(puntualizzo)

Certo antirazzismo è solo un razzismo visto di spalle, un razzismo in buona fede. Controllate: solo i titoli dei giornali italiani si sono soffermati così tanto sul colore delle pelle di Obama; il Riformista con «L’uomo nero», Libero con «Strano ma nero», il Manifesto con «Indovina chi viene a cena», il Giornale con «l’America cambia pelle», Liberazione addirittura con «Black Power»: e via così.

E’ provincialismo, certo, ma è anche una forma di razzismo blando e inconsapevole, a fin di bene: perchè il razzismo non è solo l’essere intolleranti con il diverso, ma è anche il sottolineare ogni volta che comunque è diverso. E’ lo stesso Obama a non aver fatto della sua razza un’identità politica, anzi, ha detto che l’epoca delle identità declinate in politica lui vorrebbe chiuderla: è americano, punto. L’ex atleta Fiona May, sul Corriere, ha detto una cosa giusta a metà: «Sull’integrazione gli italiani sono 20-30 anni indietro rispetto a inglesi e tedeschi e francesi». Ecco: non parlerei tanto degli italiani ma chi li rappresenta, classe giornalistica in primis, antirazzismo identitario in primis. Il razzismo non sarà sconfitto quando avremo presidenti anche asiatici, portoricani o di Montenero di Bisaccia: ma quando l’etnia originaria sarà irrilevante. Negli Usa ha vinto un uomo di colore, ed è uno straordinario punto d’arrivo: ma il prossimo grande balzo, per l’umanità, sarà non notarlo neppure.

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50 Commenti

  1. ecco, in modo molto semplice il facci ha spiegato il perchè le vignette dei giorni scorsi di biani mi avevano fatto incazzare. bravo filippo!

  2. un piccolo passo alla volta… da negro a nero a di colore ad abbronzato…poi si vedrà …….
    imbecilli

  3. E pure tu ciai raggione. (Ma George A. Romero a quel punto d’arrivo era già approdato quarant’anni fa: e se nun ce lo so io che sono uno zombi…)

  4. Io no, non son d’accordo. Non si tratta di anti-razzismo o razzismo blando e inconsapevole, quanto più la sottolineatura di una evoluzione all’interno di un paese fiaccato per decenni dalla contraddizione di una democrazia vitale ma ammalata di intolleranza e razzismo (quello vero, dei fatti, delle pistole e della discriminazione).

    Secondo me.

    P.S.: Se poi vogliamo “puntualizzare” per non dire che il nostro paese, nelle parole di molti, manca della vitalità ma abbonda della malattia..vabbè…punti di vista..

  5. Ma vabeh, da uno che ha sentito l’esigenza di operare un trapianto di capelli a 60 anni suonati: davvero ci aspettavamo un commento che andasse al di là dell’aspetto fisico?

  6. Dissento sul fatto che il razzismo non sia insito negli italiani. Facci prova ad andare in giro con gli autobus ed ascolta le stronzate che la maggior parte delle persone dice. E’ sempre la solita storia. Quando arriva una crisi (e quella attuale è veramente enorme) non si riesce a guardarsi in casa, bisogna trovare qualche colpevole: i meridionali prima, gli extracomunitari poi ecosì via andando. Fare una cazzo di autocritica su come abbiamo vissuto al di sopra delle nostre capacità mai, anche per l’aiuto che le TV del tuo padrone danno su queste cose. L’ America come risponde? Elegge uno che non ha nemmeno 50 anni ed è pure nero, e dico questo non per sottolineare il fatto che è nero ma perchè chiunque ha vissuto in America ( e io vi ho vissuto per 6 anni) sa quanto la questione colore della pelle conti e quanta preoccupazione vi fosse fra i democratici per questo fatto. Sottolineare che è stato eletto un nero vuol dire fare un complimento a un popolo che in questo modo può veramente esportare democrazia, senza le bombe.

