A Genova mancava Zapruder

Malfidenti che non siete altro: la perizia disposta dal pm Silvio Franz sull’uccisione di Carlo Giuliani ha finalmente chiarito la dinamica della vicenda più grave avvenuta durante gli scontri del G8 di Genova. Il proiettile esploso dalla pistola d’ordinanza del carabiniere Mario Placanica sarebbe stato sparato verso l’alto, rimbalzato sull’estintore e finito dritto dritto in faccia a Giuliani. I periti, a sostegno della validità dell’accertamento, hanno ribattuto a chi parlava di “tesi da fantascienza”, sostenendo di aver riprodotto l’ambientazione come in un set cinematografico, riuscendo così a provare non solo le cause della morte del manifestante, ma anche la macchina del tempo, il teletrasporto e il rapimento della sorella di Mulder da parte degli alieni. Le indagini portano quindi ad un unico colpevole: la legge di gravità, un fenomeno criminale che debuttò colpendo alla testa uno scienziato utilizzando una mela e si è evoluto nel corso degli anni, sostituendo alla frutta i proiettili. Mario Placanica, la cui posizione si sarebbe fatta meno grave in seguito delle anticipazioni sulle conclusioni della perizia, ha avuto ben poche ore per tirare un sospiro di sollievo. In serata è infatti giunta la notizia della denuncia per omicidio volontario da parte della famiglia dell’estintore. «Non è giusto addossare tutte le responsabilità al sottoscritto. – ha dichiarato il carabiniere alla stampa – L’ordine, del resto, era quello di sparare a qualsiasi rosso. Quell’estintore mi si è parato davanti, ed io ho solo eseguito alla lettera». Nuove indiscrezioni danno per imminente un’ulteriore perizia, secondo la quale la causa del decesso di Carlo Giuliani sarebbe da attribuire a cedimento strutturale.

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