Fratello minore

Dopo tanti anni all’estero si sviluppa un sentimento strano; la
distanza rende tutto meno preciso, e i neuroni ti si accendono solo per
eventi di un certo rumore, siano essi sportivi, sociali o politici. Per
cui finisci per vedere il tuo paese come un fratello minore, magari più
piccolo di te di tanti anni, e che vive in un’altra città; un fratello
che fa le sue cazzate, che esce con una che è una poco di buono da
tanto tempo; e con questa si prende e si lascia, perchè lei gli
solletica l’istinto e a lui gli piace; lo vedi perdersi negli studi o
nel lavoro. Lo vedi cercare per anni la sua strada, e tu stai lì e
gliela vorresti dire.
Poi però non gliela dici. Lo guardi sbagliare.
E, con il tempo, neanche gli fai notare le stupidaggini che ha fatto.
Perchè tanto sai che è uno di famiglia, è bravo e ce la farà. Anche se
magari poi, per riprendersi, dovrà fare le nottate e dovrà sudare.
Dentro
di te ti continui a chiedere: ma come fa a non accorgersene che sta
sprecando la sua vita dietro ad una stupidaggine? All’inizio gli facevi
le filippiche, gli spiegavi questo e quello. Ma da tanto tempo hai
smesso e ti sei trincerato dietro ad un misto di distacco fisico e
mentale. Pensi: un giorno se ne accorgerà da solo e tu sarai sempre lì
pronto a dargli una mano. Perchè dentro di te rimane e rimarrà sempre
tuo fratello minore; quello un po’ fuori, quello che prende le
decisioni come gli capita.
Anche se certe volte, dopo l’ennesima
decisione presa a cavolo, vorresti metterlo con le spalle al muro,
fissarlo negli occhi e dirgli: a frate’, ma che cazzo fai?

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31 Commenti

  1. Giusto per ridere, la prima canzone che mi abbia proposto last.fm stamattina e’ stata:

    Rettore – Lamette

    A volte ho l’impressione che le macchine siano vive. Skynet salvaci tu.
    Bel post.

  2. A frate! Ma che cazzo dici? In una giornata gia` molto merdosa manca solo la filippica di quello che “io vivo all’estero e voi siete dei coglioni!”. Te ne sei andato? Bravo! Ma perlamordiddio..

  3. appunto, sei all’estero, bada all’estero che qui per vivere non rubiamo mica, sudiamo ogni giorno.

  4. Vieni a mettere me con le spalle al muro dai! ;)
    Sempre metaforicamente s’intende!

    Saluti

  5. anche io dall’estero vi esprimo tutte le mie piu` sincere condoglianze. coraggio!

  6. io non ti ci voglio come parente manco per finta.
    ma dico io come si permetterà sta gente di fare la predica a un paese intero. dall’estero pure. a cagare, vah…

  7. ti prego non infierire

    non vedi che poverini?
    parlano tanto ma stanno bene cosi’,
    nella loro piccola italia fatta di attorini
    e di miracoli.
    e silvio li fa bene…
    Santo Silvio
    aiutali tu

    amen

  8. seeenti carletto… tu non sei quello che pochi giorni fa sempre dall’estero ci iluminava con misteriosissime rosee previsioni?
    sei all’estero? stai bene? buon per te.
    ma vedi di non rompere i maroni eh?

    che pure all’estero è pieno di coglioni, quelli indigeni più quelli migrati dall’italia.

