The Classifica 74 – Mambo Channel 5

Sono le sette e tutto va bene. Come state? Di cosa volete che parli? Non è rimasto più niente o quasi. Delle orge del vecchio criminale no, perché è di cattivo gusto, dai, c’è il G8, suvvia. Delle cenette a lume di candela coi giudici suoi servi, nemmeno, perché bisogna abbassare i toni. E come avete visto, se c’è ancora qualcuno che esprime  un filino di disappunto, non è perché è disoccupato o terremotato: è perché è un “povero comunista” (che poi, come sarebbe a dire, poveri comunisti) (poveri un cavolo) (si sa che la sera se ne vanno tutti nei loro salotti o in barca a vela) (alcuni, tutti e due: la barca a vela la tengono in salotto). Infine, è ufficiale che la cura contro la crisi e il deficit ai massimi livelli da 10 anni, è: non parlarne – Galliani escluso, lui non parla d’altro ai tifosi del Milan, e tutti e tre sembrano comprensivi.

A questa stregua, di cosa si può parlare? Ma è ovvio. Di tormentoni.

L’anno scorso già pontificai sull’argomento, aserejendo che non esistono più e che il vero tormento sono i giornalisti che ogni anno ne attestano l’esistenza, chiedendosi con soverchia fregola chi saranno le eredi di Vamos a la playa o Luglio col bene che ti voglio: in proposito elencai nero su bianco le canzoni regine degli ultimi 15 ferragosti, scovando solo due tormentoni degni di tal nome.

Però in primo luogo, trattandosi di tormentoni, vi devo tormentare. Che cavolo. E poi Eros Ramazzotti è sempre n.1, miticoLiga è sempre n.2, Tiziano Ferro e J.Ax si scambiano semplicemente di posizione (n.3 e n.4), insomma secondo voi posso concionare sull’unica new entry nella top 10 che è il disco dei Dream Theater? No, dai. E poi ho una nuova politica: se entrano sotto il n.3, aspetto una settimana a parlarne, tanto per capire se si trovano lì solo perché c’è la nonsipuòparlarne della discografia.

Ma poi, in secondo luogo, i colleghi bravi hanno deciso che it’s tormentone time. Il 27 giugno il Corriere ha spiegato che quest’estate “si ballerà sulle note esotiche di Jai Ho, premio Oscar come migliore colonna sonora del film The Millionaire“.

Mmmmh.

L’ho visto, quel film. A dicembre. Ehi, ecco perché il film ha funzionato: come i film dei Vanzina, conteneva il tormentone estivo. Dell’anno dopo.

Poche ore dopo, il 29 giugno, Ginetto Castaldo su Repubblica ha spiegato che esiste una formula magica del successo estivo, e che i tormentoni sono l’assoluto. Sì, quell’assoluto. “Ben mascherato nella quotidiana banalità di un motivetto da fischiettare”. Cita come esempio Can’t get you out of my head di Kylie Minogue, “quella del la-la-la, la-la la-la-la-la, che tutti anche senza conoscere il titolo hanno sentito almeno una volta”.

Mmmmh.

Me la ricordo, quella canzone. La ballavo scompostamente un capodanno di tanti anni fa. Fatemi controllare – pubblicata il 17 settembre 2001. Cavolo, anch’io voglio diventare megamiliardario come Castaldo, scrivendo robe un po’ a caso. Mi ci sento portato, non capisco perché non succeda.

Infine il 30 giugno TgCom (la voce del Badrone) ha comunicato che Vamos a bailar di Paola & Chiara è stato nominato tormentone estivo degli ultimi 20 anni da una giuria selezionata da Tv Sorrisi & Canzoni (la voce del Ladrone) tra giovani da 14 a 34 anni. Ovvero gente che 20 anni fa aveva 4 anni, e il cui tormentone era presumibilmente Esatto! di Francesco Salvi (Facciamo tutti dei versi! Siamo una grande tribù!) (…wow. Che sballo che era, no?)

Chiarina Iezzi ha commentato: “E’ una specie di miracolo. Quel pezzo nove anni fa ha rappresentato la nostra rinascita. Prima di scriverlo tutti, o quasi, dicevano che eravamo finite”.

Mmmmh.

Decisamente non era vero. Avevano così tante cose da dire. Ci siamo dovuti tutti ricredere.

Comunque sarete d’accordo che negli ultimi anni i tormentoni li hanno creati gli spot di Vodafone e Tim. Miracolando Happy hour di miticoLiga e Come stai (“…ti distingui dal luooogo comuuune…”) di miticoVasco, due veri ribelli in lotta contro l’establishment.

