TheClassifica 2 A.P. – Lady Gaga ha scassato

Quindi è così. Milano è stata liberata dalla paura e dal rancore. Lo dice Curzio Maltese, mica un pirla. Oh, ora posso uscire di casa. Non che possa andare dappertutto. Per esempio a Roma: lì, come ti muovi, paura e rancore te fulminano.

Quindi è così. Gli anni 80 sono finiti. Lo dice Massimo Gramellini, mica un badola. Perciò dev’essere il 1991. I Nirvana stanno per fare il botto. Meglio tardi che mai, fino ad ora li avevamo ignorati. Mi chiedo se, finiti gli anni 80, Repubblica e Stampa finiranno di diramare bollettini quotidiani su Pippa Middleton. Ché erano gli anni 80, a costringerli, cosa credete. Gli anni 80, manovrati da Berlusconi. Devo proprio spiegarvi tutto.

Quindi è così. Il compagno Celentano è uno di noi. Certo, è antiabortista, antisindacalista, antidivorzista, creazionista, ma c’è lo spazio per un confronto costruttivo. Non so dove, ma c’è di sicuro.

Quindi è così. Il vento del rinnovamento soffia fortissimo: è il tempo di gente nuova e idee nuove – Bella Ciao cantata a più riprese, Vecchioni, Ricky Gianco, Dario Fo, gli Stormy Six, Eugenio Finardi sotto i riflettori. Durante la festa in piazza Duomo il più giovane sul palco era Elio che tra un mese fa 50 anni. Come dice il tenutario di questo blog, “Non è che hanno vinto i 60enni. È che ai 60enni non è sembrato vero che qualcuno vincesse al posto loro e si sono fiondati sul palco”. In effetti. C’era il miliardario Gad Lerner tutto attizzato al pensiero dello Spirito della Statale. Sapete, quello grazie al quale in tutti questi anni si sono vinte elezioni a spron battuto. E c’era Lella Costa, forte delle sue certezze che non esistono comici credibili e simpatici, se non sono di sinistra. Gosh. E c’era l’Inter che si è autoassegnata la vittoria (non che sia la prima volta): un tipo è salito sul palco e ha consegnato tutto ufficiale una maglia nerazzurra a Pisapia; sul sito della squadra un articolo firmato inneggia alla sconfitta del presidente del Milan e alla bontà buona dei Moratti, riuscendo a glissare sul fatto che la babbiona che ha perso fa pur sempre parte della famiglia di lezzosi miliardari nelle cui raffinerie i sardi muoiono felici.

Quindi è così. Ho verificato la presenza in piazza Duomo la sera della Liberazione di tre colleghi fiondatisi a esultare – uno carrierista e lecchino, contratto blindato, raccomandato dal padre presso un giornale piuttosto grosso; un’altra, entrata in Mondadori nessuno sa come – tranne il suo occasionale partner, sposatissimo; un altro ancora, da anni a Mediaset, e per di più a fare un programma che ha tentato nei modi più bassi di tirare il volatone alla Moratti (parlo di quella che ha perso, ovviamente, ché l’altra Moratti per sicurezza era candidata dall’altra parte). Sono davvero lieto che per tutti e tre la paura e il rancore siano finiti, e che ora possano ammettere che sotto sotto hanno sempre lottato insieme a noi miserabili.

Quindi è così. Dovrò cambiare la tesi di fondo di questa rubrica. Non più “il n.1 è come Berlusconi” (e viceversa), ma “il n.1 è – ehi, chi è che ha vinto?” “La gente”. “Ah già. Grazie” “Non c’è di che”. “…e quindi, vi dicevo, da oggi il n.1 è la gente”.

Quindi è così. Essendo da ieri per la prima volta al n.1 in Italia, Lady Gaga è la gente.