  9. Mi associo con tutto il cuore a chi ti ha invitato a recarti al cesso senza indugio.
    Vacci e restaci.

  10. Il post a me piace e secondo me la situazione italiana nasce da un deficit culturale.
    La maggioranza degli italiani non si rende conto di cose macroscopiche, che chiunque
    sia nato e cresciuto in paesi che non sono ultimi arrivati in fatto di democrazia –
    come noi – coglie al volo perché il suo stesso contesto e la sua educazione glielo
    consente.
    La seconda guerra mondiale ha decretato la vittoria delle democrazie (+ i sovietici)
    sulla barbarei del nazifascismo. Ma l’Italia non ha mai fatto veramente i conti col
    ventennio fascista, come ha fatto invece la Germania col nazismo, e la sua arretratezza
    nel contesto delle nazioni democratiche sta lì a dimostrarlo.
    Tra l’altro è l’unico paese tra i 27 dell’UE che ha eletto a furor di popolo un premier
    nato prima della Seconda Guerra Mondiale … ma gli italiani nemmeno lo sanno.
    un paese poplato da persone che in maggiranza amano i privilegi corporativi, razzisti
    e xenofobi, con la sola variante del nazionalismo che è stato derubricato in localismo
    (la Lega che ha raddoppiato il numero dei voti). Un paese in cui la legge vigente è quella
    del più forte – che riceve il consenso supino e entusiasta, invece di suscitare
    indignazione.
    Tutto questo ha evidentemente ha che fare più col fascismo che con la democrazia.

  11. Il mio comunque era tutto un discorso ipotetico (… vorresti metterlo al muro …). E non era certo una filippica. Era solo uno sfogo. Capisco però che siete tutti incacchiati, per cui non infierisco.
    Quando vi è passata la botta, passiamo alle cose serie (consigli per emigrare, stanze in affitto, voli low costs, come trovare un lavoro all’estero, etc etc)..

  12. ” ancora il vecchio mantra dell’elettorato che tutte le volte che non vota a sinistra è immaturo”

    NO, per la verità, non il mantra di chi non vota sinistra è immaturo. E’ il mantra di chi vota un proprietario di televisioni, pluriinquisito , com amici discussi, etc…è immaturo.

    Ma capisco che stò discorso non ha NESSUNA possibilità di essere compreso da chi consigliava autocritica anche sotto il post di Facci su TRavaglio. Che una persona minimamente in grado di discernere avrebbe capito che era un consiglio cretino, considerato il merito del post e delle cose scritte.

    Adesso tornatene a meditare con quelo, tu , le tue autocritiche e i tuoi mantra .

  13. Ma che bell’immagine quella del fratello maggiore saggio e comprensivo che segue con affettuosa apprensione la vita del fratello minore scapestrato e scavezzacollo. E che nostalgia le immagine della ragazza “poco di buono” che fa tirare il cazzo e quella così virile del fratello saggio che, da uomo a uomo, mette il fratellaccio al muro e gli dice “ma che cazzo fai!”.
    Ma perchè ti sei interrotto?
    E la mamma a casa a far gli gnocchi? Il babbo gran lavoratore che si è sacrificato tutta la vita per farci studiare? E il parroco che ti ha visto nascere e si ricorda ancora di quando giocavi a calcio nel campo dell’oratorio con i pantaloncini corti? E Marisa gran brava ragazza che si occupa dei bambini dell’orfanotrofio e ha sempre avuto un debole per te?

  14. MJ, da uno che commentando il nobel ad Al Gore ha provato a spacciare la crisi del Darfur come “crisi ambientale”, capisco non fosse lecito aspettarsi nulla di piu’ elaborato :)

    Dici che la differenza stia nella capacità di fare autocritica? :D

    Anyway, i discorsi interessanti mi sembra palese che stiano sull’ALTRO post di Fabrizio.

    Su questo post trovo il commento di Viscontessa assolutamente definitivo

  15. Beh, previsioni sbagliate e mantra a parte, anche a me, che sto in Italia e non all’estero, vedendo i risultati elettorali, veniva da dire “A’ fratelli, ma che cazzo fate?”
    Una domanda, cosa c’è di maturo a votare chi si è già visto fallire una volta?

  16. Da residente all’estero noto una certa tendenza, specie in Francia e in Germania, a travisare completamente il senso delle ripetute vittorie di Berlusconi. Crucchi e mangiarane restano increduli, spalancano la bocca, non capiscono. Eppure basterebbe poco: che Berlusconi è di grandissima lunga il politico più intelligente e carismatico che abbiamo. Chiarisco: non il migliore, la sua azione politica è stata sempre improntata a risolvere i fattacci suoi, ma nello scontro elettorale dà l’impressione di essere un gigante che spazza via i nani. Davide Prodi ce l’ha fatta due volte, ma, diciamolo, per caso: una volta perché la lega si era scissa, l’altra perché graziato da un’assurda legge elettorale.