Bueno. Quest’anno, le due società plurimultate dall’antitrust (non so se si può dire) (“antitrust”, intendo) hanno fatto la loro scelta. Gli uni hanno scelto Con te partirò, eseguita dalla giovane band che si mette all’occhiello Fiammetta (più che un nome, una graziosa allusione politica) il cui sogno è fare cover di Andrea Bocelli (…mi verrebbe da pensare che Tim è una manica di spiritosi con il raro dono dell’ironia) (se non fossi loro abbonato). Gli altri, hanno puntato su 50 Special dei Lunapop, blablablata a dovere sotto gli occhi di un abbozzante Zèsare Cremonini.

Alias, due capisaldi degli anni ‘90.

Mmmmh.

Maledizione, ma allora…

Anche il tormentone è in crisi.

Oh! Ops. Gosh. Dimenticavo.

Non se ne può parlare.

Sono le otto e tutto va bene.

(Visited 118 times, 1 visits today)

25 Commenti

  1. Avrei giurato in un remix sul mavalà di ghedini, ma evidentemente la stanchezza prevale, non ce la si fa più nemmeno a cazzeggiare.

  2. io (maledizione) non riesco a togliermi dalla testa la canzone del croccantino 5 stelle che ho scoperto essere dei casionate for the painfully (grazie google) credo che questo sarà il mio tormentone estivo …
    ps. pensi che il MiticoLiga oltre a propinarci il suo concerto su italia 1 farà uscire un nuovo live in Arena?No perchè io da scemo ho speso il mio budget concerti per andare a vedere i Killers quindi mi sono perso Luciano cartavetrata

  3. Cioè dici che entro dieci giorni non uscirà il nuovo singolo di Giusy Ferreri pronto per replicare la cassa della scorsa estate?

    Ma allora è vero che c’è grossa crisi!

  4. Il tormentone come fenomeno ha smesso di esistere da quando lo hanno istituzionalizzato.
    Ogni anno verso metà Giugno, dopo il servizio su “è arrivata l’Estate, i consigli per non prendere coccoloni” (quello dove ci sono le immagini di repertorio del 1982), parte inesorabile la caccia al tormentone con consueto riepilogo di quelli dei Righeira, Del Turco e Macarene varie.
    Non esisterebbero i tiggì, senza quei servizi.

  5. Alla Vodafone son sempre stati oculati nella scelta delle canzoni: prendevano quella che aveva venduto di più i tre mesi prima e la schiaffavano in sottofondo, non importa cosa dicesse.

    Tipo quando c’era Dido con White Flag, e si sentiva giusto “I will go down with this ship”, anche se il massimo l’avevano raggiunto con “Shut up” dei Black Eyed Peas, che per un’azienda di telefonia dire “sta’ zitto” è l’ideale.

    (Al confronto, il blablabla di adesso è roba sopraffina)

  6. La “caccia al tormentone” è uno dei punti programmatici della loggia massonica S2 (Signorini2), il famoso Piano di Rinascita Scemocratica. Essendo ormai la S2 radicata in tutti i mass-media, non ce la leviamo più di dosso. Quella e la famigerata “morsa del caldo”.

  7. Et voila..ennesima giravolta..adeso i giudici sono i “suoi servi”, ma come..erano tutti integerrimi, indipendenti, guai a scalfirne l’immagine, a svilirne le carattristiche..che dite? ora si puo’? ah ok!!!

  8. io continuo a non capire come fanno quelli come massimo a ritrovare la strada di casa ogni giorno senza che gli fottano il portafogli.

    o invece te lo fottono, gli dici pure grazie e dai la colpa ai clandestini?

  9. Il mio tormentone preferito era il jingle del Lasonil, quello che fa Lalalalalallallala Lalalalalallallalasonil

  10. A proposito di BOCELLI. Una domanda per tutti: ma voi lo reggete? Io lo vedo come uno dei “brand” più mefitici di questa Italia “argentino-cilena” che stiamo vivendo. Il focolare. Il fascio e moschetto. L’inferno in terra per la Englaro sondinata ad aeternum e il rassicurante concerto di Bocelli che vi fa sentire tanto buoni.

  11. Ti giuro che è da quando ho iniziato a seguire ‘sta rubrica,e poi da due settiamane a questa parte, che non vedevo l’ora che nominassi i Dream Theater. Per orgoglio personale (e perchè mai? probabilmente per qualche forma strana di “-osi” ) e per curiosità. Epperò la scorsa settimana se n’è andato Quello,e quindi Quello c’era. In ogni caso, ti informo che sono entrati in sesta posizione negli Stati Uniti, praticamente il miglior debutto per un loro disco da quando sono nati, ovvero qualcosa come 25 anni fa. Un successo che qualche altro loro disco si sarebbe meritato, ma appunto “c’è la nonsipuòparlarne della discografia”.

  12. “Can’t get out of my head”.
    Si…il “la-lla-la” e la “la-lle-ra”.
    youtube.com/watch?v=RiXqjeV8oHU (1988)
    “C’mon baby do the Loco-motion!”