  7. Notarlo, si nota per forza, e pure fare finta di niente mi sembrerebbe un eccesso. E’ nero, fino a pochi anni fa non avrebbe potuto neanche mangiare negli stessi ristoranti dei bianchi, dunque quello che e’ successo e’ notevole e far finta di non notarlo e’ ipocrita.

    Direi che si puo’ notare il colore della pelle senza necessariamente farne discendere uno stereotipo di tipo razziale, culturale, morale eccetera e senza che cio’ abbia connotazioni razziste.

    Il vero punto di svolta sara’ quando sara’ possibile notare che e’ stato eletto un presidente nero o giallo o rosso o bianco e nessuno fara’ discendere da questo dato un pregiudizio di tipo razziale.

  8. Facci, io non la sopporto nel 99% delle occasioni che leggo qualcosa scritto da lei, stavolta peró devo riconoscerle di avere centrato (unico tra tutti i giornalisti che ho letto in questi giorni) un punto fondamentale. Coerentemente peró, dovrebbe includere nella lista anche le carinerie del nostro presidente del consiglio che, in quanto tale, purtroppo conta piú di un giornalista.

  9. e se berlusconi fosse talmente avanti da non vedere il colore della pelle di obama come una caratteristica discriminante quanto solo come una caratteristica qualificativa al pari del colore dei capelli o dell’altezza, e per questo pensi di potersi permettere delle battute tutto sommato affettuore (o “carinerie”, come lui stesso le ha definite)?

  10. Caro Facci è la prima volta, da quando seguo Macchianera che sono d’accordo con te.
    E, dal mio punto di vista, stavolta hai proprio centrato il problema.
    Forse fra trenta, quaranta anni, cio che dice la M

  11. Mai sentita una cretinata simile, adesso il problema dell’antirazzismo è di essere una forma duale al razzismo, pertanto equamente deprecabile.
    Ma Facci ci è o ci fa ? (perdonate il gioco di parole)

  12. Beh, notare che il paese dove sono approdati per due secoli e mezzo una grossa fetta degli africani deportati come schiavi, il paese delle leggi razziali ancora in vigore fino agli anni ’60, il paese del Ku Klux Klan e così via abbia eletto un presidente “nero” (figlio di padre kenyota, per di più, il che significa che in una generazione c’è stato il salto da un villaggetto dell’East Africa alla Casa Bianca) non è provincialismo. Fatte le debite proporzioni, sarebbe come dire che quando è stato eletto Mandela in Sud Africa siamo stati felici solo perché Mandela era una brava persona, non perché era un nero che andava al governo in un posto che è stato per decenni la quintessenza del razzismo. D’accordo, negli ultimi 40 anni l’America ha fatto dei passi in avanti (Johnson certe aperture le ha dovute fare, nel momento in cui mandava un sacco di fratelli neri a morire nelle risaie del Vietnam, e gli altri hanno seguito a ruota) ma quante persone, in buona o cattiva fede, avrebbero scommesso in questo esito elettorale, solo qualche mese fa? Sono contento per Obama perché mi pare un presidente migliore di Bush (ci vuol poco…), perché mi piace il suo stile, perché incarna il sogno americano meglio del petroliere, ma, sì, certo, sono contento per Obama anche perché è nero, nero, nero. E aggiungo, citando Lou Reed: “i wanna be black”, vorrei essere nero anch’io, fratelli, oh yeah…

  13. si, Berlusconi e’ talmente avanti da non vedere il colore della pelle del viso degli italiani all’estero quando apre bocca; e’ rossa, di vergogna, per vostra informazione.

    d’altra parte anch’io sono certo che Berlusconi non sia razzista, anche per essere razzisti veri ci vuole una certa dose di passione civile, un passione distorta e meschina ma comunque passione

    Berlusconi e’ semplicemente un idiota, e’ talmente avanti da aver doppiato l’idiozia.

