Questione di abitudine

Capita spesso di essere in metropolitana e che i vagoni siano pieni, ma nessuno ti chiede scusa quando ti pesta un piede o ti dà una spallata. Tanto è normale.
In treno esiste questa sorta di gara per chi occuperà l’unico posto libero e non importa se per ottenerlo qualcuno ti darà gomitata di troppo. Tanto è normale, che vuoi che sia?
E per strada? Non ti lasciano nemmeno il tempo di attraversare sulle strisce pedonali perché fermarsi per far passare un pedone è una perdita di tempo. Ma anche questo è normale.
Tutte le mattine la stessa storia. Tutti i giorni la stessa strafottenza, lo stesso menefreghismo, la stessa mancanza di rispetto.
Chissà perché non ti stupisci nel leggere di persone che vengono bruciate per un litigio in strada o di qualcuno che prende a sprangate quanlcun altro semplicemente per il gusto di farlo.
Non è che si resti insensibili ai fatti, no.
Ci si fa soltanto l’abitudine.

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49 Commenti

  1. Vero. Una volta la gente aveva umili origini e si sforzava di comportarsi come pensava si dovesse fare in modo “urbano”, si diceva così. Oggi accendi la tv e dai talk-show ai cartoni animati trionfa quello che manda affanculo, con cinismo e “irriverenza”. Dicono che non bisogna accusare la tv perché rispecchia tutti noi, ma io non ci credo. La tv ha esaltato la cafoneria, la rissa, l’aggressività. E passo dopo passo, dal tram alla spranga il rispetto di noi stessi e degli altri finisce. Benvenuti nel far west.

  2. Dissertazioni su quanto si stava meglio quando si stava peggio a parte,

    mi stavo chiedendo cosa sia piu’ agghiacciante: ammazzare a sprangate un cittadino italiano di colore per dei biscotti o ammettere “no, ma non e’ razzismo, l’avremmo ammazzato anche se non fosse stato negro”…

  3. La cosa triste è che credo che per certe persone prendere a sprangate il primo malcapitato papabile sia solo un normale passatempo.
    Sottolineo il normale.

  4. dice le madre e moglie degli assassini: “Sono razzista al 100%, mi ci hanno fatto diventare il razzismo l’ho dovuto subire io quando sono arrivata ragazzina dalla Puglia…”. “Ma noi venivamo qui per lavorare, non per rubare e stuprare”.
    ————————————

    Ora sarebbe il caso che tutti quanti hanno fatto opera di negazionismo, a cominciare da chi ha scritto questo squallido post, chiedessero pubblicamente scusa a chi ha dovuto ascoltare le loro cazzate, a cominciare dai genitori e parenti del ragazzino.

  5. Semplicemente per il gusto di farlo?
    Non è che si resti insensibili all’occultamento dei fatti, no.
    Ci si fa soltanto l’abitudine.

  6. Il mio è un commento inutile ad un post inutile.
    Ma chiedo scusa e vado via in fretta, non ho la mattinata per stare a discutere con l’autore del post che vigila su tutti i commenti e che commenta a valanga (mi commento un mio post e poi magari mi commento un mio commento ad un mio post. Interessante).

    Scusi ancora ma è che dopo le vignette di Makkox e i post di altri ottimi autori che ci sono su MN uno non si aspetta che la media si abbassi così celermente.

  7. L’interesse per questo post è direttamente proporzionale alla verve con cui è scritto. Chapeau! E ora, dopo avermi cancellato, chiudi i commenti come fai sempre: ne va della tua credibilità di blogger perseguitata.

  8. Dicevamo, ci chiedevamo, quando l’autrice del post si sarebbe scusata per aver malamente tentato di escludere la matrice razzista di un omicidio invocando lo stress della vita moderna.

    Se non ti convince nemmeno la mamma di cotanto virgulto, degnati almeno di spiegare perchè, altrimenti va a finire che qualcuno crederà che questo post sia una excusatio non petita dei razzisti assassini.

    Traduco volgarmente: ci vuoi rassicurare sulla tua non complicità e lontananza ideologica dagli assassini o confermi che secondo te erano solo un po’ stressati e maleducati?

  9. Dicevamo che “chissenefrega”. Tutto attaccato.
    Il “gusto di farlo” non significa mica “stressati e maleducati”.
    Son cose diverse.
    Il gusto di farlo equivale, sì, più o meno al razzismo.
    Poi se a te stressa leggerlo così problema tuo.

  10. Migliorerà adesso con il maestro unico. L’educazione si impara a scuola, mica cispa. Ricordo ancora con nostalgia gli schiaffoni sul capocollo e quando mi tirava dalla cattedra il mazzo di chiavi.. Ma ero vispo. mica Vespa.

  11. Cavolo ma quanto sei permalosa eh?!
    Se fossi una blogger di successo-cosa alla quale evidentemente aspiri- non dovresti rimanere attaccata istericamente alla tastiera e rispondere a qualunque commento. Che poi, coincidenza, tutti i commenti sono contro di te, ma questo è un altro discorso.