    Lol: “Capodanno”…”Mi ci sento portato…” . In quelle righe, ma in tutto il pezzo centrale, MaDeddy, mi hai fatto particolarmente sorridere.

    Fosse confermato il “people seek out escapism during recessions” specie del genere disponibile a basso costo, i “tormentoni estivi” son verrebbero buonissimi nel fornire tale genere di servizio. Col beneplacito di Papy (oggi quasi guardo studioaperto, per vedere quante rubriche vi dedicano). Boh.
    “ya-ho”, “poker face” e “boom boom pow” oltre ad esser uscite, specie le prime 2, da tanto, non mi paion cantabilissime per l’italiano medio.
    Rispetto a Not fair (L.Allen) e TFerro, dovessi scommettere direi c’abbia preso MrFool: il 2-2-2 potrebbe proliferare.

    Mi piacerebbe pensare che la gente cominci a stufarsi di esser “schiava” di tale insulso fenomeno.
    Ma forse son troppo ottimista.
    Mi piacerebbe pensare che il progresso tecnologico cominci a consentire un maggior pluralismo informativo/comunicativo. Data quindi la minore concentrazione dei mezzi mediatici, imporre tormentoni, specie uno solo, in una realtà di maggiore “long tailismo”, è più difficile.
    Ma detto seriamente in Italia sembra una barzelletta.

  13. Ho trovsto per terra il protafoglio di ciccio, oggi tornando a casa..e mi chiedevo…ma come fa a perderselo ogni giorno? Saranmno mica i giudici servi clandestini escort?

  14. E la settimana scorsa VinciMatrix ha dedicato n°1 puntata ai tormentoni DEGLI ULTIMI QUARANT’ANNI!! In studio c’erano un freschissimo Edoardo Vianello a cui stava ancora evaporando la formaldeide dalla capoccia, la Maionchi e la Pettinelli che si azzannavano su qualsiasi cosa, un altro che era programmato solo per dire il contrario di quel che dicevano gli altri, insomma una gioia. E neanche lì hanno saputo trovare il tormentone di quest’anno. . . Da qual che si sente in giro (bar della stazione, asili nido, mercato ortofrutticolo), una scuola di pensiero vorrebbe individuare la causa dell’estate a-tormentonica nell’assenza del Festivalbar, ma il caso Ferreri dell’anno scorso è prova del contrario; altri ritengono che gli x-fatti Becucci e il mio (putrtoppo) quasi concittadino Magliolo (abita a 10 km da me) siano poco ferrerabili, l’uno perché non ha ancora smaltito la damigiana d’ammorbidente ingerita da piccolo con grave nocumento al sex-appeal, l’altro perché incapace di adeguare la faccia alle emozioni (che dev’essere proprio un problema dei miei quasi concittadini, visto che il prode Ricky Maffoni da Orzi- 25 km da me- si è giocato Sanremo 2007 “perché non comunica”- Renga è bresciano d’adozione, NdR-) oltre alla pronuncia dell’inglese un po’ artigianale. Io penso invece (tenetevi forte) che quest’anno il tormentone non parta perché a) le case discografiche sono ciucche per effetto incrociato della crisi e del download pirata che oltre a prosciugare soldi esauriscono le idee b) l’unico automa tormentogeno a disposizone sarebbe Arisa, ma la canzoncina chewingum se la sono già spesa a Sanremo e quella nuova ne è un pallido duplicato, cosicché Miss Spontaneità a Tavolino è già mezza bruciata c) abbiamo postumi di terremoti, escort assortite, un G8 alle porte, Viareggio, e sopratutto Ignazio Marino candidato alla segreteria del PD, ad insidiare il Franceschini cui Rutelli, con cipiglio da Supersayan, impone puntigliose condizioni per l’endorsement (“il suo programma dev’essere compatibile con gli obiettivi che indichiamo e le responsabilità vanno condivise”, come dire “per svoltare a sinistra, girate il volante a sinistra”) eppoi è andato via kakà, Morena ha vinto Academy, Borriello non è più single, una ex-Lollipop tentala carriera solista… insomma tra tragedie vere e presunte, dove troviamo spazio per il tormentone? Siamo in tormentonite perenne, ecco la verità (bum!!).

  15. Per me l’unico tormentone di quest’anno è la suoneria dello scoiattolo Rompi (quella di “rishponni! e rishponni! mapeccchè nun rishponni?”).
    Sono altresì annichilito dagli interventi a gamba tesa di kluz e shengo.

