44 Commenti

  1. Difatti, mentre la leggeva, mi è venuto in mente in nome di Benedetti.
    Ma può essere che mi sbaglio.
    Di certo non e’ per nulla lo stile “nerudiano”

  2. Se è vero che riguardo a ciò di cui non sappiamo è bene tacere, Mastella potrebbe parlare solo di pizza napoletana….

  3. Ma davvero non era nemmeno di Neruda???
    No,non ce la posso fare…questo non ne “azzecca” una….

    e stasera è pure caduto il governo…non reggo!!!

    Complimenti per il blog,molto bello!
    Antonella*
    trillifolie.splinder.com

  4. Guarda che l’ha detto lo stesso Mastella che era di Neruda (non difendo la cialtroneria giornalistica, ma era impensabile che potesse essere di qualcun altro):
    “Signor Presidente, questa poesia di Pablo Neruda denota il mio stato d’animo, certo…”

    Ciao, L.

  5. Cerchio IX: i traditori

    La bocca sollevò dal fiero pasto
    quel pio ceppalonico, forbendola a’ capelli
    del Governo ch’ egli avea di retro guasto.

    P.S.
    Grande Piti

  6. Infatti la poesia sembrava “quelli che” di Iannacci rivista da Toto Cutugno. Poi il ceppalonico ha detto Neruda e sono stato zitto.

  7. Che Piti fosse un genio iniziai a sospettarlo il giorno il cui lo Facci gli diede pubblicamente della testa di cazzo.
    Li diventa dura: è la gloria che bussa alla tua porta, quale resistenza potresti opporre?

  8. “Clemi, i’ vorrei che tu e Barbato ed io
    fossimo presi per incantamento,
    e messi in un vasel ch’ad ogni vento
    per mare andasse al voler vostro e mio,

    sì che fortuna od altro tempo rio
    non ci potesse dare impedimento,
    anzi, vivendo sempre in un talento,
    di stare insieme crescesse ’l disio.

    E monna Sandra e monna Lucia poi
    con quella ch’è sul numer de le trenta
    con noi ponesse il buono incantatore:

    e quivi ragionar sempre d’amore,
    e ciascuna di lor fosse contenta,
    sì come i’ credo che saremmo noi”.

    “Eppur Barbato domenica scorsa l’ho visto sfilare, orgoglioso e fiero alla sfilata patronale,
    aveva l’aria di un chierichetto perfetto,
    preci e rosario e non pistola e fioretto.
    Cosa è accaduto? Cosa gli hanno “togliuto”?
    Lui che non è mai brusco e che parla l’italiano dell’Accademia della Crusca.
    Lo sputo a Cusumano sì che l’ha gittato,
    si vede che la situazione gli era già sfuggita di mano.
    Povero Barbato -lui-così garbato,
    ora, per colpa del Senato, si dirà che domenica alla processione non aveva ben pregato
    e il solito benpensante coglione gli punterà il dito
    e lo costringerà a ripetere
    il rito
    della Comunione,la Prima”.

  9. Prodi, rimembri ancora
    quel tempo della tua vita recente,
    quando l’Udeur splendea
    nel governo tuo stridente e fuggitivo,
    e tu, lieto e pensoso, il limitar
    di voti risalivi?
    Sonavan le solenni
    stanze, e le vie d’intorno,
    al tuo perpetuo canto,
    allor che all’opre politiche intento
    sedevi, assai contento
    di quel vago avvenir che in mente avevi.
    Era il giugno odoroso: e tu solevi
    così menare il giorno.
    Noi il faticar leggiadro
    talor lasciando e le sudate carte,
    ove il tempo nostro primo
    e di noi si spendea la miglior parte,
    d’in su i canali di un nazional ostello
    porgea gli orecchi al suon della tua voce,
    ed alla strategia precoce
    che percorrea la faticosa tela.
    Mirava il ciel inquieto,
    le intasate vie e i Fori,
    e quinci un Cavalier da lungi, e quindi il Colle.
    Lingua mortal non dice
    quel ch’io sentiva in seno.
    Che pensieri soavi,
    che speranze, che cori, o Prodi mio!
    Quale allor ci apparia
    la vita umana e il fato!
    Quando sovviemmi di cotanta speme,
    un affetto mi preme
    acerbo e sconsolato,
    e tornami a doler nostra sventura.
    O sinistra, o sinistra,
    perché non rendi poi
    quel che prometti allor? perché di tanto
    inganni i figli tuoi?
    Tu pria che l’erba restituisse il verno,
    da chiuso morbo combattuto e vinto,
    perivi, o tenerello. E non vedevi
    il fior degli anni tuoi;
    non ti molceva il core
    la dolce lode delle veltroniani chiome,
    or degli sguardi interessati e schivi;
    né teco i compagni ai dì festivi
    ragionavan di coalizione
    Anche perìa fra poco
    la speranza nostra dolce: agli anni nostri
    anche negaro i fati
    la speranza. Ahi come,
    come passato sei,
    caro compagno dell’età mia nova,
    mia lacrimata speme!
    Questa è l’Italia? questi
    i tuoi alleati, l’onor, l’opre, gli eventi,
    onde cotanto ragionaste insieme?
    questa la sorte delle italiche genti?
    All’apparir del vero
    tu, misero, cadesti: e con la mano
    il perfido Mastella ed una poltrona vuota
    mostravi di lontano.