    Il carisma è immediatamente evidente confrontando i risultati delle amministrative con quelli delle politiche: lì il discrimine è dato esattamente dalla presenza di Berlusconi.

    Ciononostante, e nonostante il fatto che la vittoria di Berlusconi sia la più schiacciante mai vista in Italia dal 1948, è meno stabile, perché non ha attorno a sé l’entusiasmo liberatorio del 2001: e Berlusca, pur conservando la sua superiorità sul campo, è vizzo e irrochito: vecchio dentro.

    L’altro elemento sottovalutato da galli e teutoni è quanto sia stato deludente il governo Prodi. Con le sole notevoli eccezioni di Padoa Schioppa e, in misura minore, di Di Pietro, il governo Prodi è stato peggiore del precedente: Castelli fu pessimo, ma Mastella peggio. Moratti non fu una buona ministra, ma comunque molto meglio del povero Mussi. Pisanu non esaltante, ma la sua sobrietà risplende rispetto alla sguaiata arroganza di un Amato. Insomma, se da un lato la qualità politica di Berlusconi viene sottovalutata, dall’altro si esalta fuori misura la statura di Prodi e della sua smandrappata coorte dei miracoli.

  17. @Ipazia: non saprei :) contesto esattamente questo impianto di maturità-superiorità-etc di un voto dato ad una parte piuttosto che ad un’altra, che oltre alla presunzione dell’autore poco aggiunge, imho.

  18. Scusa, John C., ma parte della grandezza di Prodi sta nell’aver messo insieme fino a farne un piccolo ma efficace ariete elettorale una coalizione “da… a…”. E già questo, oggi che tutti lodano il capintesta di una batosta elettorale senza precedenti (nel 2001 la differenza alle urne fu meno pesante e solo il maggioritario eccessivo del tempo la ipertrofizzò in termini di seggi), è un merito enorme.

    Poi, purtroppo comunicando alla cazzo (unico vero limite dell’uomo), Prodi cominciò un’opera di risanamento il cui effetto -specie in sede di avanzo primario- si è verificato: e sostanzialmente dando alla caccia all’evasione fiscale. Ovvero, aggiungendo etica e non togliendone: altro aspetto che rimpiangeremo per anni.

    La fase redistributiva non è arrivata: io credo che le forze oscure diniane (in primis) e masteliane non la volessero nemmeno, anessun costo.

    Ma Prodi ha vinto, ha risanato i conti, ha aggiunto valori civili, e avrebbe redistribuito.

    Veltroni ha solo perso, e fatto perdere (l’arcobaleno) , quanto al risanemento del bilancio, all’etica e alla redistribuzione, diciamo che Berlusconi non sembra esattamente il soggetto appropriato.

  19. Infatti, Piti: Padoa Schioppa si salva e lo rimpiangeremo.

    La truce coalizione, anzi, “coagulazione” di umori diversi e talora mefitici, che con Prodi ha preso il Palazzo, ha generato un sentimento di schifo il cui risultato è arrivato, prevedibilissimo e previstissimo, con le elezioni di domenica scorsa.

    Non dimentichiamo che il Governo Prodi è quello dell’indulto, delle leggi mai fatte, delle vecchie leggi vergogna mai cancellate, di nessuna politica dei redditi (ah ma eravamo lì lì per farla) di nulla sulla sicurezza del lavoro (eh ma pure quella se stava per comincià), di nessuna idea di sviluppo, di assenza totale di una strategia qualunque su qualsivoglia settore: industriale, economico, sociale, dei redditi…

    Ottimo pagare le tasse: ma non basta.

    Sull’estinzione dei bertisauri, per me è una splendida sorpresa, che arriva con dieci anni di ritardo. Ma mi rendo conto che è un fatto di gusto personale.