    Uno di quegli idioti furbissimi che incontri a frotte alle feste di Gasparri, quello che ha detto “Al Qaeda e’ felice” come se Al Qaeda fosse una persona, una sola, e lui non riesce a capire come possa fare tutto sto casino da sola. Forse e’ la moglie di Bin Laden, pensa lui.

  14. Ma certo!
    La formula è perfetta!

    ‘spetta che provo a declinarla…

    Tipo che quando uno si esprime a favore dei matrimoni gay in realtà è più discriminante di chi li vuole ostacolare in tutti i modi perché invece che dire “matrimonio tra persone” ha usato il termine gay giusto per indicare a chi non li vuole, qual è quello che manca tra i tanti (uno) consentiti?

    Funziona così?

    Quando ti chiedono ‘persone? ma già c’è il matrimonio tra le persone!” e tu rispondi “Sì, intendevo che manca quello tra omosessuali”, chi discrimina tra i due sei tu o comunque sei tu quello che discrimina di più tra i due perché hai detto “omosessuali” mentre l’altro aveva detto solo “matrimonio” che è parola bellissima rispettosissima e di altissimo spessore morale?

    Fico!

  15. Io invece di “L’America cambia pelle” avrei titolato “L’America cambia palle”.

  16. I giornalisti scrivono per il pubblico, sapendo più o meno come il pubblico la pensa.

    E così fanno anche i politici, soprattutto nel centro destra, che su questi temi sono in campagna elettorale permanente.

    Quindi o sono razzisti i giornalisti e i politici, oppure lo è la maggioranza degli italiani. Oppure tutti quanti.

    Comunque la pensiate, anche la maggioranza degli americani era razzista. Adesso forse un po’ di meno.

    Non concentriamoci sulla malattia ma sulla cura.

    Il razzismo si può curare.

    Questa è la lezione che ci viene dall’America.

  17. La lezione piu’ importante che viene dall’America, dall’elezione di Obama, invece, e’ un’altra: il modello di Obama e’…l’Europa.

    Sentendo e risentendo i discorsi di Obama in questi giorni e’ impressionante notare come, parlando di welfare, di sanita’, di scuola, Obama sembra voler importare in America il modello europeo, che “noi” stiamo cercando di smantellare a forza. Proprio mentre loro stanno ripensando il loro modello economico e sociale, prendendo atto degli errori di questi anni, noi vogliamo diventare piu’ americani, fra precari, sanita’ e scuole private e balle varie.

    Bello no? Fra un po’ noi ci spareremo addosso liberamente, che culo, e loro si beccano la cassa integrazione.

  18. Come avevo gia’ scritto, se Facci fosse solo appena meno anticonformista, controcorrente, indisponibile ad ogni compromesso, probabilmente non ci farebbe l’onore di scrivere su Macchia, ma potrebbe farlo su qualche giornale.

    Cio’ ricordato, la sua satira-understatement e’ fantastica. Analizziamola.

    1. Se ci accorgiamo che Obama e’ meticcio e’ perche’ siamo razzisti, dice Facci: e la cosa ha una sua logica.

    2. Io, che non mi reputo razzista, mi analizzo: perche’ mi sono accorto che Obama e’ meticcio? saro’ mica uno che sta a guardare il colore della pelle?

    3. E poi mi ricordo, all’improvviso, del perche’: perche’ l’America e’ stata il pase della segregazione, delle torture, dei linciaggi, dell’assassinio di Martin Luther King, di neri massacrati dai poliziotti per le strade, o mandati al fronte, o cacciati dagli ospedali perche’ truffati dalle compagnie assicuratrici, o rinchiusi nei ghetti.

    4. E perche’ vivo nella civilissima Italia, dove un ragazzo nero viene ucciso a sprangate e un altro pestato a sangue dai vigili (manco i celerini: i signori vigili!)

    Ecco, con una sola semplice affermazione Facci mi ha fatto riscoprire tutto questo. E per questo non e’ solo un grande comico, ma un genio universale.

    http://ghostwritersondemand.splinder.com/

  19. God, io in effetti scrivo su qualche giornale. Quattro, diciamo. e questo ‘post’ è sulla prima pagina del Giornale di oggi.

