Murdered show

Battiamo forte i piedi sulle nostre pagine virtuali. Ancora una volta non possiamo esimerci dal manifestare la nostra indignazione, la preoccupazione, il senso di nausea per i gesti, le parole, gli intenti del nostro Presidente del Consiglio. Il caso Englaro che dopo aver spaccato le coscienze, adesso spacca la politica, minaccia le istituzione, offende le donne e la loro possibilità di procreare.
Battiamo forte i piedi perché qualcuno deve pur farlo e ormai non resta che qualche quotidiano, qualche blog e sparuti gruppi di manifestanti a farlo. Parole che come al solito, in un periodo storico nel quale le parole non valgono niente, restano lì come un corpo senza volontà sul quale figurativamente combattere una battaglia che non avrà né vinti né vincitori.
Ma dobbiamo parlarne, dobbiamo farlo perché non sappiamo ballare o cantare, non siamo aspiranti cuochi, aspiranti veline né aspiriamo ad ottenere giustizia da una telecamera puntata sul nostro presunto dolore. Non ci sappiamo fare, è questa la verità, ancora così tenacemente legati all’idea che l’embolo sia l’ostruzione di una vena e non uno dei sette nani come ha blaterato il panettiere della nuova edizione del Grande Fratello.
Battiamo forte i piedi, magari a tempo di tip tap e manifestando la nostra indignazione in canto affinché, se nessuno ci ascolta, almeno qualcuno ci guardi e ci dia un voto per la nostra rappresentazione, e che il signor Englaro rompa finalmente gli indugi e mostri davanti alle telecamere l’Eluana di oggi, quel che resta della bella ragazza delle foto con il suo bel sondino infilato nello stomaco. Le parole non servono, servono immagini, immagini divertenti, strazianti, ridicole, immagini che vengano riprodotte ossessivamente in trasmissioni televisive che si moltiplicano e producono altre immagini.
Siamo vecchi, obsoleti, inutili. Le parole sono inutili, lo sono state quelle di Napolitano, lo sono state quelle di Eluana quando era ancora in “vita”, lo sono quelle Cassazione, lo saranno le nostre, quelle della gente comune che giocherella con facebook, che perde tempo con il favoloso strumento di comunicazione che, nelle illusioni di qualcuno, rappresentano i blog.
La comunicazione senza immagini non esiste più, facciamocene una ragione, prendiamone atto e scendiamo dal cumulo delle parole inutili per unirci agli umili, ai diseredati, agli ultimi che saranno i primi nella fila dei provini per il prossimo reality show.
E’ inutile arricciare il naso e fingere disgusto per la superficialità con la quale un’immagine vale più di mille parole. Abbiamo portato davanti alle telecamere ogni più intimo gesto e sentimento, ogni paura e ogni pudore. Si nasce, si vive, si cresce, si diventa icone politiche ed esempi di vita solo di fronte alle telecamere, dobbiamo arrenderci e infrangere infine l’ultimo tabù rimasto.
Dobbiamo portare la morte di fronte alle telecamere e metterla al televoto come si conviene ad un paese civile. Questo siamo diventati, inutile negarlo.

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16 Commenti

  1. Ma basta seguire il gioco a questo furbetto!
    NON GLIENE FREGA NIENTE DEL CASO ELUANA.

    Non gliene frega niente a nessuno. Unica eccezione chi da 17 anni sta vicino alla ragazza. È sempre cosi.
    I giudici se ne sono occupati per anni, “l’ingordo” si crede in grado di decidere in un fine settimana. Questo non è un fatto di lotta civile: Eluana morirà (del tutto) e poi lasceranno nel cassetto il problema del testamento biologico per altri 10 anni. Se fossero seri e determinati, Sacconi e “il golpista” accetterebbero sentenza e proprie responsabilità prima di agire legittimamente.

    Allora smettiamola di scandalizzarci della mancanza di scrupoli di chi scrupoli non ha.

    Berlusconi sta tentando di cambiare la costituzione, si sta (ancora, ancora) macchiando con delle iniziative legislative vergognose. Parliamo di questo, perché questa sola è la questione.

