49 Commenti

  1. Mauro Biani, quante altre volte vuoi prendere dei bambini morti sotto le bombe, degli africani coi vermi nella pancia, delle adolescenti infibulate per costruire contrasti sarcastici con ministri, capi di stato, vip? Perché è chiaro che non te ne frega niente di loro, né ti interessa quello che pensi tu, quanto sia ridicolo tu stesso, quanto facciamo pena noi tutti, cioè quello di cui si dovrebbe occupare la satira: mettere in crisi, sbilanciare, smuovere il pavimento sotto i piedi. Quello che ti preme è quanto fanno schifo loro, i cattivi, gli altri, che non pensano, mentre si preoccupano della loro misera e vacua esistenza, di chi sta male nei suddelmondo: usi i miserabili per produrre sfottò nei confronti dei ricchi, che irrobustisce il pavimento sotto i piedi di chi legge. È consolatorio, come tutte le retoriche di destra.
    Chissà quanti bambini etiopi si possono salvare vendendo la tavoletta grafica che usi per disegnarli, e il computer, e il monitor, e il server su cui girano le tue vignette. Tantissimi, sai?
    Eppure nessuno fa delle vignette su di te che, colla tua Wacom, condanni alla morte per diarrea il piccolo bambino nero con le mosche in faccia, per il gusto narcisistico di disegnare. E sai perché non lo fa? Perché non ha nessun senso. Non fa ridere, non fa riflettere, non mette in crisi chi legge né chi scrive. È solo una banalità retorica e tronfia, offensiva e carica di quell’aria di chi la sa lunga tipica di chi nemmeno prova a informarsi. È sfottò, insomma: è Valerio Staffelli. Con la differenza che Staffelli non usa i bambini moribondi africani per distribuire il suo populismo ai VIP. Tu sì, tu ti abbassi fin lì.
    Pubblichi da anni la stessa roba su questo sito, rendendolo spesso peloso e pesante e fastiodioso, evidentemente nessuno ti dice niente a riguardo. Io non ho niente di personale, niente contro di te Mauro Biani, ma sappi che quello che fai è intellettualmente disonesto, nonché retrogrado e del tutto privo di coraggio.
    Poi fai quello che vuoi. La riserva dei moribondi non si esaurisce mai, quindi se vuoi puoi anche continuare in eterno.
    Cordialità
    Matteo Bordone

  2. Questo Matteo mi sembra un po’ troppo livoroso. E come tutte le persone che “estremizzano” si fa prendere troppo la mano dalla rabbia e perde di vista il “senso” (e il buonsenso) di quello che dice.

    Ma parlo così, senza sapere SE e COSA sia potuto mai accadere tra lui e Biani, per comportarsi così….

    Un saluto.

  3. Non sono del tutto d`accordo, almeno per questa vignetta. E`un mondo complicato, che rifugge appunto da schematismi. In casa democratici, all`estero impantanati in una guerra senza uscita.
    Forse manca la sintesi, ma le due tesi opposte sono chiare.
    Preferisco Rododentro (per dire) per la sua acidita`e perche mi fa ridere, smaschera, etc.
    Pero`non penso che Biani sia sempre pesante e inutile all`economia di questo blog.
    Saluti

  4. eh, gian… vedi a furio di facci cosa sono diventati i tuoi lettori?
    :-)
    ricc

  5. Per PV64: perchè ci deve essere sempre un dietro le quinte? A me pare un giudizio dato con cognizione dell’opera e dei temi di biani. Che fa riflettere su cosa sia satira e cosa no. Il ricordarci sempre che c’è chi sta peggio calza a pennello col discorso sulla tavoletta grafica 8che per come viene usata, davvero, potrebbe fare del bene!) :-)

  6. Ho sempre detto a Mauro che nelle sue vignette si pone come Dio. Giudice severo, non macchiato dal peccato originale e dall’altre sozzerie di noi umani. Questo fa rodere sempre un po’ il culo, a me per primo.
    Però la posizione di Dio, mio malgrado, ed è solo una questione di percezione senza matematica a supporto, gliela riconosco anche per un altro verso meno comodo: il dolore.
    Lo sento e lo vedo, nei suoi segni, spinto da empatia vera per chi soffre, e da indignazione genuina.
    Cmq, qualsiasi cosa faccia, come la si voglia vedere, a mio sentire, non si mette mai in una posizione comoda, seduto lassù.
    Le posizioni comode son altre, quelle dei buffoncielli come me che fanno il pernacchio all’Altra parte ben sicuri e coperti nel mucchio dei loro schierati, e dai quali si beccano l’applauso, ad esempio :)
    Siamo una MAREA, quiggiù.