Ebbene, a me Born this way di Lady Gaga sembra di una pochezza orgogliona, insulsa e nauseabonda. Ma lo dico col massimo rispetto, si sappia. E usando la parola “sembra”. Perché non è un disco per me, giusto? Non sono mica una 14enne. Quindi, prima che arrivino gli stormi di fan col sangue agli occhi, lo dico io per primo: sono invidioso, non sono nessuno, rifiuto di capire la carica creativa, gli abiti fatti col prosciutto o con le palle da tennis e in generale la sfida a tutto tondo che Lady Gaga lancia alla società dello spettacolo, eccetera. Ma tolto lo strato di invidia rosicona che mi ricopre, sono sicuro che Lady Gaga, nel suo cd di musica disco anni 70 e 80 rifritta, è ironica: lei sa benissimo che quegli anni sono finiti, sta criticando la sclerosi del nostro immaginario sonoro. E sono altresì certo che se i pezzi mi paiono sciatti, da discoteca bielorussa, se i testi ripetono continuamente che lei è così, che ci piaccia o no, se al confronto persino Katy Perry di colpo mi sembra un’artista, il mio è solo snobismo. Ma – fermi tutti – se il mio snobismo non mi fa amare Lady Gaga, essendo lei al n.1, il mio snobismo non mi fa amare nemmeno la gente.

Quindi è così.

Ehi, è brutto scoprirlo in questo modo.

E pensare che anche se il suo cd mi sembra (SEMBRA) brutto, Lady Gaga – in video, mentre spara scintille dalle tette, o in foto, tipo nella foto in cui pare Sbirulino, sulla copertina di Vanity Fair – mi mette anche di buonumore. Damn, questo però è ancora peggio: è come dire che la gente essendo strampalata mi mette di buonumore. Secondo voi posso uscirne in qualche modo?

Non credo. Per cui, inutile menarsela: sono così, che vi piaccia o no. Ehi, un momento, parlo come lei: mi sto Gagando! Beh, allora posso uscirne, sono libero dalla paura, e dal rancore. Alè.

PS

Dimenticavo il dimenticabile resto della top 10: MiticoVasco dopo due mesi è sceso al n.2, Vinicio Capossela è terzo, i Modà (cioè la versione buona dei Negramaro) sono al n.4, i Blind Fool Love (cioè la versione cattiva dei Modà) al 5, Jovanotti tiene – sempre un po’ a fatica – al n.6, Gianna Nonnini al n.7, e finalmente al n.8 troviamo l’unica altra new entry della settimana, il compagno Mango (…dico davvero, sapete). Chiudono la top ten Jennifer Lopez e Raphael Gualazzi. Escono rapidamente dalla prima diecina Ben Harper e il compagno Raf (…dico davvero, sapete). Roberto Vecchioni scende dal n.43 al n.49.

In compenso Gigi D’Alessio nella top 100 proprio non c’è.

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15 Commenti

  1. A proposito dei tre colleghi convertiti all’istante: ti ricordo che in Italia siamo tutti affetti dalla sindrome di Piazzale Loreto. La cosa che più colpisce è che la borghesia milanese abbia letteralmente voltato le spalle a Berlusconi (come se chierichetti, monsignori e cardinali un bel dì irrompessero negli appartamenti del Papa a dirgli “pussa via!”). Siamo sempre così (hai scordato di citare, per il 1991, il secondo posto di Renato Zero a Sanremo con Spalle al Muro, nonché l’esordio su Raidue de I Ragazzi del Muretto, eh, eh, distrattone…).
    PS: sbaglio o Mango ha letteralmente disimparato a scrivere musica, oltre ad ostinarsi a fare il paroliere che non è? (e lo dico da fan del Lagonegrense). E le ultime canzoni di Raf non sembrano una via di mezzo tra Alex Britti e il Jovanotti anni ’90?

  2. Madeddoni,

    ho due notizie per te.

    1) ho perso l’ennesimo telefono quindi di nuovo non ho il tuo numero (non che lo usi spesso, ma ADORO ignorarti) (io sono così, che ti piaccia o meno) (e per altro so che ti piace) (damn)

    2) la verità è passata di moda molto prima degli anni ’80, quindi non capisco perché ti ostini a sperare in un patetico revival

    3) sì, siamo gli stessi stronzi di prima. Semplicemente un po’ più fuori tempo massimo di prima.

