L’happy hour è finito

A vent’anni animavano i sogni di tante
coetanee, belli e maledetti erano impegnati politicamente perché
il “sociale” non era ancora di moda e avevano letto Erika Jong,
canticchiato La Fata di Bennato o applaudito De Andrè.

Le ragazze li adoravano ma loro avevano
sempre prima di tutto gli amici o il mondo da cambiare e poi avevano
sempre a casa una fidanzata per pararsi il culo al pranzo della
domenica.

Venuti su a Negroni e Plaigin, tutto
per loro era lecito furochè l’uso del preservativo allora
considerato solo l’anticoncezionale dei pavidi mentre c’era sempre
nei loro ricordi l’inglesina che gli aveva fatto battere forte il
cuore e la trentenne che li aveva introdotti ai piaceri del sesso.

A trenta erano già uomini di
mondo senza arte né parte, eterni studenti ed eternamente
fidanzati convinti che se non il mondo, avrebbero cambiato almeno il
loro destino. Raffinati seduttori del genere umano, sapevano come
conquistare una donna che non era mai quella giusta perché
quella giusta li aspettava sempre a casa senza mai chiedere niente
mentre loro imparavano a consultare una carta dei vini e a rollare
una canna in pochi secondi, anche se adesso avevano acquisito mezzi
più raffinati per cercare lo sballo necessario a lasciarsi
andare.

Intelligenti, colti, sensibili,
tormentati e soprattutto presunti conoscitori dell’animo femminile,
pareva che il mondo sarebbe caduto ai loro piedi da un momento
all’altro e nell’attesa che ciò accadesse si concedevano il
lusso di raccontarti che non esistevano regole e che ognuno doveva
vivere secondo la propria inclinazione mentre di fronte alla
richiesta di un preservativo, ti guardavano come se dubitassi della
loro infallibilità

A quaranta te li ritrovi da soli,
l’eterna fidanzata, quella stronza, ha sposato un altro e loro sono
diventati ipocondriaci, logorroici, misogini, paranoici e con il
terrore che non gli funzioni più. Adesso senza alcol,
tranquillanti, eccitanti, cocaina, hashish o antidepressivi non
riescono più neanche a scopare perché ti raccontano che
il sesso li annoia e che da una donna cercano qualcosa di più
mentre non si preoccupano proprio di cercare quell’unico preservativo
che tengono nel portafoglio da anni, perché, ti dicono, ci
manca solo quello e poi davvero non se ne fa più di niente.
Adesso si commuovono di fronte a quei bambini per i quali fino a ieri
non si sentivano pronti e hanno cominciato a dividere il mondo
femminile tra coloro che sono potenziali madri, quelle che lo sono
già e quelle per le quali è troppo presto o troppo
tardi.

Ma la cosa peggiore è che
adesso, ti spiegano, hanno capito tante cose.

E sono diventati antiabortisti.

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50 Commenti

  1. Beh alla fine il punto della discussione è tutto lì: se dentro l’utero ci sia un “cosa” o un “chi”.

  2. Murmur, non c’è proprio nulla da discutere: dentro l’utero non c’è una persona.
    Né per la legge né per la religione cattolica (e credo nemmeno pee le altre).
    Per la prima, altrimenti l’aborto non sarebbe un aborto ma un omicidio. Per la seconda, perché non mi risulta si battezzino i feti né si dia loro l’estrema unzione.
    *Potrebbe diventare* una persona. Non è affatto detto, nemmeno in natura. Se si inizia a considerare persona qualiasi cosa che *potrebbe diventare* una persona allora è aborto, pardon, omicidio, anzi meglio, strage, ogni sega che ti fai.

  3. non fare il furbicino tu spider. la tua è solo un opinione (ultimamente poco condivisa) che fai bene ad avere ma che deve sottostare alla legge. adesso potremo discutere della legge fino a domani mattina ma nessuno può dire “l’utero è mio decido io perchè donna”.

  4. Allora saresti così gentile da spiegarmi in quale preciso momento secondo il tuo infallibile ragionamento la “cosa” diventa persona?