  7. caro Makkox, io credo che la tua sia vera satira, non acqua colorata. Non credo affatto che sia opposta a quella di Mauro e forse altrettanto radicale. Il problema vero è che metà dei lettori di Macchianera non sono piu in grado di percepire ciò che dice Mauro. Non è colpa loro. E’ come quel buon borghese degli anni Trenta che, poveretto, non riusciva a comprendere il Punch, o il New Yorker, o qualunque rivista europea. Non è che fossero ignoranti o maldisposti, è che erano semplicemente fascisti. E non erano fascisti perché fanatici (anzi, dentro di sè sorridevano della camicia nera) o maldisposti. Erano fascisti semplicemente perché travolti dal generale fascismo della loro società. Al quale non riuscivano a opporsi per mancanza di muscoli e di cultura.
    Ecco, questo è il problema vostro, di ora come ora. Molti di voi lettori siete – senza volerlo! – tecnicamente qualunquisti e di destra: intelligenti, smaliziati e ; e quindi assolutamente dentro il regime. Ce a fate a discuterne? Non è indispensabile, perché poi si può andare avanti lo stesso. Ma mi sembra uno spreco, lasciarvi la dove siete tutti tranquilli.

  8. Matteo, ho come la sensazione che tu abbia gettato un sigaro acceso verso una polveriera. Dietro il sigaro ci sono molte cose – compreso un certo grado di cinismo, che a volte da parte nostra vorrebbe essere lucidità: dico da parte nostra perché ho una fama (a me piuttosto incomprensibile) di malvagio, e lo dico perché solo tre giorni fa, durante la macchiacronaca della finale di Sanremo, io ho sclerato per Cristicchi che chiamava l’applauso per Alda Merini, e sono stato rimbrottato da coscienze certamente più sensibili della mia.

    Quindi, pur condividendo l’angoscia verso quei moralismi che sono il surrogato decaffeinato di una vera morale e dovrebbero stare di casa da FabioFazio più che su macchianera, ho due problemi con quello che hai scritto.

    Il primo, è quella cosa delle retoriche di destra che sono tutte consolatorie. Qui, qualche circuito proprio non mi si collega. Mi chiedo se sia vero. Mi chiedo se le retoriche di sinistra allora sono tutte rivoluzionarie. O piuttosto autoassolutorie. O piuttosto se la sinistra in tal caso non sia destra da un sacco di tempo – ecco, diciamo, per giocare in casa e fare anche un po’ di schiaffo del soldato ai danni del tenutario del blog, da Eskimo di Guccini.

    Il secondo problema, è che la vignetta in questione per quanto mi riguarda porta a casa il punto. Ero presente quando Luca Sofri ha definito l’elezione di Obama come, se ricordo bene, “La cosa più bella successa al pianeta dopo la caduta del muro di Berlino”.

    E quindi. Mettere in crisi, sbilanciare, smuovere il pavimento sotto i piedi. Biani lo ha fatto a suo modo. Naturalmente se poi vogliamo parlare non di noi e delle nostre aspettative (ché sono quelle, a essere messe in crisi), ma parlare di Obama e dei bombardamenti, possiamo aggiungere considerazioni di realpolitik.
    Se ricordo bene, la realpolitik nasce a destra. E non è mai stata consolatoria.

  9. “La cosa più bella successa al pianeta dopo la caduta del muro di Berlino” e lo resta.

    Paolo credevi davvero, e Mauro e chiunque altro, che Barack Obama avrebbe messo un velo di grigio sulle palpebre e tra le lacrime avrebbe cambiato il mondo battendo le mani? Curato l’AIDS, risolto tra i sorrisi le crisi internazionali, e chi più ne ha più ne metta?

    Quale è, davvero, il mondo che disegna Mauro? O quello che che è il contrario di questo? Quello che la mattina ti svegli ed è agli antipodi del nostro? Non accadrà. Quello in cui la gente si ama? La gente non si ama.

    Negarlo è stupido, né di destra né di sinistra.

  10. Ma Simone, o si decide che succedono “cose belle” e “cose brutte”, o si decide che succedono “cose che succedono perché hanno una loro spiegazione”. L’elezione di Obama e i suoi commenti contengono un forte gradiente di idealismo, che probabilmente fa dimenticare a molti di noi altri fattori che spiegano, in modo più cinico che idealistico, la sua elezione. Se scegliamo di leggere le cose con quel grado di idealismo, e negare che sia stato fatto è stupido – nè di destra, nè di sinistra – non possiamo alterarci così tanto se qualcuno fa notare quelle certe cose che stridono con la favola. Farlo notare non è di destra nè di sinistra: è satira, penso.
    (che poi, a me la satira e le discussioni su cosa sia mi annoiano più della canzone dei Nomadi)

  11. Matteo, vediamo se ho capito le regole del tuo sistema di coerenza assoluta:

    TEOREMA SATIRICO DEL BORDONI: Se sei un vignettista, puoi parlare di poveri, bombardati e sfigati solo se sei povero anche tu, ma nel momento stesso in cui compri una matita B2, una gomma e un foglio di carta perdi questo diritto perché con quei soldi ci si può comprare un sacchetto di riso per sfamare quei poveri. Se poi addirittura ti procuri scanner e tavoletta grafica, allora vuol dire che sei proprio un maledetto sfruttarore di taiwanesi che assemblano componenti elettronici.

    Da questo ne derivano vari corollari:

    COROLLARIO 1 (o del silenzio): Nessun vignettista può affrontare i temi della povertà, dell’emarginazione e della guerra, altrimenti è “intellettualmente disonesto, retrogrado e privo di coraggio”.

