Comunione e Ricreazione

Ai miei tempi, non molti anni fa, si trascorrevano infanzia e adolescenza all’oratorio per ammazzarsi di noia, seghe e spuma. Poi si cresceva: qualcuno riusciva a farsi la fidanzata, qualcun altro iniziava a farsi e basta. Oggi i giovani cattolici amano invece trascorrere parte delle proprie vacanze a Rimini per partecipare al Meeting di Comunione e Liberazione. Se solo fossero nati qualche anno prima probabilmente si sarebbero drogati anche loro. Ma non tutti sono fortunati come quelli che conoscevo io. Leggendo che, accalcati in una versione pastorale di Acquafàn, c’erano settemila pistola ad accogliere il Presidente del Consiglio al grido «Silvio, Silvio, dacci la luce» sono stato quasi tentato di giustificare i settantamila che a Cagliari, lo stesso giorno, hanno sgomitato per assistere a venti minuti venti di esibizione dei ragazzi di Saranno Famosi. Se si è capaci di accontentarsi di piccole cose, malgrado tutto, c’è ancora speranza. Intendiamoci: non tutti i giovani cattolici sono così. Non possiamo tralasciare di menzionare i tanti che, quotidianamente, impiegano il proprio tempo in attività ben più nobili: il volontariato, i boy scout, la lettura del Manuale delle Giovani Marmotte per imparare ad accendere quel cazzo di fuoco sfregando quei due cazzo di ramoscelli, la preghiera, il seminario, le molestie ai minori. Come chiosa al proprio intervento di un’ora e venti al Meeting di Rimini Silvio Berlusconi ha scelto di raccontare quella di quando George W. Bush l’ha chiamato per assicurargli che avvrebbero discusso insieme se e quando attaccare l’Iraq. Poi, rimboccando le coperte, ha dato il bacio della buonanotte a tutti e settemila.

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