  2. oltre il cinismo

    berlusconi:”Eluana può avere figli…
    Mi farò carico del primo passo”

  3. Questa è una mano pessima da giocare, nella partita sui diritti individuali, e nella partita tra coscienze e poteri dello Stato. Si tratta di una ragazza che non ha fatto in tempo a lasciare un segno concreto delle proprie volontà, e in una fase storica come questa in cui si cercano di vincere le resistenze morali e religiose all’autodeterminazione non si dovrebbe arrivare a rendere emblematico un caso in cui un padre distrutto deve andare in tribunale per spiegare con la forza della propria buona fede ciò che ritiene fossero le volontà di una figlia che non si è potuta né si può esprimere in modo inequivocabile.
    Questo è il primo problema, e riguarda il lato giuridico.
    Poi c’è l’aspetto tecnico-medico: ogni volta che un medico dichiara pubblicamente che una persona in quello stato “sicuramente non si sveglierà” compie un grosso torto nei confronti della causa che forse vorrebbe difendere: un torto nei confronti del buon senso popolare, visto che di tanti risvegli clamorosi si è parlato da sempre, e un torto nei confronti della vera scienza, che è fatta di dubbio, e non di dogma, altrimenti si pone sullo stesso piano di quella religione che vorremmo tenere nelle nostre sfere personali. Nessuno scienziato può andare in tivù a dire “abbiamo capito QUASI tutto”, perché non è vero e perché non significa nulla. Ogni nuova scoperta deve portare a farsi nuove domande, e non a non farsene più: quello è integralismo, non razionalismo. Lo scienziato dica quel che può, e lasci alle coscienze di tutti il compito di decidere se l’essere umano può o non può disporre del proprio corpo: dopodiché, una volta deciso, torneremo dai medici e dai giuristi per capire come attuare i nostri propositi in senso pratico.
    Terzo problema, questa è una battaglia che si combatte contro la più forte e antica istituzione terrena: che non solo conosce il gioco, ma praticamente l’ha inventato. E quindi c’è poco da scandalizzarsi, per quanto il senso comune derivato dalla modernità in cui viviamo ci faccia passare per scontati certi concetti, la Chiesa troverà sempre il modo di tenere il punto.
    Ultimo problema, quello istituzionale: il nostro è uno Stato macchinoso e superato, forte nei principi ma debole nel funzionamento, ed è difficile trovare due costituzionalisti che siano d’accordo su chi può fare cosa. La crisi istituzionale attuale riguarda un problema etico rilevante e capita in concomitanza con un governo di destra. Durante l’ultimo governo di sinistra, il primo parlamentare che si alzava per andare a farsi una pisciata rischiava di far cadere l’esecutivo. Così non si può andare avanti. Mi viene quasi da dire che preferisco che Berlusconi vinca la partita, prevalga su una Presidenza della Repubblica il cui ruolo è sempre più superato dai tempi, e che compia fino in fondo il suo mandato che dopotutto gli è stato assegnato dagli elettori. A quel punto tutte le carte saranno sul tavolo, senza ambiguità, ed è una situazione che forse preferisco per capire una volta per tutte se davvero gli italiani vogliono uno stato razzista, uno stato di impuniti, uno stato di speculatori, uno stato di fondamentalisti, se davvero arrivati a quel punto finalmente non si farà spazio un’idea alternativa che non sia l’opposizione attuale, e con questo includo sia quella pavida del Pd che quella apolitica di Di Pietro e soci.

  4. Una volta tanto, incredibile ma vero, mi tocca appoggiarlo a Visscontessa.
    Negli ultimi 20 anni Berlusconi ha cambiato l’Italia, la gente e i suoi valori, la percezione delle cose, l’informazione, la giustizia, a colpi di spot e di marketing, di donne nude e balletti, di checche e telerisse, ha trasformato la realtà in reality e il reality in realtà.
    E sempre ammesso che non sia troppo tardi, cosa che con ogni probabilità invece è, non lo si può sconfiggere se non con le sue stesse armi.

  5. come dimostra la vicenda Saviano ciò di cui quella gentaglia ha paura sono proprio le parole, è proprio chi chiama l’indecenza col suo nome, chi non teme di scandalizzarsi di fronte a ciò che è osceno.

    “ho appreso che la necessità prima dell’intellettuale è presenziare al dolore umano, mantenersi sentinella della libertà umana, non delegare mai ad altro il proprio imperativo di difesa della dignità umana” (cit.)

  6. Per esempio mostrando le foto dello stato attuale, così che il popolo dei Porta a Porta abbia modo di vedere la donna che secondo lui potrebbe generare un figlio.

    Pare cosa drammatica e gesto di mancanza di rispetto (e certo resterebbe nobile l’intenzione del padre iniziale di non mostrarla mai com’è oggi), ma per quello in cui si è trasformato quel corpo come simbolo e per come viene strattonato a destra e a destra grazie alla copertura mediatica martellante di lei sugli sci e di lei al salone di bellezza e di lei sorridente, la spregevolezza delle ultime parole dello statista meriterebbero (purtroppo) di essere accompagnate da ciò che secondo lui OGGI può generare figli.