    COROLLARIO 2 (o dell’operatore) – Anche se sei un educatore professionale che da decenni lavora con chi viene lasciato indietro, questo non ti dà il diritto di parlare di chi è lasciato indietro, come è lasciato indietro, perché è lasciato indietro o peggio ancora ucciso. Se sei un becchino non è che puoi mandare il curriculum a CSI.

    COROLLARIO 3 (o dell’intellettuale): chiunque abbia tre pasti al giorno non ha titolo morale per scrivere, dire, disegnare o esprimere qualsiasi critica verso il sistema in cui vive. Che prima diventi Gandhi o Madre Teresa, e nel frattempo si limiti a ragionare su temi fondamentali per l’esistenza umana come Sanremo, il tramonto di Pippo Baudo, i Brit Awards, la Binetti, Sansone contro Ercole, Veltroni e i Videogiochi. Proprio come fa sul suo blog questo moralissimo fustigatore di costumi bianeschi pronto a parlare di tutto con estrema coerenza purché non siano i morti in Afghanistan, e a condizione che la ditta produttrice di videogiochi si sia premurata di foraggiare il marchettino con la spedizione di “un pacchiettino nero, fatto di cuscinetti antiurto neri. Lo apro, infilo la mano e sento della roba umidiccia, schifosa, appiccichenta” (Cfr. http://tinyurl.com/yfxdnr6 )

    COROLLARIO 4 (o del diritto di critica) Se sei uno pseudointellettuale che aspira di essere promosso a intellettuale, e non fai vignette ma commenti quelle altrui, questo ti dà il diritto AUTOMATICO E VITALIZIO di dire qualunque cazzata ti passi per la testa, sparando sentenze su persone che non hai mai nè visto nè conosciuto, MA SOLO A CONDIZIONE che queste persone di cui descrivi la vita, i limiti e i problemi non siano povere, sfruttate, bombardate o filippo facci. Altrimenti si ricade nelle condizioni del teorema iniziale.

    Ho capito bene Mattè?

    Peccato però che a seguire i tuoi teoremi si diventa intellettualmente onesti parlando di chi non conosci, si diventa progressisti cancellando i temi del disagio sociale e dei morti in guerra dall’agenda della satira con la scusa che i ricchi non hanno titolo di parlare, e si diventa coraggiosi nascondendosi dietro la tastiera per dire cose gravi e pesanti che non avresti mai il coraggio di dire di persona, in pubblico e guardando negli occhi il bersaglio del tuo odio.

    E tralascio i commenti sull'”onestà intellettuale” e il “coraggio” delle mosche cocchiere che si limitano a lanciare applausetti isterici come drag queen in menopausa a un concerto dei Village People facendo onore al loro nickname.

    Per non parlare poi degli autorevoli studiosi di arte moderna che parlano di “giudizio dato con cognizione dell’opera e dei temi di biani”, come se stessero scrivendo una tesi di laurea, come se Biani fosse Botticelli, come se non avessero di meglio da fare che studiarsi la sua opera omnia, come se esistesse un giudizio assoluto e oggettivo sulle forme di espressione artistica, come se per formulare questo giudizio si debba riconoscere a priori una patente di moralità agli autori o la purezza delle loro intenzioni, quando la storia è piena di bastardi zozzi, criminali e psicotici che hanno raggiunto luminose e purissime vette dell’arte facendo pernacchie alle loro animacce nere come il catrame.

    Ragazzi, capisco che le giornate da passare al computer diventano lunghette, che bisogna ravvivare un pò sto cimitero dei blog, che per alcuni il sale della polemica dà condimento alla vita, fornisce una ragione d’esistere e una risposta alla domanda “e stamattina che cazzo faccio per non suicidarmi?”.

    Ma la vita offre tanti altri piaceri ben più edificanti, per realizzarsi non c’è bisogno di accanirsi su gente come Biani. Voi che potete, fatevi un giro al parco e giocate a frisbee, io purtroppo sono inchiodato qui in ufficio, e replicare alle vostre scemenze è solo il male minore rispetto alle tonnellate di burocrazia che mi attendono.

  12. Senonche’, Madeddu, sono anni che Biani ci piazza la polveriera sotto al naso ed ogni volta raccoglie i suoi due commenti e sentitamente ringrazia. Questo per dire intanto che Biani non e’ un paraculo e che forse la sua e’ veramente una provocazione (postare proprio qui questo tipo di disegni quando potrebbe raccogliere consensi e risate con la trita satira su Berlusconi). E poi, Bordone, dire ad un vignettista satirico che risulta fastidioso suona piu’ come un complimento che altro. E poi, a proposito del coraggio e della sua mancanza, chi se la sente qui di portarne la bandiera?

  13. “Pubblichi da anni la stessa roba su questo sito, rendendolo spesso peloso e pesante e fastiodioso, evidentemente nessuno ti dice niente a riguardo.”

    E poi questa porcheria di invocare la censura sugli interventi di un altro cosi’ come si chiede all’arbitro l’espulsione dell’avversario e’, perlappunto, una porcheria.
    Fossi Gianluca Neri mi sentirei tirato in causa e non farei mancare il mio commento sulla questione.

