E’ tutta colpa vostra

Elezioni - Partito DemocraticoDue anni fa di questo periodo mi ero già preso la maggior parte dei vostri vaffanculo. A questo giro, forse, faccio appena in tempo.
Avevo avuto l’ardire di sostenere che per quanto uno fosse di sinistra e non volesse Silvio Berlusconi al governo, l’ipotesi di votare Romano Prodi era insostenibile e moralmente inaccettabile:

Non capisco come si possa sostenere con convinzione l’idea che non votare equivalga a regalare il proprio voto alla destra. Non votare significa non votare. Punto. Significa desiderare un proporzionale puro e non questa robaccia che non ti consente di dare un nome proprio alle cose: io non desidero un centrodestra e un centrosinistra. Voglio una destra, un centro e una sinistra. Se non posso averli, meglio niente.

Sostenevo, anche, che se questa sinistra sentiva la necessità di mascherarsi da centro per circuire i cattolici e presentarsi per quello che non è, beh, allora questa sinistra non aveva il diritto di andarci, al governo.

Mi si obietterà: tu non puoi mettere sullo stesso piano cadere in un pozzo pieno di letame col pestare una merda. Volete che vi dica che il vostro ragionamento è più efficiente e pratico? Il vostro ragionamento è sicuramente, oggettivamente, più efficiente e pratico. Contenti? Bene. Però vi puzza il piede di merda. Ecchessaràmmai, ribatterete: qualche merda bisogna pur pestarla. Che poi è un buon modo di metterla giù per dire che pur di vedere la sinistra al governo siete stati costretti a scegliere uno che è democristiano fin dalla prima staminale.

Nel frattempo questa sinistra al governo ci è andata: voi dite che è perché ha vinto; io dico che vincere dopo 96 minuti di melina e con un rigore che non forse c’era non è vincere, è rimandare la tranvata a domani.

Lo dico a quelli che nel 2006 fa sostennero che al governo bisognava andarci, a tutti i costi, pure al 96° e grazie a un rigore: domani è oggi. E se oggi ci troviamo con la matita copiativa nuovamente in mano è quasi tutta colpa vostra.

Veltroni, per dire, avreste potuto tirarlo fuori dal cappello due anni fa. Invece voi no: avete partecipato alle primarie in quattro milioni, versando cinque euro a testa, per arrivare alla fine della la fila e dire semplicemente che a voi stava bene quello che aveva deciso il Partito.
Fa niente se il Partito, già prima di indire le primarie, aveva già deciso per Romano Prodi; il nocciolo della questione è che a voi stava bene.

Ora, anche se so che significa infierire, sono costretto a ricordarvi che duecentocinquantamilia di quei quattro milioni di voi furono quantomeno più originali, scegliendo come proprio candidato premier Clemente Mastella.
Certo, è molto più colpa loro, ma ciò non toglie che sia anche colpa vostra.

Non che da voi ci si potesse aspettare qualcosa di più: alle primarie per scegliere il candidato sindaco a Milano il Partito vi intimò di scegliere uno di cui forse non ricordate nemmeno il nome, tante erano le possibilità che aveva di vincere contro Letizia Moratti. Ve lo dico io come si chiamava: Bruno Ferrante. Un altro che vi siete fatti andare bene perché vi era stato detto che così era stato deciso, les jeux sont faits, e fine alle discussioni.

Siamo ad oggi: il governo che due anni fa avete proposto per guidare il paese, un pastrocchio centrosinistro appesantito, tra gli altri, dai nomi di Intini, De Mita e Rutelli, non è riuscito a durare nemmeno la metà del tempo che si era ripromesso di restare in carica. Per la legge dell’alternanza che la scorsa volta ci permise uno scarto positivo dello 0,7 per cento, questa volta toccherà inevitabilmente agli altri e, indovinate? E’ tutta colpa vostra.

