TheClassifica 4 A.P. – La posta del cuorum

Come sapete, battendo inaspettatamente la tv, Twitter e Facebook hanno vinto le ultime due consultazioni elettorali – e adesso, risolveranno loro i problemi del Paese. Questi network sociali, a differenza dei network asociali (quelli di Berlusconi, fondamentalmente) sono i nuovi padroni. Ragion per cui, io, per farmi notare e diventare famoso eccetera, vado in controtendenza anarcoide-insurrezionalista: no al padrone, basta privilegiare i commentini qui sotto, si torna al sale del giornalismo: le lettere alla redazione; dirò di più: le lettere AUTENTICHE alla redazione.
Cominciamo da Lea D. Padduomo, che scrive: “Tu hai sempre salmodiato che la classifica dei cd è a suo modo una sorta di sondaggio permanente sugli italiani. In che modo si poteva presagire il voto contro Berlusconi?”
Eh, non certo dal n.4 dei Modà o dal n. 5 di Jovanotti o dal 6 della Nannini o il 7 di Vinicio Capossela. Eppure la classifica stagnante a suo modo è una prova. Ovvero: non è la pancia degli italiani che si è spostata, ma lui, Coso, ad averlo fatto (temo sia sceso un po’ sotto la pancia). Ma ti dirò: ho sentito altre teorie su oscillazioni dello spettacolo e stato di salute del governo: c’è chi fa notare che il calo di consensi si è verificato finito il periodo di garanzia televisivo, in altre parole, non appena Grande Fratello e De Filippi hanno mollato la loro presa ferrea. Boh. Pensa che un mio amico sostiene invece che milioni di interisti, dopo quattro anni di vittorie, gli hanno tolto l’appoggio al primo anno di contrarietà. Sarebbero i tipi da farlo? Sì.
Edda Lamù Podo mi chiede conto della più alta nuova entrata: il n.3 dei Nomadi. E con una raccolta, per di più. Guarda, Edda, dei Nomadi ho un po’ sgomento, so di dirla un po’ grossa ma secondo me sono i Grateful Dead italiani. Va da sè, non per la musica, ma per la comunità devota e fervente e preoccupatissima per Danilo Sacco e le sue ultime traversie – che poi, sbaglierò ma secondo me Sacco per le Nomadheads è diventato persino più mito di Augusto Daolio.

“L’altra sera, zappando a nastro”, mi scrive Amodeo Puddal, “ti ho visto in tv in uno strano programma. Che ci facevi?”
Oh, era una trasmissione abbastanza sorprendente su una tv non notissima. Il programma si chiama TributeBandShow. Mi hanno invitato (aggratis, oh, cosa pensate. A differenza di Dondoni e Gentile cui hanno probabilmente dato svariati miliardi) per pontificare Morganescamente su due gruppi che si affrontavano canzone dopo canzone: una tribute band dei Creedence e una dei Led Zeppelin. La cosa mi ha fatto un po’ riflettere su una cosa: quali tribute band saranno in giro tra 40 anni? Le tribute band degli Editors, degli Oasis, degli Strokes? Poffarre, sono già LORO delle tribute band. Ma d’altro canto, a loro modo lo erano anche i Creedence e (parecchio) i primi Zeppelin. Quindi cos’ho da rompere, mi domando infine.

Pum’Aldo Dodea mi chiede cosa cavolo sono questi ennesimi Remixes dei Depeche Mode al n.9. Ok, Pum’Aldo, ovviamente non sono gli stessi usciti 5-6 anni fa, però chi se ne accorgerebbe veramente? Sì, d’accordo, UNKLE, Royksopp, Vince Clarke addirittura, blablabla, tutti lì a smanettare – però, e lo dico da Depesciaio, siamo a tanto così dai “nuovi inediti” di Hendrix o le riletture di De André, e quindi in piena necrofilia.

Dodo Lampedua vuole aggiornamenti sulla gara tra Corriere e Repubblica a chi segue con più puntiglio le gesta di Pippa Middleton. Una facile googlata permette di scoprire che Repubblica.it batte Corriere.it: 28mila a 11mila risultati. Naturalmente non bisogna biasimare Vittorio Zucconi se spara Pippa a raffica: come tutti sappiamo, è costretto da 1) Berlusconi; 2) gli anni 80; 3) Corriere.it.