  5. sai spider, io sono peggio di te. sono peggio perchè le cose mi piace guardarle per quello che sono e l’aborto è quello che è: un omicidio. peggio, si uccide la potenza e non l’atto, si uccide un ideale, un qualcosa che non ha neanche la colpa di essere nato. ma io non sono nè credente nè contro l’aborto come starai per dire. non sono contro l’aborto perchè dietro la decisione di compiere un gesto così autodistruttivo si deve nascondere talmente tanta disperazione e paura e un vuoto così enorme che il gesto stesso mi pare poca cosa.
    ecco, questa è la mia opinione.

  6. “l’utero è mio decido io perché donna”.

    Alcuni di voi veramente non gliela fate a non trattarle come degli oggetti.
    Non credo vogliano decidere perché l’utero sia loro, una proprietà un giardininetto inalienabile che si gestiscono da sole, bensì perché la vita, il problema, la responsabilità, le conseguenze, le sofferenze, l’inadeguatezza presunta o reale appartiene alle donne. Questo è un fatto ineluttabile.

    Vorrei vedere tutti questi antiabortisti e antiabortiste sobbarcarsi il peso economico e morale della loro ideologia: “adotta, mantieni e accudisci il figlio di quel schifosa omicida”.

    Vorrei vedere.

  7. @Ove(r) la legge dice esattamente quello: l’utero è della donna e ci fa quel che vuole. La mia non è un’opinione, lo è la tua. Sai di cosa parli o dai movimento alle mani un po’ a caso, com’è usanza ultimamente?

    Murmur: dimmelo tu, quando diventa persona. Subito dopo il concepimento? Dopo un giorno? Quando ti faiu una sega? Però assumitene tutte le responsabilità, perché a seconda di quando diventa persona in pratica dai dell’assassina a tutte le donne che hanno abortito. Scommetto il tuo pisello che ne hai intorno (magari pure care) più di quante la tua devozione ne vorrebbe.
    Per quanto mi riguarda diventa persona quando nasce. Ma come ti ho detto, il mio parere non conta nulla.

  8. Sì vabbè. Ove(r) pensa che “dietro un gesto così autodistruttivo si deve nascondere talmente tanta disperazione e paura e un vuoto così enorme che il gesto stesso mi pare poca cosa”.
    In pratica, “si deve”, significa che non ne hai la più pallida idea.
    Potevi dirlo subito che non sai nulla e io mi risparmiavo di perdere tempo con un (altro) fanatico.

  9. “Vorrei vedere tutti questi antiabortisti e antiabortiste sobbarcarsi il peso economico e morale della loro ideologia: “adotta, mantieni e accudisci il figlio di quel schifosa omicida”.”

    Un pò come quelli che rispondono: “Se ti piacciono così tanto gli immigrati, perchè non te ne porti un pò a casa?”

  10. @pepitol: “Con in aggiunta il fatto che le circuite, improvvisamente, hanno il loro utero e ne fanno ciò che vogliono” la mia era la citazione di una donna, da lì è partito tutto. tàsi, da brao.

    @spider: “Per la legge italiana l’aborto è consentito nei primi 90 giorni di gestazione” e dopo i 90 gg? dopo con l’utero non ci fai quello che vuoi, fai quello che dice la legge: ti tieni il “contenuto”. se cambia la legge agirai di conseguenza. poi io mica stavo criticando la legge in sè, criticavo chi ha detto di poter agire secondo altri codici personali.
    se inoltre hai la presunzione di poter capire cosa passa per la testa di una donna che fa una scelta del genere, beh.. fanatico dicevi?

  11. Anch’io sono contro l’aborto.
    e contro la fame e la guerra e l’ingiustizia e i soprusi e l’indifferenza e l’oblio e i maltrattamenti e la segregazione.

    Tutto ciò che “uccide la potenza e non l’atto, uccide un ideale, un qualcosa che non ha neanche la colpa di essere nato”

    L’essere castrato in vita, prima della vita, dopo la vita, tra una vita e l’altra.