  20. Il buon M è come sempre un paio di spanne avanti a tutti. Tutto questo polverone sulla questione del colore… gli USA hanno cambiato registro, l’aspetto razziale è solo un dettaglio.

  21. Facci, continui a non capire una cosa: a molti, qua, per disprezzarti basterebbe il semplice fatto che tu scrivi su quel giornalaccio di merda, per cui non e’ il caso, lo dico per te, che tu continui a vantartene.

    Lo capisci o no? E non solo, anche sulla prima pagina nientedimeno. Ma sei di coccio proprio.

    Dai piantala.

  22. I tantissimi fan italiani di Obama mi fanno venire in mente la battuta romana resa celebre di Ricucci: “Facile fare i froci con il culo degli altri” Ecco, noi Italiani che consideriamo gli immigrati degni solo per lavorare nei cantieri, possibilmente in nero o per le pulizie, ( e non dite che non è vero, perché nessuno di noi ha un senegalese per dentista o un marocchino per architetto o un eritreo per commercialista) ora facciamo gli anti razzisti con i presidenti degli altri. Forse, prima di riempirci la bocca di frasi fatte, sarebbe meglio che ci ponessimo il problema di trattare con più rispetto le persone che vivono con noi qui.

  23. Il razzismo, a mio avviso, non sta nel rilevare o enfatizzare una diversità, ma nell’atteggiamento denigratorio, discriminatorio o addirittura persecutorio nei confronti di chi, diverso da noi, è ritenuto inferiore per la razza, il sesso, la religione, la cultura a cui appartiene. A me non dà fastidio che qualcuno a Milano possa riconoscermi come pugliese, ma mi irrita se per questo si ritiene autorizzato a giudicarmi secondo il cliché del meridionale che negli anni si è cristallizzato. Pertanto non trovo che sia razzista sottolineare la diversità di Obama: è un’evidenza che egli sia nero e che mai nella storia degli Stati Uniti è stato eletto un presidente di colore. Alla puntualizzazione di Facci ne farei dunque una ulteriore: il vero passo avanti non si farà quando non si noterà più la differenza ma quando non ci si sorprenderà o si ironizzerà più su essa.

  24. Da un certo punto di vista, M ha ragione.
    L’entusiasmo infantile che ha accolto Obama, improntato ad un antirazzismo da provinciali anche da parte di chi fino a ieri odiava l’America e magari bruciava la bandiera, è una forma di piccolo conformismo. Oggi Annunziata scriveva che con Obama molti satiri saranno disoccupati, visto la sacra inviolabilità di cui ha beneficiato fino ad ora. Basta vedere come è stata trattata qui la vignetta di Biani.
    Qui prevale la gioia per “il nero sul tetto del mondo” tipo mondiali di calcio e il volerlo annettere ad una propria visione politica (è nero, ggiovane e democratico, quindi: via dall’Iraq, soldi a pioggia ai poveri, tutti i diritti civili a chiunque, tutti in piazza, ecc.). Mentre Obama parla di famiglia, è contrario al matrimonio gay per motivi religiosi, ha avuto parole su Iran e Bin Laden non dissimili da quelle di Bush, ad esempio.
    Tutti questi antirazzisti dell’ultima ora che flautano solo i sinonimi che si possono dire* forse non conoscono le idee di Obama e se fossero indifferenti (anche se felici come tutti) al colore della sua pelle o alla sua età, lo giudicherebbero soprattutto per il suo programma politico. L’America è sull’orlo della depressione e Wall Street non l’ha accolto bene, non già perché non lo ami ma perché ha urgente bisogno di sapere che cosa farà. Tutte le attese fantastiche che si sono create in campagna elettorale forse tra poco saranno dimenticate.

