Sadly, it’s Tru

Tru CallingLa parola d’ordine è: non affezionarsi. Perché potrebbe capitarvi di seguire la prima serie di “Tru Calling“, che Italia 1 trasmetterà a partire da gennaio (e, immagino, Fox in seguito), e poi avere magari la pretesa di sapere come andrà a finire.
Sappiatelo: non finirà. La committente Fox ha commissionato e fatto girare sei episodi della seconda serie, per poi decidere che non valeva la pena perseverare.
Contro la decisione, varisiti gestiti da fan del telefilm si stanno inutilmente organizzando, favoleggiando – addirittura – che la Warner Bros possa acquistare la serie e trasmetterla – si deduce – sulla NBC.

Esiste una Bibbia, nell’ambiente, per conoscere quali serie sono in produzione e quali, invece, hanno subito l’onta dello “shutdown”: è la “Production List(in Pdf) della “Directors Guild of Canada“, da sempre risorsa irrinunciabile per tutte le aspiranti comparse che ambiscono ad un ruolo presentandosi sul set all’ultimo minuto.
C’è un motivo: per motivi di budget, la maggior parte delle serie statunitensi (e in special modo quelle di Fox) viene girata a Vancouver, che ha lavoranti pronti alla bisogna, e una varietà di paesaggi nelle vicinanze che la Grande Mela o L.A. non possono garantire.
Ebbene, la bibbia dice che la troupe ha sbaraccato ed è stata assegnata ad altri progetti.

Dura la vita per il serial made in Murdoch, se è vero che persino il Dark Angel di James Cameron è stato cancellato perché il regista sforava regolarmente di 100.000 dollari a episodio. Tru (Eliza Dushku, vecchia personale passione del sottoscritto, tra le poche cose buone di “Buffy“, vista anche in “True Lies“), studentessa di medicina, fa praticantato in un obitorio. E sente le voci. Quelle dei morti che le impongono un “rewind” di 24 ore per avere la possibilità di essere salvati.
A metà tra “Il sesto senso” e “Lola corre”, finisce che l’ultima salma è la serie tutta intera, pace all’anima sua.

ELIZA DUSHKU
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15 Commenti

  1. onestamente, da quando mi hanno detto che “boomtown” è stato chiuso perché “il pubblico non capiva”, non m’affeziono più a niente (al massimo metto una foto di neal mcdonough/david mcnorris sul frigorifero, ecco.).

  2. La Dushku tra le poche cose buone di Buffy? A me era parsa tra le peggiori, con quell’ansimare (nella versione italiana) da film di Muccino. Gli indimenticabili sono Giles, Willow, il Sindaco, Glory, Joel Grey che interpreta Doc. Quand’è che Italia 1 ripropone la serie (senza censure idiote)?

  3. Ma non era una bastarda vera, con quel suo noioso tentennare tra il bene e il male. Bastarda vera la Willow, che quando le tolgono l’amore vuole giustamente distruggere il mondo.

  4. Ah Buffy, il mio ultimo innamoramento televisivo!
    Ci sono rimasta troppo male sulla quantità di tagli spropositata nella versione italiana: ma non erano gli americani, i bacchettoni?

    Comunque questa serie pare faccia onestamente un po’ cagare: le darò uno sguardo, ma da quello che ho letto, dubito mi appassionerà…

  5. @achille: no, assolutamente. anche perché, come dire, non saresti solo. :-)

    @barynia: l’adattamento/doppiaggio italiano di buffy è merda allo stato puro, almeno fino alla sesta/settima stagione (stagioni in cui hanno chiamato gente che ne capisce qualcosa, e i fan, sul modello “star trek”).

  6. La Dushku, oltre ad essere molto bella, ha dimostrato nei suoi ultimi film di essere una brava attrice..
    E poi è albanese di origine, quindi faccio il tifo per lei!

  7. Le serie meritevoli vengono sempre bistrattate da produzione e telespettatori.
    Non mi stupisce che Boomtown e Tru Calling abbiano fatto questa fine.
    Ma poi sarà vero che Tru verrà trasmesso, vista la poca serietà di Italia1?

  8. Non è per niente vero che in Buffy recitava male, era credibile nella parte della cacciatrice attrata dal lato oscuro! Consiglio di rivedere le puntate

  9. Nella versione in lingua originale Eliza Dushku guadagna tantissimo. Anzi, è l’unica su cui mi sento di scommettere su un futuro importante come attrice.
    La 7ma stagione inizia il 13 dicembre, ma come adattamento ho sentito da chi ha preso i dvd che è si un po’ meglio, ma tanti dei tipici riferimenti alla pop culture continuano ad andar persi.

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