concordo con loro più di una volta, ahimè), a loro però aggiungerei quel “nazifascista” del Botafuego.

  4. quindi mio caro Marco perchè non ci consigli qualche buona lettura allineata? Magari qualche bellissimo articolo di Maltese, che è molto vario nei contenuti che scrive.
    Attendo con ansia.

  5. Uhm.. troppa convergenza scooteristica, che significa 2 cose:
    1. viviamo in un mondo di plastica :-P
    2. meglio che sto zitto se no mi menate (e non vedo troppi alleati in giro pronti ad aiutarmi):-P

    P.S. Non dirò mai che lo scooter (come Tex Willer ) è di destra :-P

  6. Scrive Neri a proposito di Facci e Rocca che lui nonostante tutto continua a leggerli perché “leggerli è un piacere, qualsiasi cosa scrivano”. Io non sono del tutto d’accordo. Quello che fanno Facci e Rocca, e di cui è maestro il loro maestro Ferrara, ha un nome: sofismo. In soldoni, i sofisti sostenevano che “intorno a ogni cosa ci sono due ragionamenti che si contrappongono”, e loro insegnavano come, attraverso una consumata abilità retorica, si poteva “rendere più forte l’argomento più debole” (ah, e secondo Platone i sofisti esercitavano la loro attività non al fine di una disinteressata ricerca della verità, ma a scopo di lucro). Ora, è indubbio che Ferrara e i suoi discepoli sono abili a maneggiare parole e ragionamenti. Ma, come sosteneva il sofista Gorgia, “la parola è un potente sovrano in un corpo piccolissimo” (cito a memoria). Insomma, il linguaggio ha un enorme potere, può essere un’arma pericolosa quanto e più delle bombe, e usarlo in maniera irresponsabile, senza un’etica, per il puro piacere fine a se stesso di sfornare virtuosistici paradossi, è tutt’altro che un innocuo divertimento privo di conseguenze. E forse di fronte a ciò bisognerebbe avere un atteggiamento meno indulgente.

  7. Io lo dico sempre: Quello che fanno Facci e Rocca, e di cui è maestro il loro maestro Ferrara, ha un nome: sofrismo.

  8. Ecco la dimostrazione di quanto diceva jacopo, invece di ribattere, si butta li una frase, certo intelligentissima, ma altrettanto inutile e fine del discorso

  9. quindi chi non conosce il sofismo è molto probabile che sia influenzato da chi lo pratica e siccome chi lo pratica è de Il Foglio ed Il Foglio è di area centro destra ciò significa che le deboli menti dei lettori del suddetto quotidiano siano sotto il pericolo della propaganda di destra.
    Giusto?
    Stessa cosa si potrebbe dire per l’informazione di centro sinistra.
    Ne consegue che a meno del tuo (jacopo) aiuto o di quelli con la tua stessa cultura noi poveri mortali saremo costretti a vivere soggiogati dalla propaganda (di dx e di sx).
    Porca vacca ed io che leggo quasi tutto come faccio?

  10. caro Pietro, ti ricordo che le deboli menti, ovvero i lettori, che possono essere influenzate da Il Foglio sono su per giù un tremila, altre tremila non sono neanche menti, quindi chissenefrega uno stracazzo di cippalippa di minchia?

  11. Caro Paolo ammazza quanto è alta la tua cattedra (tu sicuramente avrai una mente che è veramente una mente a dispetto di quelle dgli altri)!
    epperò chissenefregaunostracazzodicippalippadiminchia è un sofismo niente male ;-)

