Il grande sonno

È primavera. Sugli Appennini fioriscono la Prunella laciniata e l’Helianthemum pulverulentum. Gli orsi si risvegliano dal letargo invernale. Più a valle, a Roma, si risveglia il Garante per le Comunicazioni. E, come un orso, si guarda intorno. In mezzo al bosco, anzi in piena campagna (elettorale), scopre che dall’informazione “emergono dati di forte squilibrio, sia tra le due forze politiche maggiori e il complesso delle altre, sia nel rapporto tra queste ultime sia, anche, in una certa misura, tra il Pdl e il Pd a favore del primo”. Occappero. E adesso che si fa? In un Paese normale si chiederebbe la testa del presidente della Rai che, soltanto pochi giorni fa aveva affrontato con la sua consueta nonchalance alcuni rappresentanti dei partiti minori che manifestavano davanti a viale Mazzini. Invocavano la par condicio. Lui, Petruccioli, li aveva tranquillizzati dicendo che non è affatto vero che la Rai privilegi i due gruppi più forti a discapito degli altri. No, no e poi no. Siate felici. Tornate a casa contenti. E tornando a casa date una carezza ai vostri bambini e dite loro che questa è la carezza del presidente della Rai. Invece, dopo quella breve orazione anestetica, i doloretti sono tornati. È un fastidioso senso di oppressione al fondo schiena che non saprei descriverle, dottore. Non riesco più a dormire come una volta. I sintomi sono chiari: è l’informazione pubblica italiana che è malata. Inutile che il Garante inviti “all’immediato riequilibrio dell’informazione politica tra tutte le liste partecipanti alla campagna elettorale”. Meglio chiamare il Dr. House. Ma che, scherzi? Il Dr. House lavora nel privato. C’è dietro il marketing, non la medicina. Io mi fido solo del dottor Mirabella che ha guarito perfino mia nonna senza visitarla. Lui lavora nel servizio pubblico, è al di sopra delle parti. Ma ci hai fatto caso che House non si cambia mai i jeans nemmeno nelle repliche? Poi dicono la malasanità! D’accordo, però una puntata come “Il coraggio di morire” ha avuto uno share del 18.90% con 3.663.000 ascoltatori. Per superarlo, la RAI dovrebbe mettere in onda almeno “Il coraggio di andarsene” del Dr. Petruccioli. Torniamo a dormire, va.

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3 Commenti

  1. e sogneremo giornalisti pronti a rispondere al Berlusconi o Veltroni di turno: “non segue direttive di partito”, ” sono un giornalista e rispondo ai miei lettori ”
    Eppoi , la tv ci ricorderà , assieme all’arrivo della primavera che si muore di più nei posti di lavoro che in “guerra” ma che in compenso quest’ultima costa molto ,ma molto di più.
    E sogneremo Fede che ci informerà che le stagioni si faranno per decreto se governa ancora Berlusconi . Visto che tra poco più di 15 anni nessun intervento sull’inquinamento potrà arrestare la ribellione della natura- sicuramente un governo stabile sarà in grado di fermare qualsiasi ribellismo populista.
    E nel sogno sentiremo la voce, the voice. Proprio nella fase rem, le dichiarazioni indignate di Napolitano (no sulla invasione della monnezza in tutti i sensi) ma su questo vociare qualunquista che i politici sono tutte persone per male. Sintirsi pervasi da una leggera demenza senile unitamente ad una discreta perdita di memoria, aiuta molto a sopportare la vecchia…

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