E malgrado nel corso di questo periodo parecchie persone (che pure, per la maggior parte, vi avevano seguito buttando giù il beverone cattolicheggiante che sapeva di fialette puzzolenti, perché credevano in buona fede che avere il potere equivale ad avere la possibilità di cambiare le cose) abbiano cercato di forgiare e proporre una nuova classe dirigente di sinistra (io ne ricordo almeno Mille, ma chissà quanti altri ce ne saranno stati) voi, come se nulla fosse, a governo caduto a causa della vostra inettitudine, vi siete ripresentati assicurando una poltrona alla Binetti e concedendo a mo’ di beffa un posto in lista come primo tra in non eleggibili a una persona sicuramente degna quale è ad esempio Ivan Scalfarotto.

Che poi uno avrebbe potuto esprimere magari una preferenza diretta a Scalfarotto o chi per lui (scegliete l’endorsement che più vi aggrada), se nel periodo in cui siete stati al governo foste riusciti a cambiare questa spregevole legge elettorale di cui tanto avete parlato male e che tanto vi faceva schifo che alla fine non l’avete nemmeno toccata.

Cilicio e disciplina“Possiamo intercettare esigenze di mondi diversi, cercando nella diversità l’elemento di ricchezza e non quello della conflittualità”: sono parole di Paola Binetti, quella che a rigor di logica dovrebbe militare in un partito diverso dal vostro, diverso da quello che oggi voterete, e alle quali l’unica risposta umanamente possibile è: intercettatevi ‘sta fava. La diversità è diversità, punto.

Una che sostiene (e qui davvero ho l’imbarazzo della scelta) che “la mortificazione cristiana è un valore”; che “il liquido amniotico è l’ambiente naturale del feto e non bisogna abusarne”; che la vedova Coscioni “esagera” quando chiede a Prodi di essere più coraggioso sui Pacs; che fece bene a lasciare il proprio unico fidanzato “quando i valori cristiani cominciarono a occupare tutto il mio spazio esistenziale”; che “la Dc era un partito che voleva tradurre i valori in progetti e che ha contribuito alla crescita del Paese”; che Piergiorgio Welby, scegliendo di morire “ha subito una manipolazione e avrebbe dovuto dare un senso diverso alla sua sofferenza”; che “l’omosessualità è una devianza della personalità”; bene, a rigor di logica una che pensa queste cose dovrebbe essere diversa da me e da voi.

Dico “dovrebbe”, perché voi invece voterete il partito che la presenta.

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19 Commenti

  1. Vabbè qui pare che quasi quasi a non votare si commette un reato.
    piuttosto: questo è un voto vero?
    esprimere la preferenza per un simbolo che al suo interno ha una lista blindata è come guardare in tv la corsa dei 100 metri dalla fine, altro che partecipare alla partita.
    francamente che ci sia qualcuno che dica not in my name lo trovo dannatamente normale, ovvio e giusto.

  2. Vero, Emanuele.
    Spesso si cerca la coerenza negli altri perché non si ha il coraggio di ammettere l’inesistenza della propria. Pochi sono quelli coerenti, e tra questi ancora più pochi quelli che per principio e compartecipazione la cercano e ne sperano negli altri.
    La massima ricerca di coerenza si espleta nella sfera ideologica/religiosa/alimentare altrui.In politica, in particolare, si cerca l’incoerenza e non la coerenza.
    Anche io sostengo che parlare dal di fuori sia troppo facile ed è quanto ripeto a chi semplicisticamente insiste che Bassolino doveva dimettersi.
    Io credo che ci siano tanti motivi dietro una apparente non scelta, e non per forza opportunistici e ragionati, e credo parimenti che la visione manichea delle cose, o eccessivamente COERENTE, appartiene sostanzialmente ai giovani, agli stupidi, ai reazionari rimbambiti e a gente che non beneficia dell’evoluzione cognitivo-culturale nella sua ampia accezione.
    Essere un essere umano e un soggetto politico di spessore è veramente da pochi e per pochi, roba da Pericle e da V secolo. Ora si scimmiotta a fare gli statisti e gli opinion leader, dal politico in televisione al lattaio di fronte casa, e fare il tiro al bersaglio sulle presunte incoerenze altrui è quanto di più semplice e meno dispendioso esista dal punto di vista di una propria autonoma capacità di giudizio e conoscenza perché dire “quello è incoerente” è più facile che dire ” quello è ignorante” che implica una cultura delle cose, invece, per chi lo dice.
    Risultato, dunque, che tutti possono dire tutto di tutto il che è semplice e nobile democrazia ma ti girano le scatole se a parlare è uno che non si è documentato abbastanza e dice/scrive/mugugna al bar tanto per. Ti si girano se sei dall’altra parte e magari (utinam!) sei uno di quelli che fa la persona seria anche se ti è scappata un’incoerenza anziché una scorreggia.
    Se ci sono andata è stato nella speranza di votare uno di questi ‘puzzoni’ senza pensare troppo a correggere loro la puzza. Non per il momento, almeno.