    E’ che l’aborto è un diritto [doloroso] per chi lo compie, un’ingiustizia, un abominio se si vuole, che tiene più conto di chi nella vita c’è e con la vita s’intreccia. E’ una scelta che facciamo tutti i giorni in mezzo alle questioni più banali. Perciò l’antiabortista è quasi sempre un ipocrita.

    Forse ci vorrebbe un punto di vista più pratico e solidale, come per chi perde qualcosa, [più cristiano anno domini prima di Ratzinger], non di certo sostenendo che la donna faccia un uso arbitrario e prepotente del proprio utero.

  12. Ove®, alla luce del tuo commento delle 20:30, non capisco la battutaccia che mi hai vomitato. Mah…
    Spider, non ti “riconosco” più:
    ”la legge dice esattamente quello: l’utero è della donna e ci fa quel che vuole”.
    “Per quanto mi riguarda diventa persona quando nasce.”
    Siamo oltre le sfumature ombelicali, le dispute sul bigottismo teodem o teocoon, ma persino oltre la scienza. Triplo mah …

  13. @Spider:

    Lo dico con la massima onestà intellettuale, tra tutte la posizioni, quella della Chiesa mi sembra quella più “scientificamente” e “filosoficamente” coerente.

    Capisco però che è forse anche la posizione, diciamo, meno “pratica” e meno “praticabile”

    Per me, come ho già detto in passato, il discrimine dovrebbe essere lo sviluppo del SNC. Poi quale punto dello sviluppo si debba aver raggiunto perchè l’embrione diventi “persona”, beh su quello si deve per forza discutere e trovare un compromesso.

    Del resto, anche la 194 (che considero una buona legge) funziona in questo modo. Non è che all’89esimo giorno il feto è una massa di cellule e al 91esimo giorno una persona: si è dovuto trovare un compromesso.

    Per il resto, d’accordissimo su una maggiore informazione e sensibilizzazione su misure anticoncezionali etc.

  14. @Ove. Non sono d’accordo con la donna in questione. Non sono neanche d’accordo con chi usa questa grezza esternazione per portare l’acqua al suo mulino.

    @Murmur. C’è una netta differenza tra il dare agli immigrati il diritto di costruirsi una vita e quella di volere dettare il modo in cui una donna (o una coppia) deve metterla in atto.
    Per giunta l’immigrazione non si pone quasi mai come problema etico, ma pratico nella testa dell’italiano medio. Quindi la tua obiezione mi sembra poco aderente al punto della questione.

    Aggiungo che ancora più coerenti della Chiesa ci sono gli Ayatolah.

  15. Beh certo se non possiamo proprio impedire ad una donna di abortire, almeno facciamola sentire un relitto della società, una persona disperata e vuota che non si può che compatire e commiserare perchè le donne sono nate per essere madri e se rinunciano ad esserlo, evidentemente non ci sono tutte. L’aborto inteso addirittura come gesto autodistruttivo, come l’amputazione volontaria di un organo.
    Ecco cosa e come sono le donne, lo ha già detto tu Ove, ne hai già tracciato un profilo talmente preciso da spiegare alla perfezione per cui alcuni ritengono che una “potenziale” vita sia da tutelare più della “macchina” che dovrà renderla tale.

  16. virgi, la mia era ciò che hai detto tu, una battutaccia, una provocazione molto forte causata dalla tua apparente volontà di rendere un po’ troppo facili le cose.

    e viss, essere disperata o vuota o impaurita non è una colpa. è una situazione in cui ci si ritrova. io non giudico, nè provo compassione, nè faccio crociate. questo è solo un altro tassello di un mondo di merda. mi arrabbio solo quando la gente si crede nel giusto sempre e comunque. e il tuo finale è un delirio.