  12. Luca Sofri, in un accesso di megalomania, si pone all’origine di una nuova corrente retorico-filosofica… ;-) Però io fra i sofisti non l’avevo inserito, e non per dimenticanza. Forse sbaglio, fuorviato dal fatto che le sue posizioni politiche sono più vicine alle mie, ma non mi sembra che anche lui sia un piccolo clone di Ferrara. Non per niente a contrapporsi a Ferrara a 8 e mezzo c’è Sofri, non Rocca o Facci. Lì, magari, l’unico rischio è che Sofri finisca per svolgere la funzione di sparring-partner e vittima sacrificale, destinato a soccombere alla debordanza fisico-sofistica di Ferrara, e dunque risulti funzionale allo scopo di far trionfare il punto di vista di quest’ultimo (però devo dire che Sofri si difende bene. Molto meglio di Lerner).
    A Pietro: io veramente non ho parlato di propaganda. La propaganda, lungi dall’essere sofistica e sofisticata, usa solitamente un linguaggio semplice e immediato, per non dire rozzo (“Meno tasse per tutti”). E’ tutta un’altra cosa. Dicevo soltanto che non sarei così indulgente come Neri di fronte a chi si compiace di usare la propria abilità nello scrivere e argomentare, e la vetrina da cui ha occasione di farlo, per il solo gusto di sostenere, sofisticamente, posizioni paradossali come quella che Bush sarebbe un idealista che combatte per la democrazia.

  13. Pietro, a Firenze si dice “Che c’entra il culo con le 40 ore?”*. Non capisco bene cosa c’entri la richiesta di letture allineate… comunque mi sembra che le letture e (soprattutto) le scritture allineate siano quelle dei vari Sofri, Rocca etc, che per l’appunto pubblicano su un simpatico giornaletto pubblicato anche con i miei soldi. Il bello e’ che gli articoli di questo giornaletto mi vengono riproposti in tutte le rassegne stampa del mattino, i commenti della sera, sui telegiornali ed ora pure sul web. Piu’ allineati di cosi’ non credo sia possibile.

    Sofri padre e figlio pubblicano sulle merendine, sui conflitti mondiali, su quello che i pacifisti devono e non devono dire. Il prossimo passo sara’ scrivere su quali merendine e scooter deve usare Gino Strada. Con l’eccezione dell’edizione uruguayana di Playboy hanno scritto ovunque, cosa che non mi sembra accada alle persone veramente non allineate come Travaglio o Maltese.

    Via, alla fine pero’ un consiglio di lettura te lo voglio dare: l’unica rivista che leggo e’ Internazionale (http://www.internazionale.it/home/). Almeno sono sicuro di non trovarci nessun giornalista italiano.

    *Nel ‘500 c’era una celebrazione religiosa della durata di 40 ore, in ricordo della permanenza di Cristo nel sepolcro. Narra la storia che un prete, andato in un campo dove varie contadine erano chine a lavorare, richiamasse le donne alla funzione religiosa, ed in particolare desse una pacca sul sedere ad una particolarmente belloccia, dicendo “Andiamo donne, sono le quarant’ore”. Al che la contadine rispose con l’ormai proverbiale “Che c’entra il culo con le quarant’ore”.

  14. Marco, è vero, c’hai ragione tu Travaglio e Maltese sono da leggere, non sono allineati e scrivono su molti argomenti oltre ai soliti (Berlusca & giudici). Per quel che riguarda il culo e le 40 ore preferisco il culo.
    Jacopo tu scrivi:
    “Dicevo soltanto che non sarei così indulgente come Neri di fronte a chi si compiace di usare la propria abilità nello scrivere e argomentare, e la vetrina da cui ha occasione di farlo, per il solo gusto di sostenere, sofisticamente, posizioni paradossali come quella che Bush sarebbe un idealista che combatte per la democrazia.”
    Cosa significa non essere così indulgente? Quale è il pericolo che ti evocano quegli scritti? Che doveva fare Neri mandarli a quel paese? Non sei d’accordo su come è visto Bush? E allora scrivilo, dillo, scrivi una lettera a Il Foglio.
    O vuoi che si vada in giro con i megafoni urlando: Signori attenzione a quello che scrive Il Foglio, non fatevi ingannare, venite da noi che vi spieghiamo bene come stanno le cose.

  15. Certo Gianluca che tu, fra Cuore e Clarence (e lo dico senza ironia), puoi davvero dire “ho vissuto”. Vabbè, lasciamo perdere che sennò rosico. Resta il fatto che (e ti pareva?) non sono d’accordo: se uno dice cretinate ma le dice bene non si merita automaticamente l’attenzione dell’auditorio. Prima i contenuti, sempre, poi la forma. Certo, poi è sempre meglio leggere Facci che tanti altri, resta il fatto che se uno con le parole ci sa fare può riuscire ad inserire dei pensieri pericolosissimi in frasi “incontrovertibili” od apparentemente condivisibili. Cioè, spesso, l’arte oratoria è un’arte da cui bisogna difendersi se non ci si vuol ritrovare ad aver acquistato dell’ammaliante fumo mentre l’arrosto stava da un’altra parte.