  3. Mah, io non ho votato perche’:

    – ne’ Veltroni ne’ Berlusconi faranno le riforme necessarie per il paese, quindi per me pari sono.

    – minore la partecipazione alle urne, minore la legittimazione del governo, quale che sia. Questo dovrebbe spingere al rinnovamento della classe politica, unica vera condizione per un miglioramento della politica in Italia. Lo so che “dovrebbe” e’ un po’ debolino ma e’ l’unica speranza che vedo.

    Da questo punto di vista, ribatto l’argomento in base a cui la colpa e’ mia che non sono andato a votare. La colpa e’ di voi che avete votato: continuate a legittimare personaggi che hanno dimostrato di non saper governare.

  4. Stiamo ancora a discutere sul votare e il non votare… Chiunque non voterebbe per berlusconi, e non va a votare, da un voto a lui. (2>2-1). Punto. E’ matematica la cosa, poi voi vi fate le vostre belle pippe mentali perchè tanto siete borghesi del cazzo che nemmeno ve ne rendete conto, o se sietre precari allora la vostra idiozia non vi da speranza.

    Chi non vota, non è che viene teletrasportato in un’altro pianeta, equivale ad accettare coattamente la maggioranza. Può dire a parole quelle che vuole ma i fatti sono questi.

  5. Ma questo non è prendere posizione per il non-voto, è non votare per il PD…volendo però ci sono tante altre formazioni che aspettano il famigerato “voto inutile”. E, tornando alle considerazioni del pezzo, il problema di fondo è che non ci sono i numeri, o meglio, non si lavora per avere i numeri, di una formazione laica e progressista da “socialismo europeo”.

  6. Gianluca, te lo dico con l’intenzione da “amico” e da una persona che ti apprezza per le tue geniali capacità di fare comunità, di scrivere deliziosamente, di cogliere il senso dell’humor, di conoscere alcune tendenze che io mi sogno, e di seguire, ed anticipare la tecnologia ed applicarla in modo e funzionale.
    Ma quando parli di politica fai cagare. Uno si rompe le palle alla quarta riga, contenuto zero, forma vuota e percià insulsa.
    Vai a votare. Ci vuole umiltà in certi momenti.

  7. … mi è saltata la parola “bello”. Applicare la tecnologia in modo bello e funzionale.

  8. A me invece Madeddu mi ha convinto… Non da solo, se no si monta la testa. Ma condivido che siamo già al Far West.. e abbiamo solo una pallottola. Vogliamo fare gli altezzosi o provare a usarla? Mira, ci vuole…..

  9. Quello che sporca di merda non è il voto ma il RISULTATO.
    Non votare Veltroni non ti risparmierà dalla badilata di merda che l’eventuale governo di centrosinistra ti ti tirerà in testa, e non ti risparmierà dall’enorme valanga di merda che il probabile governo di destra farà ricadere su tutti, in ugual misura.
    Leggi i 50 articoli dei commentatori stranieri sull’ultimo internazionale.
    Guarda i video di quattrogattiLSE su YouTube.
    E corri che sei ancora in tempo.

  10. ventomare è il classico esempio dell’amicone di sinistra per il quale fai tutto bene finchè resti dalla sua parte. quanti ne ho conosciuti di questi, falsi dentro.

  11. A dirla veramente tutta, il govenro berlusconi non danneggerà proprio tutti. Qualcuno avrà dei vantaggi. Ecco, Neri con il suo noto passato speculativo è probabilmente tra questi. Lui può fare il sofista.