    (lo so, avevo detto due, ma sono imprevedibile come Lady Gaga)

  3. Dice Wikipedia che il/la tag ha un’affinità sospetta con Berlusconi: anni Ottanta, circondato da donne, attualmente in declino….O forse Berlusconi è come Gigi D’Alessio, e un giorno risalirà in vetta per portare l’amore contro gli invidiosi e gli odiatori.
    Devo ammettere però che nel frattempo neanch’io sento tutta questa libertà, ma senza dubbio è perché vivo ancora laddove “paura e rancore te fulminano”. P., vieni a salvarci!
    (finalmente ho capito per cosa stia A.P. Ma Lady Gaga? Brr. Meglio perfino il rifacimento di Avatar da parte di Katy Perry.)

  4. La differenza tra il primo album di Lady Gaga e il secondo per me è questa: il primo contiene canzoni scritte in un arco temporale medio lungo, in attesa lurking in the dark. In attesa del primo contratto, dell’esordio, del lancio, del successo.
    Born this way invece è stato messo in piedi “in fretta e furia” per bissare il successo megagalattico del primo. E come sempre non ne è all’altezza, si è corsi nel songwriting (veramente troppe “citazioni”), nella produzione (sciatta anche se over), nel confezionamento (ridondante ma in senso trash, non artistico).
    Un (mezzo) passo falso, anche se continuo a credere che lei sia la più dirompente dai tempi di madonna.

  5. Vabbè che si debba rimanere ggiovvani ascoltando di tutto e le novità. ma ci riesco meglio con le sigle dei cartoni di Rai yoyo. E non scherzo.

  6. Se i Modà sono la versione buona dei Negramaro, e i Blind Fool Love sono la versione cattiva dei Modà, allora cosa sono i Negramaro rispetto ai Blind Fool Love?
    I parrucchieri? Gli urologi?
    E soprattutto chi minkia so i Blind Fool Love? Dei parrucchieri prestati alla filatelia?

    PS: Corro subito nei negozi a comprare 10.000 copie dell’ultimo di Gigi D’Alessio, non riesco proprio a non vederlo in classifica. E’ bravissimo, mi è simpatico, e sentirlo è piacevole come un catetere che scarica dentro.

  7. ragazzi dai mettiamoci un pò pià d’impegno altrimenti il madeddu non ci caga….ok bon andiamo sul profondo.
    Recentemente al cern o una roba simile sono riusciti a isolare l’antimateria (anti-ossigeno pare), intrappolandola per qualche secondo e cercando di non farla venire a contatto con la materia altrimenti sai che botto.

  8. Rassegnamoci, Madeddu ci ha abbandonato.
    Perciò, mi lancio: mi trovo forse per la prima volta a preferire J.Lo a Beyò. Il pezzo con Lil’ Wayne in cui Jenny from eccetera non fa che strusciarsi addosso a un tizio (molto più guardabile sia di Wayne che del di lei marito) sarà pure banale e identico ai precedenti, ma la noia totale di Run the World è qualcosa che va oltre. L’unica cosa interessante è il modo in cui nel video Beyoncè somigli a Whitney Houston – quella attuale cinquantenne e post disintossicazione.

    (Più profondo di così c’è solo da scavare. Un’ora di MTV, e il meglio che ho sentito erano i cinque secondi di Massive Attack in una pubblicità.)

  9. No, no. non siete abbastanza profondi. Sentite qui: a livello di squisita filologia, la prima boyband in assoluto sono stati
    a) i Beatles prima di flirtare con Bob Dylan
    b) i Collage ai tempi di “Due ragazzi nel sole”
    c) i Jackson Five prima che MJ iniziasse a frequentare l’asilo
    d) i Menudo con Ricky Martin.
    Si prega di barrare una sola voce.

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