  14. Andre, non è che scriva le cose per convincere gli altri, basta risultare convincente a me stesso. Se su Macchianera si avesse l’accortezza di scrivere solo cose convincenti sparirebbero il 90% dei commenti a cominciare da quello che ha scatenato questo dibattito.

    In ogni caso se la parte finale ti ha infastidito, se vuoi ritiro il “gettalife” e lo rimpiazzo con “tenetevi pure le vite che avete già”, ma a condizione che anche gli altri possano tenersi le proprie vite senza che nessun pretucolo venga a fargli la morale, e a condizione che si sia liberi di parlare di guerra anziché di X-Factor senza che qualche oratore da soap box venga a fare psicanalisi da quattro soldi dicendo “tu sei cattivo perché parli dei bombardati ma in realtà vuoi sfogare il tuo odio verso i bombardatori”. La risposta ovvia è “indipendentemente dalle motivazioni, sempre meglio parlare di guerra che parlare di cazzate”.

  15. Il commento di Bordone mi è sembrato idiota,

    E poi, di grazia

    ” Mauro Biani, quante altre volte vuoi prendere dei bambini morti sotto le bombe, degli africani coi vermi nella pancia, delle adolescenti infibulate per costruire contrasti sarcastici con ministri, capi di stato, vip?”

    Ma se putacaso accade ancora che della gente innocente venga uccisa in bombardamenti esportatori di democrazia, , che bambini muoiano di fame, etc, che si fa? Si decide che è tutto old news e quindi parliamo di altro, non sia mai di risultare non trendy?

    Ma poi, posso capire l’accusa (al limite) di ripetitività, ma chi stabilisce quali sono i temi che Biani può trattare e perchè?

    Davvero, che commento idiota,

  16. Vabbè, s’è capito che oggi non ho un cazzo da fare, ma c’è chi sta peggio di me e la butta in poesia.

    http://scialocco.wordpress.com/2010/02/23/le-parole-che-non-ti-ho-detto/

    Dicono che non servono i commenti
    che spesso son noiosi e deprimenti
    forieri di polemiche insipienti
    e di precisazioni assai saccenti

    di quelli che s’atteggiano a sapienti
    l’etterne dispute non dirimenti
    ma anzi in loop coatti ripetenti
    e micce a lungo spente riaccendenti.

    Felice scoperta e lieta eccezione
    è perciò l’intervento di Bordone
    che al moralista predicante Biani
    ceffon rifila con ambodue mani
    ch’io di mollar da gran pezza aspettavo:
    per dir “monnezza” motti non trovavo.

    E ALLORA RISPONDO PER LE RIME:

    Dicono “stà lontano dai saccenti”
    che sono rosiconi e deficienti
    e inquinano la rete da insolenti
    vomitando commenti inconcludenti
    per far bella figura tra i presenti
    dicendo “tutto è merda, non lo senti?”
    e criticando tutti i dissenzienti
    che attaccano le guerre dei potenti.

    Ma non so esercitare l’inazione
    di fronte alle cazzate di Bordone
    che inquina il mondo già in televisione,
    e vorrebbe anche in rete un gran merdone
    senza più Biani, senza più indignazione
    senza più fate nè grilli parlanti
    solo tante cazzate tracotanti.

  17. tranquilli ragazzi siamo in afghanistan in m issione di pace,l’ha detto persino quel CORROTTO di dalema…e se lo dice lui…..

  18. Scusate, ma guardate che – siete cittadini italiani – la gente in afganistan la state bombardando anche voi. Il punto di Biani, agime’, e’ questo. Lo rimuovete perche’ ormai l’istinto vostro è di fare dibbattito e non di pensare.
    E’ come la (eventuale) vignetta sugli ebrei in Germania nel 1936. Si può criticarla tecnicamente, partire con la storia della satira, armare tutti i dibattiti che volete. Ma dire sic et sempliciter “Ma allora noi tedeschi siano stronzi!”, questo no…

  19. Visto che si parla di etica mi son messo le pattine.
    Brevemente: vista dal di dentro del circolo delle pippe tra amici, certi argomenti li diamo per scontato e non ne parliamo per non fare la figura del moralista e passare in nomination. Ma forse esiste un mondo anche fuori! Alien! Incontri ravvicinati del terzo tipo! Forse ci sono anche persone a cui per una cosa o l’altra certe cose sfuggono! E allora, se certe vigne fossero come cocci d’informazione e promemoria, presi fuori dal circolo sborone? Rivolgersi anche ai non eletti facendo informazione farebbe di Mario Biani uno sfruttatore di tragedie altrui? Quindi per es. anche Peace Reporter? Eh no! Quello e’ un sito serio e invece Biani dovrebbe far ridere(lo dice lo schema nella mia mente ‘orco boia!) invece di rovinare con cose tristi la nostra surfata su macchianera, uffa!