  16. Buonasera! It’s replytime! Le meraviglie dell’interattività del web, indeed. E dunque,

    @shengo: se tu non fossi di quella parte del mondo, plaudirei al tuo assolo, e all’intuizione della tormentonite perenne. Malauguratamente, come già ammoniva Nietzsche, quando scruti nel bresciano, il bresciano guarda attraverso te – quindi deploro a spron battuto te e qualunque cosa tu scriva.

    @massimo:

    @Kluz: mentre ti leggevo mi è venuto in mente che anch’io l’ho sentita, quella storia lì: in tempi di crisi, ci si distrae con le stupidaggini. Ma è da quando ero imberbissimo e ho chiesto ai miei cos’era quel “riflusso” di cui tutti parlavano, che mi chiedo: quando le stupidaggini sono LA filosofia imperante, con cosa ci si distrae?

    @Francesco: IMHO, i Dream Theater sono un caso molto interessante di silenzio critico. IMHO, ogni tanto ci sono nomi o gruppi che lasciano del tutto interdetto il vasel su cui noi giornalisti musicali, presi per incantamento, ragioniam di musica. IMHO, per noi sdoganare il metallo è stata durissima – e a patto, naturalmente, di accettare nel consesso solo nomi già esauriti da almeno un decennio, preferibilmente due. IMHO, la cosa realmente interessante dei DT è che passano per inventori di un genere che è sempre esistito. IMHO, prog e metal sono fratelli gemelli di suite e di riff. IMHO, a metà anni 70 ci sarebbe stato bene uno scambio tra Steve Hackett e Tony Iommi.

    @piti: ritengo che The Lalalasonil Song abbia spianato la strada ai Kings of Convenience.

    @Billo Bobbo: a Bocelli però riconosco una cosa: perlomeno porta a casa quei soldi che gli stranieri butterebbero comunque in quel genere romanzato, come dimostrano Il Divo o Michael Bolton – o, come dicevo qualche TheClassifica addietro, quel Paul Potts che spakka in Germania e Inghilterra o quell’altro tizio che rulla in Francia, vattelapesca come si chiama.

    @Mrfool: vero! E ricorda tanto Rapper’s Delight.

    @V: haha, è vero, la cosa di Dido era veramente detournante. Una cosa del genere la ricordo solo per le calze Omsa che mostravano morbide gambette accompagnate da Fields of gold, una roba straziante su un amore antico che Sting aveva scritto per la madre morta. Gosh.

    @Mazzetta: la penso più come Evilferro. Dietrismo, it’s my wife and it’s my wife.

    @cristiano_il_vile: puoi scommetterci. Fai spazio sotto l’albero: se non sarà il Natale 2009, sarà il Natale 2010.

    @diamonddog: io amo molto anche i weekend autostradali col bollino rosso o col terribilissimo bollino nero.

    @diamonds: eddài, l’unica. E che dire di “Un colpo solo!” O la musica di John Williams (mi pare fosse John Williams. Qualcuno googli!)

    @PepPorno: mi dispiace ma il tema era nell’aria e sai, come Enzo Biagi, sono un po’ testimone del tempo. E’ una missione.

  17. Ehilà, a mio discarico ho un quarto di sangue cremonese. Basta e avanza, no? No? Vabbe’, mi rintano… E non ti racconto di Irene Fargo prima che fosse famosa… e… e… del nostro fenomeno teen-metal del momento (Prodigal sons) e… e… del professore musicista (Vecchioni? No, Martelloni) e… e… e te li ricordi i Pinkapallina di Desenzano?
    “Accetta il diverso prima di scoprirti diverso da te stesso” (Chuleiko Madhhi, “Meditazioni al chiaro di luna”, aforisma 345).

  18. Shengo, il tuo dolore è anche il mio. L’aridità del panorama bresciano è quasi lunare, togliendo qualche soggetto o gruppo anglofilo (nella massa sterminata degli scimmiottamenti). E la cosa ancor più triste è che questi cantastorie stanno facendo proseliti, ne spuntano come funghi. E col solito patriottismo del menga, il pubblico-bue finge di apprezzarli solo perché “sono di Brescia” o “sono del mio paese”. Mentre a me fan cagare uguale, per dire. E ne ignoro anche dieci volte le pressanti richieste di diventarne fan su Facebook…

  19. @ Evilferro: ah, bene, non sono solo…la capacità di certi musicisti bresciani di credersi dei nuovi Coldplay dopo la trecentesima serata al Lattepiù è imbarazzante… Aggiungi poi l’attitudine tutta bresciana di sparare cento quando si ha venti e il disastro è completo… ok, chiudo, sennò Madeddu ci esilia
    (Ah, poi Lugli… eh, beh, Lugli…)

  20. ero ha londra ho visto un gruppo di donne italiane che fanno parte della massoneria inglese ,donne della politica italiana anche la cantante Irene Fargo la Anna Finocchiaro Enzo Bianco .ecc che mondo

I commenti sono bloccati.