Il mondo se ne farà una ragione

Maurizio CostanzoQuesta è un po’ che ce l’ho qui: credo di essere stato pienamente d’accordo con Filippo Facci una sola volta nella mia vita. È successo quando ha sostenuto – se non sbaglio sul blog di Sabelli Fioretti – la necessità di non presenziare, se invitati, al Maurizio Costanzo Show. A lui della cosa fregherà meno che niente; a me – che pure lo leggo da tempo – sinceramente inquieta un po’. In seguito non ho mai più avuto la stessa sfortuna. Entrambi contattati dalla redazione della trasmissione (io assieme al compare Grassilli), abbiamo rifiutato di partecipare. La cosa che mi scandalizza, nello stendere questo intervento, è che non ho da dire niente di nuovo. E allo stesso modo mi scandalizzano le reazioni all’articolo di Tobias Jones all’interno dell’inserto del fine settimana del quotidiano britannico Financial Times. Cos’ha, insomma, di tanto dirompente affermare che la televisione italiana fa cagare? Cicciopanzo e consorte se la sono presa, tanto lontana dev’essere da entrambi l’idea che qualcuno non abbia voglia di farsi prendere allegramente a calci in culo dal cangurotto; fare buon viso ad uno scimunito che ti ronza attorno vestito da ape; essere costretti al salto dell’asta nella certezza di un ematoma, ma aspettare a prendere la rincorsa perché prima di te ci sono in fila una letterina e l’uomo invisibile; resistere sul palcoscenico senza invocare l’interdizione collettiva per la platea di cerebrolesi del Parioli; pietire per un intervento nella speranza che muova Cicciopanzo ad un seppur accennato sorriso; sforzarsi di non pensare che forse, in fondo, la vivisezione non è poi così male se sei un cane abbandonato e l’alternativa è farsi battere all’asta dalla Bonaccorti; dover fare la conoscenza di Pino Insegno. Chiamateci pure cretini.

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7 Commenti

  1. Sottoscrivo quanto detto sia da Tobia Jones (per onestà intellettuale avrebbe potuto parlare anche di qualche programma intelligente però …), sia quanto hai scritto su CiccioPanzuto.
    Devo dire che la difesa del nostro baffuto eroe mi fa tenerezza: è il mugugno di chi sente attaccato il lavoro che, alla fin fine, fa con passione.
    !Que viva Vulvia!

  2. il problema è che a guardare cangurotti, apine e uomini invisibili ci sono comunque milioni di persone e fatta fuori la concorrenza, entrata a far parte del grande impero mediatico del cavaliere, come si può sperare di far cambiare idea a cicciopanzone?
    la questione, esposta anche da Tobias Jones è più pericolosa. La sottile ‘dittatura’ di Silvio Berlusconi che detiene il controllo pressochè totale delle televisioni italiane (gruppo La7-Mtv e Stream-Telepiù comprese) e della pubblicità. Ma questa è una vecchia storia…e la sapevamo già senza gli inglesi.

  3. fosse tutto per il cangurotto e l’ape svolazzante. Bei tempi quelli (qualche anno fa…) ora tra il pietismo (vedi Nuti che si “propone” per convegni no-global basta-che-se-magma…) ai “cazzi vostri in onda”… Guarda Papi cosa deve fare per tenersi il preserale…
    io preferisco non lamentarmi, spengo e mi dedico ad altro.
    Inviare lettere al TVSC mi pare controproducente (viste la risposta/presa per ilc.. di cicciopanzo)

  4. Bisogna darsi dei simboli. Io mi sono persuaso che il peggio, in assoluto, sia il Maurizio Costanzo Truman Show, la nota passerella mediocre che ammicca al ventre molle dell’italiano mediocre. Non lo guardo, ovviamente, ma tempo fa assistetti a una puntata semplicemente disgustosa. Non c’è neanche più tediare il prossimo coi soliti cenni biografici dei personaggio o con svolazzanti sofismi mass-mediologici. Mi basta quel che si potè vedere quella sera, nella mia cameretta d’albergo. Si sono scagliati contro un ragazzo condannato “solo” a dodici anni per aver percosso a morte la sua ragazza. Una vicenda molto morbosa, televisivamente splendida: i genitori a chiedere l’ergastolo e a piagnucolare verità pur molto diverse da quella risultate non solo ai giudici (comunque severi) ma persino a me, che sul caso, per oltre un mese, avevo condotto un’indagine giornalistica già pubblicata. Disgustoso. Applausi dell’indignevole platea contro quel pazzo criminale difeso da nessuno, tantomeno dai suoi avvocati: invitati nè stavolta nè in altre occasioni. Consigli per gli acquisti. E salaci commenti dell’autorevole Cesara Buonamici. Intermezzo musicale. E l’appello di Costanzo “per una revisione del processo”, cosicchè possano dispensare più galera. Disgustoso. Con l’italiano brutto, in tuta da ginnastica, gustando un limoncello, a ruttare di soddisfazione. Ho avuto l’istinto di difendere la magistratura, novità assoluta anche questa. Ecco, io vorrei sapere per quale stramaledetta ragione non un cane ha detto e pensato queste cose per dieci anni.

  5. Dimenticavo: non sul sito di Sabelli bensì su ‘Sette’ del Corriere della Sera io scrissi: “Nel giorno in cui doveste vedermi al Maurizio Costanzo Show, per cortesia, sputatemi in faccia”. Il risultato è che mi hanno invitato. Ho rifiutato, anche se andarci a quel punto sarebbe stato geniale. E’ stato uno dei giorni più belli della mia vita.

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