Terza Repubblica

Certe cose, però, sono vere. Sono vere e basta.

Sono vere indipendentemente da come le chiami, le strumentalizzi, le getti in caciara elettorale.

Ossia: il tasso di democrazia interna ai partiti non è mai stato così basso. Le inchieste giudiziarie sono mine vaganti. La magistratura si muove apertamente contro il governo mentre il governo si muove apertamente contro la magistratura. Il Parlamento non è mai stato così irrilevante, professionalmente squalificato, succube di decisioni prese altrove in base a sondaggi volanti. L’opposizione storica non è mai stata così infiacchita, impotente. Il Pdl sembra una monarchia in subbuglio. La cancellazione per un mese di molti programmi giornalistici, in effetti, non si era mai vista: una censoria stupidaggine che favorirà le disaffezione degli elettori già a rischio astensione. Ogni istituzione è delegittimata. I Di Pietro e i guastatori professionali soffiano su ogni fuoco. Eccetera.

Detto questo, io non ho tanto paura che in questo Paese possa esserci una svolta autoritaria: ho paura che possa esserci qualsiasi svolta senza che neppure ce ne accorgiamo. Ho paura che, presi dalla faziosità, non riusciamo più a chiamare le cose – vere – col loro nome. Ho paura che questo Paese affoghi ancora di più nell’ignavia, nell’accidia, in quell’indolenza molto italiana che, mischiata alla crisi e alla paura, è prodromo di ogni peggio.

(Libero, 4 marzo 2010)

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18 Commenti

  1. Strano, mi piace…
    A parte buttarci, sempre e comunque dentro, DiPietro…
    non c’è bisogno di svolta autoritaria in questo paese, la maggioranza del paese ha già svoltato e sta attraversando la terza fase anale descritta superbamente da Luttazzi nel suo Decameron.
    Più che un ritorno al 92 io credo servirebbe un ritorno al 45 ( o ai ’70)

  2. La svolta autoritaria c’è già stata.
    Che la magistratura operi apertamente contro il governo è tutto da dimostrare, visto che scopre reati – altro che verità palese.
    Ecco, solito andazzo: facciamo di tutto un minestrone e ne esce un fenomenale qualunquismo.

  3. Anche Facci s’allinea e arriva in ritardo, lo sappiamo da un pezzo che il paese ha svoltato per andare a puttane

  4. La svolta è avvenuta da tempo,i mediocri stanno al potere e i pennivendoli ne tessono le lodi.
    Parliamo del dopo,di quando andrete a zappare,nella migliore delle ipotesi,o quando sarete penzolante cibo per corvi e sparvieri,nella,per voialtri,ipotesi peggiore…

  5. Grazie Facci, e felice di rileggerti.

    lineare, efficace, brutalmente realistico come sempre.
    Le mie paure sono le stesse. Perlomeno.

    wwww.morosita.it

  6. wwwwoooowwww

    che apertura mentale facci… sei davvero un lungimirante non c’e’ che dire… se ci sei arrivato te vuol dire che c’e’ speranza

  7. Ma sei bravissimo! Sei proprio un mago!
    Ancora una volta sei riuscito a non dire niente.
    Ma come fai?

    Ah, com’era quella? “La magistratura si muove apertamente contro il governo”.
    Bellissima, sei troppo forte.
    Continua cosi’

  8. Il Senatore D’Alia ha raccolto la proposta di Facci e messo in pista una legge che permette la navigazione nelle riserve marittime

    Gli affezionati ricorderanno che Facci sostenne la necessità di una legge del genere quando Fini fu beccato proprio in una riserva da abusivo

    Gli ecologisti e le persone di buonsenso si preparano a dare la caccia a D’Alia, che già una volta ha rischiato il collo per una proposta di legge tendente a chiudere il web

  9. A me basterebbe che le cose si chiamassero per nome.
    E’ curioso constatare che nel caso dei processi dove è coinvolto il Presidente del Consiglio si parla di assoluzione in luogo di prescrizione, mentre nel processo d’appello su Genova 2001 che ha ribaltato il verdetto condannando tutti si possa parlare tranquillamente di prescrizione dei reati.

    Mi basterebbe che il governo si decida: o a Palermo c’è una congiura dei magistrati contro di lui – e allora, per favore, che fiocchino querele, denunce e quant’altro perché la sede per risolvere questi sentori è il tribunale, non i giornali o le tv o le campagne elettorali. E in caso di condanne ci saremmo liberati tutti di magistrati delinquenti – oppure si dia merito a questa procura per tutti gli arresti di mafiosi che poi possono permettere al suddetto governo di gloriarsi di un’azione antimafiosa mai vista in precedenza.
    Le due cose insieme sanno di presa in giro.

    Mi basterebbe che un prefetto di Milano che affermi che a Milano non c’è mafia possa venir sostituito non a furor di popolo, ma dalla sua stessa parte politica che lo ritiene incapace di valutare cosa succede nella sua città.

    Questo potrebbe accadere in un paese dove le cose non passassero necessariamente dalla tv. Non mi pare credibile che ci si accorga che qualcosa non va solo perché per un mese non ci faranno vedere programmi televisivi.

    A me basterebbe che ai giornalisti fosse permesso di uscire dalle redazioni e andare in giro, o che questo permesso se lo riprendessero loro. Come quando per scrivere dell’omicidio di Salvatore Giuliano andavano a vedere il cadavere sul luogo. Per accorgersi che i carabinieri parlavano di conflitto a fuoco ma non c’era sangue per terra, né in prossimità del cadavere di Giuliano, né altrove.

    Mi basterebbe che quando un Ministro, a due mesi dall’insediamento del suo Governo, afferma candidamente che “mafia e camorra sono sempre esistite e sempre esisteranno. E i problemi di ordine pubblico ognuno li risolva come vuole”, sia la gente che lo ha votato a non poterlo votare mai più. Per dignità personale e per divergenza di vedute.

    Allora, forse – sottolineo il dubitativo – l’opposizione potrebbe tornare a essere vera e non una pessima spalla, e perfino i giornalisti potrebbero tornare a fare il loro mestiere basandosi sui fatti.

  10. Tante chiacchiere come al solito girando bene al largo da argomenti “compromettenti”

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