  20. Gli odori mefitici sono una cosa soggettiva. Alla stazione delle corriere a Madras a me vennero i conati vomito per il tanfo, gli altri erano tranquilli.
    Allor, il tanfo prodiano è irrespirabile, mentre Berlusconi profuma di zagare? O è che i nostri nasini sono delicati e quando si considera l’altra coalizione invece va sempre tutto bene? Gioiamo per la perdita una parte della nostra area, quando gli altri imabarcano il peggio che il nostro disgraziato Paese abbia mai visto?

  21. Piti, John Charles: scusatemi, ma in termini meramente macroeconomici una, pur moralmente lodevole, stretta fiscale in un periodo di stagnazione a voi sembra un procedere corretto?
    Keynes penso avrebbe da ridire ;)

    a maggior ragione unito ai tagli di spesa pubblica che ha fatto il suo governo.

    Penso ad esempio al decurtamento del FOR, il Fondo Ordinario di Ricerca, che ha gettato le amministrazioni universitarie nel tunnel più nero dei tagli ai bilanci comuni (es. carta per il culo nei bagni, risme e toner per le stampanti, ma anche abbonamenti a banche dati, convenzioni con gli studenti etc etc) tanto per parlare di ricerca made in italy.
    Ovviamente ho goduto immensamente per la cacciata parlamentare di Mussi, e le sue promesse pre elettorali di alzare i fondi.

    sempre in termini squisitamente macroeconomici preocupa molto il maquillage che hanno fatto alla stima di crescita della finanziaria, (a cui ovviamente sono collegate le spese) e che l’ue ci ha sgonfiato come un supertele :\

  22. Charles, quelli erano i numeri su cui doveva lavorare Prodi. E i piccoli hanno cercato di strappare tutto ciò che era possibile. SE c’ una cosa di buono che è uscita da queste elezioni e che credo che abbia insegnato ai partitini ad essere meno particolaristici. Forse.

    ” MJ, da uno che commentando il nobel ad Al Gore ha provato a spacciare la crisi del Darfur come “crisi ambientale”, capisco non fosse lecito aspettarsi nulla di piu’ elaborato”

    Wow, vai così indietro nel tempo.

    Però,. non posso fare altro che ripeterti ciò che scrissi a suo tempo. La crisi del Darfur ha ORIGINE da problemi ambientali. Sai, l’acqua, le carestie e il controlo del territorio. Origine, se comprendi la parola.

    Informati.

    ( è piuttosto infantile, quando uno ti critica , rispondere ripetendo come un pappagallo la critica dell’altro. Tipo, uno dice:” tu sei cretino.E l’altro risponde: e tu sei scemo, gnè, gnè. Una risposta migliore sarebbe stata una risposta spiazzante E spiritosa. Ma forse sarebbe stato chiederti troppo.Come hai risposto ad IPazia: non saprei. Appunto. Allora taci.

  23. John Charles, il fatto non è che Berlusconi è un gigante è gli italiani sono come Berlusconi. Non è un caso che abbiamo avuto 50 anni di DC. Gli italiani non sono di sinistra, sono troppo materni, nel senso che sono legati al cerchio ristretto degli affetti primari, al sangue, alla famiglia, e meno paterni, nel senso di socialità allargata, che include civismo e regole. Se vogliamo fare una metafora patalogica psichica sono più isterici che ossessivi. Come invece sono ad esempio i tedeschi.

    Berlusconi è il rappresentante massimo di questa forma-pensiero. Ecco perché vince. La sinistra per vincere fa sempre una fatica boia, perché cerca di convincere più che sedurre lavorando sulle pieghe delle coazioni a ripetere di un popolo.
    Voglio aggiugere che per certi versi anche Bertinotti lo è, e non è un caso che era il più invitato alle reti Mediaset.

    Ci aggiungi che Berlusconi controlla il 75% delle televisioni con il che il verbo si diffonde, fa eco nelle coscienze e trova le risonanze dell’inconscio più che del conscio. Di cose che esistono, ma che se non le cambiano il mondo ci spazza via. Perché adesso io proprio voglio vedere come Berlusconi risolve i problemi enormi che ci troviamo davanti. Per affrontarli non basta qualche velina, in entrambi i significati del termine.

