Dr Chief e Mr President

Tanto per abbaiareSono due le elezioni in America. Una per il Presidente e l’altra per il Comandante Supremo delle Forze Armate. E’ vero, sono la stessa persona. Ma non la stessa cosa. Quando il primo è nei guai, chiama il secondo…

America. Sempre più accese le due campagne elettorali in corso di svolgimento negli Stati Uniti. Nella prima di esse, che riguarda la massima carica civile dello stato, è in lieve vantaggio il liberale John Kerry; nella seconda, relativa al Comando Supremo delle Forze Armate, sembra invece favorito George Bush II, di antica famiglia tory.

Entrambe le cariche, che per consuetudine vengono in genere assegnate alla stessa persona, risalgono alla fondazione delle varie repubbliche nordamericane (attualmente rappresentate sia alle Olimpiadi che alle Nazioni Unite da un’unica bandiera). Fin dalle origini, esse hanno infatti scontato una forte carica antimilitarista, dovuta essenzialmente al carattere autoritario degli eserciti di allora, impiegati sovente per mantenere sotto occupazione militare gli stati giudicati troppo poco evoluti per gestirsi da soli (la Virginia, l’Assam, lo Yemen, il Maryland e altri ancora). Per questo motivo venne stabilito che l’esercito “americano” avrebbe avuto un comandante elettivo e non di nomina regia, e che esso non sarebbe stato mai impiegato per occupare altri paesi.

Quanto all’autorità civile, rimase a lungo incerto se gli Stati Uniti avrebbero dovuto dotarsi di un re, di un Lord Protettore o di qualche altro tipo di pezzo grosso. Non era il solo dilemma che i Padri fondatori si trovassero ad affrontare (ad esempio: lingua ufficiale delle nuove repubbliche, il tedesco o l’inglese? Vinse l’inglese, per pochi voti) ma essi lo risolsero brillantemente istituendo una carica con poteri monarchici ma di durata limitata. Nell’assolutismo settecentesco, dopo i re riformatori auspicati dall’illuminismo, si ebbe così la variante dei re elettivi. Questi esistevano già, ma con poteri estremamente limitati, in Polonia; il “President” americano invece aveva un arco decisionale praticamente illimitato, certamente superiore a qualunque suo omologo europeo (dove nel frattempo si era sviluppato il parlamentarismo).

La coincidenza nella stessa persona del Generalissimo e del Presidente è stata estremamente utile, in varie occasioni, per risolvere crisi politiche di varia natura. Quando infatti, per un motivo o per l’altro, il Presidente ha difficoltà a svolgere regolarmente il suo mandato, non deve far altro che mettersi allo specchio e investire del problema il Comandante delle ForzeArmate. Questi immediatamente proclama che il Paese è in pericolo per opera di potenti nemici (messicani, cubani, algerini, coreani, russi: una volta gli abitanti della vicina isoletta di Grenada) e solo le femminucce possono restare a chiaccherare di roba come i livelli occupazionali o i prezzi. “Avanti, in nome di God!”. E il popolo americano, unito come un sol uomo, si schiera disciplinatamente dietro al Capo.


niclavincenzo@tele2.it wrote:

Ho conosciuto quest’anno la Sicilia e l’ho amata da subito. Ho amato i colori, gli odori, i sapori, la gente quella che conosce la cortesia come espressione di vita. Ho amato i luoghi e la storia, la cultura e la musica… ma ho avuto paura! Ho avuto paura di una calma apparente, del non vedere nulla di quello che conosciamo, delle casa seminterrate che sembrano disabitate, ma che se ti soffermi a guardare ti accorgi che dentro si sviluppa un mondo che non potrai mai conoscere… ho tremato davanti ai monumenti di Capaci e mi ha spaventata la mancanza di contraddittorio nel servizio stampa (mi risultava difficile trovare copie de “l’Unità“!). Mi sono fermata a parlare con un gruppo di giovani per affrontare problematiche comuni (anticipando che vengo da un paese del Gargano nel quale senza alcuna reticenza si spara davanti ai bar a qualsiasi ora) ma nessuno di questi giovani ha mai pronunciato la parola mafia, anzi se ne facevano allusioni di tutti i tipi e… si parlara a voce bassa

Ho avuto paura ma non sono riuscita a non amare una terra tanto ricca di cultura e di arte. Ho avuto tanta paura quando mi sono resa conto che tutto quello che si fa qui nel “continente” il quei posti arriva sbiadito, privo di enfasi e di coinvolgimento… allora mi sono chiesta: come cambiare qualcosa? Mi piacerebbe conoscere il parere dei siciliani quelli veri e degni di appartenere a questa splendida terra.

chimera73@tiscalinet.it wrote:

Ho bisogno di un favore, se possibile. Mi serve sapere dove, quante volte e quando, in Sicilia, sono stati sciolti Comuni per mafia, con relativo commissariamento. Grazie 1000.

Galina Padovanskaya wrote:

Stavo lì sul bagnasciuga
chiacchierando coi pinguini.
Era in fiore la lattuga,
pigolavano i pulcini,
si grattavan sugli scogli
i trichechi e pur le foche,
i gabbiani con le mogli
passeggiavan tra le oche.
Vidi emergere da oriente,
da una nube bassa e nera,
una nave deficiente
senza neanche una bandiera.
No, non c’era una tempesta,
era il mare come un olio,
e la nave sputò, lesta,
rimasugli di petrolio.
Dio del mare e dei pinguini,
dei gabbiani e delle foche,
fa’ che affondino i cretini,
rimanendo tra le cache.
Fa’ che restino aggrappati
per tre mesi ad uno scoglio,
imbecilli e disperati
nel budino di petrolio.
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