  12. Come contro chiunque qui dentro. Che novità!
    Altro da dichiarare?

    (Tra isteria e divertimento c’è una bella differenza. Io mi diverto a rispondere così visto che qui i commentatori sono monotematici e non fanno altro che dire parole come inutile, brutto, cattivo e al rogo chi modera.)

  13. Va bene, ho cronometrato i tuoi botta&risposta, e ho capito che oltre ad essere isterica(scusami ma proprio non traspare il tuo divertimento) ho intuito che, evidentemente, non hai un lavoro, povera.

  14. Strano, sono in ufficio.
    Aiuto! Qualcuno mi salvi! Ho le allucinazioni!

    Turbine: Meno male. Qualcuno allora ride ogni tanto.
    Voi lo fate poco. State sempre incazzati col mondo.

  15. non credo proprio che sia il semplice “gusto di farlo”, che è più da arancia meccanica, piuttosto che questo caso di “giustizieri fai da te al contrario” che invocano la legittima difesa.
    Secondo me è qualcosa di più pauroso, un rigurgito di istinti bestiali che stanno inerti in fondo alla natura umana.
    Che poi si ammanti di razzismo è un’aggravante ulteriore.

    Comunque, prima di esprimere giudizi sul come e sul perché sarebbe opportuno conoscere meglio i fatti e le persone. Perciò preferisco anteporre “secondo me”.

  16. Scusate, vado in pausa pranzo.
    Voi continuate pure con il repertorio “troppi commenti”, “rispondi subito”, “non hai una vita”, “non lavori” e via dicendo.
    Fosse qualcosa di originale pure pure ma son cose che vengono scritte tutti i giorni per la blogosfera su tutti i blog un tantino seguiti.

    Quando avete finito il repertorio fate un fischio, eh?

  17. Purtroppo c’è tanta violenza in giro. Non so da cosa derivi o se sia così ovunque ma a Milano la notte è diventata proprio cattiva. Anch’io che sono sempre stata una nottambula, non ho voglia di uscire. Ne ho sentite e viste troppe di brutte cose, ho visto com’è stato ridotto un amico in un bar del ticinese, preso a sprangate, derubato e lasciato sul marciapiede sanguinante. Forse nessun giornale né ha parlato perché, un bianco pestato che non muore non fa notizia, però quanto accaduto a quel poveraccio di Abdoul non è che un fattaccio di normale amministrazione, (se non l’avessero proprio ammazzato non ne avrebbe parlato nessuno) basta trovarsi in pronto soccorso o in questura per rendersene conto e a nessuno importa.

  18. Interessante seguire la veloce evoluzione del pensiero della signora, che al tg2 adesso dice “mai stata razzista”.
    Gli avvocati fanno miracoli a volte.
    Comunque la differenza si nota subito, nessuno dei forcaioli questa volta ha colto l’occasione per chiedere pene esemplari, come quando il tabaccaio uccise un ladro rumeno sparandogli nella schiena mentre fuggiva è stato tutto cavillare a difesa degli assassini, mentre di solito questa gente fa la gara a sventola il cappio.

    Da rilevare anche l’età verdissima e l’aspetto decisamente infantile delle vittime dell’aggressione, questi si sono accaniti contro ragazzini del tutto inoffensivi e dell’aspetto per niente minaccioso.

  19. elfi: è proprio questo il punto. Sembra come se non importasse.
    Sono notizie che in fondo smuovono l’animo di tutti. Nessuno (con un minimo di cervello) direbbe “ma sì, sprangatene un altro!”.
    Purtroppo però è considerato normale: “son cose che capitano”.
    No, non dovrebbero capitare. E non dovremmo considerarle normali.
    Peccato solo che le abitudini siano dure a morire.

  20. > però quanto accaduto a quel poveraccio di Abdoul non è che un fattaccio di normale amministrazione, (se non l’avessero proprio ammazzato non ne avrebbe parlato nessuno) basta trovarsi in pronto soccorso o in questura per rendersene conto e a nessuno importa.

    normale amministrazione? comincia a diventare pericoloso ragionare così, perché in fondo questo è il modo per giustificare: siccome c’è tanta criminalità, allora è “normale” che la gente abbia paura, e allora è normale che un barista reagisca così a un piccolo furto.

    Adesso per esempio pare che Roma sia una delle città più “paurose”, per esempio. Certo, c’è anche qui criminalità, ma non potete negare che la paura istintiva è anche frutto del lavaggio del cervello: se stavamo a NY come avremmo fatto?

  21. La cosa veramente negativa è che considerarla ‘normale amministrazione’ impedisce all’uomo medio di combattere queste cose con i mezzi che ha, relegando alla quotidianità episodi che fanno paura.

  22. Esprimo il mio personalissimo parere dicendo che c’è molto qualunquismo in questo post, e che in sostanza il post non dice nulla.