  24. 404: non si trattava solo di “stretta fiscale”, bensì di far pagare le imposte a miliardari che evadevano totalmente o quasi. Keynes sarebbe stato d’accordo.
    Io, invece, sono d’accordo con te sulla bersanizzazione delle università (Mussi non ne è direttamente responsabile) che ha dato una mazzata (quella finale?) alla ricerca italiana.

    Su Mussi direi (contravvenendo al principio di non parlare di ciò che non esiste) che si è rivelato un ministro semplicemente miserabile, contrapponendo a promesse da paese leader nella ricerca il nulla totale, anz peggio: il blocco delle carriere. E’ che aveva molto da fare: diventare uno dei tanti leader di un partito che, appunto, come si è dimostrato, non esiste.

    MJ: la discussione se prodi abbia fatto il possibile o meno continuerà ad libitum. A ma basta giudicare quello che ha fatto: il governo e il sottogoverno più nutrito di tutti i tempi, la prona adesione ai capicci più bislacchi degli alleati più improbabili, una serie di provvedimenti da italietta. Sono ben felice che si sia tolto di mezzo.

  25. Mj: cosa c’entra il climate change con la pulizia etnica che viene sistematicamente praticata da un etnia su un altra in un luogo?
    ti rispondo io: nulla!

    Stai completamente ignorando le cause strutturali per poter sostenere un argomento marginale. il problema del Sudan, da sempre, è il fallimento dell’inclusione di tutti nello stato, che con l’ambiente non c’entra proprio nulla. il risultato è sotto gli occhi: differenze etniche stato/provincie, tirannide, rapporti di clan, sperequazione etnica del coefficente gini, traduzione in schiavitu’ di etnie deboli, predazione delle risorse locali da parte del governo centrale etc.

    Ora, è triviale sostenere che una siccità peggiora le cose. Il punto cruciale e’ che le peggiora solo per alcuni e affatto per altri, che anzi ingrassano sui contributi internazionali e comprano condizionatori piscine e bottiglie di perrier. dove “alcuni” e “altri” sono etnie diverse e questa diversità è fondata, prodotta e reiterata su una repressione che va avanti, prima nel sud e adesso nel darfur, da almeno almeno vent’anni. E’uno scenario molto piu’ “shock economy” di quanto non sia “al gore”

    Le carestie che hanno colpito la regione sono di tipo allocativo,non di tipo produttivo: ovvero è venuta a mancare la convenienza a distribuire le merci, che si concentrano dove esiste una domanda aggregata certa, capace di coprire i costi di trasporto. In pratica la produzione non varia di molto ma si contrae brusccamente la rete di distribuzione, tipicamente per motivi economici quali shock da inflazione etc. Un caso di scuola è l’India, descritta molto bene da Sen in un suo pezzo celebre.
    Se ti sembra un discorso alto pensa che “perfino” in Sudan il trasporto di merci avviene su gomma. il che poi non stupisce dato l’alto livello di investimenti infrastrutturali (se ricordi il gruppo bin laden aveva forti interessi nel paese).

    Resta inteso che se anzichè voler aver ragione a tutti i costi tu avessi voglia di imparare qualcosa sull’economia delle emergenze sarò piu’ che felice di ritrovarti come studente qui:
    http://www.masteremergenze.unimore.it/
    senza rancore, asinaccio :P

  26. JC, adesso che sei ben felice che il governo Prodi si sia tolto di mezzo, spero che tu sia altrettanto felice che questo abbia comportato la prevedibile conseguenza di ri-ritrovarci con governo Berlusconi. Abbiamo curato un mal di pancia con la cicuta.

