A ruota libera (verso il baratro)

Ci sono circa cento mila ragazzi napoletani che non stanno andando a scuola. C’è una mobilitazione generale ed uno stato d’emergenza non ancora acclaratosi in tutta la sua impietosa e reale evidenza. Ci sono le regioni in lotta, anzi in protesta. Ma nel week end la lotta e la protesta diminuisce leggermente, perché il braccio armato della società si ritira per qualche ora negli stadi; poi torna e allora ricominciano gli assalti. Ci sono i metalmeccanici che bloccano l’autostrada, perché tanto l’hanno già fatto i camionisti sai quanto ci vuole, e poi fa un certo effetto. Ci sono giornalisti come Salvati che parlano di una svolta autoritaria (il benevolent dictator) sulla prima pagina del Corriere della Sera; c’è un Governo stanco e deludente e non c’è un’opposizione. Se ci fosse un’opposizione Prodi sarebbe di già caduto, il fatto è che la maggioranza di ieri non ha la più pallida idea di come affrontare questa situazione, tanto vale lasciare la gatta da pelare a questi qui. Che è un ottimo discorso se facessero i macellai, con tutto il rispetto per la sacra professione; invece sono dei politici, ma di politici senza idee migliori di quelle in piazza, ed ancor meno coraggio ed onestà intellettuale, non abbiamo proprio bisogno. C’è il sindacato che rimbalza gli accordi, perché bisogna sempre avere di più e c’è sempre troppo poco. E poi perché l’indignazione è una professione. C’è un’ingerenza del clero negli affari di Stato che non si leggeva più da anni, decenni. C’è un Papa che non è amato e non se ne sa fare una ragione. C’è chi lo contesta, il Papa. E questo ci porta a dire che, insieme a tutto il resto, ci sono le univeristà che si accendono per nulla, perché sono nervose, perché sono composte di persone nervose. Ci sono i ragazzini che imparano a dire di no, subito, appena possono: la riposta è sempre e solo no, nei cortei, nelle piazze. Ci sono altri giornalisti che vanno a La7 e dicono candidamente che non siamo ancora alle pistole contro l’informazione: ma che ci arriveremo. Ci sono i comici, i satiri, che non parlano più o che non hanno più molto da dire, o non a questi qui. E “questi qui” siamo noi. Il popolo. Ci sono gli scrittori che non scrivono più perché non sanno di cosa o di chi, né per chi. Perché poi ci sono altri che il popolo lo aizzano. Lo fanno talvolta da questo o quell’altro podio. Di volta in volta da un pulpito o da un blog. Lo fanno perché pretendono di credere nell’energia del popolo, nella reattività del popolo, nella intrinseca validità del popolo. In realtà lo usano. Lo fanno per non essere soli, perché si scagliano con vigore contro lo status quo, contro le caste, le lobbies, i politici che vanno a mignotte, quelli che pippano, i collusi con la mafia, le aziende che guadagnano e sperperano, quelle che guadagnano e basta, quelle che sperperano e basta, ed essere soli quando decidi di accattacare questi obbiettivi, è pericoloso; ce l’hanno con tutti quelli che non sono come loro e allora pensano che il popolo che arringano sia composto di gente come loro. E invece sbagliano. Il popolo, da circa duemila anni a questa a parte, ha solo dimostrato di saperti osannare e poi dimenticare, l’ha fatto con Gesu Cristo e Mussolini: non andrà diversamente, oggi. Ché tutto quello che rimane, poi, dopo una rivolta popolare, è solo la polvere che annebbiava le menti di tutti quelli che facevano casino “senza sentir ragioni”. Invece di ragioni da ascoltare ce ne è parecchie, sarebbe giunto il momento prima che sia troppo tardi di porgere l’orecchio. O di assumersi la responsabilità di quello che si sta facendo, smettendo di celarsi dietro a frasi come: io sono solo un comico, un Papa, un giornalista, un bidello che dice quello che pensa. Ecco: cominciate a tenervelo per voi, quello che pensate, se poi quello che pensate è: morte, merda, ‘fancullo. Piaciuta la perifrasi?

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36 Commenti

  1. Il Papa non può parlare alla Sapienza perchè siamo uno stato laico e il Vaticano non deve interferire?
    Propongo di abolire tutte le feste religiose. Siamo uno stato laico giusto? Bene, allora via le festività come: Patrono, Ferragosto, Immacolata, Ognissanti, Natale, Santo Stefano, Capodanno, Pasqua, Lunedì dell’angelo. Siamo coerenti, in quei giorni si lavora. Embhè!