  16. Pietro, sono contento di sapere che sei uno dei tremila italiani che conoscono il significato della parola: chissenefregaunostracazzodicippalippadiminchia. Christian Rocca, scommetto che fumi il sigaro.

  17. A Christian Rocca: da buon sofista, mi hai preso in castagna dialettica. Pero’ in tal modo non fai che confermare il mio giudizio su di te. (E qui mi sa che scivoliamo dai sofisti al paradosso di Epimenide il cretese…)

  18. Sempre a Rocca. Che su Camillo ha scritto: “Francia, Germania e Belgio […] si oppongono formalmente alla decisione (e all’obbligo previsto dal trattato Nato) di difendere la Turchia in caso di attacco iracheno.” E questo non è un sofisma, ma una deliberata bugia. L’ha detto lo stesso Robertson che quello su cui si è divisa la NATO non è SE difendere la Turchia da un eventuale attacco, ma QUANDO cominciare a mettere in atto delle misure per difenderla.

  19. occhio jacopo, che se ti azzardi a citare un’altra volta il segretario generale della NATO i tuoi compagnucci ti danno del fascista e poi non te lo scolli più … pensa che brutto !

  20. sono anche io uno che passa e ogni tanto è interessato alle discussione dei bloggers. Su Rocca e colleghi del Foglio posso solo dire che apprezzo il fatto che i loro scritti siano leggibili e originali (cosa che capito di rado nella stampa “governativa”), anche se molto spesso non sono d’accordo. L’unica cosa un pò inquietante è la presenza soverchiante di Ferrara…..io trovo insopportabile il suo atteggiamento saputo, da vecchia volpe che sa come vanno le cose, che dà sulla voce ai suoi interlocutori e soprattutto riassume sempre (a suo vantaggio) le idee degli altri. Irritante perchè in fondo è arrogante, egocentrico e protervo come sempre (avete dimenticato i programmi di alto livello giornalistico che ha fatto quali Bretelle Rosse o Lezioni d’amore?).
    Insomma, trovo che tutti i sunnominati siano buoni giornalisti (di destra e sinistra) e sarei felice se potessero liberarsi dalla fastidiosa stazza di Ferrara (che forse loro direttamente non sentono, certo…ma dall’esterno si nota sempre di più)…attenzione a non venire etichettati come “i nipotini di Ferrara” prima o poi…

  21. Iacopogorgianamente parlando, siamo tutti molto bravi con i sofismi: il problema non sarebbe “se” difendere la Turchia ma “quando”. Certo. Ma noi amerikani col K, si sa, siamo per la dottrina di difesa preventiva, che ci vuoi fare…