  12. Tutto questo giro di parole per giustificare un voto a Berlusconi… vuoi vedere che un minimo di vergogna anche a voi berluscones…

  13. Ove, Gianluca dovrebbe essere un progressista, per cui orientato come me, non da una parte diversa. Anche di Brontolo, di cui mi piacevano le sue sintesi fulminanti, ho criticato la puzza sotto al naso di una certa sinistra radical-chic, che alza sempre l’asticella. C’è sempre un “ma” adolescenziale in agguato. Ad uno di destra non avrei mai fatto un commento del genere. Non è assolutamente vero che lo spessore del commento si veda dalla parte politica a cui appartieni. Quando una cosa è di spessore si apprezza da qualunque parte provenga, anche se puoi non condividerla.

    E poi, quello che ho scritto sui suoi commenti politici, lo pensavo e l’ho detto anche quando commentava con una posizione molto alternativa. Anche allora c’era del vuoto nei suoi commenti.
    Devo dire che per 2 anni si era tenuto fuori dal commento politico, in modo umile, guadagnandoci molto.
    Ma il mio è solo un punto di vista personale.

  14. Ho appena votato. Per due democristiani. Con la scusa di non lasciare un voto in più a B. Ben sapendo che, in ogni caso, non può essere il mio voto a cambiare le cose, ma una strategia complessiva, che in questo caso è stata sbagliata fin dall’inizio.

    Fatemi i complimenti per il mio inutile, deforme senso del dovere. Siamo dei mostri, noi che abbiamo votato. Contro noi stessi.

  15. Condivido al 100% il post di GNeri.

    Premesso che non ho mai votato a destra, mi sono chiesto perchè mai avrei dovuto votare per il minestrone verde in salsa clericale di Veltroni.

    Non ho avuto la faccia tosta di votare per un personaggio che in campagna elettorale ha continuato a parlare della focolarina Lubich (il cadavere era ancora caldo), si è fatto fotografare assieme al fratello del tifoso laziale ammazzato e ha candidato un operaio superstite di una strage.
    Troppi cadaveri per i miei gusti.

    Ho preferito votare per De Michelis, era sicuramente più presentabile…

  16. Gianluca… (TI CHIAMI COME MIO CUGINETTO… :D)
    Volevo solo dirti che sono un ragazzo di 18 anni… (Tu penserai… GIOVANE…)
    Ma ti assicuro che la mia testa ce l’ho, come le mie idee… e i miei valori!
    Allora io ti dico solo, che ho visto i miei coetanei… e molti sono tanto diffidenti quanto ingnoranti dal punto di vista politico (NN CHE IO MI CREDA CHISSACCHI) (E nn faccio stereotipi ma molti ragazzi, “giovani soprattutto”, sono così…)
    E questo fatto fa si che pochi ragazzi votino… e che nn ci sia fiducia nel futuro!
    Il tuo pensiero nn é sbagliato… ma sai che tra tutti i mali si sceglie sempre quello minore…
    L’unica cosa che vorrei contestarti con estrema umiltà e il fatto che nn votare secondo me e una scelta troppo comoda… (ce troppa gente in italia che nn vota e dopo si lamenta di chi governa…) E poi nn mi piace molto quando dici e colpa vostra… perché sembra quasi che te la prenda cn gli “altri” (che in fondo sono solo tuoi connazzionali), che in realtà e gente attutisce solo i danni che i politici stanno arrecando al paese ma soprattutto alle PERSONE!!!

  17. Bravo Flauro, mi hai fatto tenerezza con i tuoi 18 anni e la tua responsabilità. Continua così, crescerai bene.

    L’altra sera, domenica, a Via del Corso sentivo urletti in massa ed erano qualche centinaio di ragazzine e ragazzini che aspettavano si affacciassero quelli di “Amici” per tributargli un’ovazione. In qualche modo è il segno di tempi nei quali alcune persone hanno fatto più danni di uno tsunami. Hanno tentato di cancellare con certa televisione il piacere di farsi il culo per un sogno pensando che tutto viene gratis, basta sgomitare per apparire in televisione. E così si rischia di fottersi la responsabilità, quella che ti porta a votare la domenica scegliendo il meglio c’è, per sé e per gli altri, comportandosi come ci si comporterebbe davanti a qualsiasi scelta personale che conta.

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