  2. Questa è l’Italia che dopo il ’68 si è andata costruendo… questi sono i giovani che hanno prodotto i padri che nel ’68 hanno “fatto la rivoluzione”. Rimettere i cocci non è semplice, e pensare che c’è ancora chi inneggia ad una cultura dell’aborto… dell’eutanasia… della droga libera…Speriamo bene!
    Paolo

  3. @Camilla: La sua visita alla Sapienza avrà un senso quando Margherita Hack potrà tenere un discorso sull’ateismo alla Cattolica. La libertà di parola monodirezionale è una forma occulta di autoritarismo. Se la religione si impiccia di cose terrene, allora gli uomini terreni hanno il diritto di impicciarsi di cose religiose. Punto. Invece il Papa si è più volte dichiarato intoccabile, anche dalla satira. Il resto, come il tuo commento, è demagogia.

    @Paolo: Quella che tu critichi si chiama libertà. Libertà di fare della propria vita ciò che si vuole, nel rispetto ovviamente della libertà altrui. Il tuo pensiero, magari in buona fede, nasconde il sempiterno cattolico concetto che nella vita (e nella morte) bisogna soffrire, che la felicità (anche quella artificiale) è un peccato, che la donna è predestinata a essere mera incubatrice per l’uomo. Strano che i più ferventi antiabortisti siano maschi, vero?
    Anche a me droga e aborto non piacciono, ma non posso negare agli altri ciò che non piace a me.
    E la repressione, è chiaro, non risolve il problema.
    Si chiama, ripeto, libertà.

    ps. le feste religiose sono già di fatto abolite, restano tali solo del nome ma del loro significati divino a molti non importa più. A Natale si fanno i regali. A ferragosto si va in vacanza. E tanti saluti alla Madonna.

  4. @ Camilla
    Facciamo così: il giorno che lo Stato la smette di finanziare la Chiesta io smetto di fare festa nelle ricorrenze religiose.
    In quanto cittadino italiano, parte dei quattrini regalati al Vaticano sono anche miei e se potessi aver voce in capitolo di sicuro non andrebbero a nessuna organizzazione/chiesa/setta religiosa.

  5. Tre cose:

    La prima:
    Le “pistole contro l’informazione” in che senso (non ho seguito su La7)?
    Se è nel senso di (ri)personalizzazione dell’informazione allora sarebbe anche l’ora.

    Visto il ruolo dell’informazione e il peso nell’aver generato quel tuo elenco, direi che se qualcuno comincia a parlare di responsabilità personali e non più di “informazione” come fosse un grande blob che vive di vita propria e non grazie a persone al suo interno che lo animano sarebbe già un grosso passo avanti.
    Questo fatto che tutti dicono “informazione”, per colpevolizzarla o lodarla unito al fatto che alla fine su ogni testata e su ogni media i titoli e i contenuti e i temi sono fotocopiati, ha fatto dimenticare che “informazione” non è una persona ma sono tante persone e tra queste c’è chi ha meriti e chi ha colpe.

    Un tempo la cosa era più chiara e soprattutto aveva più peso.
    Oggi si attacca “l’informazione” ma dato che informazione non ha un numero civico, anche ciò che le si attribuisce come errore non ha alcun modo di essere corretto.
    Se ognuno di noi quando pronuncia una critica contro l’informazione, al posto di “informazione” ci mettesse un nome e un cognome, il discorso forse si avvierebbe verso qualcosa di costruttivo.

    Ovvio che il “sarebbe anche l’ora” è un’iperbole funzionale al discorso e non un’istigazione a delinquere.

    La seconda:
    Siamo tutti americani, da sempre, da quando ci hanno liberati, vestiamo jeans (inventati da noi ma resi moda solo dopo che li hanno sdoganati loro), beviamo coca cola, guardiamo i film sulla california.
    Loro hanno invitato Ahmadinejad all’università e noi, a ruota, il papa.
    E’ una tecnica per combattere i rispettivi incubi, gli americani hanno l’iran e lo invitano, noi il vaticano e non abbiamo nemmeno bisogno di invitarlo.

    La terza:
    Gesù Cristo e Mussolini osannati e poi dimenticati?
    Magari!
    Ma se non hanno mai avuto tanto seguito quanto ne hanno oggi?
    E, curioso, chi osanna l’uno in genere osanna pure l’altro.

  6. Sono perfettamente d’accordo sull’abolizione dei soldi alla chiesa, ma anche all’ipocrisia di farsi i regali a natale e non lavorare quando ci sono feste religiose. La demagogia è tutta tua.

