Le Ministrine del Governo Mediaset

Tutti pronti i concorrenti del Nuovo
Governo in onda sulla rete Italia dalla prossima settimana.

Diciassette in tutto i concorrenti di
questo nuovo reality show che rimarranno in gara per cinque anni e
dovranno superare le molte fantasiose prove a cui saranno sottoposti
dal conduttore Berlusconi affiancato per l’occasione da quattro
giovani ragazze chiamate le Ministrine.

“Una grande novità” fanno
sapere gli autori della trasmissione “perché le Ministrine
non dovranno solo ballare e sorridere di fronte alle telecamere, ma
potranno a loro volta partecipare al gioco per vincere un fine
settimana ad Arcore in compagnia di Berlusconi. Tutto ovviamente,
dipenderà dalla loro capacità di farsi notare il meno
possibile”

Tra i concorrenti più agguerriti
invece c’è sicuramente Calderoli che per facilitare i
cittadini, ha già proposto di cambiare nome del nostro paese
da Italia in Mediaset mentre è Mara Carfagna, neo Ministrina
della Pari Opportunità, che si distingue subito dalle altre
ragazze promettendo che presenterà quanto prima una proposta
di legge per offrire a chiunque l’opportunità di fare un sexy
calendario.

D’altra la Carfagna non è un
volto nuovo della tv anche se molti la ricorderanno, più che
per il volto, per le tette generosamente offerte dalle pagine del suo
calendario ma è proprio quando si fa sul serio che non c’è
niente di più autorevole dell’immagine della sempre bella
rassicurante e tradizionale mammella del sud. Neanche il nordico
stacco di coscia con giarrettiera della Brambilla che infatti è
stata trombata dal nuovo governo.

Metaforicamente parlando, ovvio.

Su Paparazzin si oggi

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15 Commenti

  1. mah guarda ti darei anche ragione, poi ascolto le mie amiche che parlano solo di scarpe e massaggi, sento le mie colleghe che vanno a vedere un film solo perchè c’è un’attrice gnocca tipo la kidman, vedo mia figlia che guarda solo le altre ragazze per vedere se hanno il culo grosso o se vestono in un certo modo e alla fine mi dico: ma se in fondo il mondo mondo è figocentrico perchè non dare rappresentanza alla figa anche in parlamento?

  2. Ormai è rimasta solo una cosa più cotta della politica italiana: la satira sulla politica italiana.

  3. Mah, a me pare un discorso maschilista. Mi farebbe piacere rileggere questo post fra un anno, quando davvero la Carfagna avrà usato (o non usato) il suo cervello per il ministero che dirige. Leggo quasi un pizzico di invidia: lei è al governo, io sto qui a scrivere post da quattro soldi. Lasciamoli lavorare, poi si vedrà. Il fatto che la Carfagna abbia mostrato tette e culo non vuol dire che non abbia un cervello, anzi secondo me ce l’ha eccome…

  4. Bella è bella, occupa una poltrona che scambierei ad occhi chiusi con la mia e va beh, però invidia è una parola grossa. Se poi dimostrasse pure di meritarsela, quella poltrona, allora si che rosicherei di brutto. Altrimenti rientra nella norma del paradosso.

  5. Spesso i peggiori maschilisti sono le donne. Suona come una banalità ma non lo è, e chiunque abbia un pò d’esperienza può confermarlo. Non a caso gli attacchi più feroci contro Bocca Di Rosa Carfagna vengono da altre donne.

  6. Murmur sveglia! lo sai di cos’è Ministro la Carfagna? E lo sai di cosa dovrebbe occuparsi il Ministero delle Pari Opportunità?
    Ma perchè non ti prendi una pausa dal tour de force del commento ovunque e rifeltti un attimo su cosa dici?

  7. Per me una donna che, poco più che trentenne, con tanto di laurea in legge, un curriculum di un certo rilievo nella tv pubblica (mica faceva la letteronza, in fondo) diventa ministro alla sua seconda legislatura, merita rispetto se non simpatia. E se, per screditarla il massimo che si riesce a tirar fuori è che ha partecipato a miss Italia e posato per un calendario, beh mi sa che la ragazza è davvero in gamba. Non so cosa farà da ministro, però ci metto la mano sul fuoco che qualcosa di più della Pollastrini o della Bellillo farà, e quelle non vanno bene neanche da fotografare in mutande! Chissà come mai nessuno si chiede come mai loro hanno ricoperto la stessa carica. Boh!

  8. Elfi, il tuo intervento lo condivido quasi pienamente, anche se rimane l’amarezza per la constatazione che una donna in gamba, ma piacente, debba comunque indulgere a compiacere il potente di turno per crescere politicamente o professionalmente. Oppure, deve essere figlia di papà.E questo, come sappiamo, vale anche in ambienti professionali molto meno importanti. E pensare che queste donne potrebbero essere una opportunità: essendo loro le potenti di riferimento, potrebbero dimostrare la loro solidarietà femminile, e la loro corenza, premiando con opportunità di crescita tutte quelle che lo meriterassero . Invece, la esperienza mi insegna che una donna in carriera premia sempre di più il maschio, meglio se piacente…La mia conclusione quindi è che anche all’inverso, non cambia niente. Spero la confutiate, perchè altrimenti io sono destinata a rimanere inchiodata dove stò!

  9. Elfi io non scredito la Carfagna prendo semplicemente atto che questo Governo, con la nomina della Carfagna, ha screditato il Ministero delle Pari Opportunità.

  10. A cosa serva il ministero delle pari opportunità, effettivamente, è una questione interessante.
    Dal mio punto di vista dovrebbe occuparsi di dare dignità e pari diritti a chi ancora è discriminato, per esempio legittimando le coppie di fatto, dando la possibilità anche ai single di adottare figli e tutelando anche i laici e non solo i credenti. Non so voi, ma io trovo assurdo che i medici siano costretti a lasciare morire pazienti per evitare trasfusioni di sangue, per rispetto ai Testimoni di Geova, ma non possano smettere di curare un malato terminale, se lo richiede, per rispetto ai valori cristiani, e sempre per lo stessa morale, una donna venga criminalizzata per voler interrompere una gravidanza. Le pari opportunità dovrebbero voler dire anche, incentivare gli istituti di credito ad agevolare prestiti per giovani che vogliano frequentare master o corsi di aggiornamento per diventare professionisti migliori, anche se alle spalle non hanno un papà che si chiama Montezemolo. Ma se ancora non riusciamo a capacitarci che una donna, giovane e bella, possa anche essere intelligente e determinata, allora vuol dire che il nostro Paese è troppo arretrato per affrontare queste questioni.

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