The Classifica 121 – The love parade goes on. Even when you’re gone

Chissà chi nominerà al ministero dello Sviluppo Economico. Un indagato o una zoccola? Criminali disoccupati non ce n’è più molti – e Vallanzasca mi dice che non ha voglia; Natalia Estrada invece è in disgrazia, e poi è straniera. Potrebbe far ministro la Cavagna, che pare si sia bombata per anni, o la D’Urso o la rossa del Grande Fratello, comesichiama – sono tutte brave e preparate e un giorno gli verrà riconosciuto da una copertina di Panorama come quella con la Carfagna (“Mara…meo”). Anche MiticoLiga ha il suo bell’occupare poltrone: è al n.1 ma anche al 26 e 29 e 54 e 68 e 76 con le sue raccolte contenenti 20 volte lo stesso pezzo sulla vita che alla fine, uè, è la vita. Al n.2 (ma anche al 47 e 88 e 92, anche lui con raccoltone per babbioni) MiticoVasco gli dà il cambio, in fondo si stimano proprio come Berlusconi e Fini, emblemi di questa sinistra divisa, sapete quando il Tg1 mostra il faccino di Schifani o di Bondi o Lupi o Cicchitto davanti ai microfoni protesi (sempre lo stesso filmato) e la Voce Che Informa ci spiega cosa hanno detto mentre loro muovono autorevoli il crapino e hanno detto sempre e comunque che la sinistra è divisa e allo sbando.

Mentre loro.

Sempre parlando di gente che la pagliuzza e la trave: Aldo Grasso. Ogni giorno scrive ottanta pezzi – dove trova il tempo di guardare la tv? – a schifiltare le becere tv generaliste, e a me viene da chiedere (chiedeVe): ma lo leggi il TUO giornale, Aldotto? Il Corriere della Sera impazza in rete e fa boom di contatti con la dama bianca, la spia rossa, i vip a Forte dei Marmi, la doccia di champagne di Paris Hilton, le tette della Cuccarini, Penelope Cruz incinta (“LO SCOOP”), e ora persino “Le coatte di Ostia” (con sondaggio: E’ giusto ridere di loro? 75% delle risposte: “Sì”).

Avrete capito che il temino di oggi è: “Si fa presto a criticare”. E me ne danno il destro le due nuove entrate: Sting, che va al n.5 dopo Shakira e Giggetto D’Alessio, e Marracash, che entra al n.7 dopo i Litfiba e davanti a Cesare (Cremonini), Antonacci e Lady Gaga. Mentre restano fuori dalla top ten i miei poveri vecchi Korn, solo n.19. Sigh.

Su Marracash, premetto: non ho sentito tutto – sono indaffarato quasi quanto Aldo Gvasso – ma quel che ho sentito finora è molto sotto le mie aspettative sul 31ager della Barona. E’ che quando vuoi più fans fai proprio come il Corriere della Sera: voli bassissimo. “Fin qui tutto bene” – queste parole vi ricordano qualcosa? Sì, si fa bello embeddando nel pezzo esattamente il dialogo che pensate, in modo un po’ ovvio e piatto come un articolo di Carlo Lucarelli. Seguono i furbettinissimi “bella” a Diesel, a Colorado Café, a Checco Zalone, contrapposti alle punturine ad Alessandra Amoroso (son buoni tutti) (ehm) e a Totti. Poi però ironizza sul proprio essere commerciale. “La maggior parte di voi non ci prova nemmeno, anche se ho scritto questo testo a prova di scemo”. Bella, Marra. Prima era uscita Cani pazzi, che precisava che tutte queste cagne vogliono scoparsi Marracash e lui già se le vede “faccia in giù, culo in su, non mi stacco più, come i cani”. Verrebbe da candidarlo per scuola di pensiero a quel ministero vacante, ma sarebbe un errore, lui è contro e lo argomenta con sottigliezza: “frà chi ci governa fa il suo comodo, il popolo ora è tale e quale”. Poi quando c’è da sferrare l’attacco al Padrone, ecco la filastrocca: “La macchina del capo ha un buco nella gomma”. Il fatto che Marco Paolini porti nei teatri e in tv la stessa tiritera è interessante: quando la si butta in filastrocca come faceva il maestro Panzeri (il tamburo della banda d’Affori e i suoi pifferi, Maramao perché sei morto, i papaveri alti alti, Pippo non lo sa), è ci pensi due volte prima di cantare più duro. Mi riprometto di ascoltarlo meglio perché nel Marra ripongo qualche ingenua speranza, ma ho l’impressione che il Piotta di S(u)ono diverso lo guardi da un piedistallo. Fermo restando che se qualcuno compra il disco di Sting, Dio benedica il Marra.

Se non ricordo male, io del professore e dell’inverno del suo cuorcontento ebbi a parlare bene sotto Natale. E ora, eccomi a fare dietrofront: lo vedi che a parlare bene di qualcuno si fa peccato ma quasi sempre ci si azzecca? Il suo Symphonicities – fin dal titolo calemburroso – è quanto di più detestabile si possa fare oggi nella musica. Quando ai dinosauri ci prende la voglia di consacrare il loro repertorio risuonandolo con l’orchestra (quasi sempre la efferata London Symphony), il risultato è sempre piacevole quanto una colonscopia, e tutti quei tromboni danno l’esatta misura di quanto tromboni si possa diventare per accedere a chissà quale salotto buono (come se gente che possiede castelli e tenute ne avesse bisogno), rinnegando il senso stesso (già vago) di quanto si è fatto. La cosa più agghiacciante è la violoncellizzazione di Next to you dei Police che era d’assalto, immediata, ispirata dal punk, e ora è pesante e stupida e pronta per una prima serata di Milly Carlucci. E poi, avesse avuto le palle di far completamente a meno di batteria e chitarre elettriche. Quindi, mi rimangio quanto di buono avevo detto sul professore – e nel contempo, mi salgono le azioni di tutti quelli che non si sono mai rivestiti di questa pompa e circostanza, da Mick Jagger a Piotta, da Natalia Estrada a Vallanzasca.

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10 Commenti

  1. a me quest’elemento piace molto come sempre, ai miei amici non so, ma che ci guadagno a dirlo prima di tutti loro???

  2. Azz… Paolo, ma tu sei preso molto peggio di Aldo Grasso… Ti si impone la vacanza.

  3. Due passaggi su tutti:
    “piacevole quanto una colonscopia”
    “pompa e circostanza”
    Difficile ipotizzare una classifica del critico preferito diversa, con questi colpi bassi.

    PS Stinghio ha veramente rotto oltre ogni limite. Lui e quel barboncino che ha per moglie, la tenuta di figline valdarno e la conclamata impossibilità di imparare qualche parola di toscano dopo 500 anni di occupazione di quell’onorato suolo.

  4. Il solito catto-comunista-antimediaset-pro sky-onesto-interista?

    Un po’ più di rispetto per un vecchietto che a 73 anni riesce a tirarsi dietro qualche milione di italiani urlanti…
    e non sto parlando di Sting…

  5. Col cavolo. Il commento “off topic su FFacci e Carlà” l’ho preso e rispedito a Fabrizio con destinazione il retro dei suoi pantaloni.
    PS
    E questo presente NON vale.

  6. peccato, non sapete cosa vi siete persi.
    e questo DOVREBBE valere (è un commento idiota e inutile, ma non più di tanti altri).

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