    * Per FF che mi accusa di non criticare Berlusconi. Sia chiaro che le sue dichiarazioni di ieri, pur non avendo l’intenzione di essere razziste, per me sono state gratuite, volgari e da ganassa, oltre che fatte nel peggiore dei contesti. Ho condiviso alcune sue gaffes in passato, quando riflettevano un pensiero di molti, ma ne ho pure detestato molte altre).

  25. Eh, sì, lo stile del lettore ” rocchiano lo riconosci da miglia lontane.
    Quell’ afrore di mistificazione misto alla sicumera …

    ( no, non mi riferisco a Facci , poarello )

  26. Virginia, comunque sia quel FF (non so neppure dove sia il suo commento) non sono io.

  27. Parola-per-parola.
    Tutti a scuola da chi ci spiega Obama come gliel’ha spiegato Camillo: si impara non solo quello che davvero dice Obama, ma il discente scrupoloso ci spiega anche come la pensiamo noi. Non si finisce mai di imparare.

  28. Sembra di sentire quelli che dicono non ho niente contro i gay, anzi ho un sacco di amici gay e sono delle persone sensibilissime.
    Obama è nero e far finta di non notarlo è stupido perchè èp il primo presidente di colore in uno stato prevalentemente di bianchi (mica stiamo parlando del presidente del Congo) ma detto questo bisognerebbe andare un po’ oltre e fermarsi un po’ prima di “Obama santo subito” come pare di leggere tra le righe di tanti entusiasti (entusiasti perchè è nero).

  29. http://www.doonesbury.com/strip/dailydose/index.html?uc_full_date=20081105

    Ad ogni modo , sull’ affermazione della May, bisogna ricordare che l’ Italia non ha avuto la tradizione colonialista di quegli altri paesi . Anche il forte avvento immigratorio è avvenuto in ritardo, con fatto che anche oggi il numero di immigrati (con tratti somatici non totalmente causasici) completamente integrati son ancora in percentuale minore rispetto agli altri paesi sopracitati.
    Per dire : non è una cosa automatica , ci sono anche delle ragioni. Non per difendere campanilisticamente ma purtroppo a molti richiede un certo tempo e abitudine.
    Forse (non escludo) la cultura ( almeno i geni non credo) peninsulare non è la più propensa , la più aperta “all’ estraneo” ma in parte ci son anche altre motivazioni. Quindi pur non rallegrandomene , una parzialissima scusante la concedo

    Ad ogni modo, quello che comincio a pensare , è che di questo passo vedremo prima la gente non far caso ad un presidente nero, omossessuale e affetto da una disabilità , piuttosto che alcuni ( spesso cretini) smettere di puntualizzare CONTINUAMENTE “dove” scrive FF invece di concentrarsi sul cosa scrive.

  30. Kluz, se lui smettesse di puntualizzare continuamente, cercando di puntellare le sue spesso pericolanti opinioni con un ridicolo “lei non sa chi sono io”, che lui e’ un grande giornalista perche’ scrive su quattro giornali fra cui addirittura il giornale, forse noi cretini smetteremmo di puntualizzare quanto cagare faccia il giornale dove scrive e soprattutto che non ce ne frega un cazzo che lui sia un giornalista molto noto.

    Quindi vattene affanculo, ma prima vatti a vedere chi ha puntualizzato per primo.

  31. Il fatto vero è che si iniziano a vedere le crepe del old thinking. Ad esempio quelle di Berlusconi è una enorme dimostrazione di debolezza. Ora è solo, dal momento che il coglione numero uno è fuori gioco. E non solo, si è esposto a tutto il mondo, il problema, grazie a dio, non è più solo italiano. Quando è uno che vede il fantasma il problema è di chi lo vede, quando sono due, mille a vedere il fantasma, il problema è del fantasma. Vedrete la situazione peggiorerà, non c’è di peggio per un narcisista di essere scoperto nella sua maschera. Non è un caso che ha detto che ora dirà tutto quello che gli va di dire. Fino a che la situazione non sarà più sostenibile, anche per quelli che gli sono a canto. C’è un limite a tutto. Anche per chi ha deciso che la merda puà anche essere lasagna.
    Basta vedere Facci che si è schierato apertamente contro la Carfagna. Anche Guzzanti senior, che è tutto dire, l’ultimo degli stabili, ha ribaltato di 180 gradi la sua posizione.
    Sono segni evidenti di insofferenza molesta che si possono cogliere. La nausea sta arrivando anche agli stomaci onnidigerenti.

