Figure Fetent Festival

romeobanned.gifHo assistito di persona, altrimenti sarebbe stato difficile da credere, nonostante Andrea Romeo (storico collaboratore di Clarence, ex di Cuore, ex fondatore di voci-Off ecc…) sia una delle persone di cui maggiormrnte mi fido nella vita. Ieri pomeriggio, alla pre-apertura de Future Film Festival, mentre ritiravo il mio accredito clarenciano, ho visto l’ex direttore-fondatore e benefattore di alcuni dei ragazzotti presenti dietro il bancone, il Romeo in questione insomma, trattato con dolorosa ostilità. Per la persona ancora proprietaria del marchio FFF e di una quota della società che gestisce il festival, non solo non c’erano accrediti pronti, ma si palesava un ostracismo davvero imbarazzante. Stesso trattamento veniva riservato ad altre due importanti ex-colonne portanti delle scorse edizioni. Andrea, davvero senza parole, quando si e’ sentito rivolgere una sorta di “scusi lei chi è” stile film di Totò, è riuscito solo a replicare un “ma scusate… tutti loro li ho assunti io…” Senza entrare nelle beghe interne che hanno portato Romeo a lasciare la direzione del Festival, devo segnalare questa imperdonabile mancanza di stile e anche di furbizia. L’ex-direttore, nonche’ fondatore, andrebbe COMUNQUE trattato coi guanti d’oro, sia per evidenti meriti pregressi, sia perche’ l’immagine che l’evento proietta di se, dopo certe scene, è un tantino miserabile. Ma non finisce qui.
Ieri sera, all’anteprima nazionale di “Le Due Torri” (lo scorso anno l’anteprima di “Il Signore degli Anelli – prima parte, fu l’evento assoluto sul quale Romeo aveva lavorato mesi per guadagnarlo al FFF), il nostro, non avendo ricevuto inviti senza dubbio dovuti, si presentava in qualita’ di ospite speciale dell’Ambasciatore della Nuova Zelanda. Sembra uno scherzo ma non lo e’: in quel paese sono stati girati i tre episodi Tolkieniani e Andrea ha tessuto ottimi rapporti con i rappresentanti in Italia del paese australe. Ma al momento dell’accredito, Andrea Romeo scopre di essere su una vera e propria lista nera. Imbarazzo, scompiglio, mini-sommossa in biglietteria, con amici esterrefatti che minacciavano di rinuinciare alla proiezione se non si fossero messe a posto le cose. Ovviamente Romeo e’ entrato (nessuno voleva una guerra con la Nuova Zelanda, strano di ‘sti tempi) ma come tutti capirete, non e’ quello il punto. Non ho morali da trarre, se non quella di un vecchio detto: “ingratitudine sei la mia sposa”. Ah, ci tengo a sottolineare che Oscar Cosulich, attuale direttore del festival, non ha responsabilità dirette in questi episodi meschinelli e mi risulta sia dispiaciuto quanto noi. Ma se posso permettermi un consiglio, fossi in lui mi attiverei per una piccola riparazione pubblica per quanto successo. E certe scenette lasciatele alla Immanet, grazie.

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9 Commenti

  1. Con tutto l’affetto e la stima che ripongo verso Grassilli &.co. ma un bel “Chi se ne frega” (il gusto della citazione cuoriana non viene perso nei blog) va detto.

  2. Eh eh eh… tutto sommato Emmebi ha ragione… E’ leggibile come un “autochisenefrega” questo intervento. Sarà che i blog hanno questo odore di cucina di casa. Spero in realtà che restino a lungo in questa strana forma ibrida, fra testata nazionale e pianerottolo condominiale. Per Dario: no, Andrea e’ di Padova e vive a Bologna.

  3. Beh, io ho trovato questo intervento molto interessante.. da fedele frequentatore del FFF (l’anno scorso ero addirittura accreditato) sono rimasto abbastanza sorpreso da questa mancanza di gratitudine per chi, dal nulla, ha creato un evento simile (e quasi unico in Italia). E se non era per GNUeconomy non credo l’avrei mai saputo…
    I blog servono anche a questo, no?

  4. Ammetto che sono rimasto anch’io un po’ stupito (non troppo) per le gaffes del FFF verso il sottoscritto e in generale verso quanti come me hanno lasciato la manifestazione nell’ultimo anno. D’altra parte quanto ci è successo è in linea con il momento paradossale che sta vivendo il nostro Paese che mi sembra essere un po’ uno stivale sottosopra.
    Trovo che ci sia in giro un diffuso gusto del grottesco, e il New FFF ha voluto forse mettersi al passo coi tempi. Se posso azzardare un paragone, ricordo che solo qualche mese fa in un dibattito parlamentare l’ex Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro si è preso del “rompicogl…”. Perchè dunque trattare meglio quanti hanno in questi anni lavorato per creare un semplice festival del cinema? Festival che al di la’ di qualche caduta di stile continua a sembrarmi (core de mamma!) di grande interesse e centralità nel dibattito sul cinema contemporaneo.
    Sempre per la serie Chi se ne frega (rubrica che ho curato più volte per Cuore!) io comunque sto benone e mi sto godendo il festival tra la calorosa accoglienza degli spettatori più affezionati e dei colleghi giornalisti che non fanno che coccolarmi.

  5. basta! facciamo di clarence (almeno di clarence!) una zona de-puntinizzata. basta con “rompicogl…”, basta con “.azzo”, basta con “grandissimo figlio di putt*na”. non ne posso piú. scalfaro si è preso un delirante *vaffanculo* da berlusconi (*rompicoglioni* era biagi secondo scajola), non vedo perchè occorra denaturare l’espressione e fare un favore al fine dicitore di turno.

  6. caro Delio hai proprio ragione. Punto primo la stanchezza mi ha confuso le offese ridondandomi infine da un paradosso all’altro. Da scajola che da del rompicoglioni al defunto Biagi a berlusconi che manda l’ex presidente a fare in culo

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