Il Grande Elenco Telefonico della Terra e pianeti limitrofi (Giove escluso) /8

Il Grande Elenco Telefonico della Terra e pianeti limitrofi (Giove escluso)(…continua /7)

–  Lei vuole farmi credere che se guarda fuori dalla cabina del telefono vede tre miliardi di persone?

–  …e centosessantottomilioni quattrocentoundicimila settecentoventinove.

–  E cosa fanno?

–  Aspettano.

–  Che cosa?

–  Che lei mi dica qualcosa di utile.

–  Credo di averle già spiegato che non posso esservi d’aiuto in nessun modo, purtroppo.

–  Sì, però, se per lei fa lo stesso, io aspetterei la fine della telefonata per dirglielo. Non vorrei che si deprimessero.

–  Ma noi non sappiamo quanto sarà lunga questa telefonata.

–  Appunto.

–  Quindi non sanno che vi siete persi in giro per la galassia e che nessuno verrà a prendervi?

–  No, per il momento sto sorridendo e facendo sì con la testa come se mi stesse dando preziose informazioni che ci salveranno la vita.

–  Certo. Le manca solo di fare il segno di “ok” con il pollice, a questo punto.

–  Potrei, certo, se la nostra razza avesse il pollice.

–  Non ce l’avete?

–  No.

–  Non deve essere bello.

–  E’ piuttosto scomodo, in effetti, ma ci si abitua.

–  Noi ci vantiamo di essere evoluti proprio per il fatto che abbiamo il pollice opponibile.

–  Non ho capito: vi credete più avanzati solo perché a un certo punto vi è spuntato un dito in un posto strano?

–  Non ci è spuntato. Ce lo avevamo anche prima. Solo che a un certo punto si è spostato ed è diventato, appunto, opponibile rispetto alle altre dita.

–  Quindi, se ho ben capito, avete deciso che avete il diritto di governare il vostro pianeta solo in ragione del fatto che siete l’unica razza dotata di un pollice opponibile.

–  No, no, aspetti: il pollice opponibile ce l’hanno anche le scimmie, per dire.

–  Cosa sono le scimmie?

–  In teoria sono gli animali da cui discendiamo: molto tempo fa, noi eravamo scimmie.

–  Quindi un animale è una cosa che non si è evoluta.

–  Uhm. No. Diciamo che si è evoluta per i fatti suoi, in un’altra maniera rispetto a noi. Un po’ meno.

–  Un animale non sa fare le cose che sapete fare voi?

–  Direi di no. Mettiamola così: un animale capisce meno cose. Tu gli dici: portami le pantofole, e lui ti porta le pantofole. Riconosce poche parole, pochi ordini precisi.

–  Intanto non capisco perché è importante che un animale vi porti le pantofole.

–  Perché così non dobbiamo fare la fatica di alzarci.

–  Perché le pantofole sono molto lontane, in genere?

–  No, magari solo nell’altra stanza, ma non è questo il punto.

–  Allora mi dica lei qual è il punto.

–  Beh, intanto che quell’animale è felice di portarci le pantofole.

–  E’ davvero felice o vi fa credere di esserlo?

–  No, direi che è felice.

–  Da che cosa lo capite?

–  Beh, ogni animale ha un modo diverso di dimostrarlo. I cani, ad esempio, scodinzolano.

–  Cioè?

–  Muovono la coda molto velocemente.

–  E come lo sapete che quando muovono la coda molto velocemente sono felici?

–  Abbiamo dedotto che lo siano.

–  Glielo avete mai chiesto?

–  I cani – e gli animali in genere – non possono parlare.

–  E questo vi dà il diritto di trarre conclusioni per loro conto?

–  Beh, no…

–  O chiedere loro cose assurde come portarvi le pantofole, come se non potessero venire da sole?

–  Non potessero cosa?

–  Chiamarle. Basta chiamarle, e loro arrivano.

–  Le pantofole?

–  Certo.

–  Le pantofole non sono vive.

–  Lei sta scherzando, spero.

–  Sono cose inanimate.

–  Mi sta dicendo che voi, d’abitudine, calzate pantofole morte?

–  No, aspetti… Sono solo… cose… fatte di stoffa. Non hanno mai avuto una vita. Le compriamo già così.

–  Già cadaveri.

–  Ma perché, le vostre invece sono vive?

–  Direi.

–  Le chiamate, e quelle arrivano?

–  No che non basta questo…

–  Ah, ecco…

–  …Bisogna chiedere “per favore”, ovviamente.

–  E si fanno calzare?

–  Se ne hanno voglia.

–  Ho capito. Io però vorrei garantirle che non è che le nostre vengano uccise.

–  Aspettate che muoiano?

–  No, no, siamo fuori strada, non riesco a spiegarmi. Come prima, con la cosa del pollice opponibile.

–  A me sembra di avere capito benissimo. La vostra razza si ritiene superiore a qualsiasi altra presente sul pianeta sulla base di motivazioni insussistenti e presunti vantaggi anatomici.

–  No, è qui che sbaglia. Il vantaggio di avere il pollice opponibile non è affatto relativo: è, probabilmente, una delle cose che ci ha consentito di evolverci e imparare a maneggiare gli oggetti, realizzare manufatti… Le nostre mani, più ancora dei piedi, che non hanno un dito opponibile, ci sono necessarie per vivere.

–  Lei però mi ha detto che le mani ce le hanno anche le scimmie.

–  Esatto.

–  Allora cos’hanno di diverso da voi? Gli mancano i piedi?

–  No. Cioè, sì, gli mancano. Al loro posto hanno altre due mani.

–  Ha-ha! Le scimmie hanno quattro mani!

–  Sì, beh, è risaputo.

–  Quindi ben quattro pollici opponibili contro i vostri miseri due.

–  Sì, è esatto.

–  Lo vede?

(continua… /9)


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