  17. Virginia, non so a confronto di quale immagine tu ti sei fatta ora non mi riconosca più.
    Fatto resta che mi è stato chiesto quando un feto diventa *persona*, non quando lo consideri vivo. Io considero persona una persona, per quanto piccola. D’altra parte, quando dovrei considerarla tale? C’è un momento più giusto? E’ un confine arbitrario: la nascita.
    Per quanto riguarda quello che mi contesti della mia risposta a Ove(r), non so che dirti. Non mi sembra che la legge impedisca alla donna di abortire (anche oltre il 90esimo giorno, in caso di necessità), né di non concepire, né di assumere anticoncezionali. Si potrebbe fare molto di più, volendo, tipo consentirle di prendere la RU486, non sbattersi per trovare un medico non obiettore per la pillola del giorno dopo (che NON è abortiva), o prestarlo per una gravidanza altrui. Ma in sostanza, ancora e per fortuna, è in grado di fare del proprio utero ciò che vuole. Nonostante Giuliano Ferrara.

  18. Consiglierei a quelli (tipo Spider) che ci spiegano quello che dice “esattamente” la legge, di leggersela prima, questa famosa legge. Poi, una volta scoperto che questa legge considera l’aborto un reato (tranne in casi determinati), ci spiegheranno come conciliare il carcere con “è mio e ci faccio quello che mi pare”.

  19. oh spider, la finisci con sto gioco delle tre carte? non fa quello che vuole, fa ciò che la legge le consente di fare. se una per sua scelta vuole abortire il 91ensimo giorno e non ha motivazioni gravi di salute non può. che poi per te questo coincida con “ciò che una donna vuole” è ancora e sempre e solo una tua opinione.

  20. Uff, che noia Ove(r).
    Tu sostieni che la donna quando abortisce compie un omicidio. Poi dici che però le deve essere permesso. Allora chi lo fa il gioco delle tre carte?
    Io dico che la donna deve poter abortire. La legge prende un giorno arbitrario che guardacaso coincide più o meno (ovvio che non c’è un momento preciso) con quello che la scienza ritiene essere il momento in cui l’embrione diventa feto, e di questo giorno fa un limite: prima si può abortire, dopo no (salvo rari e motivati casi). Mi sembra più che sufficiente per ritenere che possa farci ciò che vuole. Molto di più di quello che le consentiresti te: tu la metteresti in galera perché è un’assassina.
    Ora però basta, perché tu fai provocazione (“è un’assassina ma deve poter abortire” oppure “un gesto autodistruttivo”) e questo non è discutere.

  21. Lorenzo: presterò attenzione a ciò che dici non appena mi citerai un caso di una donna finita in galera per aver abortito.

  22. Perdonami, Spider, ma sono un po’ tardo: ho scritto qualcosa di falso? La legge, al contrario di quanto da me affermato, dice “esattamente” quello che hai scritto tu?
    Perché, in caso contrario, sarei ancora in attesa delle tue spiegazioni.

  23. P.S. In ogni caso, la donna (nel senso di proprietaria dell’utero in questione) condannata per aborto ce l’abbiamo nel caso della cosiddetta clinica degli orrori, Villa Gina. Contento?

  24. Over, fai un passo indietro, sul fatto che gli stati d’animo siano oggettivamente una situazione nella quale può trovarsi un individuo, non ci sono dubbi, ma arrogarsi il diritto di sapere esattamente quale stato d’animo provi l’individuo…beh, mi pare davvero presuntuoso.
    E poi mi sorge una domanda, ma i tutti quei paesi nei quali l’interruzione di gravidanza è consentita per legge e nella quale non la si mette in discussione come ad esempio la Gran Bretagna,sono paesi moralmente o civilmente arretrari, scientificamente inadeguati o tutti allegri assassini impuniti?

  25. io sostengo (mia opinione) che l’aborto sia un omicidio consentito dalla legge, da gran parte della morale e pure da me stesso. tu sostieni cose tue. e questa è una cosa.

    ma il discorso ruotava intorno ad altro: può la donna fare ciò che vuole in quanto semplicemente donna?
    risposta mia: no. fa ciò che dice la legge.
    risposta tua: si. perchè la legge dice che può fare ciò che vuole.

    io più chiaro di così non posso essere, riconosco i miei limiti.

  26. Bel tentativo, Lorenzo. Truffaldino, falso, disinformante. Ma bello.
    Basta leggersi qualche articolo per accorgersi che quello che hai citato non c’entra nulla con quello che vai sostenendo, ovvero (cito) che “l’aborto è un reato”.
    Riprova. Ultimo tentativo, però. Poi ti plonko.