  32. @M : ho una percezione quasi ribaltata riguardo alle argomentazioni (nella ormai storica diatriba FF vs. commentatore tipoY su Macchianera) e soprattutto alla successione con la quale i soggetti in causa le esprimono. Si vede che avrò problemi cognitivi.

    Comunque ti ringrazio per il cortese invito finale , che a parte rivelare che fai parte della categoria “alcuni” , illustra che con buona probabilità fai parte anche di quella “spesso ….” ; oltre a minare l’ autorevolezza delle affermazioni del paragrafo antecedente.

  33. si, pero’ adesso vattene affanculo

    e i problemi cognitivi ce li hai davvero, dato anche che non ti sei accorto che il primo a insultare sei stato tu, dandomi del cretino, avendo io insultato il giornale di Facci e non Facci stesso

  34. il giorno in cui il truce benedice il meticcio.
    questa data, sul dell’utri-calderoli, inaugura l’era del post-razzismo

  35. Certo antirazzismo è solo un razzismo visto di spalle, un razzismo in buona fede.

    Sulla premessa, formalmente concordo. Ad esempio, l’atteggiamento che scambia la rimozione del razzismo con il superamento del razzismo non mi sembra antirazzismo, ma coda di paglia.
    la biodiversità di baracche è stata stigmatizzata violentemente da serah pelin, e non sono mancate scene da buio oltre la siepe,
    con torce, nodi scorsoi, pupazzi di scimmie
    agitati ai relli repubblicani. neanche mechein ha potuto
    fare finta di niente: è stato costretto a difendere la rispettabilità dell’avversario mortificando gli umori del suo stesso pubblico. questa roba si è vista alla tele e in mondovisione: non c’è andersteitmen
    che tenga. si è incazzato anche colin pauel con la storia dei maomettani alla casa bianca.
    se una differenza fenotipica può essere un’arma di offesa, allora è legittimo difendere quella differenza. difendere una differenza comporta il suo riconoscimento, non la censura. la questione razziale non è un problema di bon ton, ma di segregazione e morti ammazzati. e se gli italiani sono indietro rispetto ai francesi non è colpa dei giornalisti cafoni, ma del fatto che da noi pari opportunità significa che abbiamo tutti una possibilità di finire mitragliati dalla camorra, o di incontrare il nostro pigmalione e spompinarlo.

  36. Eccerto, i veri problemi a questo mondo sono i giornali di Rocca e Facci.
    Scherzi? Esistono *ben altre* fonti accreditate, perdinci. *Noi* qui, caro lei, sappiamo tutto: Obama è nero, non sta in Africa ma proviene da lì, come tutti i kunta kinte che sono in noi. Punto.
    Piuttosto, casomai … [e che due palle].
    Dico, ma l’hai mai visto un Presidente giovane e nero negli USA? Guarda, ti mostro anche le faccette (che mi son fatto un mazzo tanto a costruirle). Vuoi vedere pure nell’ennemila AC come erano fatti gli uomini?
    Fine. Basta.Viva Obama.

    http://www.barackobama.com/issues/faith/
    [cit. da Rocca, ad es.]

  37. No, il problema non sono i giornali di Facci e Rocca(*) Il problema è chi li legge. E se ne abbevera. E poi, sulla base di quello che leggono lì fanno i saputelli con gli altri.

    (*) Ah, questo vecchissimo trucchetto di ridicolizzare le posizioni altrui. Ma quando, quando la finirete? Ma non vi stancate mai?