    @Rododentro: capisco la tua spellata di mani, pero’ ti confido che una delle rare vigne di cui pensai quel che oggi applaudi portava la firma tua. Apparsa su emme, dei poliziotti stile g8 di genova facevano una foto ricordo con un feto abortito in mano e la madre a fianco ancora dolorante. Sangue.
    Chi e’ senza peccato scagli il primo conato!

  20. La satira oltre a far male deve far ridere, oltre a essere sferrata con una certa arguzia.

    La vignetta non fa male a nessuno, perché non segue il principio di realtà (Obama non ha mai detto sanità gratis), non fa ridere perché non fa ridere, non dimostra arguzìa essendo l’ennesimo riflesso pavloviano contro il mostro fascista americano.

    E’ un sussulto di facilonerìa irresponsabile, tanto più avvilente per le vittime afghane, per i soldati, e tutti quelli che soffrono davvero sul terreno di battaglia, che vivono su di sé le contraddizioni della guerra. Non c’è merito senza sofferenza, nessun giudizio senza impegno.

  21. Non so cosa sia la satira, ma penso sia qualcosa che si fa fondamentalmente i cazzi suoi e non quello che deve o dovrebbe fare secondo le teorie di qualcun altro, sia esso Jonkind, il Papa, Matteo Borone o la buonanima di Jimi Hendrix. Se la satira è eterodiretta da qualche manuale, codice, regola, ricetta, galateo, religione, buon senso o senso comune semplicemente smette di essere satira. Magari mi sbaglio e non è così, ma se la mia ipotesi sulla satira è fondata la conclusione da trarre è che Jonkind non sa di cosa sta parlando.

  22. Ma io mi sono sempre chiesto perchè postasse su Macchianera. Gliel’ho sempre detto: Mauro, quelli sono dei pirla.

  23. E perché non ci dici la tua ipotesi sulla satira? Matteo Sborone?

    La satira è un genere letterario, nata con gli antichi greci, non ho ben capito perché dovrebbe farsi i cazzi suoi. Esiste il giudizio estetico sulle cose, sennò che cosa sono ‘sti 30 commenti, compresi i tuoi?

  24. @Jonkind. se non capisci te lo spiego: la satira non può esistere a comando TUO o di chicchessia o di qualunque teoria letteraria o giudizio estetico soggettivo (quello oggettivo non esiste). La satira vera esiste solo quando è libera, gli autori seguono la loro e cioè quando Luttazzi è libero di mangiar merda in tv, Biani è libero di sfottere l’ipocrisia del governo più militarizzato del mondo, chiunque è libero di esprimere un sentire senza che venga nessun preticchio a fare la morale, il processo alle intenzioni o l’esegesi satirica di quello che va bene e quello che no. Capito mò? Salutami gli antichi greci.

    @Ilaria: non scambiare il mio fervore dialettico con livore. In ogni caso, fervore o livore che sia, non è legato al mio essere Biani, ma al mio essere profondamente allergico a ogni forma di coglioneria, includendo tra queste le lezioni di morale, etica e satira date da chi sguazza nel sistema fino al collo e pretende di decidere chi ha il diritto di parlar male della guerra e chi invece deve stare zitto perché lo ha deciso lui. Che la tesi “Biani usa le vittime di guerra perché è malato di odio verso i guerrafondai” sia profondamente intrisa di coglioneria è dimostrato dal fatto che a tutte le argomentazioni pro-Biani fin qui esposte l’unica cosa che sei stata in grado di replicare è “ma che sei Biani?” come se tutto dovesse essere personale, e non ci fosse più gente capace di indignarsi per le cazzate quando queste cazzate toccano altri. La tua reazione è il sintomo più chiaro della malattia in cui siamo immersi: facciamoci i cazzi nostri nell’orticello dei privilegi che siamo riusciti a ritagliarci, e se qualcuno ci ricorda che siamo in guerra gettiamo un pò di merda nel ventilatore fino a quando non sta zitto. E poi ritorniamo a fare “trend”, “community”, “social networking” e “citizen journalism” e altri neologismi anglofoni che nascondono l’incapacità di fare semplicemente CULTURA al di là del “tu sei più merda di me, che cazzo vieni a darmi lezioni di umanità?”. Ma sbaglio io a farmi cattivo sangue, e sbaglia Biani a continuare a parlare ai sordi su questo blog, perché alla fine l’unico effetto concreto di tutte queste pappardelle è l’impennata del contatore delle visite e qualche soldino in più di annunci Google per chi ha messo in piedi questo baraccone litigioso con aspiranti vippettini di seconda fila.

    E con questo ho chiuso, a questo punto chi ha qualche neurone residuo in testa leggendosi i commenti avrà tutti gli strumenti necessari per capire chi è davvero “intellettualmente disonesto, nonché retrogrado e del tutto privo di coraggio”, se il vignettaro pacifista che fa vignette aggratis o l’opinionista televisivo che spara sentenze altrettanto gratuite dal pulpito dorato e ben pagato dei salotti buoni della tv dove ci si guarda bene dal parlare delle guerre italiane all’estero per non essere troppo retrogradi.

    E adesso apriamo il televoto! Biani o Bordone? A voi la scelta, ma prima i consigli per gli acquisti.