  27. viss, vista la gravità del gesto io ho immaginato il peggio e l’ho fatto non per condannare ma per il contrario. poi è ovvio che è una generalizzazione frutto di esperienze indirette. ma col tuo discorso non so dove vuoi andare a parare: intendi che queste cose si possono decidere in scioltezza? che è come decidere di togliersi un callo? non credo.
    capisco che voi donne abbiate una sensibilità particolare sull’argomento, ma questa cosa è talmente importate per l’umanità che non potete trattarla come se fossero fatti vostri.

    questa discussione mi sta esaurendo. facciamo pace, come i bambini.

  28. Sì, Ove(r), c’hai ragione, facciamo pace.
    Colpa mia che me la sono rifatta con te: la penso (parecchio) diversamente da te, ma in fondo non vuoi che ciò che pensi vada a limitare la libertà altrui, e questo basta e avanza.

  29. Parlare di gravità del gesto significa ancora una volta formulare un’opinione individuale spacciandola per una verità assoluta. E’ proprio questo il punto del contendere, non si può partire dal presupposto e la verità assoluta che l’interruzione di gravidanza sia un omicidio con tutte le conseguenze che questo gesto può avere sull’animo di chi lo commette, o sulla discutibile morale di una società che lo consente, perchè questo modo di porsi si chiama integralismo.
    E a niente vale la tolleranza con la quale nonostante ciò, ci si definisce favorevoli all’aborto, perchè o non ritieni che l’omicidio sia una grave colpa, o peggio, per opportunismo sei disposto a tollerarlo.
    E la donna, tra l’altro, non decide in quanto donna ma in quanto “organismo” senza il quale non è possibile portare avanti una gravidanza.
    Però non mi hai ancora detto cosa ne pensi di quei paesi nei quali l’aborto è consentito.

  30. guarda che per me è un dato. se ammazzi un bruco ammazzi pure la farfalla che il bruco sarebbe diventato. poi tu puoi raccontarmi che quel bruco forse veniva mangiato dai merli, ma il risultato non cambia. e quindi si, ritengo che la legge in questione consenta di eliminare un gran numero di persone. la rispetto perchè la nostra civiltà l’ha voluta, perchè le nostre donne l’hanno voluta, perchè i nostri uomini l’hanno voluta. hanno voluto risolvere un problema che era quello di un nascituro indesiderato per motivi svariati. ora, io dico personalmente (è un opinione come tutte le altre, non una verità assoluta, non sono un prete) che quando un nascituro diventa un problema quella società ha dei problemi gravi. lo sapevo già questo, come ho già detto è solo un altro tassello. poi ovviamente nessuno lo chiama omicidio, nessuno sopporterebbe l’idea. ci si nasconde dietro alla scienza o quant’altro formulando tabelle in cui si spiega quando la vita è vita e quando no.
    degli altri paesi non penso nulla di speciale, hanno le loro leggi e loro se le sono scelte.

  31. Il bruco diventa farfalla da solo come i bambini diventano adolescenti e poi adulti e poi, se un merlo non se li mangia, diventano vecchi.
    L’embrione no, diventa bambino solo ed esclusiavamente grazie alla donna che lo porta in grembo e la differenza è sostanziale.
    Poi hai ragione, anche con l’interruzione di gravidanza, ti rendi colpevole di aver posto fine ad una vita ma è vita anche quella di una pianta, di una zanzara, di un pollo e persino di un batterio per il cui decesso provocato da altri, mi pare che non si parli di omicidio.
    Gli embrioni sono “potenzialmente” esseri umani così come tutti i viventi sono “potenzialmente” morti ma non è la potenzialità che affidiamo quotidianamente il nostro destino.

  32. un neonato di un ora di vita diventa adulto da solo viss? non ha bisogno di una madre e forse anche di un padre? non ne hai bisogno tu ora di parenti e amici? sono efficenza e autonomia gli unici parametri che usi per determinare l’importanza di una vita o addirittura per distinguere vita da non vita? chi è il gretto adesso?