  22. Scusate, alcuni chiarimenti: 1) Non lavoro nè sono mai stato un giornalista interno al Foglio; ho scritto molti articoli (neanche troppi) ma nell’ultimo anno nè ho scritto uno solo, sostanzialmente per sputare addosso a Cesare Previti, chè altrove non avrei potuto; 3) più di un anno fa ho litigato con Ferrara e da allora ci siamo parlati tre volte in un clima da vaffanculo; qualche volta gli ho anche scritto contro (anche clamorosamente, come nel giorno del cosiddetto Israele day) e quindi, nonostante in una certa fase fossimo piuttosto umanamente legati, definirmi ‘Ferrara boy’ è tutto sommato una cazzata; 3) I nove decimi delle cose che interessano a Rocca e Sofri non interessano a me, con ciò i contenuti esterofili dei loro blog; niente di grave; 4) Rocca per me è un invasato ma gli sono affezionatissimo, moltissime cose ci dividono (parecchio) ma così pure altre ci uniscono (parecchio); con Luca Sofri mi unisce principalmente la conoscenza con Rocca nonchè una certa reciproca diffidenza, per quanto mitigata da un’istintiva simpatia e attrazione del tutto vanificate, purtroppo; 5) credo che Rocca e Sofri non negherebbero (pur accusandomi a vario titolo) che da molto tempo sostengo che tutto un certo giro di persone è troppo e assurdamente accondiscendente nei confronti di personaggi come appunto Ferrara (in primis) o come Paolo Mieli (ma è una faccenda particolare) o altri ancora; 5) conosco Travaglio e ci litigo regolarmente (anche in tv o sui giornali) e gli riconosco perlomeno una certa competenza, cui gli contrappongo la mia; Curzio Maltese è tra le peggior merde che esistano nel Creato; 6) ho partecipato alla manifestazione pro-Usa post 11 settembre (lo rifarei) ma rimango profondamente antimericano; 7) non ho la macchina anzitutto perchè ho fatto la patente l’anno scorso, in secondo luogo perchè averla a Milano secondo me è da scemi perchè tra scooter e taxi (una tantum) spendo anche meno e così posso comprarmi la droga; 8) Giuliano Ferrara per me è comunque irrinunciabile e quel che scrive o pensa è la prima cosa che richiama la mia attenzione nel panorama; 9) consiglio a tutti il risotto al roquefort, è facilissimo: basta scioglierlo alla fine nel risotto (al limite un filo di panna) ed è una delle cose più buone del mondo.

  23. Il problema di voi amerikani è che siete per l’attacco preventivo. E siccome avete già deciso che la guerra all’Irak si farà, con o senza il consenso dell’ONU, come dice ad ogni pie’ sospinto il sommo idealista Bush, date per scontato che si dovrà difendere la Turchia da un attacco.

  24. Eccolo avanzare, strisciante, il nuovo male del giornalismo italiano… il Ferrarismo. A me Ferrara ha sempre dato l’impressione di uno che, ad un certo punto, ha scelto da che parte stare confrontando i preventivi, e confidando nel fatto che la sua strabordante potenza fisico/intellettual/dialettica gli avrebbe sempre e comunque consentito di sostenere l’insostenibile, difendere l’indifendibile e attaccare l’inattaccabile. Facci mi sembra più o meno incamminato sulla stessa strada.

  25. Be’.. Ziggy può ringraziare Tronchetti Provera che gli ha alzato lo stipendio, se no Ferrara se lo ritrovava su RaiUno a rifare Radio Londra… per il resto, secondo me, il fatto che noi qui parliamo di guerra non sposta il mondo di una virgola, quindi tanto vale prendercela con serenità e sense of humor. :-) Intanto vi rivelo un piccolo scoop: su proposta di Neri, Facci e Rocca il Presidente del Milan ha deciso di rilanciare e (dopo i 150 euro per i PC ai sedicenni) ha lanciato una nuova campagna… http://www.bookcafe.net/blog/scooter.gif

  26. Scooterista di destra e motociclista di sinistra ? Se lo sente Moretti gli tocca di buttare la vespa e farsi una ducati

  27. Tanto rumore per nulla, Neri ha detto una cosa che è, nel contempo, perfettamente giusta e banale: non sono quasi mai d’accordo con Rocca e Facci però mi piace leggerli perchè sono intelligenti, scrivono e argomentano bene e perchè sul blog mio faccio come cazzo mi pare. Sottoscrivo, non vedo che gusto ci sia a leggere uno che scrive male o a discutere con un cretino (che, oltretutto, potrebbe non notare la differenza). L’unica cosa che mi addolora profondamente è la panna nel risotto al roquefort ma tant’è, cosa ci si può aspettare da uno a cui non piace il sushi?

  28. Precisazione fondamentale per la prosecuzione del dibattito: la panna (‘al limite, un filo di panna’) l’ho citata solamente e appunto per i buzzurri e le signorine che avessero difficoltà a far sciogliere il roquefort o aborrissero (AHHHH !!) i sapori troppo decisi. Per quanto riguarda il sushi, io farei a giapponesi quello che Rokka farebbe ai palestinesi. Ho fame.

  29. No, ma una sciocchezza diventa una formidabile cazzata se scritta male e in maniera sgrammaticata. E’ il tuo caso.

  30. Paolo Principi: il tuo contributo al dibattito è pari a quello che Biscardi potrebbe garantire nel contesto di una discussione sulle frontiere della fisica quantistica.