  25. Caro MP, se capisci perché mi spello le mani di fronte a queste cose, allora non capisco perché ti sei stranito di fronte a quella vignetta, dove solo con parecchia difficoltà si può trovare dolore e sangue ove ci sono invece sgomento tutto fumettistico e pezzi di feto. Feto di gruppo con signora, appunto. Io credo che fare cose dove sbatti una cosa in faccia e amen, e cioé dove l’interazione con l’altro è nulla, equivalga a sottovalutare l’intelligenza delle persone. Anzi, proprio a fottertene delle persone. La satira per me dovrebbe fare questo: favorire un dialogo dove la risata, o il ghigno, o la riflessione, sono il frutto di una interazione, di una complicità su un ragionamento: un percorso, uno scambio. Allo stesso modo non penso che devi far ridere a tutti i costi, ma nemmeno far piangere. Sennò sei uguale a porta a porta, becchino col pennino.

  26. La fai facile Bordone, perché tu sei bravo a leccare la figa. Ma anche noi poveri di spirito dobbiamo passare il tempo.

  27. C’era una volta. Orlando Zapata Tamayo era un prigioniero di coscienza. Era in carcere dal 2003, arrestato dalla polizia politica cubana nelle retate di primavera contro il gruppo dei 75. Stava male Orlando Zapata Tamayo, non mangiava ed era pure negro. Nella Cuba dei Castro certe cose non si perdonano. Pochi minuti fa, in quella sconfinata agenzia di stampa collettiva che è Twitter è arrivato questo messaggio, firmato Yoani Sánchez: “Elizardo Sanchez me confirma la muerte de Orlando Zapata Tamayo. Esto no se puede quedar asi!”. Sì che può, scommettiamo.

    C’è un mondo là fuori. E voi qui a parlarvi addosso.

    Saluti.

    Enzo Reale

  28. La satira fa spesso appello al facile moralismo. Il problema della vignetta non è la retorica, è che non fa ridere, mira solo a creare indignazione tracciando un nesso a cazzo. La replica di Bordone è lunga, pesante e infarcita a sua volta di retorica (“salva i bambini vendendo la tua tavoletta grafica”).

    Biani, 4-. Puoi fare di meglio.

    Bordone, non ti metto il voto. Puoi tornare a leccare la figa con tutta l’onestà intellettuale che ti è propria.

  29. @matteo sborone, m’han detto i greci di dirti che sei un poveretto.

    Secondo il tuo concetto “l’importante è la libertà del soggetto di colpire secondo il suo canone estetico” classifica come satira anche mohamed atta che sfonda le finestre della Torre Nord l’11 settembre 2001

    va’, ciao

  30. Vedo che il maestro Facci ha fatto scuola di correttezza in questo asilo, e l’amico degli antichi satiri greci mette tra virgolette cose che non ho scritto.

    Distinguiamo i fatti dalle opinioni:

    FATTI

    Io ho scritto che nella satira “chiunque è libero di esprimere un sentire senza che venga nessun preticchio a fare la morale”

    Jonkind mi virgoletta così: “l’importante è la libertà del soggetto di colpire secondo il suo canone estetico”

    E poi parte in quarta, e sotto l’effetto di chissà quale sostanza, “esprimere un sentire” diventa “colpire” che poi la sua fervida fantasia trasforma in “uccidere tremila persone gettandosi con un aereo su un grattacielo”.

    e a questo punto… via alle OPINIONI !!!

    1) Jonkind è in malafede e gioca furbescamente con le parole per avere ragione a tutti i costi?

    2) Oppure è semplicemente cretino?

    3) Troppa esposizione a Raiset lo ha convinto in buona fede che l’espressione di un sentire diverso da quello “giusto, comune e normale” e di un qualunque dissenso dalle guerre umanitarie sia uguale al terrorismo di Al Qaeda? E quindi sta eseguendo solo un programma codificato nel suo cervello per bypassare ogni filtro di logica razionale?

    4) Troppo catechismo e bacchettate sui denti prese dalle suore lo hanno convinto che esiste un solo Dio, una sola Verità, una sola Satira, una sola Morale, una sola Estetica, che casualmente coincidono con quelle della propria parte e che tutte vanno rigorosamente scritte con la maiuscola per non cadere nelle trappole diaboliche del relativismo ateo?

    5) O vuole così bene a Bordone da immolarsi a sua difesa fino ad arrampicarsi sugli specchi senza unghie e con le mani legate dietro la schiena, usando solo il prepuzio a ventosa o l’equipollente lobo frontale per non precipitare?

    Che ciascuno si faccia le sue idee e le sue opinioni in base ai fatti sopra enunciati, io la mia idea me la sono fatta. Io potrò essere anche un “poveretto”, ma se per essere ricco di etica, morale ed amore verso i bambini devo scegliere tra diventare stronzo o cretino, resto volentieri nel gruppo dei poveretti.

    PS. Tutto è nato da una critica verso Biani, accusato di usare le vittime di guerra per andare contro Obama. Ma non è che invece sui cadaveri delle vittime di guerra ci stanno camminando quelli che avevano qualche conto da regolare con Biani?