  38. “Ben altra” fonte accreditata è semplicemente quella che non mistifica le parole altrui per mostrarci una cosa per diversa da com’è. Solo che un conto è riferire delle cene con Zerlenga, che non conosce nessuno: nel caso di Obama c’è la possibilità di informarsi anche di prima mano. E si scopre ad esempio che la “contrarietà al matrimonio gay per motivi religiosi” diventa “my unwillingness to support gay marriage”: nello scrivere un’articolessa a tesi può risultare scomodo fare queste distinzioni lessicali, però la differenza è già sostanziale. Ma fin qui son sottigliezze, e quando c’è una causa da perorare le sottigliezze sono solo d’intralcio.
    Chissà perché poi invece sulle dettagliatissime cronache del neocon di noantri non leggo questa citazione, ad esempio: “I believe that american society can choose to carve out a special place for the union of a man and a woman as the unit of child rearing most common to every culture. I am not willing to have the state deny American citizens a civil union that confers equivalent rights on such basic matters as hospital visitation or health insurance coverage simply because the people they love are of the same sex[…]”
    [B. Obama, The audacity of hope, p. 263]

    (tralasciamo poi la perla che Obama “parli di famiglia”: come se un candidato presidente non dovesse parlare del nucleo in cui si associa la maggior parte dei suoi elettori. Magari sapere COME ne parla sarebbe più produttivo)

  39. Mi sa che V é parente, stessa scuola di commenti parassiti e inutili, mai sul pezzo. Una lagna.

    “Unwillingness” significa che è un entusiasta? Hai letto il link “di seconda mano”? Hai visto che è suddiviso per issues? Hai visto “COME” parla di famiglia?
    Hai letto il famoso discorso sulla fede che ha tenuto a giugno 2006? Hai ascoltato che cosa ha detto ieri?

    No, parla di Rocca.

  40. Certo che Virginia che accusa gli altri di non ” stare sul pezzo” fa il paio ad un Berlusconi che accusi qualcun altro di essere volgare.

    E si parla di Rocca perchè voi ne ripetete le parole, contribuendo a confondere le cose come lui.

    Toh, se n’è accorto anche Sofri ( no, dico, Sofri).

    http://www.wittgenstein.it/2008/11/02/non-farsi-troppe-illusioni-un-pochino-si-ma-non-troppe/

    Ovvero, da un punto di vista religioso è contro, ma non lo bannerebbe neppure. Fate voi, dice, io non sarei nè contro nè a favore di una legge che lo legalizzasse.
    Tra qui a cent’anni se ne accorgeranno anche i megafoni italiani.

  41. Ma era Facci quello apparso in tv che diceva a proposito dell’ “abbronzatura” di Obama:- E va bene Berlusconi ha fatto una gaffe e che vogliamo fare?- Alla faccia della gaffe……..

  42. Ovverooo?????? Ahahahahahahah!!!!!
    Davvero, a commentare questi commenti ci si sente degli Einstein, pur nel continuo stupore di constatare sin dove si spinga il vuoto. Lo consiglio spesso anche ad amici

    “As a Christian — he is a member of the United Church of Christ — Mr. Obama believes that marriage is a sacred union, a blessing from God, and one that is intended for a man and a woman exclusively, according to these supporters and Obama campaign advisers. While he does not favor laws that ban same-sex marriage, and has said he is “open to the possibility” that his views may be “misguided,” he does not support it and is not inclined to fight for it, his advisers say”.

    Arrivederci e buon sabato a tutti.

  43. Virginia, io non ti consiglierei di fare leggere ciò che scrivi qui a degli amici. Ma fa un po’ tu.

    Dopodichè mi scuso con Facci di questo tedioso O.T. Davvero, senza ironia, me ne scuso davvero.

  44. Insomma, secondo Facci il razzismo sarà finito quando i neri la smetteranno di voler contare qualcosa e voteranno docilmente i bianchi.

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