    Persino la cieca fede azzurra di mia nonna pensionata guai a toccarglielo, comincerebbe a vacillare un po’ per il disgusto.

    E certamente a quel punto sarebbe francamente difficile attribuire al padre e non a tutti quelli che la fanno passare per una donna che passeggia nel parco quando non addirittura capace di fare pargoli, quello che è uno dei momenti di più basso rispetto per la dignità dele persone che finché possono usarla come didascalia per le foto attualmente in giro permette loro di risultarne i portabandiera e non gli sciacalli cani che sono.

    A questo punto il padre dovrebbe prendere coraggio e zittire tutto ‘sto barnum con una foto di quel corpo.

    I motivi per i quali decise di non farlo mai, sono stati abbondantemente superati da una realtà che della dignità della figlia ha fatto un tale scempio, che di difendibile attraverso le foto negate non c’è rimasto manco più un capello e, anzi, quella dignità oggi è a un punto tale che per difenderla oggi dovrebbe fare il contrario di quanto fatto fino a ieri.

    Dicono che mangia e beve e potrebbe persino mangiare yogurt?
    La mostri mentre qualcuno le mette yogurt in bocca.
    Dicono che passeggia nel parco?
    La mostri mentre viene spostata dal letto.
    Dice che può procreare?
    Mostri al mondo chi è il cavaliere.
    Solo mostrandolo, può zittire tutto quello che gli sta impedendo di rispettare la figlia.
    A questo punto è per lei che dovrebbe farlo.
    Per quella dignità che non sempre per essere difesa ha bisogno di essere nascosta.

    Finché il mostrarla sempre e solo sorridente sarà anche una sua proprità, in un paese così non otterrà altro che essere lui stesso a offrire la sponda della quale quei cani hanno bisogno per i loro latrati.

  7. @Massimo: Ho premesso che è comunque troppo tardi. Lo si sarebbe potuto e dovuto sconfiggere con le sue stesse armi, a suo tempo, quando ancora ce n’era la possibilità.
    Ad oggi non c’è arma oramai in grado di fermarlo. Siamo destinati a 50 anni di dittatura, e non ci resta che piangerci addosso.

  8. 50 anni!!!!! Spero propio di no, questo ormai ce ne ha 73. Mi piacerebbe che mio figlio nato da pochissimo non vivesse in un paese governato da questo buffone. Mi piacerebbe potergli raccontare che un grande movimento civile lo ha spodestato e allontanato, ma credo che questo mio secondo desiderio gli italiani non siano in grado di esaudirlo. Per il primo probabilmente ci penserà la natura. (Anche uno stato vegetativo permanente per il buffone mi darebbe soddisfazione).

  9. @broono : hai ragione al 100%. Pensavo fosse colpa solo dei giornali che continuano a far vedere foto della povera Eluana sorridente, ma a questo punto hai ragione è colpa anche del suo povero papà. Anche se dubito proprio che Vespa o nessun tiggì italiano farebbe mai vedere le foto attuali di Eluana.

    @stalker : gli italiani non hanno MAI mandato via un uomo di potere. MAI. Senza la guerra, avremmo ancora il Duce, o suo nipote – sua nipote è in parlamento, peraltro. E se non lo abbiamo più, è perchè sono arrivati gli americani. La “Prima Repubblica” è caduta sotto i colpi dei magistrati (per fortuna!). Il Berlusconi-1 l’ha fatto cadere Bossi. Dopo 5 tragici anni di Berlusconi-2, quasi quasi rivince le elezioni, e due anni dopo è di nuovo in sella. Scordatelo. Purtroppo.

  10. @paolocoss: sono in buona parte d’accordo con te.
    solo non ce la faccio ad aspettare che il paese sia in macerie per svegliare le coscienze.

  11. Solo un vero colpo di stato potrebbe salvarci.

    Nel senso di preservare il poco giudizio rimastoci.

    Carri armati per la strada, spari qua e là… poca roba, il popolo è appunto addomesticato.

    Prego per una bella divisa militare, gesti e volti che combacino.

  12. Viss, guarda che quello comincerebbe a dire “Ci penso io, fatemela portare dal marito della Santanché e dal mio trapiantacapelli di fiducia, e vedrete che bella tusa che diventa, cribbio”.

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