  27. ” cosa c’entra il climate change con la pulizia etnica che viene sistematicamente praticata da un etnia su un altra in un luogo? Nulla ”

    404, sei noioso. Nessuno ha detto che il ” climate change” c’entra col Darfur, ma bensì che c’entra l’ambiente, il che non è nessariamente la stessa cosa.
    Inoltre, non si tratta solo di ” siccità”, ma di una situazione sistematica ( la lontananza dalla zona più ricche di risorse e la posizione geografica ) che la siccità ha reso drammatica. Inoltre ancora, la posizione da me riportata diceva più o meno che ” il dramma in Darfur ha più a che fare con l’ambiente che non con
    l’etnia. Ovvero, non escludeva concause, e non ne faceva il motivo unico ma sottolineava l’importanza di UN argomento, che poi era quello in base al quale veniva ” giustificato ” il premio Nobel per la pace a Gore. Perchè qui si discuteva se era giusto o no dare un premio Nobel per la pace a Gore SE lui si ocupa di ambiente.

    Per il resto, riguardo all’invito di seguiri per apprendere qualcosa sul Darfur. Perdonami, sai, ma ti ho appena visto all’opera e mi scuserai se per farmi un’idea sul Darfur preferisco seguire altre fonti piuttosto che le tue ” lezioni”.

  28. La maggioranza degli italiani non si rende conto di tante cose macroscopiche, può avere un atteggiamento sconsiderato e poca cura del proprio destino, scambiando per esempio un instancabile spirito di competizione e la fame di vittorie con l’abilità nel governare.

    Ma c’è una minoranza che fino all’altro ieri in quella stessa maggioranza fiutava i segnali di una svolta e una voglia di cambiamento che ci avrebbe consegnato uno scenario tutto diverso. Senza spiegare su quali elementi concreti si basassero queste convizioni, a parte i sentori e le convizioni stesse. Sono convinto di essere convinto di avere la fondata convinzione che tutto andrò per il meglio (e ci saranno sorprese). Il tutto a dispetto tanto per cominciare dei sondaggi stessi e di ciò che ragionevolmente si poteva considerare più probabile.

    Ora che la cosa meno inaspettata si è realizzata gli italiani ridiventano un arcano indecifrabile, gli scapestrati da rimbrottare.

    L’unica è fare ora quello che già si sarebbe dovuto fare prima. Su quali elementi concreti si basavano queste convizioni? C’era un’analisi, se sì dove è stata sbagliata?

  29. John Charles, apprezzo il punto che fai sul far pagare le tasse ai miliardari, che trovo appunto moralmente lodevole, e sono anche io convinto che Keynes ne appoggerebbe i principi.
    D’altronde (e qui permettimi, ma era proprio la sua duplicità di punti di vista che lo rendeva inviso a Churchill, che avrebbe voluto “economisti guerci”) a fronte di megacondoni a evasori conclamati ha voluto dire anche e soprattutto un maggior controllo su tutto il tessuto produttivo, pubblico e privato, piccolo e medio, in un momento appunto di stagnazione strutturale.
    Non ne contesto affatto il merito, ma appunto l’opportunità contingente, a prescindere da chi nei fatti ha firmato quei decreti.
    i risultati in parte si son visti subito: aumento dell’incidentalità sul lavoro,in parte con un lag sui prezzi al consumo.

    In sintesi il momento in cui è stata attuata la stretta fiscale (contrazione del ciclo economico) ha indotto una traslazione della contrazione sui consumatori, attraverso i prezzi. (stagflazione, appunto: tipo avere la crescita allo 0.3-6 e l’inflazione al 2.4-8)

    Nelle parole del buon vecchio Mill (On Liberty, 1859):
    “A lungo termine, il valore di uno Stato è il valore degli individui che lo compongono; e
    uno Stato che agli interessi del loro sviluppo e miglioramento intellettuale antepone una capacità
    amministrativa lievemente maggiore, o quella sua parvenza conferita dalla pratica minuta; uno Stato
    che rimpicciolisce i suoi uomini perché possano essere strumenti più docili nelle sue mani, anche sea fini benefici, scoprirà che con dei piccoli uomini non si possono compiere cose veramente grandi; e che la perfezione meccanica cui ha tutto sacrificato alla fine non gli servirà a nulla, perché mancherà la forza vitale che, per far funzionare meglio la macchina, ha preferito bandire.”

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