  33. Ove, hai frainteso come volontà di facilitare le cose il mio intento iniziale di criticare il post che, usando una certa figura maschile, l’ha inserita nel tema della 194. E’ esattamente il contrario. Cioè sono io che ho contestato la semplificazione di Viscontessa, che poteva valere tanto quanto un quadretto di una sciacquetta in minigonna e colpi di sole che a vent’anni è andata a letto con tutti quelli che somigliavano a Simon Le Bon e a quaranta adora la Binetti.
    Spider, ho usato le virgolette proprio perché non ti conosco e ti assumevo più preciso per passati interventi. Aldilà delle posizioni personali, non è corretto dire la legge consenta alla donna di fare ciò che vuole, nè che l’aborto non sia punibile penalmente in alcuna circostanza.
    Circa l’annosa questione gruppo di cellule vs. persona, anche lì mi sei parso fuori misura. Il solo fatto che la legge disciplini l’interruzione di gravidanza oltre i primi 90 giorni in modo più ristretto rispetto al periodo precedente (quando comunque non è vero che la donna possa fare ciò che vuole), sta a dimostrare che ci sono differenze scientificamente dimostrate (e con sempre maggior evidenza nel corso degli anni, anche con riguardo alle possibilità di autonomia di vita di un feto).
    Che poi tutto si riconduca al significato di persona-omicidio è più che semplificatorio. L’aborto può essere considerato un omicidio in qualsiasi momento si pratichi per motivi intimi e personali di ognuno di noi. E ciò non ha nulla a che fare con l’accettazione della 194 e i suoi risvolti penali.

  34. My personal standing ovation #1:
    “…non è corretto dire la legge consenta alla donna di fare ciò che vuole”.

    My personal standing ovation #2:
    “L’aborto può essere considerato un omicidio in qualsiasi momento si pratichi per motivi intimi e personali di ognuno di noi. E ciò non ha nulla a che fare con l’accettazione della 194 e i suoi risvolti penali”.

    -TELA-

  35. No Ove un neonato per sopravvivere ha bisogno di qualcuno che si occupi di lui e non in via esclusiva di colei che lo ha partorito. Riesci a capire la differenza? Riesci a capire la differenza che corre tra un organismo (non una persona) perfettamente autosufficiente e un altro che per diventare tale ha bisogno di un’altro organismo ben determinato?

  36. ” L’aborto può essere considerato un omicidio in qualsiasi momento si pratichi per motivi intimi e personali di ognuno di noi.”

    E’ fonte di continuo stupore, per me, vedere la leggerezza con cui si fanno affermazioni così pesanti, così, come se si stesse parlando del tempo o dell’ultimo disco dei Duran Duran.

    Evabbeh.

  37. ho capito viss. non ho più obiezioni. sono stanco.

    e virgi cara, se tu ti spiegassi sempre così chiaramente forse farei un po’ meno confusione. infatti avevo erroneamente accorpato la tua opinione ad altre. le mie scuse.

    e mj, la mia non è leggerezza. è freddezza, rassegnazione, disincanto, tutto tranne leggerezza.

    io chiudo qui la discussione. è stato un piacere. sul serio. grazie e ciao.

  38. Virginia, come ho già detto, l’intento era quello di parlare dell’ipocrisia che si nasconde dietro a questa nuova campagna contro la 194. Non so perchè tu non riesca che a focalizzare la tua attenzione sull’immagine maschile che ho descritto, ma se c’è qualcuna che semplifica a tal punto l’argomento da non riuscire a far altro che sottolineare che esiste un equivalente femminile del modello di uomo descritto, quella sei tu. Tanto che non fai altro che indignarti perchè in un post che parla di problemi sentimentali, riporto nei tag 194.
    Ti ho punta nel vivo? Ti ho offesa? Sei un quarantenne voltagabbana? Sei un uomo? Sei la perenne fidanzata dell’uomo descritto che poi non ha neanche avuto l’occasione di sposare un altro? Cos’è che ti turba tanto?