  31. sborone, se non sei biani, allora sei ulisse acquaviva.
    Quoto Jokind in toto. Passiamo al pratico.
    Suggerimento vignette: titol “Gelmini taglia i fondi alla scuola” – Bambini su macerie con quaderno sgualcito: “Cos’è una scuola?” – La qualità dell’insegnamento (bomba sganciata su una scuola con fumetto “fortuna che sono intelligente di mio”-
    Piano sanitario USA: Obama che pesta Gino Strada. Etc…etc..etc…

  32. Ilaria, tutto il tuo ( penoso, ma lecito) tentativo di emulare Biani è può andare. Tu puoi dire che Biani è ripetitivo, che la vignetta non fa ridere, che ci sono cose non ” reali” ( cose ” non reali” in una vignetta, ma vi rendete conto?)

    Ma quando inzi a dare patenti di liceità di fare vignette, di ” amoralità” di farlo in certe condizioni , e addirittura tiri fuori l’attacco alle torri gemelle,, quando ti metti a spiegarmi cosa è satira e cosa no , allora oltrepassi il limite del ridicolo e dell’idiozia.

    Nel frattempo, qualcuno potrebbe indicarmi dove potrei trovare il libro Il Manale del perfetto satirico, con prefazione degli antichi greci?

  33. @Mj: non do patentini, ho dato solo esempi. La satira non va fatta contro le vittime, ma neanche usanod a piacere le vittime. Ed evitando di fare le vittime (“se mi contestate, significa che ci ho preso con sta vigna”). La vigna che fece scandalo su brunetta, era una cagata. Voleva mettere in risalto la condizione del precario (guardia carceraria precaria) costretto a puntare una pistola a brunetta. L’idea c’era, il risultato no, era patetico, perchè non faceva ne ridere ne riflettere, e giustappunto brunetta la usata per averci un ritorno d’immagine. Se questo è lo stile, prendete a fare illustrazioni, come walter molino. E non fate vignette o non chiamatela satira. Il manuele non esiste, ma esiste la critica e la storia del genere.

  34. Ho sempre definito Biani “il Grimm” della satira italiana. Credo che sia l’unico che affronti, con grande ironia e amarezza, temi attuali, ma non di grande fascino mediatico.
    Quando gli ho chiesto di disegnare la vignetta Decennio 2000-2010, Biani l’ha realizzata in due ore. Guadagno? Zero. Perchè ci aveva colpito la durezza del sangue di un bambino morente in una foto del 2006 dall’Afghanistan. Vero, i bambini continuano a morire. Vero, ci piace dirlo e ricordarlo sempre e comunque.
    Stesso dicasi del fumetto su Jerry Masslo, unico fumetto a commemorarne la morte. La nostra moneta è stata la fotocopia del fumetto stesso consegnata fuori il cimitero di Villa Literno a tutti quelli che partecipavano.
    Embè? Si fa sempre la stessa cosa? Embè, facciamo qualcosa di diverso: giochiamo al concetto di satira e informazione, di coscienza e conoscenza, dei paralipomeni e degli anacoluti sintattici del dire, del fare e dell’essere?
    Penso seriamente che se l’Italia è in questa condizione culturale non è soltanto colpa di Berlusconi. Proprio no.
    Cordialità

    Sergio Nazzaro

  35. ” La satira non va fatta contro le vittime, ma neanche usanod a piacere le vittime. ”

    ” usando”? a PIACERE? e chi può stabilre come e quando Biani usi a ” piacere” le vittime? Guarda che ci caschi ancora. NON ci sono regole o codici nella satira. Jonkid tira fuori gli antichi greci. Ma chissà che avrebbero detto gli antichi su Lenny Bruce. Per dire.
    Piace-nonpiace-brutta-bella-riuscita-nonriuscita e secondo un giudizio PERSONALE. Questo è tutto ciò che si può dire sulla satira.

    Non ho niente da dire sul tuo giudizio sulla riuscita della vignetta, ma qui si sono tirate fuori altre categorie, come la ” liceità” la ” moralità”

    E dato che ci sei, mi potresti spiegare, gentilmente che ca**o a che fare QUESTA vignetta con le torri gemelle? No, dato che hai ” quotato” Jonkind. Magari me lo spieghi.

  36. quella sulle torri gemelle era un’iperbole sull’esempio di satira come genere letterario.

    era una subordinata al discorso generale.

    lasciate perdere, non stracciatevi le vesti per quel paragone.

  37. @MJ: rimando al commento 46 sulle torri gemelle.
    e rimando al commento 1 sul piacere personale. per molti, non per te, il costante “memento” e confronto donna afghana-ministra pompinara, ciccioni banchettanti-negretto col piattino e via dicendo, non aiuta a comprendere i fenomeni che si vogliono affrontare in veste satirica. Il parere dei greci su Bruce non ci potrà essere causa decesso.
    Io giudico con i miei limiti il prodotto disegnato di biani, non giudico quello che fa biani nella vita, come educatore etc, cose tirate in ballo da alcuni. Solo che ogni vignetta che mi fa vedere chi sta peggio di me, e il messaggio è consolati che guarda come stanno messi gli altri, non mi garba. Perchè se serve una riflessione, questo approccio non me la fa fare.