  7. Camilla sono assolutamente d’accordo, non vedo perchè dovrei godere di festività che non mi appartengono. Aboliamo le feste religiose e istituiamone finalmente altre laiche nelle quali mi possa riconoscere anche io.
    Si però…..se questi sono gli argomenti che pensi di portare a sostegno di un pensiero religioso…. beh, siamo messi davvero male.

  8. Direi che c’e’ una sostanziale differenza tra consentire che il papa dica quello che vuole e fornirgli un pulpito e un microfono dal quale dirlo.

    Il papa ovviamente puo’ e deve dire cio’ che ritiene, ma non vedo dove sia lo scandalo se qualcuno a casa sua non voglia farlo parlare.

    Parli dalle sedi che gli sono proprie o laddove e’ il benvenuto.

  9. Siamo (dobbiamo essere) una civiltà laica, laicissima! Via le radici cristiane, perbacco!

    Pensate, siamo una civiltà talmente laica che contiamo il tempo a partire dalla nascita di Gesù Cristo…

    Su tutto il resto concordo con l’autore del post.

  10. Mi spiace non essermi fatta intendere, non porto alcun pensiero religioso essendo atea. Volevo solo sostenere che mi infastidiscono le ipocrisie, che tutto questo clamore per un fatto di così poca importanza mi da fastidio. I professori e gli studenti che stanno manifestando dovrebbero farlo per fatti molto più gravi e seri.
    Sono gli stessi forse che vollero impedire ad un professore israeliano di parlare? Dario Fo ha addirittura tirato fuori l’inquisizione del 1100 per ricordare alla chiesa gli orrori del passato. Cerco di essere obiettiva e vorrei che si ricordassero anche quelli di Hitler e Stalin di 60 anni fa.
    Cara Viscontessa, siamo messi proprio male.

  11. Questo non è un governo teocratico. Joseph Ratzinger occupa già quotidianamente spazio preponderante nei media (come non s’era mai visto) oltre a possederne di propri. Che proprio lui si esprima sulla censura va oltre il ridicolo.

  12. “Il papa ovviamente puo’ e deve dire cio’ che ritiene, ma non vedo dove sia lo scandalo se qualcuno a casa sua non voglia farlo parlare.”

    Guarda che il Papa non si è mica invitato da solo, alla Sapienza…:-)

  13. Certo che no, l’hanno invitato i vertici, naturalmente. Ma sembra che a qualcuno, qualcuno che e’ parte in causa come professori e studenti, la cosa non stia bene. Credo che questo vada considerato.

    In ogni caso volevo soltanto dire che in linea teorica la liberta’ di parola e’ una cosa, e va garantita a tutti, quasi tutti, e la disponibilita’ di un pulpito un’altra.

    Faccio l’esempio che tempo fa qualcuno fece per i negazionisti dell’olocausto: giusto che possano esprimersi, avendone i mezzi, ma non e’ che si sia obbligati a fornirgli un pulpito per dire le loro scemenze.

  14. Trovo che non ci sia posto filosoficamente migliore dove rivendicare e difendere l’indipendenza della ricerca scientifica che l’Aula Magna della Sapienza, con al suo interno, seduto su una sedia, il rappresententante di una delle grandi religioni monoteistiche mondiali. Consideriamo che a difendere strenuamente il laicismo ci saranno due comunistoni come Mussi e Veltroni.

  15. Premesso che si sta parlando di un uomo che ha preso le difese dei preti pedofili, mi piacerebbe vederlo di fronte ad una platea silenziosa e girata di spalle che non applaude e non fischia.
    Ed ora, per smorzare i toni, darei il via al festival delle bestemmie.

  16. Camilla, chi la stabilische priorità delle questioni da affrontare? tu? io? chi?
    Facciamo che ognuno stabilisca le proprie e contesti quello che più gli sta a cuore, se poi la sua priorità è una cazzata, sarà il numero di quelli che l’appoggiano a decretarne la qualità

  17. Magari, il gesto liberasse tutti.

    Ora lo spazio che avrebbe occupato con quella visita si moltiplicherà esponenzialmente, solo che ne uscirà pure come una vittima, lui, dell’oscurantismo.