  10. Programmi della serata
    Nell’ambito della rassegna:”Uno sputo o una strofa per la strada o nel Senato”….
    – “Facci dell’anima mia”-

    “Guardar la tua chioma senza spazio intatto
    è catodico incanto
    e gli occhi tuoi stupiti sul mondo e su un Di Pietro affranto,
    son finestra spalancata sullo Stival vituperato e su un qualche cuore infranto.
    Sospiro,beltà,desio,
    sei tu il principe dalla nera china
    e dal labbro triste che pronuncia frasi con mesto brio?
    Sei tu leggiadro e fiero, crine d’ambra e altero,
    e l’occhio un pò azzeccato se all’alba viene intervistato?
    Sei tu che qui di tanto irrompi e senza tema di esclusione chiami tutti “gran coglione”?
    Se per caso te la leggi,
    ridi, impreca, o me dileggia,
    sappi solo che è partita
    da un cuor di donna, Morosita,
    che di notte, sì, vaneggia
    e ti dedica ‘sti arpeggi”.

  11. per quanto riguarda le urne confortate di pianto,
    pare che se ne parlerà in aprile.

    grazie per i complimenti, iperbolici rispetto ai miei meriti

  12. Morosita, copio e incollo dal sito Merigliano.net, un pezzo di un paio di estati or sono, a proposito di Barbato e dell’Accademia della crusca.

    “Che fosse Adenauer nessuno lo pensava, che avesse straordinaria dimestichezza con l’italiano nemmeno alcuno lo affermava, ma che avesse addirittura l’imprudenza di cimentarsi nella lingua latina questo ha veramente strabiliato ognuno!
    Caro Consigliere sappi che si compra in natura ogni cosa: un addetto stampa, un albero, un voto (no per carità un voto no!), ma la conoscenza, lo studio, la cultura sono altre cose e teniamole lontane dalle irruenti e bizzarre volute del quotidiano teatrino della politica mercanteggiata.
    “Qui prodest” non significa nulla nemmeno aiutandosi con tanta fantasia…
    Per evitare di dare pessimo esempio ai giovani studenti e studiosi dell’antica lingua semmai sarebbe stato corretto “Cui prodest?” che significa “a chi giova?”
    Ma mi faccia il piacere… direbbe Antonio De Curtis.

    P.s.
    il “Qui prodest” è tratto da una “vibrata” interrogazione consiliare regionale (povera regione Campania!) del Consigliere dott. Tommaso Barbato.”

  13. I giornalisti di oggi sono così: se l’ha detto Mastella, o uno del GF o mio cuggino è per forza vero.

  14. “Tutti a dire che…” L’ha detto lui che era neruda.. e li per lì nessuno ha avuto la voglia di andare a controllare visto che ci si stava preoccupando di ben altro!
    Per quel che contava in quel momento poteva essere pure l’ultima recensione di Johnny Palomba!

  15. Alla faccia di chi ha pensato:però,che uomo di cultura!Meno male che è stato smascherato per quello che è realmente…una farsa.

  16. Piti,
    giuro che non la sapevo.
    Qui di cereali ormai si abusa.
    Più che averlo visto, per caso, in processione provocandomi una seria riflessione circa i pensieri del santo portato a spalla e circa i miei portati a gamba quando torno tra le ridenti terre, non ho fatto.

    P.S.
    E’ Marigliano.net, se è lo stesso sito di cui parliamo, luogo natale del Nostro, tempio laico della munnezza e di discariche temporanee(?).

    Aurevuàr

  17. Anche Prodi nel duello televisivo preelettorale ha sbagliato l’autore della frase da lui citata.
    Ma il punto è: la poesia è bella? La citazione è offensiva?

