Ubagesner Cháves Sosa

Segue post su Ubagesner Cháves Sosa, la dittatura uruguaiana, il Plan Condor e gli Stati Uniti d’America. Per commenti o imprecazioni, qui.


Martedì 14 marzo è stato un giorno di lutto per Montevideo e per tutto l’Uruguay ma, in ugual modo, anche giorno di riscatto: nella Universidad de la República sono accorsi in molti per l’ultimo saluto a Ubagesner Cháves Sosa, desaparecido vittima di quella dittatura fondomonetarista (1973-1985) per nulla estranea – come spesso si è voluto far credere – al sanguinario Plan Condor fiancheggiato da Washington e dall’allora ispiratore della politica estera nordamericana Henry Kissinger.

«Tra i desaparecidos non ci sono innocenti: tutti furono colpevoli di voler un mondo migliore», queste le parole della vedova di Ubagesner Cháves Sosa. I suoi resti furono ritrovati il 29 novembre scorso in un terreno a 30 km dalla capitale.

Eduardo Galeano, arrestato e poi espulso dal paese nel 1973, nel corso della cerimonia ha parlato di "amnesia" riferendosi a quel pezzo di storia uruguagia rimosso per vent’anni. Sì: perché in vent’anni di corso democratico dominato dalla figura di Julio María Sanguinetti, tutto si è fatto per proteggere gli squadroni della morte, operanti con il più o meno placito sostegno della C.I.A. di George Bush (così la storia ha voluto si chiamasse il direttore dell’agenzia di spionaggio statunitense tra il 1976 e il 1978).
La Ley de Caducidad del 1986 (nella formula verbosa "Legge di Caducità della Pretensione Punitiva dello Stato") all’art. 1 "solleva l’esercito dalla pretesa azione punitiva dello Stato rispetto ai delitti commessi fino alla data del 1° marzo 1985 da parte di funzionari dell’esercito e della polizia".

Ma oggi in Uruguay si ricorda Ubagesner Cháves Sosa e con lui il criminoso piano delle dittature latinoamericane, strumento indispensabile a Washington per respingere gli esempi – pur diversi – offerti dalla Rivoluzione Cubana e dalla vittoria di Salvador Allende in Cile; ma anche la chiave per derubare le economie nazionali in onore di un liberismo che costrinse i popoli dell’America Latina a profonde disuguaglianze (non devono essere piaciuti, a tal proposito, gli storici referendum del 1992 e del 2004 con i quali gli uruguagi dichiararono il loro "no" alle privatizzazioni).
Stati Uniti d’America, democrazia d’Occidente: che Democrazia rappresenta, secondo voi, un paese che ricatta il governo di Montevideo con la clava degli aiuti economici affinché questi preveda un’amnistia per i nordamericani implicati in violazioni dei Diritti Umani? Si direbbe: tenetevi le ghiande, lasciateci le ali.

In Uruguay si ricorda Ubagesner Cháves Sosa. Perché la pace, senza Giustizia, non è Pace.

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