  18. Mah, è un elenco di quelli che “Ci sono…” largamente e forzatamente incompleto. Aggiungerei che prima dei camionisti in parecchi hanno bloccato l’autostrada: ad esempio gli imbecilli che vanno a centottanta e si fermano a zero contro un camion o un guard-rail, i produttori di latte e i cantieri sempreaperti.
    Per quanto riguarda coloro i quali “aizzano” il popolo, non saprei se il termine è corretto. Chi leva la voce ha tutto il diritto di farlo con i mezzi consentiti dalla legge, siamo in democrazia. Ma di questi tempi l’imperativo è rendersi credibile, non sputtanabile, non colluso, documenti alla mano. L’italiano di ora ne ha bisogno, ora. E con un solo un grillo all’orizzonte, il panorama è ancora una volta penoso.
    Il papa. La tentata visita all’università per pontificare non è il primo “erroretto” pubblico che compie. Mi sembra di ricordare una precedente infelice uscita contro l’islam, poco dopo la sua elezione. Sta cominciando a compiere passi falsi…
    Quanto all’indignazione, quella falsa è senz’altro una professione profumatamente remunerata per alcuni. Quella autentica, per altri – lode a costoro – è invece puro propellente per iniziative individuali e lotte collettive. Per molti è invece sedata, o sopraffatta, da un quotidiano, sempre impellente bisogno di tregua. La conseguenza comportamentale per questi ultimi è che uno fa quel che può, per consolidare quel bel sei pieno alla propria coscienza che si è dato e che si tiene stretto stretto dopo essersi comportato da “buon cittadino” per molti anni. Non dimentichiamoci, infine, che non pochi devono andare a cercare la parola sul vocabolario per leggerne il significato.
    E morte, merda e fanculi, come dice l’autore del post si digrignano fra i denti mentre tutte le mattine suona la sveglia alle seiemmezza per andare al lavoro, facendosi largo tra cacche di cani, cacche d’uomini, cumuli di immondizie e scie profumate di qualche fanciulla dagli occhi languidi. Sì, faccio parte della penultima delle categorie arbitrariamente citate (indignati sedati o sopraffatti, ma non morti…), e mi considero ancora tra i fortunati, grazie alla finora buona salute, alla famiglia, ai libri e a internet.
    Spero di non essermi dilungato troppo, sono al mio primo intervento in questo blog. Saluti.

  19. Non v’è dubbio che il forfait starà su tutti i menus dei prossimi giorni, ma coi media supini potrebbe forse andare diversamente? Tutti gli scandalizzati che oggi gridano vergogna dovrebbero chiedersi perché si è arrivati a questo, senza darsi risposte di colorazione politica perché il nocciolo dell’ostilità risiede nel fatto che quest’uomo e la sua corte vivono ostinatamente un’altra epoca. Benedetto XVI si rapporta ai fedeli come nell’ultima funzione nella Sistina: celebra di spalle, senza guardare gli uomini che ha di fronte. La miopia più grande è sua.

  20. Non mi pare proprio che sia stato un errore tattico – politico. Ora provate a distinguere destra e sinistra, anche quella più laica, nelle dichiarazioni di condanna degli studenti.
    Da laica, che non trova per niente simpatico Ratzinger, penso solo che la classe politica italiana al confronto della diplomazia vaticana pare una pulce.

  21. @ Gabriella:
    Il passo indietro sulle dichiarazioni sull’islam ( http://www.repubblica.it/2006/09/sezioni/esteri/benedettoxvi-4/scuse-papa/scuse-papa.html) richiama evidentemente un errore tattico politico precedente (http://www.repubblica.it/2006/09/sezioni/esteri/benedettoxvi-4/pakistan-pretende-scuse/pakistan-pretende-scuse.html). Il fatto che decida di visitare la Sapienza e poi cambia idea, a mio avviso è un’ulteriore, piccola testimonianza a sostegno dell’ipotesi che il papa, in realtà, viaggia sul filo dell’Ignoranza politica laica. Gli mancano pure il profilo e l’occhiata bonari di Wojtila per renderlo realmente simpatico alla gente. Rimanesse pure in vaticano a parlare quanto vuole.

  22. Ma si è visto il telegiornale della sera su RAI2?

    Col pretesto delle “Honoris Causa”, hanno screditato non la Sapienza, ma tutto il sistema universitario italiano: “chi sono questi dotti che laureano Mike Buongiorno o Vasco Rossi per opporsi ad uno starnuto del Papa?”
    Sulle grottesche parole del Papa riguardo il Galileo (ancora Galileo!!!) neanche un cenno. Abbiamo un Papa che ancora duellerebbe con Galileo, uno che non accetto mai la prima legge di Keplero secondo cui le orbite dei pianeti erano ellittiche.

    Forse il Papa non ha un potere smodato, ma ci sono tanti giornalisti italiani convinti che cosi sia.