  18. Strano: il mio destino, e anche il vostro

    dal sito Italian Rounders, community di giocatori di Texas Hold’em

    Il senatore Strano (AN) a Catania
    “Che il Texas hold’em diventi disciplina
    sportiva associata del Coni alla pari del Bridge”. Queste le parole del
    Sen. Nino Strano (AN) intervenuto al primo torneo italiano organizzato
    congiuntamente da Italian Rounders e Federazione Italiana Texas
    Hold’em, svoltosi il 19 novembre a Villa Ingrid a Catania.
    Di
    fronte ad una platea di oltre 200 persone, il Sen. Strano, noto nel
    mondo dei giochi per le numerose proposte di legge sull’apertura di
    nuovi casinò, ha confermato che i tempi sono maturi per un definitivo
    sdoganamento del poker sportivo e che “Federpoker non può che essere
    l’unico interlocutore nei confronti del mondo politico e delle
    istituzioni”.
    Rivolgendosi ai rappresentanti delle due federazioni
    Luca Pagano e Giosuè Salomone, presenti alla manifestazione, il
    Senatore Strano ha aggiunto: “state percorrendo la giusta strada;
    questo e’ un movimento assolutamente sano e che merita il giusto aiuto
    da parte dello Stato”.
    Solo una settimana fa Pagano e Salomone sono
    stati ricevuti al Senato in occasione della votazione degli emendamenti
    alla Finanziaria, e, proprio a Palazzo Madama, i due rappresentanti
    della Federpoker hanno ribadito di preferire, in questa fase, non
    percorrere la strada di una proposta di legge dedicata o di un
    emendamento alla finanziaria, nella convinzione che può bastare il buon
    senso delle Istituzioni per regolamentare una sana attività sportiva e
    di aggregazione.
    Proseguendo il suo discorso, il Senatore Nino
    Strano ha tenuto a sottolineare l’importanza della nascita di
    Fedepoker, dicendo “che il Poker sportivo ne trarrà vantaggi tangibili
    immediati”.

  19. tutti poeti, dal mastella stimolati
    il governo è caduto, siate sollevati
    tra uno sputo ,una “merda” e “troia”
    il centrodestra può brindar con gioia
    qualcuno spererà in giorni migliori
    altri,come me, credono saran peggiori
    sara quel che sarà, la storia si ripete
    il problema, al momento ancor,non mi compete

  20. strano è il senatore di an particolarmente indiavolato nel festeggiare la caduta di prodi

    quando il bene cade, il male festeggia

  21. Quando ero in Cile ho visitato la sua casa. Nel giardino c’era una barca che non aveva mai messo in acqua. Si riuniva lì dentro con i suoi amici, beveva fino ad ubriacarsi e sosteneva che per vomitare non c’era bisogno di andar per mare.

  22. Cappaloni’s Mandament.Baciamo le mani, don Clemè. Mi so’ permesso un pensiero alla signora: una sciocchezza, p’ccarità. Un’Asl

  23. “Más allá de la coyuntura, Italia vive una profunda crisis de confianza que sus políticos parecen infravalorar. El rifirrafe ayer en el Senado culmina un espectáculo que avergüenza a la gran mayoría de italianos”.

    …………..che Historia de mierda.
    Mucho scuornito.

  24. Soldati
    (Palazzo Madama gennaio 2008)

    Si sta come
    d’inverno
    in Italia
    il Governo

  25. Veglia
    (Bouvette 26 gennaio 2008)

    Un’intera serata
    accasciato vicino
    a un kompagno
    svenuto
    con la sua bocca
    digrignata
    ricolma di mortadella
    con la congestione
    delle sue mani
    gesticolanti
    durante la dichiarazione di voto
    ho fatto
    calcoli pieni di disperazione

    Non sono mai stato
    tanto
    attaccato alla poltrona

  26. L’errore in cui è incorso Mastella, è caratteristico di una tendenza, quella sì molto preoccupante, che sta diventando sempre più frequente in rete e che segnalai a suo tempo in un articolo sul mio blog. In pratica, la rete sta sostituendo la realtà. Due esempi? Se una certa ricerca in Google produce un certo risultato più di altri, allora quel risultato è vero, altrimenti è falso; se un libro è nel catalogo di Amazon, allora è stato pubblicato, altrimenti no.

    A chi interessasse, l’articolo è qui:
    http://lindipendente.splinder.com/post/16756310/Internet+killed+the+paperback+

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