Poldo, Emù Dada scrive: “Sì, ma parli continuamente di MiticoVasco (sempre n.1) e di Lady Gaga (sempre n.2): ci sono certi dischi di cui non parli mai. E’ uscito il nuovo dei Beastie Boys, e tu nemmeno un rigo”.
E’ vero, mi soffermo tanto sulla top ten e chi ci passeggia. Del nuovo disco dei Beastie Boys ho scritto qui: http://www.rollingstonemagazine.it/musica/recensioni/hot-sauce-committee-part-2/39212. La recensione risulta anonima perché il giornale si vergogna di me – ma fidati, sono io. Per quanto riguarda la classifica, posso dirti che il CD tanto atteso da legioni di brizzolati coi brividini scatenatisi in “mi piace” su FB, è entrato al n.71. Alas, è uscito subito.

Mula De Padodo mi chiede degli Arctic Monkeys. Je la fanno, non je la fanno?
Sono entrati al n.28. Non un granché. Già me li vedo in la settimana prossima al n.44, in quelle zone della classifica che potrebbero essere da mesi perenne appannaggio di David Byrne, se avesse mai inciso un disco con Brian Eno – cosa che la FIMI nega. Si rifiutano di accettarlo, è più forte di loro.

Ualpo Dead Mod ha una curiosità curiosa: si chiede (cioè MI chiede) “quale major abbia più album nella top 100”. Pallottoliere alla mano, abbiamo: EMI 13, Universal 33, Warner 21, Sony 22. Ma mi corre l’obbligo di evidenziare come EMI e Universal siano le più forti negli oldies. Sony è la più debole: praticamente il solo Back in Black degli AC/DC. Gli oldies fanno una bella differenza se pensi che in tutta la classifica FIMI Nielsen, 58 dischi sono di materiale nuovo, contro 42 tra ristampe, raccolte, live etc. E tra i dischi nuovi sto contando anche quello di Biagio Dolorimestruali Antonacci, che è in classifica da più di un anno e che è attualmente la nonna della top 100, come dicono a Siena.

Edo Da Lampoud si chiede, a proposito di oldies, chi ci sta puntando di più – con ristampe a prezzo contenuto. Avendo già detto che la Sony per qualche motivo non ci si butta a pesce, la Universal martella sia con le Greatest Hits (in classifica ora: Guns, U2, Queen, Bon Jovi, Bob Marley, Abba) che con gli album storici (Nevermind, La Cura, Breakfast in America). La EMI vive dei pesi massimi di Pink Floyd e Deep Purple (e pensare che potrebbe aggiungervi un album di David Byrne, se ne avesse mai fatto uno con Brian Eno – ma pare di no) (…sì, è un tormentone) (falsa la realtà storica come se a suo tempo avessero attribuito Il mio nome è mai più al solo Jovanotti). Però ora sta azzardando qualche esperimento: ha ridotto il prezzo di Amnesiac dei Radiohead ed eccotelo subito al n.83, laddove King of Limbs è già fuori classifica. La Warner si guarda bene dal giocarsi Led Zeppelin IV o Hotel California, e (al contrario di EMI) si limita a deprezzare i debutti di lusso: Tracy Chapman, Ramones, Van Halen I, Led Zeppelin I. E’ ipotizzabile che queste ristampe a 5-6-7 euro cambieranno la piccola storia del gusto musicale italiano. Perché, voglio dire, se continua così nelle case degli italiani che hanno dischi, i cd dei Beatles verranno superati da quelli di Brian Eno – in particolare uno cui David Byrne si è rifiutato di partecipare.

Infine, Paola Domeddu mi fa notare che incredibilmente, in Usa, Adele è salita al n.1 in classifica davanti a Lady Gaga, e si chiede perché da noi non è successo, nemmeno di fronte alle 16 settimane al n.1 nel Regno Unito.
Ecco, da noi Adele è sempre al n.12, cascasse il mondo.
…Ok, non è vero, sono andato a vedere: il 1 maggio era al n.11.
L’8 maggio, al 13.
Il 15 maggio, al n.11.
Il 22 maggio, al n.12.
Il 29 maggio, al n.11.
Il 5 giugno, di nuovo al 13.
Oggi, di nuovo al 12.
Che regolarità sospetta, no? Verrebbe da pensare che la Fimi, oltre a negare l’apporto di David Byrne a certi dischi, spari numeri a caso. Se non sapessimo che non può, NON PUO’ essere così! La differenza potrebbe esser dovuta al fatto che il disco non è distribuito da una major, il che equivale a dire che in Italia non può contare come MiticoVasco o Lady Gagonna sulle paginate di Corriere e Repubblica (quelle tolte a Pippa Middleton), né su una distribuzione in tutti i negozi – quelli rimasti, intendo. Mentre in America e Albione i dischi vengono scaricati legalmente, e questo conta ai fini della classifica, e ai fini di una etichetta che non è una major.
E ciò sentenziato, saluto tutti e vado a mangiucchiare qualcosa: il fatto è che ho un addome da lupo.