  23. Vabè, ma da un telegiornale diretto da Mauro Mazza non ci si può aspettar altro che leccate di culo al papa e storielle di gattini abbandonati…
    BTW, tristezza, tristezza infinita per le reazioni della masnada di senzapalle che ci picchiamo ancora di definire “classe politica”.

  24. Questa notizia didue ore fa è la meraviglia delle meraviglie.

    “QUITO – Se non si allarga la dimensione della statualità e non si arricchisce la democrazia nel senso della partecipazione, “la politica può morire. E se questo accade non resta che un solo sovrano, il mercato: e non credo questa sia una bella prospettiva per l’umanità”. Fausto Bertinotti lancia il suo monito concludendo la ‘lectio magistralis’ alla Pontificia Università cattolica dell’Ecuador, il prestigioso ateneo di Quito retto dai padri Gesuiti, individuando nella democrazia partecipata l’antidoto alla crisi della politica. A Quito è la seconda volta per Bertinotti in un ateneo cattolico nel corso della sua visita ufficiale in America Latina.”

    Fantastico!
    Come dire, capita a fagiolo…:-))
    Bertinotti, la sua lectio magistralis, e una Pontificia Università cattolica….

  25. Cosa ha detto che non avrebbe detto un democristiano scontato qualunque dentro le larghe zone di pensiero Bertinottiano che intersecano col più comune dei pensieri democristiani?
    Forse il Papa ha un repertorio progressista che interseca a volontà fino diciamo Newton (colui che identificava papato e anticristo) e io non me ne ero accorto.
    In tale caso, chiedo scusa.

  26. sasaki, ma invece di guardare la TV (da cui prendi tutte le tue informazioni) perche` non vai a Pianura o alla Sapienza di Roma, o davanti alla Thyssen Krupp, per attingere direttamente alla sorgente?

  27. Sandro Morato, ma tu che cazzo ne sai di dove prendo le infomrazioni io. E se avessi dei parenti napoleani? Mi fossi laureato alla sapienza? Avessi lavorato in un alto forno prima di godermi la bella vita dei blog?

  28. Il papa parla a mie spese e a quelle di tutti quelli come me che pagano il Canone Rai,ogni Domenica Mattina in diretta!Non passa giorno che in ogni telegiornale o giornale nazionale senza che il pope faccia dichiarazioni di sorta.Secondo me,per essere il capo di stato di un paese straniero,utilizza i media Italiani fin troppo,pur avendo a disposizione i propri mezzi di comunicazione.Se proprio vuole inaugurare un’anno accademico,vada all’università cattolica a Milano,perlomeno è il posto idoneo ai suoi discorsi!
    P.S.Se i media non avessero posto così tanto l’attenzione sulle contestazioni,oggi non avremmo il papa così “trasformato” ad arte in vittima!
    Addirittura Buttiglione ieri sera parlava di rischio di morte per qualcuno…..Come se fossimo ancora negli anni ’70.Vorrei ricordare che quelli che negli anni ’70 hanno rischiato di ammazzare,oggi siedono nei posti di comando!

  29. Sasaki Fujika, il tuo post e` una tiritera tipo “signora mia”. Di solito scrivi cose piu` interessanti. Se hai informazioni diverse e piu` precise, io non le vedo. Con tutto il rispetto.

  30. Tiritera tipo signora mia, hai ragione. Però argomentare che uno per parlare di qualche cosa ha bisogno di andare sui posti in cui le cose accadono, e già che ci siamo pretendere di sapere da dove e come e perché mi venga in mente di scrivere a riguardo, mi pare un po’ eccessivo. Con altrettanto rispetto.

  31. Per quanto riguarda la sacrosanta abolizione delle festività, io proporrei il Natale ogni 4 anni e sempre in un Paese diverso, come le Olimpiadi.
    [Ste]

  32. Diceva, pochi anni fa il ben noto CSF: “Bloggers, siete peggio di Liala!”
    e` un peccato che in giornate e mesi di fatti cosi` interessanti molti bloggers non siano andati oltre la chiacchiera (per quanto divertente).
    Poi ognuno fa come cazzo gli pare, ci mancherebbe. Solo il papa ha diritto di censurare, gli umani si accontentano del diritto di critica.

  33. Egregio sig. Sandro Morato ovvero Sistopaoli se non sbaglio di Alatri….
    quale era il tuo ruolo nel film (chiamiamolo cosi’) l’educanda, ed il tuo ruolo nel film escurial, l’albero della maldicenza, i briganti ecc.ecc. tutti film di serie c diretti da locascio e bonacquisti?
    ciao da un tuo compaesano

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