  23. Rossella, se posso permettermi.
    Il tuo post è giusto, un’analisi apparentemente superficiale ma sostanzialmente corretta.
    Manca però di alcuni ingredienti che fanno molto blogstar (wow!).
    1) Il sarcasmo spietato.
    2) il cinismo.
    La mia impressione è che in rete se si usano questi ingredienti si faccia molto più breccia che parlando normalmente come hai fatto tu oggi.
    Che poi invece il tuo atteggiamento porti molti click a macchianera mi fa venire il dubbio che qualcuno ti spinga (a te, a Filippo, al buon Sw4n….) a continuare con il tuo stile.

  24. Simone: ma no! La parola di oggi era “inutile”!

    diamonddog: scusa, ma in quattro anni di post ho sempre scritto con il mio stile. Non vedo perché dovrei adattarmi a regole che trovo ridicole (e che non esistono).
    Io scrivo un pensiero, un’opinione, una storia e lo faccio più per me che per voi (anche perché voi chi cavolo siete?).
    Quello che dico non deve essere per forza condivisibile, per carità, ma lo faccio a modo mio e del resto me ne frego.
    Il mio atteggiamento è conseguenza diretta di quello dei commentatori.
    Colpa o merito loro quindi.
    Che poi, se questo posto lo diprezzano così tanto, perché sprecano tutto sto tempo a favorire la sua gloria?

  25. Io non trovo che il post sia così qualunquista come scrivete nei commenti.
    Secondo me è davvero preoccupante che si considerino “normale amministrazione” queste forme di violenza. E questo mi sembra di leggere nel blog, sinceramente non capisco perchè tanta polemica.

  26. forse mi sono perso un passaggio.
    Il fatto che l’opinione pubblica sia purtroppo abituata da un punto di vista mentale-emotivo a simili fatti di sangue, in un certo senso anestetizzata, implica forse un atteggiamento di condivisione e incitazione a ripetere il fatto?

    Pochi mesi nel mio quartiere un uomo scese dall’auto e picchiò furiosamente un anziano che, causa cagnetto, si attardava a passare sulle strisce pedonali. I figlioletti del pazzo, fra l’altro, assistettero alla scena dall’auto.
    Il fatto non ebbe grande risalto mediatico, ma questo non toglie che le persone (me incluso) ne siano rimaste sconvolte per la follia e la violenza.

    Il fatto che non si esterni queste emozioni in maniere visibili o plateali non significa rassegnarsi a che questi episodi avvengano e si ripetano.
    Per la repressione ci sono polizia e magistratura. Per la prevenzione dovrebbero esserci scuola e sistema sanitario.

  27. Da quando è diventato un reato esprimere le proprie opinioni? Magari questo post non esprime idee sensazionali o rende l’informazione giornalistica italiana migliore, ma sicuramente esprime idee molto comuni, (come ho avuto ultimamente modo di constatare confrontandomi con amici e conoscenti) e dà un quadro preoccupante quanto reale dell’Italia d’oggi. Insomma, @ tutti quelli che perdono il proprio tempo sparlando di Ninna incessantemente, se non vi piace un post non è più semplice smettere di leggerlo dopo poche righe? O dovete per forza rodervi il fegato con una rabbia insulsa e (“citazione necessaria” a’ la wikipedia) inutile? Ci credo bene che lei si diverta a rispondere a commenti del genere: assolutamente inconcludenti e così poco costruttivi da fare paura. (Se poi cercate l’origine di tutto qull’astio nei suoi confronti e trovate che sia stress, odio per se stessi o semplicemente noia, anche se non sono fatti miei e sinceramente me ne frega molto poco, credo che esistano sistemi migliori per sfogarvi)

    Continua così Ninna!!

  28. Io scrivo un pensiero, un’opinione, una storia e lo faccio più per me che per voi (anche perché voi chi cavolo siete?).

    Giusto, sacrosanto, ma fallo sul tuo blog, non su un blog collettivo di cui – disgraziatamente – hai le chiavi. Non ti puoi permettere di scrivere “più per te che per noi”, da bambina arrogante quale sei, in un blog che ti ospita e che si rivolge a una platea 100 volte superiore a quella del tuo diariuccio.

    Ma dove cazzo sei, Neri? Dove-cazzo-sei?

  29. Ah, ho capito. Solo tu sai cosa vuol leggere la platea superiore di 100 volte al mio diaruccio (quindi fa 100.000 visite al giorno. Capperi!). Quindi o tutti la pensano come te o tu costituisci tutta la platea.
    Senza il tuo permesso non scrive nessuno? Mi permetti di esistere per favore?

    Aspetta, ci sono!
    Tu sei Dio.
    Gianluca, c’è Dio tra i lettori e non mi avvisi?
    Ma porca paletta!

  30. Il tuo contatore dichiara una media-visite di 445 unità: dove sono le rimanenti 555 che millanti? Ci metti dentro anche i tuoi continui refresh, per fare cumulo, o conteggi gli inspiegabili 349 lettori di Feedburner? Anche in questo caso, tra l’altro, non arrivi a 1000 visitatori unici al giorno nemmeno pregando tutte le divinità note e ignote della Terra.

    Ma dove cazzo sei, Neri? Quando eri ancora vivo, avevi tolto la password a Dandyna per molto meno!

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