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14 Commenti

  1. ehm, Caro Direttore, la mia ragazza mi dice che l’album de I Cani è forse il migliore dell’anno.
    Potrebbe essere cosi? Sarebbe importante nel far luce sui suoi di lei sentimenti odierni nei miei confronti.

    Saluti,

  2. questa è una delle più belle theclassifiche!!!
    ma che tag c’hai messo?
    sulle tribute band… ma lo sai che ad un mio amico che suona era capitato di suonare in una di gianluca grignani? si è dovuto studiare l’aiuola pensa!

  3. Le Kissexy sono la tribute band italiana più meglio.
    Peccato che Ace sia impersonato da Sergio, ma Barbara e le atre due ragazze sono bone e ganze.
    Ecco sul concept di “tribute band” ci sarebbe da discorrere per ore. Perchè mai ne esistano 3.212.345 degli U2 e, credo, nessuna dei Sebadoh. Che capisco i numeri ma i primi si scannano per una suonatina ai giardinetti aggratis, i secondi suonerebbero tutte le sere perchè senza avversari.
    O no?

  4. Io sono come berlusconi. Infatti ho perso il contatto con il paese e non so nemmeno chi siano i 7/10 della top10. Poi ho guardato la top10 45giri di 35 anni fa, e lo stesso: conosco solo Sandokan, Battisti e Dylan. Non mi resta che ritirarmi nelle mie ville con un sacco di fessa. Cià.

  5. Mula de padoddo & friends hanno tutti un addome da leone nascosto.
    Più che Bartezzaghi, nomix.it ci cova…

  6. Ieri sera è passata in radio She’s Thunderstorms e non me ne sono accorta fino alla fine, nonostante Pitchfork la descriva “tempestosa e accattivante come la sua protagonista”.
    Ma magari l’album è meglio. Qualcuno l’ha già ascoltato?

    Quindi tra quarant’anni saranno tutti a rifare Don’t Look Back In Anger e Wonderwall e Mr. Brightside. Di fotocopia in fotocopia… John Cage non è lontano.

  7. Ma è vero che in Usa il disco di Lady Gaga costa tipo un euro, apposta per andare al n.1.?

  8. Concordo con eve, è una delle migliori TheClassifica di tutti i tempi.
    Con quel tono di domande che ricorda le interrogazioni che si fa in consiglio comunale del mio paese la maggioranza, per tirarsela un po’, oppure quelle interviste a copione predefinito che vanno in onda su cinque tg nazionali in contemporanea.
    Sarebbe bello se su TheClassifica 5 A.P. fosse pubblicata una lettera di David Byrne, stile lettera-di-Sandrobondi-al-Corriere.

  9. Io vi devo risposte, lo so che è così.

    @trecool: sto partorendo una ponderosa recensione in merito. Disco dell’anno non so, ma sicuramente un disco di quest’anno – e non del 2009, e non del 2013. E’ un disco che nasce collegato a facebook e a youtube e a due o trecento blog, il piccolo mondo moderno in cui già siamo entrati in punta di piedi con Baustelle + Offlaga + Dente, tanto name-dropping, tanto deboscio. Personalmente, mi diverte ma non mi piace.

    @eve: la tag è la tag cloud di macchianera, da cui mi accorgo di aver omesso – mi scuso con gli interessati – Avoicomunicare e Matteo Bordone, che pure apparentemente non frequentano più questi lidi, ma continuano ad aleggiare tra i cirrocumuli virtuali.

    @diamonddog: epperò, esistono le imitazioni della coca cola e non quelle della cedrata tassoni. Evidentemente la clientela ha richieste precise.

    @Pietro: la top 10 del 1976? Interessante. Chi c’era che non conoscevi?

    @Stefano Bartezzaghi: sotto le stelle del Lessico.

    @S.: no, Nella Mia Umile Opinione l’album non è meglio. Anzi, è uno dei brani migliori.

    @Jordi: in parte è vero, amazon lo ha messo a 0,99 cent per un giorno e bang, le richieste hanno fatto saltare il sito.

    @Ferro: caspita, hai ragione, dovrei intervistarmi. No, meglio: interrompere il pezzo con una furente telefonata da casa piena di accuse di faziosità, poi metter giù prima che io possa rispondermi. Ah, ci mancherà tutto questo.

  10. Sarei molto curioso di leggere quella recensione. Ascolto quel disco da una settimana, praticamente di seguito, ma non ne capisco il perchè.

    E’ quasi ipnotico.

    ahò, famme sapè er linkke!

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