TheClassifica 124 – Il numero della bestia che sono: ho saltato il 122

Salve, sono io, il vostro SBILF (Senza Blog that I’d Like to eccetera). Basta, fingere di essere in vacanza. Sono tornato io, siete tornati voi, è tornato Mentana, è tornato Ibrahimovic, è tornata Mara Maionchi, sono tornate le news su Brangelina, sono tornate le tre o quattordicimila nuove band indie londinesi che cambieranno completamente la faccia del rock e sono tornati i “segnali di pericolo di rigurgito di tipo violento e finanche terroristico in Italia” (cfr. Sacconi, alla Scuola del PdL di Gubbio) (lo sapevate che il PdL aveva una Scuola di Formazione Politica?) (e non è il lettone di Putin). E’ tornato tutto il baraccone ed è tornata la classifica FimiNielsen a indicarci i cd più venduti in Italia – senza dirci che in tutto se ne vendono circa 16mila la settimana. Poco importa: scopo di questa rubrica, per chi si mettesse ora all’ascolto, è parlottare di dischi insieme ma soprattutto mostrare che chi va al n.1 è come Berlusconi e viceversa. E al n.1 in Italia da tre settimane ci sono gli Iron Maiden… Facile. Pensate ad Eddie, mascotte del gruppo, e alle copertine dei Maiden. Come Berlusconi, Eddie è nel contempo faraone (Powerslave), cyborg (Somewhere in Time), pelato (Piece of Mind), capellone (Killers), animatore (Dance of Death), cavaliere (Death on the Road), imprenditore della comunicazione (Virtual XI), leader per consenso generale (A Matter of Life and Death) e disinteressato gestore della cosa pubblica (Brave New World). A proposito del loro n.1, la EMI manda (a me e tanti, nella speranza che qualcuno lo giri da qualche parte) (e infatti, ecco) un comunicato interessante. A seguire.

“EMI Music Italy è la label con 5 album nella top ten dei dischi più venduti in italia”. (italia minuscolo, sì) (la Jessica scrive sempre un po’ di fretta) (ma noi Blogger e SenzaBlog – BILF e SBILF – siamo comprensivi) (anhe noi faciamo tanti errrori perche l’importnte è comunicare)

Ora, EMI descrive i suoi gioielli in top 10 con queste parole: “Al n.1 Iron Maiden, La storia del metal. Al n.3 e al n.8 Katy Perry e David Guetta, la nuova musica internazionale. Al n.4 Vasco Rossi, la rockstar italiana. Al n.9 Michel Petrucciani, la cura e la passione verso l’eredità del catalogo”.

Pausa. Liquidiamo MiticoLiga al n.2 con tutte le sue lamentele contro il mondo che complotta contro di lui e contro l’Inter; liquidiamo Shakira (al n.5) che fa nostalgia dei mondiali, e Sting (al n.6) con le vecchie care canzonette rifatte con cinquecentocinquanta pifferi. E liquidiamo la top ten con il n.7 e il n.10 di Biagio e Zésare, in quota Vanity Fair. Sorvoliamo su Katy Perry, puttanone californiano il cui solo scopo è aumentare i clic della rete planetaria. E veniamo al dunque. Michel Petrucciani.

Se non avete presente chi fosse, era il pianista jazz franco-italiano affetto da osteogenesi imperfetta, e obiettivamente non saprei dirvi quanto la cosa sia stata estranea alla sua (limitata) popolarità. Però nella top ten italiana non c’era mai stato, e credo sia anche la prima volta per un jazzista, sto cercando di ricordarmi ma non mi viene in mente nessuno. E’ evidente che la circostanza è dovuta in parte al fatto che è morto da più di dieci anni – requisito principe per scatenare consensi. Ma soprattutto al fatto che il mercato è in ginocchio. I duemila appassionati di jazz più i cinquecento curiosi che prendono il disco eccentrico ogni tanto, ormai valgono una top ten. Haha, che disastro! E aggiungo: al n.23, me lo fa notare sempre la EMI, c’è Tiziano Ferro, con un disco in classifica da 96 settimane, non so davvero chi lo possa aver comprato la settimana scorsa, forse tre turiste austriache di passaggio in Italia. Così come grazie a sei coatti di ritorno da Ibiza, David Guetta risale la classifica con un disco, One Love, uscito nel 2009.