  31. Non mi ricordo chi l’ha scritto, ma anche a me – in questo caso soprattutto – pare che il dibattito generato sia molto più interessante dei miei spunti di partenza. Mi pare di aver letto solo una o due volte le parole “fascistoni” e “comunistelli”. Avercene, di forum così…

  32. Caro Gianluca Neri, lascio il contributo del livello che reputo necessario. Quantistica è la meccanica e non la fisica. Continua ad occuparti di, Facci, Rocca e Biscardi. Per altro accomunati dall’appartenenza allo stesso ordine.

  33. Ok, Principi, facciamo così: io vado avanti con Facci, Rocca e Biscardi. Nel frattempo ti occupi tu di mandare una mail di correzione a tutti i 176.000 fessi che (secondo Google) han messo in rete pagine che trattano di “Quantum Physics” quando, invece, trattasi di “Mechanic Physics”. Quando hai finito, risulta che vi siano anche altri 3.340 italiani da redimere. Google è in 86 lingue. Fai con comodo.

  34. Diz. Garzanti: agg. [pl. m. -ci] (fis.) dei quanti, relativo alla teoria dei quanti: meccanica quantistica. Potresti dire a Biscardi, Facci o Rocca di scrivere alla Garzanti per fargli correggere. Fai presto la lingua è una.

  35. ragazzi, che niente niente sapreste qualcosa sulla teoria della relatività che domani la prof. interroga e il cane mi ha mangiato il libro, sono scesi gli alieni e mi hanno rapito, è morta la nonna e … insomma non ho studiato ? fate con calma, abbiamo tutta la notte. oh, se mi autate domani vi passo la versione di latino …

  36. Allora, vi devo dire tre cose: 1) Il quanto, in fisica, è la quantità indivisibile o il valore più piccolo fisicamente possibile di una grandezza variabile con discontinuità. Il concetto di fisica quantistica fu introdotto da Planck, che suppose che l’energia elettromagnetica irradiata dai corpi alle alte frequenze potesse essere emessa mediante un gran numero di processi elementari per quantità piccole ma finite. Einstein, successivamente, mostrò che non solo l’emissione o l’assorbimento avvenivano per quantità finite, ma che la radiazione stessa era costituita da granuli elementari di energia: i fotoni. Per farla breve: negare la fisica quantistica equivale a negare tutta la fisica moderna; 2) provo una pena sincera per questo Paolo Principi che annaspa nella sua clamorosa e intestardita figura di merd, e che non sa distinguere un’enciclopedia da un dizionario: sarebbe come confondere le un rapporto Censis con l’elenco del telefono; 3) giustamente mi segnalano che per sciogliere dolcemente il roquefort va benissimo un cucchiaio di latte e quindi non la panna, e se ci aggiungi dei gherigli di noce, fatti prima dolcemente rosolare nel burro e poi spezzettati, si sfiora la lussuria.

  37. Saltando a pie’ pari il roquefort e i quanti, una domanda per Luca Sofri: perchè non si mette a tavolino e ci spiega una volta per tutte la differenza tra i blog, i forum e 8 e mezzo? Io questa storia della forumizzazione non l’ho mica capita bene :-) (una nota per Facci: sta sbagliando qualcosa, mi sta diventando simpatico…) :-)

  38. La blogizzazione di questo forum è irreversibile. Mancano solo i permalink. Ho visto un pezzetto di Messner e mi è piaciuto (succede mai che uno degli ospiti si alzi e dia uno sganassone preventivo a Ferrara?).

  39. Inquietanti coincidenze: per prendere una temporanea boccata di ossigeno lascio un infervorato dibattito su Tom sul tema ‘si può essere gay e di destra’ e faccio capolino su GnuEconomy per ritrovarmi in un infervorato dibattito sul tema ‘interventismo pacifismo e scooterismo’. Ma che ci succede a tutti stasera? Anch’io ho fame. Forse è per questo che mi sto chiedendo: può esistere un gay di sinistra che gira in Smart, legge Wallpaper ed è a favore dell’intervento militare immediato contro tutti gli uomini che si spinzettano le sopracciglia? ;-)

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