  39. Non mi hai affatto punta sul vivo, né offesa e tanto meno turbata. E spero che la cosa sia stata reciproca.
    Se il tema del tuo post era la caratterizzazione del prototipo di ipocrita che fa campagna “contro” la 194, i problemi sentimentali c’entrano poco. E nel bozzetto ci può stare chiunque, consentimi il beneficio del dubbio anche sul sesso dell’ipocrita.
    Se però qui si parlava solo di sentimenti, forse non sono stata la sola a non aver capito.

  40. No, no, caro Spider. La donna (se non addirittura più d’una: più d’una di sicuro è stata processata, e questo basta) che ha abortito in quella clinica è stata condannata proprio perché, come ho scritto fin dall’inizio, “la legge considera l’aborto un reato (tranne in casi determinati)”.
    Ma, considerando che addirittura appunto già basterebbe a farti felice il semplice essere indagati per aborto, e siccome una cosa può essere vietata senza che nessuno trasgredisca il divieto, aspetto le spiegazioni promesse.

  41. Virginia, facciamo a capirci: sei stata tu a interpretare questo post come un post sentimentale adatto alla posta del cuore di Afef o non ricordo chi. Non io.
    Io ho scritto “Tanto che non fai altro che indignarti perchè in un post che parla di problemi sentimentali, riporto nei tag 194” non ci avevo messo “secondo te” ma accidenti, arrivati a questo punto della discussione pensavo che non fosse necessario specificare “…un post CHE SECONDO TE, parla di promblemi sentimenatli….”.Sennò dai buttiamo via tutto e ricominciamo da capo!

    Non prendiamoci neanche in giro sul senso del post, fin dal tuo primo commento non fai che sostenere che sostenere che esiste anche la versione femminile dell’ipocrita e questa pare l’unica cosa che ti interessa. Si Virgina hai ragione, hai assolutamente ragione, non so come dirtelo, quale beneficio del dubbio vuoi coltivare? chi ti ha mai detto il contrario? chi ha mai ipotizzato che le donne siano tutte sante?
    Però ora si potrebbe fare anche basta.

  42. No Viscontessa, facciamo a capirci tu. Io leggo un post in cui si parla di uno stronzo che poi diventa antiabortista. Vedo: 194, aborto e 40enni e dico: ah, per l’autore la questione dell’aborto è riassumibile nell’ipocrisia di questi tizi. Come neppure nelle migliori battaglie antimaschio degli anni 70 o, nel peggiore dei casi, nella posta del cuore di una salottiera qualsiasi, che banalizza la questione limitandosi a schifare quattro buzzurri che poi si sono rincoglioniti.
    Se ti fa piacere credere che io sia interessata solo alla versione femminile dell’ipocrita o che appartenga a qualcuno dei personaggi della tua fiction, sei libera di farlo. Ma non essere tu quella che prende in giro.

  43. Che si parli di uno stronzo lo dici tu, io non ho descritto uno stronzo ma tutt’al più un qualunquista e che ti piaccia o meno, uomini o donne che siano, sono proprio loro i nemici peggiori della 194.
    Personalmente trovo banali le interminabili discussioni su quando l’embrione diventa persona perchè nessuno è in grado di stabilirlo con certezza e ognuno alla fine resta della propria idea, e se per te è banale puntare il dito nella direzione di tutta quella enorme massa di persone che non fa mai niente di male ma per comodità, pigrizia, egoismo o insicurezza si volta sempre dove gira il vento, ne sei liberissima. Ma è di questo che sto parlando da giorni e non di uomini, donne e quattro buzzurri o quattro sciacquette. (che oltretutto, per collegarmi al discorso di prima, ti inviterei a stimare in numero molto maggiore)

  44. Sì dai, che palle tutte queste discussioni banali su quando l’embrione diventa persona.
    Facciamo così: tagliamo la testa al toro e stabiliamo che è una persona solo quando esce dall’utero, e che fino a quel momento la donna con quel “coso” è liberissima di farci quel che vuole.

  45. Murmur,
    scusa, ma presa dalla cretinaggine del mio copiaincolla,non avevo cecato:[“discussioni banali su quando l’embrione diventa persona”].
    Quasi quasi ti segnalo al Papa. O ti intercetto.

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