Che dire. Al n.38 c’è Breakfast in America dei Supertramp. E’ uscito un po’ prima. Al n.43 Back in Black degli AC/DC.

Insomma, questo è il mercato discografico. In ginocchio e piegato su se stesso come il mercato politico. Berlusconi, Fini, Vendola, Grillo… I Supertramp. Questo passa il convento. Però la musica che può portarci oltre gli ostacoli c’è ancora da qualche parte, è ovvio, così come le idee che possono portarci oltre gli ostacoli ci sono ancora anche loro da qualche parte, è ovvio. Solo che non passano più da lì, e non vengono da quei personaggi lì. Vengono da gente che quei canali non li vuole più usare. Magari per snobismo, chi lo sa – sapete quante menti eccelse invece di essere lì a fare miliardi con la politica come certi miserabili parameci tipo Bossi e la Brambilla, sono su un blog a usare le loro migliori energie per diventare BILF o SBILF (per la prima categoria avete speranze, ma per la seconda lasciate stare, vi sbaraglio in un attimo).

E quindi, per concludere questa apertura di anno accademico, qual è il filo del discorso? Semplicemente che so benissimo che la classifica italiana dei dischi più venduti è più zombie di Berlusconi e di Eddie messi insieme. Per cui magari tra qualche settimana potrei unirmi ai topi e abbandonare la nave. Eventualmente, se avete proposte per un approccio periodico alle canzoncine con il quale io possa intrattenervi e farmi intrattenere da voi, le accetto. Nel frattempo, continuo per un po’ ad aggrapparmi pretestuosamente a una classifica morente… E sia chiaro, No prayer for the dying.

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6 Commenti

  1. Se questo post avesse un sottofondo musicale, sarebbe quello dell’orchestrina del Titanic subito prima dell’incontro con l’iceberg. O un dolente assolo di jazz, appunto.
    Però spero in qualche proposta per continuare l’appuntamento settimanale. La butto lì: abbiamo appurato che l’era dell’album (e delle classifiche tradizionali) è tramontata, si potrebbe passare alla classifica delle canzoni più scaricate. Ma forse è meglio che parli qualcuno dei commentatori abituali :)

  2. Ohi Madeddu.
    Ti probisco di chiudere questa libidine di TheClassifica (altrimenti minaccio di farla io, ma sono negato per la leggerezza…).

    Senti, non ho capito se è il contenuto che vuoi rinnovare o la “locascion”. In entrambi i casi ti offriamo ospitalità e/o spunto per la Hit Parade Brani che curiamo da anni sul nostro blog. Come (forse) sai si tratta di una classifica ottenuta sintetizzando due decine di classifiche di tutti i tipi, in cui i dati di vendita sono solo uno dei parametri presi in considerazione. Insomma, è la cosa più vicina a misurare la popolarità dei brani in circolazione al momento.

    Il mio indirizzo email puoi vederlo certamente e mandami due righe: ne saremmo felicissimi (ed abbiamo almeno un altro paio di progetti megalomani per le mani).

  3. SBILF mi piace assai assai assai.

    In effetti la somiglianza tra Eddie the Head e Silvio the Dickhead si è fatta via via più precisa col trascorrere degli anni.

    Ma davvero ti sei rotto le palle di codesta sapida rubricola? Be’, che ne dici di inaugurarne un’altra in cui parli della canzuncella in senso generale, di dove sta andando, di chi ce la sta mandando e perché…. che ne dici?

  4. Molto generoso con Katy Perry!!! Hai buoni rapporti con l’ufficio legale EMI?
    Non sarebbe più stimolante commentare la classifica singoli? O fare una classifica “tua” col meglio e peggio in circolazione?

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