  38. ” non aiuta a comprendere i fenomeni che si vogliono affrontare in veste satirica”

    E con ciò? Pensa che invece secondo me Baini potrebbe sbagliare per eccessivo intento ” didattico”.
    Ma, a partequesto, ancora una volta stai dicendo che la satira è così, la satira cosà.

    ” . Il parere dei greci su Bruce non ci potrà essere causa decesso.”

    Certo. Ma temo che sarebbe altrettanto inutile appellarsi ad una certificazione di satira doc secondo i greci, causa decesso, quindi è inutile tirarli dentro, appunto.

  39. Mi sono accorto ora del numero di commenti che aveva questa vignetta. Tutti scatenati dal primo, ovviamente e mi sono dato alcune risposte:

    1) Mauro Biani è un genio del marketing e in realtà quel MAtteo Bordone è un suo alias, creato ad hoc per creare attenzione su questa vignetta

    2) Matteo Bordone è il fidanzato di Rododentro, e ha deciso di aiutare il suo partner che – obiettivamente – non è originale come Mauro Biani

    3) Matteo Bordone avrebbe voluto fare il vignettista (ma poverissimo) con gessetto e carboncini. Per questo ora rosica.

    4) Gianluca Neri aizza per pubblicità

  40. Una volta l’anno passo di qui per vedere se siete migliorati, ma non c’è nulla da fare: chi nasce tondo non può morir quadrato.
    E passiamo all’onesto, veritiero televoto (Sanremo insegna):

    La migliore in assoluto: Ilaria
    Il peggiore: Biani, perchè non dovrebbe postare da queste parti.
    Statevi bene, e arrivederci all’anno prossimo.

    Aldo Vincent

  41. @Rododentro: te dici: ”Io credo che fare cose dove sbatti una cosa in faccia e amen, e cioé dove l’interazione con l’altro è nulla, equivalga a sottovalutare l’intelligenza delle persone. Anzi, proprio a fottertene delle persone. La satira per me dovrebbe fare questo: favorire un dialogo dove la risata, o il ghigno, o la riflessione, sono il frutto di una interazione, di una complicità su un ragionamento: un percorso, uno scambio”…”senno’ sei come porta a porta”…
    ecco io invece penso che proprio qui, sotto la tua benedizione si sia sbattuta una cosa in faccia(non critica ma livorosa arroganza fascistoide) e amen, cioe’ dove l’interazione con l’altro e’ nulla, equivalente a sottovalutare l’intelligenza del Biani, anzi a fottervene proprio del Biani e del suo microcosmo a voi ignoto(e forse vi vergognereste). E poi: questo salotto mi sembra mooOlto porta a porta…..
    Comunque trovo molto satirically correct che anche voi abbiate deciso di sottovalutare la vostra intelligenza in solidarieta’ con le parti lese dal Biani.
    Scusate se adesso mi tolgo le pattine eh, fuori piove.

  42. Premessa, sono commosso che in qualche forma, in qualche momento in questo paese persone – e mi riferisco a praticamente tutti voi commentatori letti finora – dotate di ragione e spirito critico usino la dialettica in uno scontro per capire qualcosa. In un paese ormai corrotto, non solo nell’ambito economico, prossimo all’elezioni, questa la discussione più alta letta in giro fra siti e giornali online.

    Svolgimento:

    Per stima ammiro bordone, per capacità ammiro jonkind, per bontà d’animo Ilaria. Rododentro, Maddox, e Biani li ho conosciuti su queste pagine. Alcune vignette mi sono piaciute altre meno, ma ho sempre cercato di capirle.

    Il mio punto di vista sull’argomento è semplice. In un periodo storico qualsiasi avvenimento ha conseguenze positive e negative, non credo esista qualcosa solo in un verso. Ricordo la commozione per la vittoria di Obama, e il giorno dopo sembrava che tutto ciò che era male fosse sparito. Roba da lsd di massa. Biani ci ricorda che la stessa persona che lotta per la sanità di massa, obiettivo talmente irraggiungibile che in europa è scontato, contemporaneamente porta avanti una guerra iniziata da Bush, odiata da tutti e ha vinto un premio Nobel per la pace. Ora, che la vignetta non sia “satira”, faccio virgolette benissimo anche con le mani, mi interessa poco visti i vostri attacchi. Di sicuro è un monito. A non spegnere il cervello. A non dimenticare tutto ciò che ha fatto finora quello che molti era considerato un salvatore. Ricordo bene la vostra diretta, e soprattutto il giorno dopo i vari politici italiani sparare stronzate su come anche in Italia le cose sarebbero cambiate grazie ad Obama. Insomma, una sorgente inesauribile di stronzate.

    Ora potete anche criticare la vignetta ma credo siano attacchi gratuiti.In un paese in cui Berluska si vanta di andare a puttane voi ve la prendete con uno che ricorda le colpe di qualcuno? Forse Mauro Biani ha colpe tali da superare quelle di Obama? Non credo ci sia stato un solo presidente usa immune da critiche, quindi perchè ve la prendete così?

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